[ 23 agosto 2018 ]
Il Governo giallo-verde alle porte della battaglia d’autunno
Comunicato n. 10/2018 del Comitato centrale di Programma 101
(1) La battaglia d’autunno è alle porte. Le forze oligarchiche, nazionali ed europee, non hanno dubbi: la prossima Legge di bilancio dovrà rispettare i vincoli imposti da Bruxelles, l’austerità dovrà continuare, nessuna politica sovranista di disobbedienza sarà tollerata. M5s e Lega, le forze a cui la maggioranza dei cittadini ha dato mandato affinché ci sia una vera svolta, saranno poste davanti all’alternativa: arrendersi o resistere.
(2) Le forze oligarchiche, in prima battuta, tenteranno di addomesticare i “populisti”. Ove invece Di Maio e Salvini non chineranno il capo, esse sono pronte a scatenare l’inferno per sconfiggerli, senza esitare di ricorrere ad ogni mezzo per vincere, compresa l’arma dello spread. La Sinistra Patriottica in nessun caso resterà alla finestra: se Di Maio e Salvini si piegheranno alle forze oligarchiche andranno combattuti, ove resisteranno andranno sostenuti.
(3) La potenza di fuoco delle forze oligarchiche è enorme. Indebolite dalla cocente sconfitta elettorale dei loro partiti politici (Pd e Forza Italia anzitutto) hanno perso il controllo del Parlamento, ma godono dell’appoggio dei poteri eurocratici, conservano quindi intatto il controllo delle vere roccaforti strategiche del potere: Bankitalia, il Quirinale, il sistema bancario, la Confindustria, la giustizia, i grandi media. Per di più, avendo in mano i decisivi ministeri dell’economia — che è quello che dovrà sfornare entro la metà di ottobre la Legge di bilancio — e degli esteri, dispongono di una vera e propria Quinta colonna all’interno dello stesso governo, ab origine nato sotto la pesante ipoteca di Mattarella.
(4) I prossimi mesi ci diranno se sia stato giusto o sbagliato, da parte di Di Maio e Salvini, avere accettato di dare vita a questo governo di compromesso. Si dimostrerà sbagliato ove accadesse che essi finiranno per rimanere impigliati nella ragnatela predisposta dai poteri forti, regista Mattarella. Vedremo dunque quale sostanza avrà la Legge di bilancio che Tria presenterà al Consiglio dei ministri, e vedremo se Di Maio e Salvini saranno determinati a modificarla da cima a fondo o se, invece, accetteranno di licenziarla sperando magari che la vendetta sia consumata in Parlamento il quale, fino a prova contraria, detenendo il potere legislativo, potrà cambiarla da cima a fondo.
(5) Di Maio e Salvini non debbono farsi facili illusioni. Ove immaginassero di “abdicare” in Consiglio dei ministri per ingaggiare poi battaglia in Parlamento, debbono mettere nel conto che la loro maggioranza potrebbe perdere dei pezzi. Nella Lega anzitutto ci sono componenti ed esponenti di spicco che non vogliono alcuna guerra con le forze oligarchiche, né alcuna rottura con i poteri eurocratici. Nel caso Di Maio e Salvini decideranno di fare un passo indietro in Consiglio dei ministri per farne due avanti in Parlamento, sappiano che non vinceranno chiudendo la battaglia nel Palazzo, che se vorranno vincere dovranno mobilitare i cittadini e le masse popolari. In questo caso i due saranno posti davanti al dilemma: scontrarsi frontalmente con le forze oligarchiche ed epurare il governo dalla Quinta colonna o cedere, se non su tutta la linea, sui punti sostanziali.
(6) C’è una terza possibilità: che i due schieramenti raggiungano, come nel caso della formazione del governo Conte, un nuovo, temporaneo, compromesso. E’ probabile che questo sia quanto si auspicano Di Maio e Salvini, nella speranza di rimandare lo scontro finale e di sbarazzarsi della Quinta Colonna nei mesi successivi, a dopo le elezioni europee, che immaginano di stravincere. Recita l’adagio: “non rimandare a domani quel che puoi fare oggi”. La luna di miele tra governo e cittadini non è né permanente né irreversibile. Non è detto che dalle urne delle europee di maggio 2019 esca un risultato simile al 4 marzo italiano. Disponendo di una schiacciante superiorità in mezzi e risorse, le forze oligarchiche potrebbero avere tutto da guadagnare ad ottenere tempo preparandosi alla rivincita.
(7) M5S e Lega hanno un solo vero punto di forza: il sostegno popolare, cresciuto negli ultimi mesi. La grande maggioranza dei cittadini ha apprezzato il “decreto dignità”. Modesto nella sostanza ma importante per il suo significato di svolta, esso ha segnato una netta controtendenza con la crescente precarizzazione del lavoro dell’ultimo quarto di secolo. Lo stop al Ceta, il riesame imposto al progetto Tav dalla Francia, la sospensione dell’operazione Ilva, un’Alitalia destinata a tornare compagnia di bandiera, un presidente Rai in opposizione all’establishment: sono questi gli elementi, più ancora che l’intransigenza sul controllo dei flussi migratori, che hanno rafforzato il consenso al “governo populista”. Un consenso cresciuto e consolidatosi dalle iniziative annunciate dopo la tragedia di Genova: la messa in discussione delle scandalose concessioni regalate al miliardario Benetton ed ai suoi compari, quindi la riapertura della discussione sulla necessità di procedere a rinazionalizzare alcuni decisivi settori dell’economia nazionale. Carpe diem!
(8) La Sinistra Patriottica,- pur mantenendo la sua forte critica sui punti non condivisibili della politica del governo, a partire dalla flat tax – dovrà schierarsi senza remore contro ogni cedimento alle forze sistemiche, contro i vincoli europei, per una politica economica che cominci ad invertire la rotta deflazionista dell’ultimo decennio e le sue tremende ricadute sociali. In questo senso sono di particolare importanza: a) un forte impulso agli investimenti pubblici, anche come strumento di lotta alla disoccupazione; b) la rinazionalizzazione di Autostrade, di ILVA e Alitalia e in prospettiva del sistema bancario; c) un deciso incremento dei fondi per la sanità e la scuola; d) lo smantellamento del Jobs Act e la reintroduzione dell’Art. 18; d) la cancellazione della Legge Fornero come previsto nel programma di maggio; e) l’avvio in tempi rapidi del Reddito di cittadinanza; f) un forte sostegno ai redditi più bassi, a partire da quelli dei pensionati al minimo.
(9) Per perseguire credibilmente questi obiettivi, per non arrendersi al TINA (There is no alternative), per sventare la rivincita dei poteri oligarchici, decisiva sarà solo la più ampia mobilitazione popolare. E’ in questo senso che Programma 101 lavorerà nelle prossime settimane, sempre ricercando la massima unità con le altre forze della Sinistra Patriottica, sempre con la consapevolezza di quanto la battaglia alle porte sarà decisiva per il futuro del Paese.
21 agosto 2018
3 commenti:
Questione non trascurabile e' anche lo scontro con la sinistra sinistrata (Leu, Rifondazione, area negriana, Potere al Popolo-De Magistris), pur nella diversita' delle posizioni, sono sempre uniti nel fare da stampella di sinistra al neo liberismo.
Per potersi difendere bisogna avere delle "armi di dissuasione" che ora non abbiamo.
Allego il link ad suggerimento per dotarsi di "armi di dissuasione"
https://forum.termometropolitico.it/754770-li-di-maio-salvini-se-vi-lasciano-governare-modificate-art-75-della-costituzione.html#post17061984
Salvini vuol far cadere il governo e schivare la legge di stabilità. I migranti sono un pretesto.
Posta un commento