[ 21 aprile ]
Dell'attivismo diplomatico del M5S con Di Maio protagonista parlavamo giorni addietro. Vedi: MOVIMENTO 5 STELLE: LA VIA DEL (GOVERNO) È LASTRICATA DI BUONE INTENZIONI. Riportavamo la notizia del maxi summit coi diplomatici di diversi Paesi occidentali. Ci chiedevamo se non fosse in corso un veloce tentativo da parte del potere di reclutare i vertici del Movimento. Sono gli stessi organi di stampa di regime, a darlo per scontato.
Dell'attivismo diplomatico del M5S con Di Maio protagonista parlavamo giorni addietro. Vedi: MOVIMENTO 5 STELLE: LA VIA DEL (GOVERNO) È LASTRICATA DI BUONE INTENZIONI. Riportavamo la notizia del maxi summit coi diplomatici di diversi Paesi occidentali. Ci chiedevamo se non fosse in corso un veloce tentativo da parte del potere di reclutare i vertici del Movimento. Sono gli stessi organi di stampa di regime, a darlo per scontato.
Il Sole 24 ore del 29 marzo, ad esempio, scriveva:
«Non sfugge, insomma, che coloro che si candidano come l’alternativa al premier abbiano cominciato a muoversi per accreditarsi presso le cancellerie europee e non. Conta molto il fatto che ci siano delle elezioni amministrative di un qualche peso e dunque c’è l’esigenza di farsi conoscere. Ma probabilmente conta di più la prospettiva di elezioni politiche che potrebbero essere anticipate al prossimo anno, come pensano in tanti. E quindi l’attivismo si capisce alla luce di queste scadenze e dell’esigenza di leader come Di Maio o Salvini di incontrare direttamente gli interlocutori internazionali – senza la mediazione della stampa, come ha dichiarato l’esponente grillino - e fuori da ogni propaganda politica che porta a eccessi che spesso vengono corretti dai leader nel corso dei faccia a faccia.
Così sembra sia accaduto con Luigi Di Maio e gli ambasciatori europei ai quali non ha confermato l’obiettivo dei 5 Stelle di fare un referendum sull’euro né di uscire dalla moneta unica unilateralmente rompendo con Bruxelles e tutte le capitali europee. Piuttosto si sarebbe gettata acqua sul fuoco dell’euroscetticismo e discusso solo di un doppio “euro” di cui si parla da tempo ma che resta sospeso nell’aria. Stesso registro per Salvini che nella campagna elettorale a Roma non disdegna la compagnia dell’estrema destra ma che a Gerusalemme darà ampie rassicurazioni di senso opposto. Insomma, le urne accelerano un percorso di incontri e strette di mano in un certo senso obbligato visto che il cursus honorum classico di chi vuole prendere la guida di un Paese passa per una credibilità acquisita anche sulla scena internazionale». [sottolineatura nostra]
Nel suo tentativo di accreditarsi come "primo ministro" in pectore, Di Maio è stato per due giorni a Londra, un'altra delle capitali globali da cui occorre passare per salire al governo in Italia. La notizia è che Nigel Farage, leader anti-Ue dell'UKIP, si è rifiutato di incontrarlo.
Il Corriere della sera ce ne da ragione: Di Maio —come del resto tutta la City ed il grande capitalismo globale— è contro la Brexit, mentre per Farage, com'è noto, l'uscita è necessaria e non negoziabile.
Domanda: ma come, M5S, in seno al Parlamento europeo, non fa parte dello stesso gruppo dell'UKIP?
4 commenti:
Sono convinto che Di Maio al governo sarebbe ne più ne meno che un nuovo Renzi. Con l aggiunta che abbasserebbe gli stipendi di politici e italiani insieme.
Se non si può svalutare la moneta si svaluta anche la politica.
Sono convinto che con Salvini al governo la Lega farebbe quello che ha sempre fatto da quando è nata: alleanza con Berlusconi (quindi permanenza al 100% in eurozona) e solita spartizione di poltrone con finta opposizione al Pd.
Credo che Di Maio stia facendo inesorabilmente un tour presso le grandi cancellerie europee , per accreditarsi il viatico augurale verso Palazzo Chigi ... è un viaggio inevitabile ed anche la proposta del doppio euro è una tattica strategica , per preparare la dissoluzione dell'euro ... sarebbe quindi una sorta di step progressivo verso la dissoluzione della moneta unica ... perché il sistema non reggerebbe ... il rifiuto di Farage di incontrarlo , mi lascia invece perplessa ... perché il MoV aveva detto fin da subito che avrebbe fatto delle scelte autonome e il gruppo EFD serviva sostanzialmente per posizionarsi in Parlamento, ma poi ogni singola forza politica avrebbe fatto le proprie scelte, senza l'obbligo di doversi influenzare a vicenda ... quindi l'articolo mi sembra costruito ad arte per dirottare implicitamente i dissensi critici verso i 5 stelle.
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