[ sabato 17 agosto 2019]
Torneremo sulla proposta di (nuovo) cambiamento della Costituzione (modifica gli articoli 56, 57), in particolare il dimezzamento del numero dei parlamentari, proposto prima dal Pd renziano ora dai 5 Stelle.
Basti dire che da sempre è un cavallo di battaglia — Atro che "democrazia diretta" !— dei poteri forti che chiedono meno democrazia e una verticalizzazione della catena di comando.
«Mi fa piacere di sentire anche altri (come Amodeo e altri ancora) attaccano il “cavallo di battaglia” dei 5S sul “taglio di 345 parlamentari”.
Torneremo sulla proposta di (nuovo) cambiamento della Costituzione (modifica gli articoli 56, 57), in particolare il dimezzamento del numero dei parlamentari, proposto prima dal Pd renziano ora dai 5 Stelle.
Basti dire che da sempre è un cavallo di battaglia — Atro che "democrazia diretta" !— dei poteri forti che chiedono meno democrazia e una verticalizzazione della catena di comando.
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«Mi fa piacere di sentire anche altri (come Amodeo e altri ancora) attaccano il “cavallo di battaglia” dei 5S sul “taglio di 345 parlamentari”.
Siamo in pochi, ma è meglio che essere soli.
1) Che questo sia un provvedimento che bloccherebbe lo status attuale del parlamento per almeno un anno (ma forse anche piú) è chiaro (anche se non viene chiarito, né dai 5S né dagli altri né dai media);
2) che venga sostenuto (a parole o meno, o stando zitti) da tutte le forze politiche è la prova a contrariis che è solo una trovata demagogica, che serve a “strizzare” ancor piú l’oligarchia legislativa ed esecutiva;
3) che “in sé e per sé”, dato che si accetta il vigente regime liberale a oligarchia elettivo-rappresentativa (spacciandolo per «democrazia»), sia un modo di accentramento oligarchico, quindi ulteriormente contrario alla democrazia, è un dato di fatto (per chiunque lo voglia davvero vedere, senza celarsi dietro ciarle varie, come quella sul «risparmio», per cui basterebbe ridurre a un decimo la retribuzione, allargando, nel contempo, il numero dei «rappresentanti»).
E tutto ciò la dice lunga, sia in generale sul complesso delle forze, tendenze, posizioni, politiche esistenti, sia in particolare sul livello e di analisi, e di comprensione, e di fattività politica, del M5S — almeno di quello “ufficiale”».
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1 commento:
Un'altra conferma delle mie tesi sul populismo.
Mauro Pasquinelli
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