[ 9 maggio ]
Per il rotto della cuffia, con 153 voti sui 300, il governo Tsipras ha fatto passare ieri nuove pesanti misure antipopolari nella speranza che la Troika sblocchi la nuova tranche di "aiuti" per evitare il default.
Di che si tratta? un pacchetto di 5,4 miliardi tra aumento delle tasse e tagli alle pensioni.
Le misure approvate in Parlamento prevedono infatti un aumento delle tasse dirette e indirette per un valore di circa 3,6 miliardi: l'Iva sale dal 23 al 24%, la soglia di reddito esentasse scende a 9.091 euro. Saranno rivisti al rialzo anche gli scaglioni di aliquote Irpef mentre ai redditi più alti verrà inasprita la tassa di solidarietà e si interverrà pure con un balzello sui giochi. Gli interventi sulle pensioni non toccano i trattamenti minimi ma sforbiciano i cosiddetti assegni supplementari, garantendo altri risparmi pari a 1,8 miliardi. La palla passa ora all'Eurogruppo che dovrà decidere se dare via libera alla nuova tranche di aiuti da 5 miliardi, necessaria a pagare i 3,5 miliardi di debiti in scadenza a luglio ed evitare il default.
Per il rotto della cuffia, con 153 voti sui 300, il governo Tsipras ha fatto passare ieri nuove pesanti misure antipopolari nella speranza che la Troika sblocchi la nuova tranche di "aiuti" per evitare il default.
Di che si tratta? un pacchetto di 5,4 miliardi tra aumento delle tasse e tagli alle pensioni.
Le misure approvate in Parlamento prevedono infatti un aumento delle tasse dirette e indirette per un valore di circa 3,6 miliardi: l'Iva sale dal 23 al 24%, la soglia di reddito esentasse scende a 9.091 euro. Saranno rivisti al rialzo anche gli scaglioni di aliquote Irpef mentre ai redditi più alti verrà inasprita la tassa di solidarietà e si interverrà pure con un balzello sui giochi. Gli interventi sulle pensioni non toccano i trattamenti minimi ma sforbiciano i cosiddetti assegni supplementari, garantendo altri risparmi pari a 1,8 miliardi. La palla passa ora all'Eurogruppo che dovrà decidere se dare via libera alla nuova tranche di aiuti da 5 miliardi, necessaria a pagare i 3,5 miliardi di debiti in scadenza a luglio ed evitare il default.
Tutti gli analisti sono d'accordo che le misure di Tsipras, per quanto crudeli, sono come dei pannicelli caldi: senza un taglio radicale del debito (oggi al 180% del Pil), il default è inevitabile. Ma i creditori alzano l'asticella delle condizioni della ristrutturazione del debito. Lo dimostra la lettera all'Eurogruppo inviata dalla Lagarde, direttore generale del Fmi, che ancora prima del voto del parlamento greco ha detto che "l'impegno del governo Tsipras non è credibile.
Mentre il Parlamento approvava ieri l'ennesimo pacchetto austeritario si svolgeva una manifestazione delle opposizioni di sinistra, in prima linea Unità Popolare.
[Vedi foto]
1 commento:
Tsipras il difensore dei poveri, dei deboli e degli oppressi nonchè usbergo delle vedove e degli orfani...
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