[ 8 aprile ]
Il 5 aprile scorso l'inglese THE GUARDIAN ha pubblicato un lungo saggio di Yanis Varoufakis dal titolo stentoreo e inequivocabile: Perché dobbiamo salvare l'Unione europea?
Ne pubblichiamo gli ultimi e significativi paragrafi.
Che se ne deduce? Che L'Unione europea va salvata a qualsiasi costo. Perché? Perché altrimenti una nuova ondata di nazionalismi fascisti sarà inevitabile. Un discorso tutto politico, brutalmente ideologico, in perfetta sintonia con la narrazione delle élite oligarchiche —che agitano lo spauracchio del peggio che certamente verrebbe in caso di dissoluzione della Ue per legittimare l'esistente, ovvero il loro dominio.
Un discorso che noi ci permettiamo di rovesciare: i tentativi di democratizzare questa Unione sono utopistici (Varoufakis stesso lo ammette candidamente). E' proprio l'ostinazione a voler tenere artificialmente in vita questa Unione, con i suoi costi sociali tremendi, che rischia di spingere le masse ed i popoli nelle braccia della reazione. Quest'Unione va smantellata prima possibile, prima è meglio è.
* Traduzione a cura della redazione
Il 5 aprile scorso l'inglese THE GUARDIAN ha pubblicato un lungo saggio di Yanis Varoufakis dal titolo stentoreo e inequivocabile: Perché dobbiamo salvare l'Unione europea?
Ne pubblichiamo gli ultimi e significativi paragrafi.
Che se ne deduce? Che L'Unione europea va salvata a qualsiasi costo. Perché? Perché altrimenti una nuova ondata di nazionalismi fascisti sarà inevitabile. Un discorso tutto politico, brutalmente ideologico, in perfetta sintonia con la narrazione delle élite oligarchiche —che agitano lo spauracchio del peggio che certamente verrebbe in caso di dissoluzione della Ue per legittimare l'esistente, ovvero il loro dominio.
Un discorso che noi ci permettiamo di rovesciare: i tentativi di democratizzare questa Unione sono utopistici (Varoufakis stesso lo ammette candidamente). E' proprio l'ostinazione a voler tenere artificialmente in vita questa Unione, con i suoi costi sociali tremendi, che rischia di spingere le masse ed i popoli nelle braccia della reazione. Quest'Unione va smantellata prima possibile, prima è meglio è.
«La nostra Unione europea si sta disintegrando. Dobbiamo
accelerare la disgregazione di una confederazione fallito? Se si insiste sul
fatto che anche i paesi piccoli possono conservare la loro sovranità, come ho
fatto io, questo significa che la Brexit è la logica conseguenza? La mia
risposta è un enfatico "No!"
Ecco perché: se la Gran Bretagna e la Grecia non fossero già
in Europa, dovrebbero certamente restarne fuori. Ma, una volta dentro, è
fondamentale prendere in considerazione le conseguenze di una decisione di
uscita. Che ci piaccia o no, l'Unione europea è il nostro ambiente —ed è
diventato un ambiente terribilmente instabile, che si disintegrerà, anche se un
piccolo paese depresso come la Grecia uscisse, per non parlare di una grande
economia come la Gran Bretagna. Dovrebbero i greci o gli inglesi avere a cuore
la disintegrazione di questa UE esasperante? Sì, naturalmente! E dovremmo
preoccuparci molto, perché la disintegrazione di questa alleanza frustrante
creerà un vortice che trascinerà —una ripetizione postmoderna degli anni ‘30.
E’ un grave errore assumere, sia se si vuole restare o se ci
si vuole congedare, che l'Unione europea sia qualcosa di stabile "là
fuori", di cui si può o non può decidere di far parte. L’esistenza stessa
dell'Unione europea dipende dalla permanenza della Gran Bretagna. Sia la Grecia
che la Gran Bretagna si trovano ad affrontare le stesse tre opzioni. Le prime
due sono rappresentate dalle due fazioni in lotta all'interno del partito Tory:
ubbidienza a Bruxelles e uscita. Sono opzioni ugualmente disastrose. Entrambi
conducono allo stesso futuro distopico: un'Europa adatta solo per coloro che
fioriscono in tempi di una grande depressione —gli xenofobi, gli ultra-nazionalisti,
i nemici della sovranità democratica. La terza opzione è l'unica che vale la
pena perseguire: restare nella UE per formare un'alleanza transfrontaliera dei
democratici, ciò che gli europei non riuscirono a fare negli anni ’30 —la
nostra generazione deve ora cercare di evitare che la storia si ripeta.
Questo è esattamente ciò per cui alcuni di noi stanno
lavorando con la creazione di DiEM25 —la Democrazia in Europa in ovimento, allo
scopo di suscitare un risveglio democratico in Europa, una comune identità
europea, una sovranità europea autentica, un baluardo internazionalista sia
contro la sottomissione a Bruxelles che la reazione iper-nazionalista.
Non è questo utopistico? Ovviamente lo è! Ma non di più dell’idea
che possa sopravvivere l'attuale arrogante e antidemocratica Unione europea,
con la grave incompetenza alimentata dalla sua irresponsabilità. Non è più
utopistica dell'idea che le democrazie inglese o greca possano essere fatte
rivivere nel seno di uno Stati-nazione le cui sovranità non saranno mai
restaurate all'interno di un mercato unico controllato da Bruxelles.
Proprio come nei primi anni ‘30, la Gran Bretagna e la
Grecia non possono sfuggire all'Europa con la costruzione di un muro mentale o
legislativo dietro cui nascondersi. O ci uniamo insieme per democratizzare,
oppure soffriremo le conseguenze di un incubo paneuropeo da cui nessun confine
può tenerci fuori».
6 commenti:
Ma alla fine, negli anni '30, il Regno Unito non ha abbandonato il gold standard? La moneta unica dell'epoca?
Quindi cosa racconta Varoufakis?
La disperazione di milioni di disoccupati tedeschi che alla fine si sono rivolti a Hitler, questo se lo dimentica molto volentieri a quanto pare.
Onestamente su Varoufakis non so più cosa dire o pensare, ma il fatto che alla presentazione del suo progetto politico abbia più stampa che sostenitori la dice lunga sui suoi sostenitori.
E intanto la Grecia?
Questi fanno la carriera sulle altrui disgrazie.
Il problema e che stante così le cose saremo noi a pagare caro e tutto in barba a certi slogan e grazie a questi tizi.
Voglio essere buono e pensare che Varoufakis ami il proprio Paese, e prenda posizione ai fini di proteggerlo, come ultima ruota del carro che da sola non andrebbe da nessuna parte. In fondo mi è simpatico perchè tutto sommato sa fare 2+2, e nel desolante panorama politico dentro e fuori l'Italia questa qualità è veramente rarissima.
Certo che dare la stessa valenza alla brexit ed all'uscita della Grecia dall'euro richiede molto coraggio per un intellettuale, al limite dell'autolesionismo.
Nella tragedia greca qualunque posizione richiede molto coraggio, anche di più di quanto ne è richiesto a noi. In ogni caso ci penserà la BCE a combattere questa battaglia all'ultimo sangue, con mezzi più credibili in rapporto alla posta in gioco, che è il paradigma economico-monetario di riferimento mondiale nella nuova era della tecnologia avanzante.
Questo donchisciotte greco rappresenta comunque un impegno degno di nota in un desolante panorama di ottusi bottegai, nel migliore dei casi (che non è quello italiano).
DEXXO e ALberto,
parole sante!
Bagnai l'aveva inquadrato giusto. È un quaquaraquà!
Non so come si faccia a trovare qualcosa di positivo come fa Alberto, dopo affermazioni come questa.
È impossibile "esser buoni", qui le opzioni sono semplicemente 2:
-Ci è e di conseguenza non sa fare 2+2
-Ci fa, e complottisticamente parlando, sarebbe soltanto l'ennesimo troncono che si stacca "a sinistra" per poi riportare all'ovile i pochi militanti che avrebbero potuto aprire gli occhi.
Grande impegno quello di fare il giro dei salotti buoni e delle trasmissioni alla Fabio Fazio
Un altro individuo di questo genere pare essere il compagno Fassina, che pure il prode Bagnai non è riuscito ad inquadrare.
E mi pare che voi però abbiate difficoltà a inquadrare Bagnai.
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