[ 26 luglio 2018 ]
Non abbiamo mai nascosto la nostra stima, umana e politica per Stefano Fassina. La ragione è semplice: egli sta una spanna sopra ai tanti leader decotti della sinistra che fu, compresi i numerosi parolai della sinistra "antagonista".
A riconferma di questo nostro apprezzamento c'è l'appello (vedi sotto) che convoca l'incontro dell'8 settembre prossimo a Roma. Noi ci saremo, malgrado Fassina continui ad immaginare che una nuova sinistra patriottica e costituzionale possa nascere dalle ceneri di Liberi e Uguali (LeU).
Ne è prova il documento, scritto a più mani dal titolo DALLA PARTE DEL LAVORO. Contributo in progress al congresso fondativo di LeU. Un documento che non ha lo spessore strategico e la visione d'insieme di cui c'è bisogno per rifondare una sinistra postliberista e socialista, e che tuttavia rappresenta un'inversione, e su diversi punti nodali, rispetto alla poltiglia ideologica sinistrata. Non vorremo portare male a Stefano e compagni, in verità speriamo di portargli bene, ma non si vede come essi possano restare dentro la bara di LeU. Chi vuole vivere deve sbarazzarsi della salma del morto.
Non abbiamo mai nascosto la nostra stima, umana e politica per Stefano Fassina. La ragione è semplice: egli sta una spanna sopra ai tanti leader decotti della sinistra che fu, compresi i numerosi parolai della sinistra "antagonista".
A riconferma di questo nostro apprezzamento c'è l'appello (vedi sotto) che convoca l'incontro dell'8 settembre prossimo a Roma. Noi ci saremo, malgrado Fassina continui ad immaginare che una nuova sinistra patriottica e costituzionale possa nascere dalle ceneri di Liberi e Uguali (LeU).
Ne è prova il documento, scritto a più mani dal titolo DALLA PARTE DEL LAVORO. Contributo in progress al congresso fondativo di LeU. Un documento che non ha lo spessore strategico e la visione d'insieme di cui c'è bisogno per rifondare una sinistra postliberista e socialista, e che tuttavia rappresenta un'inversione, e su diversi punti nodali, rispetto alla poltiglia ideologica sinistrata. Non vorremo portare male a Stefano e compagni, in verità speriamo di portargli bene, ma non si vede come essi possano restare dentro la bara di LeU. Chi vuole vivere deve sbarazzarsi della salma del morto.
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