[ 27 luglio 2018 ]
RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
Mamma è marxista, Marx è un signore che, alla metà dell’800, circa duecento anni fa, parlò di una società diversa da quella in cui viviamo. Mamma crede fermamente che questa teoria economica, sociale e filosofica permetta di leggere ed interpretare la realtà, ciò che accade.
RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
Mamma è marxista, Marx è un signore che, alla metà dell’800, circa duecento anni fa, parlò di una società diversa da quella in cui viviamo. Mamma crede fermamente che questa teoria economica, sociale e filosofica permetta di leggere ed interpretare la realtà, ciò che accade.
Siamo dei nani sulle spalle di giganti: mamma è sostenuta da questi giganti che chiamiamo marxisti. Nel 1789, in Francia, gli uomini che possedevano il potere economico, diciamo così, decisero che dovevano avere anche quello politico, cioè la possibilità di fare le leggi e le regole di vita valide per tutti e decisero che non dovevano più lavorare per mantenere degli altri uomini che, pur non lavorando perché nobili, consumavano molto più di loro. Era la rivoluzione francese.
Più tardi, nel 1917 due grandi uomini, Lenin e Trotsky, insieme ad altre importanti figure, videro che era il momento di rivoluzionare anche quello che i francesi avevano creato, la classe che possedeva le fabbriche, sfruttando gli operai, andava abolita.
Nel frattempo, in Germania nel 1848, Marx aveva scritto il Manifesto del Partito Comunista, la base di quella dottrina che avrebbe permesso la Rivoluzione d’ottobre, guidata proprio da Lenin e Trosky che, pur essendo molto egocentrici e molto colti, decisero di unirsi per sovvertire il potere della borghesia.
Ma che cosa aveva pensato Marx di tanto grande? Che tipo di società voleva? Descrisse che poteva esistere una società in cui tutti erano uguali e che i campi e le fabbriche che producevano i beni, appartenessero a tutti. Cosa vuol dire? Significa che chi lavora dovrebbe farlo per il bene di tutti e non per arricchirsi personalmente, significa che chiunque può lavorare per vivere, ma nessuno dovrà più vivere per lavorare, che non si morirà più sul lavoro né per il lavoro. Ma vuol dire anche molto altro, per esempio che tutti avranno una casa, perché tutti ne avranno diritto, è normale che si abbia un posto in cui vivere… I bambini dovranno tutti andare a scuola, tutti potranno andare a scuola per conoscere, per sapere non per avere un pezzo di carta che stabilisca quanto vale e, soprattutto, nessun bambino sarà più costretto a lavorare. Nessuno sarà messo in condizione di separarsi dal luogo che ha scelto per vivere o dalle persone che ama, perché lì non può lavorare: il viaggio sarà una scelta non un obbligo. Le donne avranno gli stessi diritti e gli stessi doveri degli uomini. Tutti potranno scegliere la loro strada liberamente: le loro attitudini, i loro interessi e le loro specificità saranno determinanti per il loro futuro ed il loro percorso formativo e lavorativo.
Questa società creerà rapporti umani diversi, relazioni umane diverse, più libere, più consapevoli e che metteranno il benessere fisico, ma soprattutto psicologico, al centro di tutto. Questa società rispetterà l’ambiente e lo salvaguarderà perché chi verrà dopo troverà qualcosa di meglio, per farlo eliminerà gli sprechi, ricostituirà le foreste, ripulirà le acque, si adopererà perché lo sviluppo sia sostenibile e non alieni, perché non ci si ammali più e si muoia a causa delle condizioni avverse create dall’uomo. Gli animali verranno rispettati così come la natura. Gli esseri umani non saranno mai lasciati a se stessi, saranno curati ed assistiti, sia fisicamente che psicologicamente. La giustizia sarà giusta ed imparziale, scompariranno le classi sociali e le caste politiche…
Facciamo un altro passo, mamma è anche trotskista, che vuol dire? Bhe, in generale vuol dire due cose: la prima è che la rivoluzione deve essere in tutto il mondo e non in un solo paese, la seconda è che lo stato di benessere post rivoluzionario non debba mai essere più essere posto in dubbio, deve essere cioè permanente, deve durare per sempre. Chiamò questa idea Rivoluzione Permanente: mamma ne è assolutamente convinta.
Il Sovranismo è molto più semplice da spiegare e per mamma è un mezzo, una scelta strategica, non il fine. Partiamo dal presupposto che la famiglia tradizionale, detta anche patriarcale cioè quella in cui l’uomo decide sui figli e sulla moglie che spesso dipende da lui; la proprietà privata, cioè il possesso delle fabbriche che producono merci e lo stato che amministra la giustizia e regola i rapporti tra le persone, così come lo conosciamo, sono i pilastri su cui si fonda questa società che mamma, semplificando, definisce borghese e che, sempre per mamma, va abbattuta per costruirne una diversa.
Per avere una società diversa, uguale a quella teorizzata da Marx, lo stato attuale va abbattuto, per farlo dobbiamo fare una rivoluzione, un po’ come fecero in Russia, infatti chi detiene il potere non ce lo regalerà: dovremmo lottare per toglierglielo.
Ora noi viviamo in Italia e la nostra nazione, ormai da molto tempo, non è indipendente. Non ha una moneta e segue delle regole, la maggior parte delle quali non sono state fatte dagli italiani né sono per il benessere degli italiani. Un organismo che si chiama Unione Europea detta all’Italia ed ad altri Stati, le regole economiche, politiche e sociali che deve seguire. Insomma gli dice come deve vivere e non solo, gli ha tolto la facolotà di stabilire le politiche economiche e sociali. Che vuol dire? E’ come se qualcuno ti prendesse il salvadanaio e ti desse in cambio dei pezzi di carta con cui puoi comprare delle cose. Però con i tuoi soldini risparmiati, potevi comprarti un bel gioco, invece con i pezzi di carta, che questi signori ti hanno dato in cambio, ti puoi comprare al massimo un pacchetto di figurine. Ti hanno ridotto il potere d’acquisto, cioè i pezzi di carta valgono meno dei tuoi risparmi: in tre parole, ti hanno fregato!
Non solo, ti dicono pure che per avere i pezzi di carta ti devi comportare come dicono loro, sennò addio pure le figurine! Le regole che devi seguire però non sono quelle di mamma e papà che conosci bene e che ti conoscono e vogliono la tua felicità… Sono delle regole decise da signori che non ti conoscono, non sanno chi sei né come vivi, né cosa ti piace ed a cui non importa niente di tutto questo. Tu per loro sei un numero che usano per arricchire degli altri signori che sopravvivono grazie a quello che ti hanno tolto ed a quello che tolgono a tutti gli altri come noi. Loro non producono nulla ma fanno i pezzi di carta e te ne danno un po’ per comprare il minimo che ti serve per andare avanti, altrimenti moriresti.
Allora se è vero, ed è vero, che mamma vuole cambiare questa società che non è né giusta né uguale per tutti e se per farlo deve prendere il potere, è più facile conquistare un paese indipendente e sovrano o un paese che è in coodipendenza, come in certi legami affettivi malati, con altri stati? E’ più facile combattere contro il nemico di un solo paese o contro quelli di 28 paesi? E’ una domanda sciocca vero? Certo tu sei un bambino intelligente e sai già la risposta! E’ molto più facile combattere contro il nemico di un solo paese che contro la forza di 28. E’ elementare! Facile, facile… Eppure, ciò che, perfino per un bimbo, seppure molto intelligente come te, sembra facile, per molti adulti è incomprensibile. Poverini, semplicemente non ci arrivano.
Si! Possiamo tranquillamente affermare che questi ultimi sono poco intelligenti, non guardano lontano, non stanno sulle spalle di nessun gigante: essendo nani il loro orizzonte è chiuso dalle teste di altri nani come loro, oltre le quali ci sono solo i genitali dei giganti. Queste persone, per mamma, sono dei marxisti del c… cavolo!
Se hai seguito fin qui, devi fare un altro piccolo sforzo, so che tu ci riuscirai, per i nani invece è totalmente impossibile! Se ci fosse un governo che, pur con tanti limiti, volesse portare avanti questo ragionamento e decidesse di uscire dal vincolo di quella combriccola di manigoldi che è l’Unione Europea, tu lo aiuteresti? Si, certo! Bene!
Anche mamma, sebbene non ami affatto questo governo, strategicamente ( cioè come mezzo per arrivare ad un fine) lo farebbe. Al contrario certi altri “marxisti” duri e puri definirebbero questo atteggiamento strategico, con una punta di schifo e superiorità, come opportunismo. Questi, però, sono chiusi nella loro torre d’avorio, rappresentanti del 1% della popolazione! e non si mischiano con gli altri perché si sentono migliori, nani maledetti che non sono altro, del popolo, e chiamano chi lo fa “populista” !!!
Mamma sa che, se un governo dovesse intraprendere questa strada, anche se non fosse perfetta, anche se ci fossero delle enormi differenze che li separano, per lei e quelli che la pensano allo stesso modo, le cose sarebbero più semplici, la lotta sarebbe più facile… Mamma lo sa e ne è convinta, ecco perché, mamma oltre che marxista di matrice trotskista, si definisce, strategicamente, sovranista.
7 commenti:
Articolo emozionante e autrice semplicemente coraggiosa!!! brava Micaela!! Faro' girare
Mauro P.
La mamma però si è dimenticata che il suo paese è pure occupato militarmente da una organizzazione che si chiama NATO.
Può essere arbitra del suo destino una nazione dove ci sono ben più di 100 tra basi ed installazioni ad uso bellico di un paese straniero? Non credo proprio.
certi altri “marxisti” duri e puri definirebbero questo atteggiamento strategico, con una punta di schifo e superiorità, come opportunismo. Questi, però, sono chiusi nella loro torre d’avorio, rappresentanti del 1% della popolazione!
E invece chi rappresentate voi, ultimi degli ultimi dei caudatari del regime razzista di Salvini?
La.mamma si è pure dimenticata che il.capo del governo su cui ripone le speranze ha affermato che nato ed euro non si discutono...
È vero, hai perfettamente ragione ed è grave che io abbia omesso questo. Mea culpa, non può esistere sovranità in questa Unione a delinquere che chiamiamo UE nè puo esistere all'interno di un'altrettanto criminale Trattato che chiamiamo NATO. Fuori dall'Europa e dalla NATO. Grazie Roberto G
Il problema non è evidentemente essere l'1%, il problema grave è non sapere interpretare la realtà. Essere separati dalle masse e ritrorsi nell'eburnea torre insieme ai rappresentanti del più feroce neoliberalismo, Confindustria compresa. Uno dei due due ha sbagliato campo e non è certo Confindustria perché il capitale ha un criterio ineluttabile per scegliere dove stare: sta con chi difende i duoi interessi di classe, cosa che ha sempre fatto. Quindi, questi nani maledetti mancano pure di strumenti per leggere la realtà ed effettuare una scelta di campo: o coi populisti o con il neoliberalismo ed i suoi servi. Non esiste un'altra opzione. Il nè nè è assolutamente inapplicabile a questo momento storico, come ben spiegato nell'articolo di Leonardo Mazzei che ti invito a leggere. Ora noi non teniamo lo strascico di nessuno, non ne abbiamo mai avuto bisogno. La mia posizione di questo governo è ben espressa nell'articolo e reiterata, perché non vi fissefo incomprensioni per ben due volte, l'offesa è certamente strumento semplice che esplica il livello culturale di chi la usa ed è quindi ben lontana da me che preferisco la dialettica avendo un buon numero di argomenti. quindi mi abbasserò a rispondere alla tua infame offesa: non ho votato per questo governo nè mai per nessuna delle due forze politiche che lo compongono. Il mio, nostro giudizio su questo governo è chiaro e mirabilmente espresso nei dieci punti programmatici che chiariscono con altrettanta precisione da quale parte stare, come e perché. Altra lettura consigliata per evitare di scrivere parole in libertà.
Non ho dimenticato e le mie speranze profonde sono da ben altra parte. Detto questo per pronunciarmi aspetto la fine di questa vana retorica e la presentazione della legge di bilancio. Questa azione farà la differenza e ci chiarirà dove andrà il governo e quindi da quale parte stare, data la nostra chiarezza in merito: fuori dall'europa, fuori dalla NATO
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