[ 14 aprile ]
Contrariamente a quanto alcuni pensano noi Marxisti dell'Illinois non stiamo alle costole di Alberto Bagnai. Prima di tutto perché, nonostante non perda occasione per irriderci, noi, com'è noto, lo consideriamo "un compagno che sbaglia" (parecchio"). In secondo luogo perché abbiamo cose ben più importanti da fare che leggere i pistolotti ai suoi seguaci.
Stavamo meditando, per la verità, di soffermarci su un suo pezzo pubblicato da IL GIORNALE il 21 marzo scorso. A parte il titolo raccapricciante [ La rivincita del comunismo ] ci ha molto colpito la sua teoria sui prezzi di mercato (non solo della spigola) quindi sul valore di scambio delle merci: un condensato di stupidaggini neoclassiche e marginaliste che farebbe rivoltare nella tomba non solo il nostro amato Carletto ma pure John —Marx e Keynes per i non addetti ai lavori. Se avremo tempo ci toglieremo lo sfizio.
Nel frattempo ci hanno segnalato un intervento di Bagnai del 12 aprile nel quale dopo aver lisciato il pelo a Stefano Fassina, compie un'apertura plateale verso il Partito democratico.
Nella logorrea si può leggere:
Contrariamente a quanto alcuni pensano noi Marxisti dell'Illinois non stiamo alle costole di Alberto Bagnai. Prima di tutto perché, nonostante non perda occasione per irriderci, noi, com'è noto, lo consideriamo "un compagno che sbaglia" (parecchio"). In secondo luogo perché abbiamo cose ben più importanti da fare che leggere i pistolotti ai suoi seguaci.
Stavamo meditando, per la verità, di soffermarci su un suo pezzo pubblicato da IL GIORNALE il 21 marzo scorso. A parte il titolo raccapricciante [ La rivincita del comunismo ] ci ha molto colpito la sua teoria sui prezzi di mercato (non solo della spigola) quindi sul valore di scambio delle merci: un condensato di stupidaggini neoclassiche e marginaliste che farebbe rivoltare nella tomba non solo il nostro amato Carletto ma pure John —Marx e Keynes per i non addetti ai lavori. Se avremo tempo ci toglieremo lo sfizio.
Nel frattempo ci hanno segnalato un intervento di Bagnai del 12 aprile nel quale dopo aver lisciato il pelo a Stefano Fassina, compie un'apertura plateale verso il Partito democratico.
Nella logorrea si può leggere:
«[2] il secondo condizionamento cui soggiace Fassina o chi per lui, il condizionamento che ho chiamato politico, consiste nel non poter far completamente suo, anche se lo avesse - come credo lo abbia - capito, il dato di fatto che "un altro euro non è possibile".Certi amici hanno subito gridato alla scandalo: "Bagnai fa il salto della quaglia!" "Solo una puttana, dopo avere lanciato i più brutali anatemi sulla "sinistra" filo-eurista, ora faccia salamilecchi addirittura verso il Pd!".
Se lo esponesse con chiarezza, questo dato, si troverebbe nella spiacevole e autodistruttiva necessità politica di dover ammettere che il suo partito - lui compreso - è stato traditore o imbecille, e quindi non sarebbe seguito dai membri del partito (per i quali ovviamente queste due etichette sono una soma insostenibile, e li capisco).
Ora, a me dispiace per chi non lo riesce a capire, ma due cose sono assolutamente evidenti:
[2.a] non ci sarà transizione di alcun tipo (violenta, non violenta, concordata, non concordata, democratica, autoritaria) senza il PD, per l'ovvio motivo che il PD esiste ed è lì come un macigno;
[2.b] non è pensabile tirarsi dietro il PD insultandolo».
Noi francamente non capiamo questo stupore.
Bagnai, dopo tre anni di schiamazzi e passi falsi è costretto a riposizionarsi politicamente.
Lo fa perché più passano le settimane, più Salvini (ed il suo cameriere Borghi) svelano il loro vero volto liberista, xenofobo e fascistoide, più la posizione di ausiliario della Lega Nord diventa pornografica.
Il Nostro non difetta in furbizia. Sente che il leghismo salviniano, partito in tromba, non solo è già in affanno, ma è l'icona stessa dell'opposizione di Sua Maestà Matteo Renzi.
Da bravo gattopardo ("Melanzana" docet) meglio smarcarsi per tempo quindi.
E poi, diciamocelo, il Nostro —e non ha perso occasione per ribadirlo— non solo ama leccare il culo a quelli che considera i più forti (e adesso il più forte è Renzi), disprezza i deboli e gli viene l'orticaria quando sente anche solo parlare di popolo, di masse, di sollevazione.
Bagnai è infatti un paretiano, non da parete ma da Vilfredo Pareto, che non era solo un marginalista in economia, ma il fondatore della Teoria delle élites, per cui le masse sono condannate a seguire leader carismatici e demagoghi (di qui l'appoggio di Pareto a Mussolini ed al fascismo).
Fassina? E' solo la foglia di fico dietro la quale il Nostro prova a camuffare la sua tresca immaginaria con Matteo Renzi, i suoi boiardi di stato e le élites.
E che importa a Bagnai se questa è una giravolta. A nessuno deve darne conto, se non a se stesso.
Ps.
Cosa non si fa per il successo... e la cadrega.
8 commenti:
Cosa non si fa per la cadrega...il fatto è che alcuni non possono proprio rinunciare al piacere del sedere...
Attribuire a Bagnai intenzioni che non ha è un errore che fa il suo gioco : infatti lui gode quando può dimostrare che qualcuno gli attribuisce falsamente idee o intenzioni che lui non ha mai formulato esplicitamente.
Nel nostro caso Bagnai avrebbe gioco facile nel dimostrare che lui non ha niente a che spartire con Renzi e che non ha fatto "un'apertura plateale verso il Partito democratico".
Come valutare allora le ultime esternazioni del Nostro ?
Siccome Bagnai è un grafomane egolalico compulsivo da manuale è piuttosto complicato comprendere correttamente quello che vuole dire ( ammesso e non concesso che la sua intenzione di dire qualcosa di sensato generi un risultato effettivo) e quindi bisogna attingere a tutto il complesso delle sue affermazioni per trovare, se c'è, una linea di pensiero che abbia un senso.
Un fatto è certo : c'è un bel salto dalle frasi "il PD è morto, si è suicidato" del 22 lug 2012, "Allora: la strategia te la spiego, ed è molto semplice: distruggere il PD" del 17 maggio 2014, "Il PD odia l'Italia" del 4 marzo 2015 alla frase "non ci sarà transizione di alcun tipo (violenta, non violenta, concordata, non concordata, democratica, autoritaria) senza il PD, per l'ovvio motivo che il PD esiste ed è lì come un macigno".
Cosa è successo ? E' successo che "un certo PD" (Fassina & Co.) è venuto gradualmente allo scoperto su posizioni anti-€.
"Il PD odia l'Italia - scriveva Bagnai in marzo - Il partito di Repubblica odia l'Italia, e odia tutti gli italiani, soprattutto quelli che amano l'Italia, ma, per non sbagliare, anche gli altri! Ma dentro a un certo PD la consapevolezza di quanto sia assurdo questo atteggiamento cresce."
Perché Fassina è diventato così importante per Bagnai ? Perché Fassina è l'imene con il quale Bagnai vorrebbe tornare vergine dopo i baci e gli abbracci con il grillume, la feccia leghista e gli ex fascisti.
Nelle sue fantasie notturne e diurne Bagnai immagina che Fassina sia prima o poi in grado di scalzare Renzi e di traghettare l'intero PD verso posizioni anti-€. A quel punto i baci e gli abbracci con il grillume, la feccia leghista e gli ex fascisti verrebbero dimenticati e conterebbe solo l'abbraccio con Fassina.
Ormai si è creato una bibliografia adatta per ogni occasione, ad onor del vero più basata sulla comunanza all' insulto che sulla piaggeria.
Pregherei la spett. Redazione di voler sostituire il termine " bibliografia" col termine " agiografia" nel mio commento precedente.
Caro MI2 forse tu non sai che all'interno di questo Blog, il partitodidestra viene considerato e definito di sinistra (spesso tra virgolette con o senza qualificativo, ad es sinistra tradizionale). Proprio come definisce se stesso quel partito.
Ora lo sai.
Sono ignorante, però mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse che cosa è e che cosa non è un "Marxista dell'Illinois".
Grazie!
Volevo segnalare che il nostro amico ha cambiato di nuovo idea ...
http://gufinomics.blogspot.it/2015/04/idee-poche-ma-confuse.html
Posta un commento