[ 6 agosto 2018 ]
Il trauma subito dell'élite con il terremoto elettorale del 4 marzo continua ad espletare i suoi effetti.
In psicologia chi subisce un forte trauma può cadere vittima della "dissociazione", ovvero:
Sembra questo il caso, osservando il polverone che la stampa di regime ha sollevato sul caso "DELL'ATTACCO AL COLLE VIA TWITTER" che sarebbe avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi subito dopo che Mattarella rifiutò di accettare Paolo Savona come ministro dell'Economia e diede incarico a formare il governo a Carlo Cottarelli. Erano le ore convulse in cui anche questo blog parlò di "colpo di stato", quando lo stesso Di Maio (salvo poi fare marcia in dietro) chiese di porre in Stato d'accusa (ex Art. 90) il Presidente Mattarella.
Per "svelare il complotto" oggi, su richiesta del Pd, è stato addirittura convocato il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza), visto che sembrerebbero coinvolti addirittura i servizi segreti russi.
Siamo quindi andati a vedere le carte, e che abbiamo scoperto? che si tratta di un patetica buffonata.
La cronaca più esilarante (Così hanno attaccato Mattarella sui social: indaga l’Antiterrorismo) l'ha scritta ieri Fiorenza Sarzanini sul CORRIERE DELLA SERA. E che viene fuori? Che in quelle ore di golpe (ore in cui saliva nel Paese una generale ondata di indignazione) da 400 profili Twitter sarebbero partiti "migliaia di messaggi" con con l’hashtag #Mattarelladimettiti.
Tutto qui? Sì, tutto qui!
Tuttavia per lorsignori si sarebbe trattato di un "tentativo eversivo":
Altro che "governo fascio-leghista"! La vera minaccia a ciò che rimane della democrazia viene dai poteri forti feriti. Lo stato di amnesia psicogena in cui si dibattono potrebbe precedere un autoritario atto di forza per riconquistare Palazzo Chigi.
Nessun dorma...
Il trauma subito dell'élite con il terremoto elettorale del 4 marzo continua ad espletare i suoi effetti.
In psicologia chi subisce un forte trauma può cadere vittima della "dissociazione", ovvero:
«accentuazione dell'insicurezza ontologica per cui un individuo può sentirsi più irreale che reale, letteralmente più morto che vivo, differenziato in modo incerto e precario dal resto del mondo, così la sua identità e la sua autonomia sono sempre in questione. Può sentire il suo io parzialmente disgiunto dal suo corpo».
Sembra questo il caso, osservando il polverone che la stampa di regime ha sollevato sul caso "DELL'ATTACCO AL COLLE VIA TWITTER" che sarebbe avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi subito dopo che Mattarella rifiutò di accettare Paolo Savona come ministro dell'Economia e diede incarico a formare il governo a Carlo Cottarelli. Erano le ore convulse in cui anche questo blog parlò di "colpo di stato", quando lo stesso Di Maio (salvo poi fare marcia in dietro) chiese di porre in Stato d'accusa (ex Art. 90) il Presidente Mattarella.
Per "svelare il complotto" oggi, su richiesta del Pd, è stato addirittura convocato il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza), visto che sembrerebbero coinvolti addirittura i servizi segreti russi.
Siamo quindi andati a vedere le carte, e che abbiamo scoperto? che si tratta di un patetica buffonata.
La cronaca più esilarante (Così hanno attaccato Mattarella sui social: indaga l’Antiterrorismo) l'ha scritta ieri Fiorenza Sarzanini sul CORRIERE DELLA SERA. E che viene fuori? Che in quelle ore di golpe (ore in cui saliva nel Paese una generale ondata di indignazione) da 400 profili Twitter sarebbero partiti "migliaia di messaggi" con con l’hashtag #Mattarelladimettiti.
Tutto qui? Sì, tutto qui!
Tuttavia per lorsignori si sarebbe trattato di un "tentativo eversivo":
«Alla polizia postale si chiede dunque di ricostruire quanto accaduto, rintracciare gli account, individuare i server. E così dare un’identità a chi ha compiuto un atto ritenuto eversivo proprio perché prende di mira la più alta carica dello Stato».Se qui c'è un "atto eversivo" è proprio questa campagna! Non siamo in un regime di assolutismo monarchico, e il Presidente non è legibus solutus. Questo in primo luogo. In secondo la campagna è eversiva perché svela l'unico grande complotto in atto, quello dell'élite che usa ogni mezzo per rovesciare il governo giallo-verde. In terzo luogo questa campagna è eversiva poiché punta a limitare la libertà di pensiero e di parola, quindi a mettere un bavaglio alla rete.
Altro che "governo fascio-leghista"! La vera minaccia a ciò che rimane della democrazia viene dai poteri forti feriti. Lo stato di amnesia psicogena in cui si dibattono potrebbe precedere un autoritario atto di forza per riconquistare Palazzo Chigi.
Nessun dorma...
25 commenti:
Su La Stampa di oggi:
"Per esempio quello, gonfio di pagine, di «Byoblu», canale d’informazione alternativa (così si autodefinisce) e ultrasovranista gestito dal blogger Claudio Messora, ex capo della comunicazione dei Cinque Stelle, cacciato dal movimento nel 2014."
Da vomito.
Mi correggo, il "giornalone" è il Corriere della sera.
Facciamo tutti un bagno di realtà.
La reazione sui social è stato un fenomeno del tutto spontaneo e la sua montatura ora serve come ennesima carta scoperta contro il governo. Ma faccia un atto di realtà anche chi sostiene il governo.
Un colpo di stato si fa con i carri armati, una rivoluzione si fa con le barricate.
Oggi le elité non stanno facendo un colpo di stato, il 4 marzo non c'è stata una rivoluzione.
Ma esattamente cosa avrebbe di sovranista questa maggioranza? Nel contratto di governo intendo?
caro grimaldi, leggo spesso i tuoi commenti su questo blog.
Ti ringrazio per la domanda che fai.
Dissento dal tuo massimalismo.
Il sovranismo non è una visione del mondo, su cui si possa fondare un partito unico ideologico, un sovranismo dal pensiero unico.
Quello sovranista è un campo largo e plurale, che va da posizioni più radicali a quelle più sfumate e concilianti.
Se questo governo non piegherà la testa come avvenuto fino ad davanti ai poteri eurotedeschi per il sottoscritto fa parte a pieno titolo del campo sovranista.
Invece di piagnucolare costruiamo dentro questo campo la terza gamba della sinistra patriottica e costituzionale.
Sandokan scrive: "Il sovranismo non è una visione del mondo, su cui si possa fondare un partito unico ideologico, un sovranismo dal pensiero unico.
Quello sovranista è un campo largo e plurale, che va da posizioni più radicali a quelle più sfumate e concilianti."
Scusami Sandokan, non puoi essere tu a dire cos'è il sovranismo, perché questo termine è stato introdotto, quasi come neologismo, da un gruppo di persone che, con esso, volevano indicare una visione che si rifà alla Costituzione, rafforzandone al contempo la declinazione nel senso di riconquista della piena indipendenza nazionale. Non che questo concetto non sia presente nella Costituzione - che ti ricordo essere tanto anti-liberista quanto anti-comunista, qualsiasi cosa ne pensi l'ottimo Bazaar che, con l'occasione, saluto - ma si avvertiva la necessità di rimarcarlo nel momento in cui si dava vita ad un'organizzazione politica, l'ARS oggi FSI.
Se questa parola non vi piace siete liberi di utilizzarne un'altra, ma è estremamente scorretto appropriarsene per distorcerne il significato. Ci sono migiaia di persone, oltre 500 iscritte al FSI, che con la parola sovranismo intendono la triade "sovranità nazionale, Costituzione, socialismo". In questo senso la Lega non è sovranista, così come non lo è il m5s, neppure nelle sue frange più anti-UE.
Detto questo, nulla da eccepire sul fatto che si possa, tatticamente e per un periodo, cercare di coordinarsi con la Lega o qualsiasi altra formazione politica (io, personalmente, dissento) magari in uno slancio che porti alla nascita di un fronte plurale che comprenda anche forze politiche di ispirazione liberale, oltre che socialiste, comuniste, monarchiche, insomma quello che vuoi. In questo fronte potrebbero esserci anche i sovranisti, i quali tuttavia non sarebbero né liberali, né comunisti, né repubblicani, né monarchici, ma sovranisti, cioè in sostanza socialisti con la fissa dell'indipendenza nazionale.
Questo fatto di utilizzare un termine non vostro, distorcerne il significato, annacquarlo, infine dichiararlo "superato", mi sa tanto di entrismo semantico. Una cosa che non vi fa onore. Dunque, facciamo così: lasciate a noi l'uso della parola "sovranismo", visto che l'abbiamo scelta per indicare posizioni che abbiamo coerentemente difeso per anni con tanto di documenti e migliaia di interventi, e voi chiamatevi come più vi piace. Noi sovranisti, che siamo persone corrette, useremo i termini che voi sceglierete di usare, con il massimo rispetto del loro significato politico.
Ovviamente quanto detto non fa riferimento in alcun modo alla ben più grande, questa sì intenzionalissima, distorsione semantica operata dai media main stream, gentaglia che è arrivata a sostenere che anche i fascisti del III millennio sono "sovranisti". Puah! Puah! Puah!
caro amico Fraioli,
tieni conto che personalmente mi considero del tutto estraneo alla diatribe tra sovranisti.
La tua chiosa mi ricorda quando militavo in un partito (PRC) e tutt'attorno c'era una miriade di gruppi, congreghe e sette che oltre ad accusarci di non essere "veramente comunisti", o "falsi comunisti", si azzuffavano tra loro per stabilire chi fosse l'autentico gruppo comunista. Pensavo che quella commedia ce la fossimo lasciata alle spalle.
Facevo spallucce allora, figurati adesso che mi ripropini la gara ai sovranisti che ce l'hanno più lungo.
Vi concedo dunque volentieri la coppa dei campioni del sovranismo, come dici tu, costituzionale".
Resta, per il sottoscritto, che è una coppa immaginaria.
Dici che il sostantivo qualifica una ben precisa corrente politica (ARS/FSI), poi però premetti (contraddicendoti) che esso "è stato introdotto, quasi come neologismo, da un gruppo di persone che, con esso, volevano indicare una visione che si rifà alla Costituzione, rafforzandone al contempo la declinazione nel senso di riconquista della piena indipendenza nazionale".
Ecco, io considero (quando parlo di campo largo) che sovranista è chiunque si batta per l'indipendenza nazionale contro la subalternità ad organismi come la Ue. Si può essere sovranisti-comunisti, sovranisti-costituzionali, sovranisti-fascisti, sovranisti-decrescitisti e chi più ne ha più ne metta. Chi è per la sovranità nazionale contro la globalizzazione è sovranista.
Se da un anno collaboro con questo blog e P101 è anche perché ritengo che il tuo amato sostantivo sia talmente polisemico che rischia di dire tutto e niente. E quindi sia dannoso farne un uso esorbitante.
La qual cosa tu stesso confermi perché per smarcarti (anche da casa Pound! Puah! Puah! Puah!) devi aggiungere al sostantivo ben due aggettivi: "costituzionale" e "socialista"
Caro Sandokan, che non posso chiamare "amico" perché non so chi tu sia, mi pare evidente che qui si sta discutendo del problema della proprietà politica di un (quasi) neologismo. Ora nessuno può impedire ad alcuno di usare le parole come gli pare, per cui se la Lega o CPI vogliono definirsi "sovraniste" non resta che sopportarlo, però la verità storica sulla nascita di questo termine è chiara: è stato introdotto (sei anni fa) da una ventina di persone che fondarono l'ARS, nel corso di una lunga discussione alla quale partecipai anch'io.
Tuttavia il rispetto delle parole è, o dovrebbe essere, una regola di buona condotta, e quando non è rispettata ciò avviene perché qualcuno ha interesse a creare confusione. Vogliamo parlare di Berlusconi che chiamava "comunista" tutta la sinistra ormai approdata su posizioni liberali? Se voi ritenete giusto e corretto defraudare (per altro a distanza di appena sei anni) gli altri delle parole che scelgono per identificare una ben precisa posizione politica fatelo pure, ma allora dovrai convenire che anche Berlusconi aveva il diritto di chiamare "comunisti" quelli del pds-ds-pd.
Qui non si tratta, infine, di stabilire chi sono i "veri sovranisti", perché il perimetro per collocarsi all'interno di questa definizione è di una chiarezza che non ammette discussioni. Si tratta della triade "Costituzione-Socialismo-Indipendenza nazionale". C'è poco da discutere, così come a mio avviso c'è poco da discutere per individuare i "veri comunisti": collettivismo, eliminazione della proprietà privata, internazionalismo. E siccome in questi obiettivi non credo, né mi piacciono, non mi dichiaro "comunista".
Per i "precisini": è vero che scegliemmo un termine già usato anni prima, ma ciò era avvenuto in contesti così limitati, distanti nel tempo e diversi da renderli ininfluenti in relazione al nuovo uso che pensavamo di farne.
Aggiungo, caro Sandokan, che se tu ritieni che "Si può essere sovranisti-comunisti, sovranisti-costituzionali, sovranisti-fascisti, sovranisti-decrescitisti e chi più ne ha più ne metta", ciò è nel tuo pieno diritto. Chi sono io per impedirtelo?
Personalmente penso che anche Soros abbia il diritto di dichiararsi "comunista", perché credo nel diritto alla libertà di parola per tutti. Però, se incontrassi Soros, alla prima affermazione del genere penserei tra me e me: "questo mi sta perculando o non sa di cosa parla".
Un cordiale saluto.
Malgrado ritenga la tua risposta debole quanto la sua lunghezza, ti restituisco volentieri un saluto cordiale.
Se ti può far piacere ti considero un compagno di strada.
Strappiamo la sovranità (hops!) e poi ci scanniamo, che sospetto che il socialismo che vuoi tu (senza collettivismo e senza internazionalismo) col socialismo che vorrei io abbia poco a che fare.
Anzi, qui potrei fare a te la filippica che vi appropriate indebitamente di un concetto non vostro....
Constato, con rammarico estremo, che non riusciamo a intenderci. Tuttavia ci riprovo.
Io non sto discutendo di cosa sia il sovranismo per me, per te, per Salvini o per Pinco Pallino, ma rilevo il fatto che un termine scelto per indicare una ben precisa visione politica, sociale ed economica, ovvero: il richiamo alla Costituzione, nella quale viene delineato un modello di società ad economia mista pubblico-privato, di stampo keynesiano e pertanto (con qualche forzatura, te lo concedo) socialista, o almeno tendenzialmente socialista ma giammai collettivista, ebbene questo termine, coniato appena sei anni fa, sia ormai rivendicato d tutti. Anche da chi con quella visione c'entra come i cavoli a merenda.
Questa circostanza, ripeto: il fatto che in soli sei anni si sia creata una simile confusione semantica, è cosa estremamente grave, perché inquina il corretto confronto delle idee. Ad esempio, quando tu parli di "sovranisti-fascisti" o di "sovranisti-comunisti", sei completamente e totalmente fuori strada, almeno dal punto di vista di quelle persone, tra cui chi scrive, che introducendo quel termine escludevano categoricamente che il "sovranismo" potesse essere fascista o comunista. Nel primo caso perché il fascismo era ed è considerato da noi un progetto politico antidemocratico complice dei poteri liberali, nel secondo perché ritenevamo e riteniamo il comunismo un obiettivo sia impossibile che, soprattutto, ben poco desiderabile, che questo ti piaccia o meno.
Io credo che la confusione semantica sia in parte inevitabile col passare del tempo, ma quando si verifica in brevissimo tempo essa è il frutto di una manipolazione intenzionale dei significati, la cui ragione sta tutta nella crudezza della lotta politica, e nella scorrettezza di alcuni dei protagonisti della stessa.
Se devo dirtela fuori dai denti, ciò che maggiormente mi irrita della Lega, e mi rende odioso il suo "capo" (apparente) è proprio il fatto che si sia impossessata della parola "sovranismo". E' stato un furto, e chi lo ha commesso è un ladro! Per altro, un ladro che si dichiara "sovranista" ma non vuole uscire nemmeno dall'euro!
E daje!
L' argomento si fa complesso, ma ci avvicina alla soluzione, Fiorenzo mi aveva proposto un spot all' uopo sul suo blog e Fiorenzo e uomo d' onore. Comincio col dire all' amico Sandokan, che leggo spesso e volentieri, che va bene non essere massimalisti, ma nemmeno minimalisti...
Vedi Fraioli, la semantica ha le sue regole.
Concetti polisemici sono concetti polisemici.
Ti faccio un altro esempio per tentare di farmi capire.
Piglia il socialismo.
Marx (che sarebbe inorridito a sentire la tua definizione di socialismo) era distantissimo dal resto dei socialisti del tempo e li contestava. Tant'è che ne IL MANIFESTO egli rubricò almeno cinque tipi di socialismo: a) Il socialismo feudale; b) Il socialismo piccolo-borghese; c) Il socialismo tedesco ossia il "vero socialismo"; d) Il socialismo conservatore o borghese; 3. Il socialismo e comunismo critico-utopistico.
Dopo le cose si sono ancor più complicate se è vero che anche Hitler si considerava un ... nazional-socialista.
Quindi se anche il socialismo è quello che chiamo "campo largo", figurati "sovranismo".
La cosa può non piacerti ma dovrete pur tener conto che i grandi media (che dettano le regole semantiche del gioco) chiamano sovranisti tutti gli antiglobalisti e i nazionalisti ( Trump compreso). Di qui la necessità di aggettivare il sostantivo per distinguersi: costitruzionale, popolare, socialista ecc., ecc.
Che poi tu e alcuni tuoi amici abbiate riutilizzato per primi in Italia il sostantivo anni addietro... beh, te lo concedo, ma a nessuno gliene frega un tubo.
Lessi una volta la storia dell'origine del termine socialismo. I primi a farlo furono, negli anni venti dell'ottocento, i seguaci inglesi di Robert Owen. Essi così volevano indicare l'aderenza alla dottrina di Owen.
Nessuno se lo ricorda, perché la storia, gli owenisti, li ha fatti a pezzi.
Adesso Trump è un Sovranista, dopo questo credo di aver capito tutto
Che la deriva semantica delle parole sia inevitabile è un fatto, ma in genere ciò accade su tempi almeno di media lunghezza, mentre è grave che si verifichi quasi in tempo reale e per l'intervento manipolatorio del nemico. Nel caso della parola "sovranismo" ciò è stato determinato dalla grande stampa, senza che vi sia stata una resistenza sufficiente. Anzi, ho come la sensazione che ad alcuni la cosa faccia piacere, forse perché sperano di far tornare in auge altre parole cui sono ben più affezionati.
Il risultato è che se vado al baretto e dico che sono "sovranista" capiscono che sono della Lega, se dico che sono "socialista" mi rinfacciano che sono stati i socialisti a portarci in UE, mentre se dico che sono per l'economia sociale di mercato allora mi guardano con simpatia perché credono che io sia per un sistema misto pubblico-privato. Bella roba, veramente bella roba!
Oggi alcuni propongono di usare l'espressione "socialisti patriottici", ma anche se fosse adottata essa non resisterebbe a lungo all'attacco semantico di cui verrebbe fatta oggetto, senza la necessaria mobilitazione in sua difesa. D'altronde il fascismo rievocava i "fasci siciliani" che erano ben altra cosa, e lo stesso "nazional-socialismo" fu ben accolto perché risuonava semanticamente con due concetti cari ai tedeschi degli anni trenta.
In definitiva, farsi strappare le parole equivale a farsi strappare i vessilli durante una battaglia. Ma quel che mi addolora di più è il sospetto che a quelli della X legio, invidiosi della XIII legio, possa far piacere vedere l'insegna della XIII cadere nelle mani dei barbari. Sono troppo bastardo dentro a pensare ciò?
Ora ti chiedo: come proponi di denominare una posizione politica basata sulla triade "Costituzione, Socialismo, Indipendenza nazionale"? Ma soprattutto, e al netto delle possibili alleanze tattiche di fase di cui si potrà parlare in altra occasione, tu Sandokan ti ci riconosci?
I Mattarella furono imposti dagli Stati Uniti negli anni 50 in Sicilia. Per rompere com i poteri forti occorre creare una sinistra sovranista dubito che l'attuale governo voglia uscire dalla Nato anzi rinsalda l'amicizia con gli assassini stelle e strisce e i suoi lacchè sionisti
92 minuti di applausi a Fraioli.
Il giorno in cui ci libereremo un quartiere di Roma dovrà essere intitolato ( alla memoria ) a Fraioli e gli abitanti di quel quartiere saranno appellati fraiolini.
"Dove abiti?" "Ai Fraioli"
Ma come, il sovranista Trump è con noi, così come Putin ed Orban persino Marcon che sa far così bene gli interessi del suo paese e per non parlar della sovranista Angela.Abbiamo un mondo comandato da sovranista e tu vorresti abbandonarli?
Uahuahuah! Così i nipotini di Illo saranno "fraiolini"!
Fraioli mi sa che hai preso un granchio.
un sovranista che vuole la "economia sociale di mercato" ???!?
ma quella non è la dottrina degli ordoliberisti tedeschi! alla Von Mises!
dallla Treccani e da Wiki che vado di corsa:
"Le origini teoriche dell’economia sociale di mercato. L’idea di e. s. di m. ebbe origine nell’ambiente culturale tedesco durante il periodo della Repubblica di Weimar, dopo la Prima guerra mondiale, a partire dal contributo di L. von Mises (➔), che nel 1919 pubblicò Nation, Staat und Wirtschaft. Il libro non ebbe molta fortuna, ma le idee in esso contenute furono successivamente rielaborate, dopo il fallimento dell’esperimento di Weimar e l’ascesa al potere del nazionalsocialismo, dalla scuola di Friburgo (ordoliberalismo). La sua idea basilare è che il libero mercato rappresenti un ‘ordine istituzionale’ (non ‘naturale’) e come tale debba essere definito da una cornice istituzionale. Negli anni della ricostruzione in Germania, ha costituito il nucleo teorico della e. s. di m. (soziale Marktwirtschaft) che ispirò le politiche del ministro dell’Economia L. Erhard e del suo collaboratore A. Müller Armack per porre le basi del ‘miracolo economico tedesco’. All’opposto, la scuola tedesca dell’ordoliberalismo è stata interpretata da M. Foucault come uno dei dispositivi biopolitici che giustifica l’esistenza di forme di biopotere".
Wiki
"Questa teoria economica, secondo la vulgata comune, trae origine dall'Ordoliberalismo della Scuola di Friburgo di Walter Eucken, durante la crisi della Repubblica di Weimar, scuola che già riconosceva la necessità di un controllo non dirigista dello Stato nei confronti del sistema economico capitalista.
In realtà la vera elaborazione teorica dell'economia sociale di mercato la abbiamo nella Germania Nazista degli anni Trenta grazie alla Scuola di Colonia[senza fonte], e in particolare ad Alfred Muller Armack e Ludwig Erhard, coloro che, esponenti di primo piano CDU, attueranno praticamente tale terza via nel dopoguerra.
Colui che elabora per primo una vera e propria teoria dell'economia sociale di mercato è Wilhelm Röpke (1899-1966). Röpke propone una "terza via"[2] tra liberalismo e collettivismo, in cui lo Stato svolga una funzione garantista nei confronti del libero mercato, ed è consapevole della necessità di una profonda revisione delle regole che "monopolizzano" il sistema economico.
Questa corrente è ancora molto diffusa nel dibattito politico-economico nei paesi di lingua tedesca e dell'Unione europea".
Anonimo che scrive "Fraioli mi sa che hai preso un granchio.
un sovranista che vuole la "economia sociale di mercato" ???!?", mi sa che il granchio lo hai preso tu! Io al baretto di Castro dei Volsci ci faccio i test di comprensione del linguaggio.
Grazie comunque per la lezzzioncina, ne avevo proprio bisogno ;-)
Non avevo commentato fino ad ora però è davvero divertente.
Il Grimaldi spigolantibus ed il Fraioli compiaciutibus è una cosa che mi era sfuggita. Tutti i blogger sono ugualibus.
Grazie anche a te per il denso e pregnante contribbbuto. Ma chi ve manna, Picone?
E quando certe critiche invece le fai tu agli altri chi ti manda? Picarra?
Poteva continuare anche a non commentare, ma chi cazz' è tutta sta gentaglia anonima?
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