[ 15 febbraio 2019 ]
Passiamo
quindi alla prima bella notizia.
Iniziamo
da quella brutta.
Ieri
presso il Ministro degli interni, Matteo Salvini, accompagnato dal suo ministro
dell’agricoltura Centinaio, ha incontrato una delegazione dei pastori sardi in
rivolta. Com’è noto i pastori chiedono che il loro latte gli venga pagato
almeno un euro al litro. Nessun accordo e i pastori han dichiarato che non
fermeranno né blocchi né mobilitazioni.
E
così il minestrone dell’interno ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco, e la
sua ennesima invasione di campo è andata a farsi friggere. Ed ecco che allora
che Salvini ha fatto la voce grossa: “non posso tollerare oltre che le strade
sarde siano bloccate ancora”.
Eh
sì perché in base al suo sbirresco
Decreto sicurezza lui dovrebbe spedire in galera centinaia di pastori e
cittadini che stanno bloccano le vie di comunicazione dell’isola.
Vallo
a fare se hai coraggio!
Su
iniziativa della compagine penta stellata, malgrado i mugugni leghisti, il
governo ha annunciato quella che di fatto è la nazionalizzazione di Alitalia. Decisione
tanto attesa dalla maestranze. Certo, occorrerà vedere il piano
industriale, ovvero se e come avverrà il rilancio della compagnia (il che
chiede congrui investimenti), ma è un fatto che tutti i giornalini di regime di
fede neoliberista sbraitano e imprecano contro ritorno dello Stato
imprenditore. Dal dire al fare c’è di mezzo il mare, e vedremo gli sviluppi.
Intanto Di Maio ha ufficialmente dichiarato che nessuno perderà il posto di
lavoro. Un passo avanti grande se si pensa che fino a poco fa si parlava si
svendere Alitalia ai francesi con tagli di migliaia di addetti. E vale la pena
segnalare che i leghisti, che strizzavano l’occhiolino a Lufthansa, se la sono
presa in quel posto.
Seconda bella notizia.
Ancora
una volta per iniziativa dei ministri cinque stelle il Consiglio dei ministri
ha fermato la macchina (lanciata dai leghisti a tutta velocità in vista delle europee) del cosiddetto
“regionalismo
differenziato” —ovvero prima tappa della secessione.
Di fatto i penta stellati hanno messo il veto.
Ben
fatto!
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11 commenti:
A proposito dela "secessione dei ricchi", vi segnalo quanto scritto da Santomassimo, di Patria e Costituzione, sul suo profilo fb
(Ve lo segnalo perchè mi sembra corretta l'analisi).
Santomassimo Gianpasquale:
«Non mi convince del tutto la narrazione che vuole l'autonomia differenziata frutto di un perfido disegno della Lega che arriva a buon fine. Mi pare che la Lega si sia limitata a scuotere l'albero e far cadere i frutti, ma l'albero era stato piantato e accudito da altri.
All'origine di tutto c'è la folle riforma del Titolo V della Costituzione, approvata a maggioranza impegnando a tempo pieno il parlamento alla fine della legislatura, voluta fortemente da Veltroni nell'illusione di "svuotare" le istanze della Lega. Avendo già deciso di perdere si inventò la ridicola candidatura di Rutelli ma si pensò anche a far danno imponendo con un precedente gravissimo una riforma costituzionale non condivisa e che conteneva in sé frutti avvelenati.
Oggi si chiede il conto, con una iniziativa che non è di questo governo ma che attua un accordo concluso dal governo Gentiloni. Non solo Lombardia e Veneto, ma anche Emilia-Romagna a guida Pd, mentre già si agita il Piemonte di Chiamparino.
Opporsi a questa deriva è giusto e necessario, ma bisognerebbe anche affrontare e sciogliere i troppi equivoci che hanno preso corpo nel centrosinistra.
Ben vengano a sinistra gli appelli, da sostenere, ma magari i firmatari potrebbero riflettere sulle implicazioni delle cessioni di sovranità e sulla svalutazione dell'interesse nazionale che hanno sostenuto in tutti questi anni».
Salutiamo positivamente le buone notizie. Fra queste anche la dichiarazione di Di Maio che "nessuno perderà il posto di lavoro", ricordiamogli però che c'è anche chi già lo ha perso il posto di lavoro, dentro Alitalia e non solo, affinché non se ne dimentichi.
L'operazione Alitalia è stata portata a compimento sostituendo Air France - che si era sfilata in seguito a seguito delle misure punitive decise da Macron - cogli americani della Delta, manovra palesemente innervata all'asse Italia-USA costruito da Salvini a suon di appoggi a Israele e ai contras venezuelani. Senza di che l'intero progetto sarebbe entrato in panne. Le cose sono meno lineari di quanto crediate.
Allo stesso modo il regionalismo è un costrutto in gran parte edificato dal PD, e a smantellarlo aveva significativamente provato Renzi con la sua malaugurata controriforma costituzionale. Oggi la Lega tira le somme di 25 anni di spinte regionaliste, proprie o di chi la imitava nella speranza di assorbirne il consenso. Lo si può criticare, ma scandalizzarsi come fate voi che un terzo del Paese sia stanco di svenarsi per foraggiare un altro terzo vuol dire chiudersi alla comprensione di ogni dinamica sociale e motivazionale.
Il M5S deve rompere con i fascio leghisti pagati dal ministero degli interni e da Israele. Si torni nelle piazze e ad elezioni
L'intervento dell'anonimo del 15 febbraio 2019 23:31 mi sembra interessante e chiarificatore.
Inserisce tutto nel disastroso contesto in cui ci troviamo e collega gli sviluppi alle dinamiche internazionali alle quali la predetta situazione ci costringe.
Indipendentemente da cosa voglia o non voglia il Salvini, quali siano le strategie internazionali necessarie ad uscire dalla difficile situazione in cui ci troviamo mi sembra un punto centrale di qualsiasi analisi.
Giovanni
E sulla situazione internazionale anche questa notizia non è da trascurare.
Si capisce un po' di più a cosa fossero dovuti gli attacchi di Viganò dell'anno scorso. Mc Carrick, il cardinale che tesseva relazioni con presidenti USA ed uomini stranieri da Andreotti in Italia alla Cina.
Giovanni
Ma dove credessimo che infine la lega andasse a parare dopo l' alleanza con il cinque stelle ! Infatti non credo che sia mai stato eliminato dallo statuto leghista di essere un partito o mov. per l' indipendenza della cosiddetta padania o sbaglio . E quando hanno fatto il contratto i grillini perche' non hanno posto domande sull' argomento , o forse le han fatte ma la voglia comunque di pervenire a mettere in piedi uno straccio di gov. e' passata sopra a qualsiasi ragionamento logico .
Il mov cinque stelle ha sottovalutato la prepotente ascesa leghista stando ai sondaggi secondo me grazie alla forte frenata degli sbarchi e solo per quello anche meritoriamente . Salvini non si aspettava neanche lui tale exploit - e ora la questione autonomia e' entrata in agenda in modo preponderante . A mio avviso nel contratto i grillini avrebbero dovuto contrapporre un forte rilancio del sud in infrastrutture le quali in confronto al nord e' ancora al palo , rovesciare cioe' la pretestuosa questione settentrionale quando la questione piu' vera ed urgente a mio avviso e' quella meridionale in tutte le sue sfaccettature . Ora con una lega col vento in poppa sara' molto piu' dura per Di Maio e non vedo nulla di buono all' orizzonte . Di Maio si e' cullato sul suo trentadue per cento delle elezioni nazionali contro il quattordici di Salvini . Purtroppo andando avanti questo rapporto si sta rovesciando e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti .
Salvini minaccia di far saltare tutto se non si arriva ad un accordo sull'autonomia differenziata . Questo la dice tutta su cosa hanno sempre mirato i leghisti .
In fin dei conti sarebbe anche meglio per i cinque stelle . Fare una campagna elettorale sul disfacimento dell' unita- nazionale , sarebbe piu' semplice per far dimenticare i successi di Salvini sugli sbarchi che tutto sommato erano un problema piu per il nord che altro .
Nessun altra regione europea (ma forse del mondo) contribuisce con una percentuale così alta del proprio reddito al bilancio nazionale ricevendo indietro così poco quanto lombardia, veneto ed emilia-romagna
Il reddito delle regioni che contribuiscono al bilancio nazionale arriva anche dagli scambi interni con le altre aree della nazione. Per sua stessa natura la produzione industriale deve concentrarsi da qualche parte e produrre anche per aree che sono meno industrializzate. Non è che ci sia un particolare merito a trovarsi in una regione industrializzata. Anzi, gli stessi centri industriali sono impegnati ad impedire che altri si sviluppino attribuendogliene poi la colpa.
In un contesto separatista quanto di tutto ciò resterebbe in piedi? I rapporti politici con le altre nazioni poi sarebbero del tutto diversi da come sono adesso anche per quegli stessi centri industriali. Ma gli industriali leghisti in fondo pensano a salvare le loro ricchezze magari finendo subalterni a centri politicamente più potenti e scaricandone il prezzo sui lavoratori.
Cose semplici ma che si dimenticano spesso.
Tutti bravi a criticar la Germania quando fa questo col sud europa, poi improvvisamente lo si dimentica quando si parla delle regioni industrializzate interne.
A completamento dei miei commenti di ieri, ho riletto meglio solo adesso. Ovviamente non condivido affatto la parte finale sullo svenamento del commento.
Non vedo nessuno che si stia svenando, anzi ci sono distretti industriali che non riescono più a vendere.
Giovanni
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