[ 7 maggio ]
Ieri 6 maggio, la ministra Maria Elena Boschi era a Perugia, al teatro Pavone, per inaugurare la campagna elettorale a favore del "SI"per il referendum sulla riforma costituzionale che si terrà a ottobre.
Transenne e sbarramenti agli ingressi. Entravano solo gli intimi e gli addetti ai lavori – il teatro Pavone non contiene più di 200 persone.
Alla convention, a farle la corte, hanno sfilato gli esponenti umbri del Pd, dal segretario regionale, Giacomo Leonelli, alla presidente della regione, Catiuscia Marini, amministratori e carrieristi.
Ma su loro non vogliamo spendere neanche una parola, ci hanno già pensato i giornalisti lacchè, a busta paga del Pd.
Noi vogliamo invece parlare della bella e sentita contestazione che ha accompagnato la ministra da molto prima del suo arrivo e fino alla fine...
Ieri 6 maggio, la ministra Maria Elena Boschi era a Perugia, al teatro Pavone, per inaugurare la campagna elettorale a favore del "SI"per il referendum sulla riforma costituzionale che si terrà a ottobre.
Transenne e sbarramenti agli ingressi. Entravano solo gli intimi e gli addetti ai lavori – il teatro Pavone non contiene più di 200 persone.
Alla convention, a farle la corte, hanno sfilato gli esponenti umbri del Pd, dal segretario regionale, Giacomo Leonelli, alla presidente della regione, Catiuscia Marini, amministratori e carrieristi.
Ma su loro non vogliamo spendere neanche una parola, ci hanno già pensato i giornalisti lacchè, a busta paga del Pd.
Noi vogliamo invece parlare della bella e sentita contestazione che ha accompagnato la ministra da molto prima del suo arrivo e fino alla fine...
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Il nostro filmato della contestazione davanti al teatro in cui la Boschi ha aperto in Umbria la campagna per il Sì
2 commenti:
http://simoneboemio.blogspot.it/2016/05/piccola-lezione-politica.html
ma sopratutto:
Non c'era nessuno del M5S!
No dico:
Non c'era nessuno del M5S!
E' ovvio,
- molti dei contenuti della riforma li condividono (qualcuno anche tutti),
- anche l'italicum collegato a loro va bene (mica sono una forza democratica),
- il regime europeo che vuole la riforma piduista, sta fagogitando uno ad uno tutti i suoi dirigenti.
L'unica cosa che li fa timidamente parteggiare per il NO è che, forse, Renzi lascerà (momentaneamente) la poltrona, punto.
Aprirei la discussione avente lo scopo di capire come portare dalla nostra tutti i suoi militanti con q.i. sufficiente
Simone Boemio
La variabile più importante è proprio questa, "a meno di una ancor più grave recessione e di nuove misure di austerità" tutto continuerà a ristagnare. Vedremo come si svilupperanno la crisi bancaria e quella geopolitica.
Le stagnazioni però possono durare a lungo. L'URSS di Brezhnev (il paragone è azzardato ma non del tutto) durò dal '64 al '82 prima del crollo che arrivò nell'89 (un arco di ben 25 anni).
Speriamo di no, ma parecchie variabili sono indipendenti dalla pur tenace volontà dei pochi che hanno capito.
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