[ 07 ottobre 2010 ]
«PIÙ UOVA PER TUTTI!»
La cosa davvero grave è che la CGIL si è accodata alla CISL isolando la FIOM e partecipando alla campagna di criminalizzazione della protesta operaia. A maggior ragione la manifestazione FIOM del 16 ottobre diventa un appuntamento cruciale.
Dopo le contestazioni a Bonanni alla festa del PD e le uova lanciate contro la sede CISL a Livorno, l'altro ieri ci sono state altre "provocazioni". A Merate, in provincia di Lecco, un gruppo di operai metalmeccanici, convocati in sciopero dalla FIOM, hanno inveito contro la locale sede della CISL, facendovi irruzione. Mentre a Roma militanti dei centri sociali hanno inscenato una protesta davanti alla sede nazionale, sempre della CISL. Particolarmente importante quanto accaduto a Lecco. Più per le conseguenze che per i fatti in sé.
"Non v'è stato alcun episodio di violenza", avrebbe detto lo stesso segretario della Cisl di Lecco. Tuttavia Bonanni strilla ai quattro venti "contro la violenza e le aggressioni".
La cosa davvero grave è che la CGIL si è accodata al sindacato-gallastro CISL, ergendosi a sua sentinella, isolando così la FIOM e partecipando alla campagna di criminalizzazione della rabbia operaia. La CGIL non vuole che il nuovo clima concertativo avviato col negoziato-truffa del 4 ottobre sia pregiudicato. Così, il segretario generale della Cgil della Lombardia Nino Baseotto, ha definito il gesto di Merate «un nuovo episodio di intolleranza» e si è detto “allibito e costernato”( O mamma mia!)
Gli ha fatto eco niente di meno che la segreteria nazionale della Cgil, la quale ha annunciato che "attiverà i propri organismi disciplinari nei confronti degli autori" e chiederà ai dirigenti della FIOM "di rispondere dei loro comportamenti".
Nel comunicato ufficiale emesso dalla direzione della CGIL si legge: «Nell’esprimere solidarietà e affetto alle lavoratrici Cisl che hanno subito l`intimidazione e alla Cisl tutta, la segreteria Cgil affronterà lunedì nell`incontro con la segreteria Fiom questo come primo argomento - aggiunge - è infatti inammissibile e inaccettabile che non vi sia la più netta sanzione di questi comportamenti e che si possano ripetere».
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