[ 30 giugno ]
Dichiarazione del Partito Comunista della Gran Bretagna sul risultato del referendum UE
Il risultato del referendum rappresenta un colpo enorme e potenzialmente disorientante per la classe capitalista dominante in Gran Bretagna, per i politici al suo servizio e i suoi alleati imperialisti della UE, degli USA, del FMI e della NATO.
Il popolo si è espresso e la sovranità popolare ora esige che il Parlamento di Westminster accolga e metta in atto la sua decisione. La sinistra deve ora raddoppiare gli sforzi per trasformare questo risultato del referendum in una sconfitta per l'intero asse UE-FMI-NATO.
Ma è chiaro che il governo Cameron-Osborne ha perso la fiducia degli elettori e non può essergli affidata la responsabilità di negoziare l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Si dovrebbe dimettere immediatamente.
Il Partito Comunista non ha neanche fiducia che un governo Tory guidato da altri deputati come Boris Johnson, Michael Gove, Liam Fox e Iain Duncan Smith, favorevoli ai colossi economici e alle politiche imperialiste e neoliberiste, sappiano resistere alle pressioni della City di Londra, del grande business, degli Stati Uniti e della NATO per evitare l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea.
Se nessun governo alternativo può avere una maggioranza nella Camera dei Comuni, devono essere convocate senza indugio elezioni generali.
Questo rende ancora più importante che la direzione del partito laburista si impegni immediatamente a rispettare e attuare pienamente la decisione del referendum. Inoltre, dovrebbe chiarire la sua determinazione a negoziare i termini dell'uscita e trattati futuri con l'UE e gli altri paesi sulla base di nuovi accordi che mettano gli interessi dei lavoratori - qui e a livello internazionale - prima di quelli delle grandi imprese e del "libero mercato" capitalista.
In ogni caso, sarà anche fondamentale contrastare la recrudescenza della xenofobia e del razzismo scatenato dalle principali forze su entrambi i lati della campagna referendaria.
L'unità e la mobilitazione delle forze del movimento operaio e progressista sono essenziali al fine di spiegare i benefici dell'immigrazione e contrastare l'appello alla divisione e contro la classe operaia dell'UKIP e di altri partiti di destra e di estrema destra.
Ora dobbiamo lottare per garantire che la Gran Bretagna fuori dalla "Fortezza Europa" usi la sua libertà per accogliere le persone provenienti da tutto il mondo che vengono a lavorare, studiare e vivere qui e porti l'Europa a fornire un rifugio sicuro per i richiedenti asilo e i rifugiati.
Robert GriffithsSegretario generale
24/06/2016
Il risultato del referendum rappresenta un colpo enorme e potenzialmente disorientante per la classe capitalista dominante in Gran Bretagna, per i politici al suo servizio e i suoi alleati imperialisti della UE, degli USA, del FMI e della NATO.
Il popolo si è espresso e la sovranità popolare ora esige che il Parlamento di Westminster accolga e metta in atto la sua decisione. La sinistra deve ora raddoppiare gli sforzi per trasformare questo risultato del referendum in una sconfitta per l'intero asse UE-FMI-NATO.
Ma è chiaro che il governo Cameron-Osborne ha perso la fiducia degli elettori e non può essergli affidata la responsabilità di negoziare l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Si dovrebbe dimettere immediatamente.
Il Partito Comunista non ha neanche fiducia che un governo Tory guidato da altri deputati come Boris Johnson, Michael Gove, Liam Fox e Iain Duncan Smith, favorevoli ai colossi economici e alle politiche imperialiste e neoliberiste, sappiano resistere alle pressioni della City di Londra, del grande business, degli Stati Uniti e della NATO per evitare l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea.
Se nessun governo alternativo può avere una maggioranza nella Camera dei Comuni, devono essere convocate senza indugio elezioni generali.
Questo rende ancora più importante che la direzione del partito laburista si impegni immediatamente a rispettare e attuare pienamente la decisione del referendum. Inoltre, dovrebbe chiarire la sua determinazione a negoziare i termini dell'uscita e trattati futuri con l'UE e gli altri paesi sulla base di nuovi accordi che mettano gli interessi dei lavoratori - qui e a livello internazionale - prima di quelli delle grandi imprese e del "libero mercato" capitalista.
In ogni caso, sarà anche fondamentale contrastare la recrudescenza della xenofobia e del razzismo scatenato dalle principali forze su entrambi i lati della campagna referendaria.
L'unità e la mobilitazione delle forze del movimento operaio e progressista sono essenziali al fine di spiegare i benefici dell'immigrazione e contrastare l'appello alla divisione e contro la classe operaia dell'UKIP e di altri partiti di destra e di estrema destra.
Ora dobbiamo lottare per garantire che la Gran Bretagna fuori dalla "Fortezza Europa" usi la sua libertà per accogliere le persone provenienti da tutto il mondo che vengono a lavorare, studiare e vivere qui e porti l'Europa a fornire un rifugio sicuro per i richiedenti asilo e i rifugiati.
Robert GriffithsSegretario generale
24/06/2016
*Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
2 commenti:
Vorrei fgar notare che la borsa di Londra dopo lo sbandamento del dopo Brexit si sta riprendendo.
Milano invece perde 1,87 e per Unicredit con altre sono state fermate le contrattazioni.
E la Scozia dovrebbe chiedere l'indipendenza per andare a mettersi con una UE che sarà sempre più in crisi con i vari membri a litigare su ogni cosa?
Sarebbe interessante capire quali siano per i lavoratori inglesi i vantaggi derivanti da una massiccia immigrazione...
Sembrà che ci sia un tabù, o si è fan sfegatati dell'immigrazione o si è razzisti...
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