[ sabato 31 agosto 2019 ]
Erano cinque, ora son venti...
Mentre scriviamo le agenzie battono la notizia di un ennesimo colpo di scena.
Luigi Di Maio ha detto che o si accettano i venti punti del M5S o si va dritti alle urne.
Ecco dunque che dopo l'entusiasmo delle borsa, arriva il crollo e lo spread ovviamente s'impenna.
Mentre la trattativa continua ed i pontieri (tra cui Fico) sono al lavoro, Zingaretti lancia il suo tweet, in cui mette subito in chiaro il nascente governo deve compiere un atto di fede, quello europeista.
Vi chiederete: nei venti punti i 5 stelle che dicono sulla questione dell'Unione europea.
Risposta: niente. Semplicemente non ne parlano. Una clamorosa dimenticanza? Certo, ma non per caso, il che significa che su questo punto sostanziale, non c'è affettiva distanza tra Pd e M5s.
Non stiamo dicendo che il resto è fuffa, stiamo dicendo che con lo spostamento di 5 Stelle nel campo europeista (vergognoso voto per la Von Der Leyen), il negoziato coi piddini ha altissime possibilità di andare in porto, malgrado Di Maio abbia alzato la posta a causa delle turbolenze interne al movimento, causata dalle contestazioni diffuse, e non solo tra la base.
Resta l'incognita della consultazione sulla Piattaforma Rousseau. La vittoria dei no all'accordo col Pd, questo sì che potrebbe far saltare tutto, non solo il Conte Bis, lo stesso M5s. Un esito possibile, diremo di più, auspicabile, visto che un ectopalsma in cui c'è dentro tutto e il suo contrario non serve a nessuno (se non a coloro che ci campano occupando gli scranni) è comunque destinato a dividersi. Prima o poi accadrà.
Erano cinque, ora son venti...
Mentre scriviamo le agenzie battono la notizia di un ennesimo colpo di scena.
Luigi Di Maio ha detto che o si accettano i venti punti del M5S o si va dritti alle urne.
Ecco dunque che dopo l'entusiasmo delle borsa, arriva il crollo e lo spread ovviamente s'impenna.
Vi chiederete: nei venti punti i 5 stelle che dicono sulla questione dell'Unione europea.
Risposta: niente. Semplicemente non ne parlano. Una clamorosa dimenticanza? Certo, ma non per caso, il che significa che su questo punto sostanziale, non c'è affettiva distanza tra Pd e M5s.
Non stiamo dicendo che il resto è fuffa, stiamo dicendo che con lo spostamento di 5 Stelle nel campo europeista (vergognoso voto per la Von Der Leyen), il negoziato coi piddini ha altissime possibilità di andare in porto, malgrado Di Maio abbia alzato la posta a causa delle turbolenze interne al movimento, causata dalle contestazioni diffuse, e non solo tra la base.
Resta l'incognita della consultazione sulla Piattaforma Rousseau. La vittoria dei no all'accordo col Pd, questo sì che potrebbe far saltare tutto, non solo il Conte Bis, lo stesso M5s. Un esito possibile, diremo di più, auspicabile, visto che un ectopalsma in cui c'è dentro tutto e il suo contrario non serve a nessuno (se non a coloro che ci campano occupando gli scranni) è comunque destinato a dividersi. Prima o poi accadrà.
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3 commenti:
E' finita ragazzi.
La guerra anti euro ha perso la spinta propulsiva...
Marco Giannini,
la guerra antieuro sta appena inziando invece.
Su col morale!
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