lunedì 26 settembre 2016

FESSERIE DI UN ECONOMISTA di Leonardo Mazzei

[ 26 settembre]

A proposito di un incredibile articolo di Giorgio Lunghini

Poi c'è chi si chiede come mai, davanti al disastro dell'euro, la sinistra brancoli nel buio più della destra. Certo, c'è il problema della direzione politica e non è poco. Ma ci sono anche economisti che sparano immani stupidaggini spacciandole per verità. Il bello è che le loro improbabili certezze neppure provano a spiegarle. Le buttano lì come fossero indiscutibili, tanto per quella mercanzia un Manifesto che le pubblica si trova sempre, così come è sicuro che un anemico sito come quello del Prc le rilancerà con gioia.

E' questo il caso di un articolo di Giorgio Lunghini, uscito venerdì scorso. L'articolo è talmente maldestro che ce occupiamo solo per l'indiscussa fama dell'autore. Il fatto che certe cose vengano dette da un illustre cattedratico, già presidente della Società italiana degli economisti, è infatti la migliore dimostrazione di come l'ideologia (in questo caso quella eurista) prevalga quasi sempre su cultura, conoscenza, esperienza e capacità d'analisi che certo al Nostro non mancano.

Vediamo di cosa si tratta.
Nel breve testo intitolato "Le conseguenze di un'uscita dall'euro", Lunghini giunge a vette davvero ineguagliate. La sua non è un'analisi più o meno pacata, ma un elenco di traumi economici che colpirebbero il Paese al determinarsi del temuto evento. Il fatto è che neppure gli euristi più sfegatati, i liberisti più accaniti, gli indefessi adoratori della moneta unica a prescindere, sono mai giunti a sparare certe cifre.

Non siamo tra quelli che pensano che l'uscita dall'euro sarà una passeggiata. Non lo sarà di certo, ma i ceti popolari da molti anni non "passeggiano". Non siamo comunque tra coloro che si nascondono i problemi di una scelta pure necessaria. Ma che a sinistra circolino ancora "ragionamenti" terroristici come quello di Lunghini è di una gravità inaudita.

Esageriamo a parlare di terrorismo? Giudichino i lettori.
Prendiamo due previsioni contenute nel suo articolo, quella sul livello di inflazione e quella sulla caduta del Pil che si determinerebbe con l'uscita dall'euro.

Partiamo dall'inflazione, che secondo l'economista salirebbe al 20% annuo, non si sa - bontà sua - per quanti anni. Alla base di questa previsione ce n'è un'altra concernente la percentuale di svalutazione, che egli stima al 30% nei confronti della Germania.

Ora, a parte il fatto che il 30% sulla Germania (calcolato sulla base della perdita di competitività verso quel paese) non è un 30% applicabile all'intera area euro, qui il punto è un altro. Ed è che non si capisce da cosa spunti fuori il 20% di inflazione, se non dal manifesto desiderio di terrorizzare i lettori.

In proposito è sufficiente ricordare due eventi, uno di un quarto di secolo fa, ed un altro invece recentissimo.

Il primo è quello della famosa svalutazione della lira rispetto al marco (anche qui, si badi, rispetto al marco, non ad un indistinto paniere di monete) del settembre 1992. Quella svalutazione finì per attestarsi proprio sul temuto 30% di cui ci parla oggi Lunghini. Bene. Quale fu l'effetto sull'inflazione di quella svalutazione? L'inflazione media del triennio successivo (1993-1995) fu del 4,6%. Oggi può sembrare molto, ma l'inflazione media del triennio precedente a tassi fissi (1990-1992) - era stata del 5,9%! Come si vede la realtà è a volte un po' diversa da come ce la raccontano.

E il confronto con la Germania? Uno si aspetterebbe l'esplosione del differenziale di inflazione dopo il 1992. E invece quel differenziale, che era pari al 2,7% nel triennio 1990-1992 (quello precedente la svalutazione), scende sorprendentemente all'1,6% nel triennio post-svalutazione (1993-1995) nel quale la lira arriva a deprezzarsi fino al 50% sul marco (esattamente il picco che Lunghini ipotizza oggi uscendo dall'euro), per poi scendere all'1,2% nel triennio successivo (1996-1998) quando la lira prende a rivalutarsi.

Lungo sarebbe il discorso sulle ragioni di tutto ciò, e magari uno come Lunghini potrebbe utilizzare la sua scienza per illuminarci un po' su questo, ma due dati balzano agli occhi di chiunque: primo, non ci fu alcun vero effetto inflattivo determinato dalla svalutazione del 1992; secondo, siamo comunque nel campo dei decimali, non certo dei rotondi 20% messi lì solo per incutere terrore. Che l'andamento dell'inflazione dipenda da numerose altre variabili, oltre che dalla variazione dei cambi, ci pare comunque cosa assai evidente.

Questa osservazione è in realtà piuttosto banale, anche se così non sembra all'illustre economista. C'è però un fatto recente che dimostra quanto egli abbia torto. Negli ultimi due anni l'euro si è svalutato di circa il 20% sul dollaro, eppure abbiamo l'inflazione a zero. Se il Nostro avesse ragione, e tenendo conto della maggiore importanza della valuta americana, con la quale si effettuano i pagamenti delle principali materie prime importate, dovremmo avere un'inflazione a due cifre. E invece siamo a zero. Perché Lunghini omette questo piccolo particolare? Anche qui, giudichino i lettori.

Veniamo ora al disastro annunciato del Pil. Se sull'inflazione Lunghini ha sparato a caso giusto per impressionare, è sul Pil che dà il meglio di se. Citiamo: 
«Come conseguenza di tutto ciò(degli effetti dell'uscita dall'euro, ndr), la caduta del Pil dell’Italia sarebbe pari a circa il 40% nel primo anno e al 15% negli anni successivi per almeno un triennio». 
Avete letto bene: meno quaranta per cento, così per iniziare; poi un bel meno quindici per cento per almeno un triennio. Insomma l'azzeramento dell'economia italiana. Ma si può!!!???

Ora, ricordandoci che la pazienza è una virtù, andiamo a vedere il precedente di un autentico disastro: quello dell'Argentina. Quando uno dice Argentina sa di dire una cosa paurosa, che evoca i peggiori timori, l'esperienza peggiore che possa capitare all'economia di una nazione. E allora andiamo a vedere i dati di quell'inferno.

Nel 2002, anno in cui (a gennaio) viene abbandonato il cambio fisso con il dollaro, ed il pesoinizia a fluttuare, il Pil cala del 14,7%. Un calo drammatico e con gravissime conseguenze sociali, prima tra tutte la disoccupazione. Il calo, peraltro, fu anche il frutto del precipitare di una recessione già iniziata (proprio a causa del cambio fisso) nel 1999. In ogni caso drammatico, ma parliamo di un 14,7% in un paese con un'economia assai più debole di quella italiana, non certo dell'assurdo 40% che spara Lunghini per il nostro paese.

Questo per il primo anno. E negli anni seguenti? Per l'Italia il Nostro ha già parlato: meno quindici per cento all'anno, almeno per tre anni. E in Argentina, cosa successe al Pil negli anni successivi al divorzio con il dollaro? E' presto detto: +8,7% nel 2003, +8,3% nel 2004, +9,2% nel 2005, +8,5% nel 2006, +8,7% nel 2007. Detto in altri termini: in due anni si è più che recuperata la perdita del 2002, mentre nei cinque anni successivi allo sganciamento dal dollaro la crescita cumulata è stata del 51,6%. Dobbiamo aggiungere altro?

In Italia invece, rimanendo nell'euro, abbiamo un Pil inferiore dell'8% a quello dei livelli pre-crisi del 2007. Ecco le virtù della moneta unica! Ma i drammi sociali prodotti da questa situazione non preoccupano Lunghini quanto quelli ipotetici che seguirebbero l'uscita dall'euro.

Ad ogni modo, la cosa che grida vendetta è che il Nostro prevede per l'Italia —non si sa come, ma lasciamo perdere— un'Argentina moltiplicato tre per il primo anno post-euro, mentre per gli anni successivi il disastro continuerebbe, contraddicendo —ed anche qui non si sa perché— quanto avvenuto nel caso argentino.

Ora, la sparata è talmente colossale che conviene lasciare da parte ogni dettaglio tecnico. E' evidente che qui siamo davanti ad una religione, quella dell'euro, di fronte alla quale chi vi aderisce perde il lume della ragione. Che oggi, nell'anno 2016, si debbano leggere ancora robe di questo tipo fa però un certo effetto. Non che gli argomenti del Nostro siano nuovi. Al contrario, sono vecchissimi. Ma mentre nel campo degli economisti mainstream si evita ormai il ricorso a cifre così insensate, a sinistra invece non si riesce proprio a farne a meno.

"Sinistra"? 
Ecco, forse su questo ci sarebbe da discutere. Un tempo "sinistra" significava anche, tra le altre cose, volontà di cambiamento, coraggio nell'affrontare il difficile compito della trasformazione dell'esistente. Oggi, ecco cosa ci propone invece Lunghini nella sua conclusione: «In breve, l’Unione Economica e Monetaria europea è come l'«Hotel California nella canzone degli Eagles: forse sarebbe stato meglio non entrare, ma una volta dentro è impossibile uscire».

Eccoci così arrivati al decisivo inno alla conservazione! Peggio: alla conservazione non per un supposto bene (come fanno da sempre gli "onesti" conservatori), ma per l'impossibilità anche solo di pensare ad un'alternativa al male presente.

E' sicuramente anche per questo male dell'anima che si vanno poi a sparare certe cifre. Ma in questo modo non ci si salva di certo né l'anima né la reputazione.

64 commenti:

Quarantotto ha detto...

Bravo

Domenico Scalamandré ha detto...

ECCELLENTE

Céline ha detto...

Ma basta andare a Londra per vedere com'è andata... Comunque, senza uscire, noi possiamo sempre emettere un euro elettronico a 5 stelle: http://seigneuriage.blogspot.it/2016/09/proposta-ai-5-stelle-un-euro-5-stelle.html

Sherpa810 ha detto...

Leggere qui e sentirsi un po' meno soli.
Grazie per queste parole.

Peter Yanez ha detto...

Lunghini ha dato i numeri e questo è un fatto ma ha poco senso controbattere prendendo come esempio la svalutazione del '92 per dire che ebbe un impatto modesto sull'inflazione se poi non si dice che quella svalutazione ebbe un impatto significativo sul debito pubblico, sulla quota salari, sui salari reali e sulla disoccupazione.

"Sinistra" significa ancora "volontà di cambiamento" e "coraggio nell'affrontare il difficile compito della trasformazione dell'esistente." ma se il coraggio espone il mondo del lavoro ad un rischio mortale, allora è meglio essere più prudenti.

Sandro ha detto...

Com'è Peter? La svalutazione del 92 ebbe un impatto significativo sul debito pubblico?
In che senso se è possibile saperlo.
Non è che ti sei perso il passaggio fondamentale che il percorso dell'Italia in quel dato momento era già fissato, e che è proprio questo aver fissato un DETERMINATO percorso ad aver avuto un impatto significativo? (col beneamato placito "da'a'sinistra" tua).

Anonimo ha detto...

"Sinistra" significa ancora "volontà di cambiamento".
Sinistra vuol dire non prendere per il culo la classe lavoratrice.
E hai rotto un pochino il cazzo con 'sti slogan da salotto Vendoliano.(hai la erre moscia per caso?)

Sui tecnicismi si può e si deve discutere. Ma qui siamo ancora ai tempi del "teorema della piscina". Tanto Lunghini sa nuotare. E pure tu, a quanto pare.

p.s. solitamente mi firmo. Pubblico i miei estremi se pubblichi i tuoi.

Luca Pasello ha detto...

Yanez, ti prego, ti prego...
Rimetti in ordine logico le cose!

Le cause PRECEDONO gli effetti. Così pure i moventi (sono cause finali).

Però siccome dai sui nervi, arrangiati a scoprire a cosa mi riferisco.

Der fliegende Holländer ha detto...

Ma non salverai tu quel cialtrone aggiungendo cialtronate. Il debito pubblico non esplose nel 92 ma piuttosto tra l'81 ed il '92 grazie all'esplosione della spesa per interessi provocata dal divorzio Tesoro-Banca d'Italia, in ottemperanza ai desiderata dello SME, cioè della Germania ordoliberista.

L'unico coraggio esibito ora dalla SSinistra sta nella riscrittura orwelliana della realtà. Gli utili idioti come Peter faranno la fine dell'ultimo giapponese in fondo alla foresta.

Punto.

Armando ha detto...

Ho sentito parlare Lunghini una volta sola, una conferenze sulla seconda Guerra del Golfo.
Per dimostrare gli elevatissimi costi a cui gli Usa andavano incontro, si rifece a un'unica fonte, un lavoro di Stiglitz.
Strano che non si sia di nuovo rifatto a questa fonte, visto che Stiglitz ha appena scritto un libro in cui demolisce la moneta unica; sarebbe per lui un'ottima occasione per dimostrare che l'illustre Premio Nobel ha preso un cantonata...
Insomma, pare proprio che le persone come Lunghini non solo abbiano perso ogni contatto con la realtà, ma anche con la loro stessa professione. Inquietante.

Paolo Bolpet ha detto...

Vista la mancanza di fonti e prove ai dati indicati, si potrebbe tranquillamente annoverare fra gli effetti dell'uscita dall'euro anche l'invasione delle locuste, la morte dei figli primogeniti e la transmutazione dell'acqua in sangue... mah, ragazzi, io vi consiglio la lettura di un economista non certo in odore di leghismo come Sergio Cesaratto, ha scritto ultimamente un libro molto istruttivo su come l'euro sia in realtà una costruzione di destra...

PMnepomuceno ha detto...

Tutta la sinistra italiana si è dimostrata fedelmente eurista, nessuna differenza dal PD in questi anni

Valerio Santoro ha detto...

Mentre, adesso, il debito pubblico sta scendendo. Vero?

Hydroptere ha detto...

Mon dieu, sembra assistere alla lezionicina dell'Ego-nomista senza laurea Giannino.
Non c'é alcuna speranza. Come disse Moretti "con questi qui non si va da nessuna parte". Siete ignoranti, bugiardi e senza dignitá.
Prevedo il peggio

Anonimo ha detto...

Mon dieu! E' proprio vero. Egonomisti come Lunghini porteranno il Paese alla totale rovina e così pure la sinistra.
Del resto, ha studiato alla Bocconi.
Che ci si può aspettare?

Claudio Luppi ha detto...

Siamo alle prese con previsioni a dir poco catastrofiche, irreali, del tutto inventate e prive di ancoraggio con gli eventi storici del nostro paese (crisi del 92). Un vero delirio propagandistico, quello di Lunghini, volto a garantire una diga di disinformazione nei confronti dei ceti popolari colpiti duramente dalla crisi e dalle ricette UE a difesa della moneta unica. Che la sinistra si erga a difesa ultima, costi quel che costi, di una costruzione liberista, antipopolare e oligarchica come l' euro e l' UE è il segno terribile della crisi gravissima del pensiero e dell' autonomia di critica di questa area politica. Se questo è il livello della elaborazione degli intellettuali della sinistra prevedo per i ceti sociali subalterni tempi bui, durissimi e sconfitte storiche. E la vittoria sicura della destra, quella peggiore.

Ippolito Grimaldi ha detto...

Complimenti al compagno confutatore delle tesi, si fa per dire, del noto economista; complimenti per la chiarezza espositiva ed il rigore logico; complimenti per aver avuto il coraggio di leggere fino alla fine le controintuitive previsione del noto economista.
Tristezza infinita che a sinistra, ma non solo, ci si debba ancora prendere la briga di confutare ciò che è ontologicamente inconfutabile, cioè il nulla.

Battista Dotti ha detto...

Un ottimo e chiaro post. Grazie.

Francesco ha detto...

Errore di calcolo in questo capoverso:

"E' presto detto: +8,7% nel 2003, +8,3% nel 2004, +9,2% nel 2005, +8,5% nel 2006, +8,7% nel 2007. Detto in altri termini: in due anni si è più che recuperata la perdita del 2002, mentre nei cinque anni successivi allo sganciamento dal dollaro la crescita cumulata è stata del 51,6%."

La somma sul lustro è del 43,4%

Riccardino ha detto...

Noto che i fans di Bagnai citano questo economista che spara cifre senza dati. Ora in effetti sparare cifre sul dopo è poco scientifico, in questo anche il Prof Bagnai dice cazzate. Chi può dire il livello di inflazione dopo l'uscita dall'euro, dato che la situazione sarebbe del tutto nuova e non confrontabile. La mia modesta opinione, in questo club di sfegatati noeuro o proeuro, in cui l'ideologia la fa da padrone, è che all'Italia conviene che esca dall'Euro la Germania e noi rimaniamo insieme agli altri paesi del sud. Perchè questo ? perchè oramai la frittata è stata fatta, con l'entrata nell'euro i nostri debiti sono in euro e non possiamo convertirli perchè appunto tu sei debitore e non creditore e di regola decide il creditore. Se hai bisogno di soldi per tenere il piedi il tuo sistema di welfare o stampi moneta (= carta straccia) oppure vai sul mercato e chiedi prestiti al tasso che il creditore è disposto a farti. Certo io sono liberale, a me della questione sinistra non interessa, voglio poco Stato nell'economia con euro o senza euro

Maria Ingrosso ha detto...

Chiaro, lucidissimo ed efficace come sempre. Grazie, Leonardo.

Stefano Longagnani ha detto...

@Francesco, le percentuali, queste sconosciute!
L'articolo ha i numeri corretti (ho ricontrollato, son corretti anche i decimali, viene 51,6%, sei tu che dai i numeri.

Sono crescite percentuali rispetto all'anno precedente, non rispetto all'anno dell'uscita! Ripresentati all'esame di terza media!

Per chi non ha capito le percentuali provo con un giochino... Se qualcosa che vale 100 aumenta del 10% arriva a 110, se poi cala del 10% non torna a 100, ma poiché il 10% di 110 è 11, cala a 99%.

Morale: non giocate in borsa.

Stefano Longagnani ha detto...

@Riccardino
Oltre che liberale sei tecnicamente ignorante (nel senso che ignori la Lex Monetae regolata dagli artt. 1277 e seguenti del codice civile.

Stefano Longagnani ha detto...

P.s. se hai un debito piccolo con qualcuno, hai un piccolo problema. Se hai un debito medio, hai medio problema. Se hai un grosso debito con qualcuno... Il problema c'è l'ha lui!

Giuseppe ha detto...

Riccardino, visto che sei liberale, sulla questione del pagamento del debito nelle forme e monete decise unilateralmente dal creditore ci andrei un po' cauto. Se sei liberale (e non usuraio), come ti professi, allora credi nello Stato di diritto. Dovresti per lo meno credere nel valore della legge. Ecco, allora leggiti prima le norme del codice civile e poi riconsidera le tue presunte certezze sul tema.

SOLLEVAZIONE ha detto...

Intanto ringrazio Stefano Longagnani sia per aver chiarito a Francesco la correttezza del mio calcolo sulla crescita cumulata dell'Argentina dopo la dedollarizzazione, sia per aver ricordato a Riccardino la Lex Monetae. Recita così il citato art. 1277 cc:
"Debito di somma di danaro
I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale.
Se la somma dovuta era determinata in una moneta che non ha più corso legale al tempo del pagamento, questo deve farsi in moneta legale ragguagliata per valore alla prima".
C'è bisogno di aggiungere altro? Con l'uscita dell'Italia dall'euro i problemi ce li avranno semmai i creditori esteri, non i debitori italiani che si ritroveranno automaticamente con un debito svalutato.

Riccardino pone altre due questioni: 1) il fatto che con la fine dell'euro si determinerebbe una situazione del tutto nuova, tale da rendere difficile ogni previsione; 2) la considerazione che per l'Italia sarebbe meglio un'uscita della Germania.
Sul primo punto si può dire che certo la situazione sarebbe del tutto nuova, dato che una follia come l'euro non ha precedenti, ma questo significa che non ci siano esperienze alle quali riferirsi? Ma vogliamo scherzare? Se non consideriamo i precedenti storici, su cosa dovremmo basarci, sui folli numeri dei vari Lunghini in circolazione?. Non dico che le cose andrebbero esattamente come nel 1992 - potrebbero andare un po' peggio od un po' meglio - ma le dinamiche non sarebbero poi così diverse. E quella diversità risiede innanzitutto nella politica che vorrà fare il governo che gestirà l'uscita.
Secondo punto: l'uscita della Germania sarebbe preferibile ad un'uscita dell'Italia? In generale sì, almeno si eviterebbe la corsa agli sportelli bancari. Ma bisognerebbe spiegarlo alla Germania... Non si eviterebbe invece, né in un caso né nell'altro, la speculazione e la fuga dei capitali verso la moneta più forte. Tutto ciò conferma che l'uscita ha da essere fulminea (sia in un caso che nell'altro) ed accompagnata da un rigido controllo sul movimento dei capitali. C'è riuscita l'UE durante la crisi di Cipro, perché non dovrebbe riuscirci l'Italia?

Leonardo Mazzei

Valdo ha detto...

C'È ancora chi pensa che sia il Codice Civile a determinare l'atteggiamento dei creditori. Sono i rapporti di forza che fanno le norme e non viceversa.

Peter Yanez ha detto...

@ Leonardo Mazzei ( commento delle 9.17)

"Non dico che le cose andrebbero esattamente come nel 1992 - potrebbero andare un po' peggio od un po' meglio - ma le dinamiche non sarebbero poi così diverse."

Quindi più debito pubblico, riduzione quota salari, meno potere d'acquisto, più disoccupazione

Ippolito Grimaldi ha detto...

Dipende sempre dai rapporti di forza.

Ippolito Grimaldi ha detto...

Quelle che citi furono conseguenza della cieca caparbietà di voler rientrare al più presto nello SME e di partecipare alla "cuccagna" dell' euro, cosa che invece la Gran Bretagna si guardò bene bene dal fare.

Unknown ha detto...

Da buon liberale mi sono rotto il cazzo di sentir parlare di euro come progetto liberale o liberisti o neoliberlista o altre cazzate simili, mentre euro e UE sono figli della sinistra come lo stesso MAZZEI deve ammettere obtorto collo, salvo poi rimangiarsi le proprie affermazioni.
Ripeto: se siamo nella UE e nell'euro è colpa di gente come ciampi e come prodi e come monti, tutti cocchetti della sinistra.
Intanto Thatcher e Friedman malmenavano e sbertucciavano i vertici della UE
Ricordo pure che per meglio fottere gli italiani la UE ha mandato monti e per farlo ha dovuto abbattere con un colpo di stato il governo Berlusconi che si proclamava liberale mentre il popolo di sinistra festeggiava in piazza.
Quindi cari sinistri, se i vostri rappresentanti vi hanno tradito e fatto becchi, grattatevi le corna in famiglia senza rompere i coglioni a chi non c'entra niente e senza cercare comodi capri espiatori come era tradizione della meglio URSS
Scusate il tono volgare ma in certe occasione è necessario usarlo ed è anche un diritto

Peter Yanez ha detto...

@ Ippolito Grimaldi

Se si prende la svalutazione del '92 come un precedente storico paradigmatico per prefigurare le dinamiche che potrebbero entrare in gioco nel caso di un'uscita dell'Italia dall'€, bisogna prendere in esame TUTTI gli elementi rilevanti, non solo quelli che fanno comodo.

Se si dice che in caso di uscita dall'€ "le dinamiche non sarebbero poi così diverse" rispetto a quelle del '92 allora bisogna dire che l'uscita dall'€ con relativa svalutazione potrebbe comportare:

- una manovra finanziaria da oltre 120 miliardi lire, circa l'8% del Pil (tale fu l'entità delle manovre di Amato)

- un impatto negativo immediato sul Pil (nel 1993 fu dello 0,9%) la cui entità non è però prevedibile perché uscire da una moneta unica nelle condizioni attuali, dopo aver perso il 10% di Pil dal 2008, è una cosa COMPLETAMENTE diversa rispetto all'uscire da un accordo di cambio dopo anni di crescita

- una crescita significativa del rapporto debito pubblico/Pil (nel 1993 crebbe di 10 punti rispetto al 1992, passò dal 105% al 115%, e salì di 6 punti anche nel 1994)

- un aumento del tasso di disoccupazione (nel 1993 passò dall'8.4% al 9.5% e salì fino al 1998 (12%), poi cominciò a scendere

- nell'anno di crisi (1993) e nei 2 anni successivi la quota salari calò dell'8.60% sul Pil ed i salari reali calarono del 4.08% sul Pil.

Se si dice che questi effetti negativi "furono conseguenza della cieca caparbietà di voler rientrare al più presto nello SME e di partecipare alla "cuccagna" dell' euro"
allora la svalutazione del '92 non può più funzionare come un precedente storico rassicurante ma diventa semplicemente la tappa di avvicinamento ad un errore storico: l'€.

Ma se questa è la valutazione, ne consegue che era meglio fallire piuttosto che cercare di raddrizzare la baracca per rimanere agganciati all'Europa e che un'economia di tipo sudamericano è preferibile ad un'economia avanzata.

Ippolito Grimaldi ha detto...

No, guarda dopo aver bruciato oltre 60 miliardi di dollari in difesa della lira, io avrei anche venduto tutte le riserve auree, purtroppo non mi hanno ascoltato...

SOLLEVAZIONE ha detto...

Tenerone Dolcissimo, in effetti fai davvero tenerezza...
Passi per il Berlusconi liberale, e ci sarebbe molto da discutere.... ma Ciampi, Prodi e Monti di sinistra??????????
Ma dove credi di aver commentato, sul sito del Pd o su quello di Libero?
Comunque quel Tenerone ha una rima che spiega bene il tutto (se non ci arrivi comincia con c e finisce con one).

Leonardo Mazzei

Peter Yanez ha detto...

@ Ippolito Grimaldi

"All'asta dei Buoni ordinari del Tesoro di fine agosto erano rimasti invenduti titoli per 3.300 miliardi. In settembre, mentre il Governo metteva a punto la manovra di finanza pubblica, si diffondevano timori di misure straordinarie. Il portafoglio degli operatori non bancari calava di oltre 11.000 miliardi, per il mancato rinnovo dei titoli in scadenza e per le cessioni sul mercato secondario. A fine mese voci incontrollate di provvedimenti straordinari investivano la stessa moneta bancaria; si verificava una ondata di prelievi di contante. La Banca d'Italia sollecitava e sosteneva le banche nell'azione tesa a tranquillizzare i risparmiatori. La sequenza degli eventi sembrava sul punto di innescare una crisi finanziaria."

Considerazioni finali del Governatore sul 1992 - Banca d'Italia, pg. 14

Questo era il contesto dell'epoca.

Meglio fallire?

SOLLEVAZIONE ha detto...

Risposta a Peter Yanez

Vedo che Peter Yanez continua a mestare i soliti argomenti. Avevo lasciato perdere visto che altri lettori gli avevano risposto. Ma considerato che insiste dirò la mia.

Posto che non è che noi pensiamo che una svalutazione al giorno levi il medico di torno (ma quando ci vuole va fatta), qui i casi sono due: o si ragiona sui dati reali o è meglio darsi all'ippica.

Vediamo gli errori madornali del nostro commentatore sulle conseguenze della svalutazione del 1992:

1. MANOVRA FINANZIARIA 1992? Questa c'entra quanto i cavoli a merenda. La manovra di Amato fu la prima finanziaria per Maastricht, e dunque per l'euro. Con la svalutazione non c'entra proprio nulla.

2. ANDAMENTO PIL. Il nostro cita il dato del 1993 (-0,9%). Ora il mio articolo polemizzava con Lunghini che per il primo anno post-svalutazione prevede il....40%. Quaranta meno zeronove uguale trentanovevirgolauno. E qui potrei chiudere la partita. Ma c'è di più, eh se c'è di più! Se l'Italia nel 1993 perse lo 0,9 causa svalutazione si deve supporre un gran risultato per la Germania (che invece rivalutò). Sorpresa, nell'anno 1993 la Germania calò dell'1%. Come la mettiamo? E sai come andò nel 1994? Italia +2,2 Germania +2,5. E nel 1995? Italia +2,9 Germania +2,7. Ma guarda un po' come fece male al pil italiano quella svalutazione! E che differenza con la Germania e la sua forte moneta! Yanez: che ne dici di un piccolo confronto tra questi dati e i tassi di crescita (più spesso di decrescita) dell'ultimo decennio a moneta "forte"?

3. DEBITO PUBBLICO. E' vero, nel 1993 il rapporto debito/pil aumentò di 10 punti. Ma ciò dipese da due fattori: da un lato si trattava dell'onda lunga iniziata nel 1981 (divorzio Tesoro-Bankitalia), dall'altro della conseguenza del calo del pil (come si è visto causato da una recessione che non interessava solo il nostro paese). Dal 1995 il rapporto debito/pil iniziò invece a stabilizzarsi prima e a decrescere poi. Oh bella! Dal 1995? Chi l'avrebbe mai detto, ma non fu il 1995 l'anno della maggiore svalutazione della lira sul marco, che arrivò ad oltrepassare il 50%? Tutto a posto Yanez?

4. QUOTA SALARI E SALARIO REALE. Fatto 100 al 2005, l'indice del salario reale del 1992 era pari a 100,93. Nel 1993 scende a 100,85 perdendo 8 centesimi di punto, mentre già nel 1994 risale a 101,25. E prima della svalutazione? Anche questa volta a Yanez non torneranno i conti: già dal 1991 (101,01) al 1992 il calo era stato di 8 centesimi. Che ci sia allora dell'altro? Yanez forse non sa che nel luglio 1992 fu firmato l'accordo per abolire la scala mobile, e nel luglio 1993 quello sulla concertazione (di fatto l'inizio della fine dei rinnovi contrattuali). Non sarà questa la causa principale - altro che svalutazione! - della stagnazione salariale?
Con la moneta unica (e forte, come piace a Yanez) la stagnazione ha lasciato il posto al calo dei salari. Giusto per saperlo, l'indice che era 101,29 nel 1998 (anno di adesione alla moneta unica) è sceso a 95,91 nel 2012. Viva l'euro!!!!
Stesso discorso per la quota salari, sulla quale Yanez (ecco un degno emulo di Lunghini!) spara dei dati a caso. Nel biennio 1992-94 la quota salari in Italia passò da 61,69 a 58,57 (-3,12), dato peggiore di quello tedesco (-1,45), francese (-1,05), svedese (-2,20) ma "migliore" di quello inglese (-4,76) e finlandese (-6,17). Come si vede un calo importante, ma iniziato già prima e destinato a durare poi, ma soprattutto un calo non solo italiano dato il segno meno per tutti (ma proprio tutti) i paesi europei. Un calo pesantissimo - figlio dei mutati rapporti di forza tra le classi sconvolti a sfavore dei lavoratori dalla globalizzazione, ma che niente ha a che vedere con la svalutazione.

So che anche questi dati e questi ragionamenti non convinceranno Yanez: non c'è infatti peggior sordo di chi non vuole intendere.

Leonardo Mazzei

Peter Yanez ha detto...

@ Leonardo Mazzei

e sulla disoccupazione nemmeno una parola? Attendo qualche dato e poi rispondo su tutto ...

Ippolito Grimaldi ha detto...

Chiedo scusa all' autore del post, ma a questo punto mi chiedo quale avrebbe dovuto essere la linea di difesa dell' economia italiana in quel drammatico 1992 secondo Peter Yanez: difendere il cambio ad oltranza ed a qualsiasi costo o sganciarsi dallo SME?
Così tanto per capire...

Peter Yanez ha detto...

Quello che Mazzei non ha colto è che io non avevo fatto un'analisi causa-effetto per dire che la svalutazione del '92 ha causato questo e quello, ho semplicemente enumerato alcuni effetti collaterali della svalutazione del '92 per mostrare, in un primo tempo, quanto sia superficiale toccare solo il tema dell'inflazione e poi per mostrare nel dettaglio che se si prende la svalutazione del '92 come un precedente storico paradigmatico per prefigurare le dinamiche che potrebbero entrare in gioco nel caso di un'uscita dell'Italia dall'€ e si prendono in esame TUTTI gli elementi rilevanti, allora il quadro diventa articolato, complesso e problematico.

Mazzei però non è convinto, secondo lui è tutto molto semplice e chiaro:

- nel '92 non c'è stata relazione tra crisi finanziaria, manovre del Governo Amato e svalutazione

- quando l'effetto è stato positivo (bassa inflazione, aumento del Pil, diminuzione del rapporto debito/Pil nel '95) allora il merito è stato della svalutazione, quando l'effetto è stato negativo (diminuzione del Pil, aumento del rapporto debito/Pil nel '93, riduzione quota salari e salari reali) allora la svalutazione non c'entra nulla. (Sull'aumento della disoccupazione non è stato detto detto nulla ma trattandosi di un effetto negativo è probabile che per Mazzei la svalutazione non abbia avuto un ruolo).

Evidentemente Mazzei ritiene che la svalutazione del '92 sia un precedente storico che ci mostra che le conseguenze di un'uscita dell'Italia dall'€ non sarebbero di certo drammatiche, anzi ... nessun riflesso significativo sull'inflazione, un momentaneo riflesso negativo sul Pil e poi si riparte! Crisi pre-default della finanza pubblica come nel '92 e collasso del sistema bancario? Riflessi negativi sul debito pubblico, sulla quota salari, sui salari reali, sulla disoccupazione? Zero, zip, zilch, nada, andrà tutto bene!

Del resto lo ha certificato Bagnai,intervistato di recente da Libero:

"Abbiamo realizzato,con il nostro Centro Studi alcune simulazioni nel caso uscissimo dall' euro.Certo un contraccolpo nell'immediato ci sarà.Abbiamo stimato che quando usciremo dall'euro sarà al massimo di uno, due punti di Pil e considerando che nel solo 2009 abbiamo perso il 5 percento di ricchezza nazionale, ci potremmo anche stare".

"Perderemmo più o meno una trentina di miliardi. Nessun trauma insostenibile anche perché con una nuova moneta potremmo riattivare una reale svalutazione competitiva. Le nostre imprese tornerebbero ad esportare come e più di prima.La temuta inflazione non ci sarà! E torneremo a crescere e ad essere competitivi riappropriandoci del potere di battere moneta,di fare e di esportare".

Fesserie di un economista anche queste, ma c'è chi ci crede...


P.S. I dati sulla dinamica dei salari reali e della quota salari non sono sparati a caso ma sono ripresi dalla ricerca di Riccardo Realfonzo e Angelantonio Viscione "Gli effetti di un’uscita dall’euro su crescita, occupazione e salari".

SOLLEVAZIONE ha detto...

Senti Yanez, ti risulta che abbia scritto "viva la svalutazione" o "viva il 1992"?
Io ho solo commentato - confutandolo mi pare abbondantemente - un articolo di rara disonestà intellettuale come quello del prof. Lunghini. Siccome l'articolo era basato sui rischi della svalutazione, il precedente più vicino col quale confrontarsi non poteva che essere il 1992. Avresti preferito che mi fossi riferito alla svalutazione dei romani nel 396 a.c.?

Comunque tu sui dati del 1992 e seguenti non dici assolutamente nulla. Non sarà perché i miei sono talmente giusti da smentire il vostro (tuo e di Lunghini) terrorismo psicologico che niente ha a che fare con la realtà dei fatti?

Ma lasciamo perdere. Quello che non accetto è che tu voglia farmi passare per uno che pensa che la svalutazione risolva tutto. No, non risolverà tutto, ma si tratta di una misura necessaria anche se non sufficiente. Tu pensi invece che sia meglio il cambio fisso impostoci dall'euro? Secondo te gli italiani si ricordano più del "terribile" 1992 o della crisi attuale targata euro? Rispondi per favore.

E non accetto neppure che tu voglia farmi passare per uno che - chissà perché - ama il 1992. No, il 1992 è stato un anno odioso, ma non per la svalutazione, ma per altri tre motivi che tu sembri ignorare e che invece dovresti imprimerti nel cervello: 1. L'inizio (con Amato) delle finanziarie per Maastricht, e dunque per l'euro. 2) L'accordo sulla cancellazione della scala mobile (ricordatene quando parli di salario reale e di quota salari). 3. La svolta politica che (via "mani pulite") porterà alla seconda repubblica.

Mettili in relazione questi tre punti, e forse capirai l'origine del baratro verso cui sono state sospinte le classi popolari di questo paese. Altro che svalutazione!

E con questo passo e chiudo.
Non intendo perdere altro tempo con chi non mette neppure il proprio nome e cognome in fondo a quel che scrive.

Leonardo Mazzei

Unknown ha detto...

30 settembre 2016 11:13
Stiamo ai fatti:
1) chi promosse l’elezione di ciampi? La sinistra
2) chi ha sempre santificato e glorificato ciampi? La stampa e i politici di sinistra.
3) Quando negli anni 90 alcuni di destra osarono criticare Ciampi, chi reagì in malo modo? Il popolo di sinistra.
4) quando Monti andò al potere chi festeggiò in piazza? Il popolo di sinistra.
5) quando Monti mise l'anagrafe tributaria permettendo allo stato di guardare nel buco del (bip) degli italiani chi applaudì freneticamente? Gli uomini di sinistra, fedeli alla linea di sinistra che impone di non farsi i cazzi propri e chiedere che la vita privata dei cittadini venga messa in piazza (i vecchi come me ricorderanno il famoso slogan “il privato è pubblico”).
6) Quando Monti mise la tassa sulle barche chi esultò affermando che faceva bene perché così si sarebbero fatti piangere i ricchi? Il popolo di sinistra, salvo poi avere qualche tentennamento quando i lavoratori del comparto finirono sul lastrico e furono loro a piangere, mentre i ricchi, invece di versare copiose lacrime, portarono le loro barche in spagna e francia e croazia dove no
Vado avanti????

Unknown ha detto...

Redazione SollevAzione risponde:
30 settembre 2016 15:59
Risposta a Peter Yanez
... omissis...
è che noi pensiamo che una svalutazione al giorno levi il medico di torno (ma quando ci vuole va fatta)
***
Io aggiungerei anche quanto segue
"infatti la Germania di svalutazione competitiva ne ha fatta una che è un vero gioiello: si chiama EURO e oltre a rendere più competitivi i prodotti tedeschi ha anche sfondato la nazione che era il più temibile concorrente della germania"
Indovinate quale è questa nazione.
Mazzei ha messo in palio 10mila euro a chi indovina

Peter Yanez ha detto...

@ Tenerone Dolcissimo

Berlusconi: «Il leader dei moderati? Non escludo Monti»
9 ott 2012

Berlusconi: "Monti sia federatore dei moderati"
16 dic 2012

Peter Yanez ha detto...

Leonardo Mazzei 1: "Rispondi per favore"

Leonardo Mazzei 2: "E con questo passo e chiudo"

Che devo fare? Rispondo?

Der fliegende Holländer ha detto...

@Peter no, lascia stare, sei un provocatore e lo dimostri dappertutto dove tu intervieni.
Ma sei uno dei troll pagato dal PD per caso?

Tenerone Dolcissimo ha detto...

Peter Yanez scrive:
3 ottobre 2016 15:28
***
Caro Yanez basta che tu guardi l'andamento del titolo mediaset nell'autunno 2011 + l'assalto giudiziario che ha subito Berlusconi (sarà stato pure un fetentone ma mi sembra che in altri casi la magistratura abbia dormito) + l'ostracismo internazionale di cui è stato oggetto.
Concludendo: ti meravigli che abbia glorificato Monti??? Se io ti avessi sottoposto allo stesso trattamento e poi ti avessi comunicato che mi piace il tuo fondoschiena, tu ti saresti presentato a casa mia vestito da odalisca e avresti ballato la danza del ventre per eccitarmi.
Spero di essermi spiegato.
PS Nessuno ha indovinato la nazione maggiormente fottuta dall'Euro. Ricordate che ci sono 10mila euro messi in palio da MAZZEI

Stefano Longagnani ha detto...

Secondo me è sicuramente "campanone"... (ci vuole gentilezza con gli spaesati)

Ippolito Grimaldi ha detto...

Aspetto ancora la risposta di Yanez....

"Chiedo scusa all' autore del post, ma a questo punto mi chiedo quale avrebbe dovuto essere la linea di difesa dell' economia italiana in quel drammatico 1992 secondo Peter Yanez: difendere il cambio ad oltranza ed a qualsiasi costo o sganciarsi dallo SME?
Così tanto per capire..."

Peter Yanez ha detto...

@ Ippolito Grimaldi

La questione è mal posta perché ad un certo punto, quando la Bundesbank comunicò che non era più disposta a sostenere la lira (accadde il 12 settembre 1992 ma da 2 giorni giravano indiscrezioni secondo le quali la Bundesbank era propensa ad un riallineamento dello SME), non fu più possibile difendere il cambio (la sera del 13 Amato annuncia in TV la svalutazione).

Comunque, secondo un sondaggio dell'epoca, 7 italiani su 10 erano contrari alla svalutazione.

Bruno Trentin, leader della CGIL, sosteneva che "una svalutazione innescherebbe fenomeni incontrollabili, restituendo il potere ad una speculazione di carattere internazionale che porterebbe alla nostra economia danni molto maggiori dei vantaggi immediati che ne verrebero alle imprese".

Luigi Abete, all'epoca presidente di Confindustria, diceva che "una svalutazione in assenza di un risanamento della finanza pubblica sarebbe soltanto un surrogato di politica economica".

Anche Mario Monti era contrario: "Abbiamo riserve auree importanti: impegniamone una parte, diamole in garanzia, così come fecero le autorità monetarie nel '76 con la Bundesbank. Un segnale certamente meno pesante di una svalutazione subìta dalla Banca d'Italia".

Eppure fummo costretti a svalutare...

Cosa ci insegna la svalutazione del '92? Parliamone ...

Der fliegende Holländer ha detto...

@Peter, applicati, studia meglio! XD

I miliardi di dollari bruciati da Ciampi, non sono stati spesi solo il 13 nelle ore prima drell'annuncio, giorno in cui le riserve finirono, ma pure nei giorni precedenti. Il 12 venne solo l'ennesima conferma delle politiche alamanne: le regole vanno bene finché ci torna conto.

Trentin, Abete, Monti e via andare col bestiario di traditori e cialtroni: Embeh? cosa ci insegnano queste parole, se non che abbiamo a che fare con personaggi disposti a passare sui cadaveri delle rispettive madri? Dove sono i fantomatici fatti economici a sostegno della tua posizione?

Veramente triste che tu voglia argomentare sulla base di un sondaggio ... beh questi 7 italiani su dieci erano tutti laureati in economia no? Ah no, aspetta, pure Zingales ci dice che l'informazione economica in Italia e' leggermente distorta ...

Bisognera' segnalare al tuo datore di lavoro, il PD troll network, le tue scarse performances.

Unknown ha detto...

@ Yanez e Der fliegende Holländer
Le persone citate sono effettivamente un branco di traditori prezzolati e, quindi, le loro opinioni vanno valutate con le molle a cominciare da Ciampi (che possa bruciare all'inferno) il quale minacciò di far licenziare dalle banche in cui lavoravano i figli dei politici che ostacolavano l'Euro.
Ricorderei, inoltre, ad sustinendum Der fliegende Holländer che Monti dopo la svalutazione scrisse un articolo in cui ammise che la svalutazione ci aveva fatto bene.
Una richiesta a Der fliegende Holländer: non fare attacchi personali a Yanez, il quale dirà pure un mare di cazzate, ma nulla prova finora che sia in malafede o pagato.

Ippolito Grimaldi ha detto...

Oltre alle categorie della necessità e della sufficienza bisognerà aggiungere quella dell'ineluttabilità.
Per fortuna nel 1992 la signora TINA stava dalla nostra parte, forse per l' ultima volta...

Peter Yanez ha detto...

@ Der fliegende Holländer

"Dove sono i fantomatici fatti economici a sostegno della tua posizione?"

Stai dicendo che non hai seguito la discussione tra me e Mazzei o stai ammettendo che non ne hai compreso i termini?

Der fliegende Holländer ha detto...

@Peteruccio mio! mi mancavi!

beh sai io non ho un PhD in Economia, quindi scusami, nell'ultima sbrodolata che hai scritto, dove sono i fatti? O mi dici che manco tu sai piu' cosa siano i fatti? le prove?

Giusto per aiutarti: fatti sono dati di fonti ufficiali, non dichiarazioni di cetto laqualunque ;)

Un'aiutino per la memoria: ecco il tuo eccezionale e superlativo intervento:

"@ Ippolito Grimaldi

La questione è mal posta perché ad un certo punto, quando la Bundesbank comunicò che non era più disposta a sostenere la lira (accadde il 12 settembre 1992 ma da 2 giorni giravano indiscrezioni secondo le quali la Bundesbank era propensa ad un riallineamento dello SME), non fu più possibile difendere il cambio (la sera del 13 Amato annuncia in TV la svalutazione).

Comunque, secondo un sondaggio dell'epoca, 7 italiani su 10 erano contrari alla svalutazione.

Bruno Trentin, leader della CGIL, sosteneva che "una svalutazione innescherebbe fenomeni incontrollabili, restituendo il potere ad una speculazione di carattere internazionale che porterebbe alla nostra economia danni molto maggiori dei vantaggi immediati che ne verrebero alle imprese".

Luigi Abete, all'epoca presidente di Confindustria, diceva che "una svalutazione in assenza di un risanamento della finanza pubblica sarebbe soltanto un surrogato di politica economica".

Anche Mario Monti era contrario: "Abbiamo riserve auree importanti: impegniamone una parte, diamole in garanzia, così come fecero le autorità monetarie nel '76 con la Bundesbank. Un segnale certamente meno pesante di una svalutazione subìta dalla Banca d'Italia".

Eppure fummo costretti a svalutare...

Cosa ci insegna la svalutazione del '92? Parliamone ..."

Peter Yanez ha detto...

Interessante ...

http://ilmanifesto.info/via-dalleuro-non-significa-uscire-dal-liberismo/

Peter Yanez ha detto...

@ Der fliegende Holländer

"nell'ultima sbrodolata che hai scritto, dove sono i fatti?"

"...ad un certo punto, quando la Bundesbank comunicò che non era più disposta a sostenere la lira (accadde il 12 settembre 1992 ma da 2 giorni giravano indiscrezioni secondo le quali la Bundesbank era propensa ad un riallineamento dello SME), non fu più possibile difendere il cambio (la sera del 13 Amato annuncia in TV la svalutazione)."

Der fliegende Holländer ha detto...

@Peretuccio

Caro mio, la maturita' l'hai vinta alla lotteria vero?

Adesso le tue dichiarazioni assurgono a dignita' fattuale? apposto. Come con ogni troll ogni discussione e' inutile.

Peter Yanez ha detto...

@ Der fliegende Holländer

Puoi dimostrare che questi non sono "fatti" ?

"...ad un certo punto, quando la Bundesbank comunicò che non era più disposta a sostenere la lira (accadde il 12 settembre 1992 ma da 2 giorni giravano indiscrezioni secondo le quali la Bundesbank era propensa ad un riallineamento dello SME), non fu più possibile difendere il cambio (la sera del 13 Amato annuncia in TV la svalutazione)."

Der fliegende Holländer ha detto...

@Peter Yanez
siccome i fatti nel caso sono la contabilita' valutaria, vediamo un po' che ci si trova googlando: una tesi di laurea sull'argomento!

http://www.tesionline.it/v2/appunto-sub.jsp?p=26&id=792

"In generale, le banche centrali non sono in grado di arginare gli attacchi degli speculatori, consapevoli questi ultimi del progressivo deprezzamento della moneta oggetto della speculazione e della possibilità di incorrere in rischi non elevati connessi alla detenzione di posizioni scoperte. Analizzando la situazione italiana, si rileva che la Banca d'Italia si trova di fronte ad una pressione crescente da parte degli investitori e degli intermediari che domandano valuta per acquistare titoli esteri.
Ciò provoca una forte diminuzione delle riserve della Banca d'Italia, da 103 mila miliardi del mese di novembre 1991 esse scendono a poco più di 30 mila nell'ottobre 1992. Il 25 agosto 1992 il dollaro segna il suo minimo storico rispetto al marco tedesco con un cambio pari al 1,4 marchi per 1 dollaro. Il Regno Unito, per migliorare la propria credibilità a sostegno della sterlina procede il 3 settembre all'acquisto di marchi tedeschi per un valore di 10 miliardi di ECU, che corrispondono a circa 14.5 miliardi di dollari. Il giorno seguente la Banca d'Italia aumenta fino al 15% il tasso di sconto provocando l'insostenibilità del tasso di cambio tra lira e marco.
La Germania accetta di abbassare i tassi di interesse, per la prima volta dopo cinque anni. A queste decisioni segue una serie di reazioni a catena. La sterlina inglese e la lira godono di un effimero apprezzamento sui cambi. Il 16 settembre, la sterlina sfonda la banda più bassa e la Banca d'Inghilterra annuncia il “momentaneo” distacco dallo SME. Anche la lira segue la Gran Bretagna, mentre la peseta spagnola, pura svendo sofferto una svalutazione del 5% riesce a restare all'interno del sistema.
Si tratta di un colpo durissimo per l'Italia che fino a quella data aveva fatto del cambio della lira l'architrave della sua politica economica e finanziaria, sostenendo pesanti oneri in termini di riserve valutarie e di altissimo costo del denaro.
Si tratta di colpo duro anche per la CE che viene colpita nel suo strumento fondamentale, lo SME, che va a minare il decollo dell'UME, il progetto di moneta unica e della costituzione del Sistema delle banche centrali europee.
A seguito dell'intensificazione degli attacchi speculativi, la Banca d'Italia dichiara il 21 settembre l'abbandono dello Sme da parte della lira."


ah ... come ... aspe ... devo aver letto male! Peteruccio mio, mi aiuti a leggere?

"Ciò provoca una forte diminuzione delle riserve della Banca d'Italia, da 103 mila miliardi del mese di novembre 1991 esse scendono a poco più di 30 mila nell'ottobre 1992"

aspetta ... non era successo tutto il 13 Settembre ... ma come ...

"Ciò provoca una forte diminuzione delle riserve della Banca d'Italia, da 103 mila miliardi del mese di novembre 1991 esse scendono a poco più di 30 mila nell'ottobre 1992"

davvero? in 11 mesi si bruciarono 80 mila miliardi di riserve valutarie? Aspe, forse non abbiamo capito bene ... rileggiamo:

"Ciò provoca una forte diminuzione delle riserve della Banca d'Italia, da 103 mila miliardi del mese di novembre 1991 esse scendono a poco più di 30 mila nell'ottobre 1992"

Maledizione, pare che stessero sbagliando qualcosa da un po' ...

Der fliegende Holländer ha detto...

Nel 1988 Rudi Dornbusch diceva questo dello SME:

https://t.co/N9qi63zXMZ

Valerio Santoro ha detto...

Quindi, qual è l'alternativa? Continuare nel'€ e chiedere pietà alla BundesBank?

Peter Yanez ha detto...

@ Der fliegende Holländer

A parte alcune "lievi imprecisioni" che sono evidenti nella tesi che citi (le tensioni valutarie non iniziarono nel novembre '91 e sulle date noto qualche incertezza), mi dici dov'è che avrei sostenuto che era successo tutto il 13 Settembre ?

Anonimo ha detto...

Lol...
Non ti accanire però, sono gente semplice, prendono tutto terribilmente sul serio e vanno nel pallone molto facilmente.

Anakyn ha detto...

Il buon Peter è una figura che rasenta l'epicità omerica.

Le contro-argomentazioni di Mazzei avrebbero steso un bisonte, ma non Yanez, immediatamente rialzatosi in piedi senza neppure barcollare troppo.
Ammirevole, per certi versi.
Un nemico di cui andare fieri.

Lettori fissi di SOLLEVAZIONE

Temi

Unione europea (953) euro (784) crisi (640) economia (630) sinistra (549) teoria politica (296) finanza (285) Leonardo Mazzei (282) M5S (275) P101 (251) grecia (247) Movimento Popolare di Liberazione (244) Governo giallo-verde (242) elezioni (239) imperialismo (237) sfascio politico (235) resistenza (226) Moreno Pasquinelli (225) sovranità nazionale (219) banche (215) internazionale (213) risveglio sociale (184) alternativa (168) seconda repubblica (167) Syriza (155) piemme (147) Tsipras (146) antimperialismo (135) debito pubblico (133) Matteo Renzi (131) programma 101 (129) spagna (122) filosofia (121) Francia (119) immigrazione (117) marxismo (117) PD (111) destra (111) sovranità monetaria (111) democrazia (109) costituzione (106) Matteo Salvini (104) neoliberismo (104) populismo (104) sollevazione (103) Stefano Fassina (97) islam (97) Grillo (94) Sandokan (94) elezioni 2018 (94) berlusconismo (91) proletariato (91) geopolitica (88) Carlo Formenti (86) Germania (86) Alberto Bagnai (83) Emiliano Brancaccio (83) austerità (80) bce (80) Medio oriente (79) Coordinamento nazionale della Sinistra contro l’euro (78) sindacato (77) Podemos (76) Stati Uniti D'America (75) referendum costituzionale 2016 (74) sinistra anti-nazionale (73) Mario Monti (72) guerra (72) capitalismo (70) Libia (66) Russia (65) capitalismo casinò (63) Sergio Cesaratto (62) Rivoluzione Democratica (61) rifondazione (61) Lega (60) globalizzazione (60) liberiamo l'Italia (60) CLN (59) Siria (59) CONFEDERAZIONE per la LIBERAZIONE NAZIONALE (57) bancocrazia (57) immigrati (57) Sicilia (56) Alexis Tsipras (55) Alitalia (54) cinque stelle (54) legge elettorale (54) sovranismo (54) Diego Fusaro (53) Legge di Bilancio (53) brexit (53) Lega Nord (52) Pablo Iglesias (52) moneta (52) referendum (52) socialismo (52) neofascismo (51) sionismo (51) sovranità popolare (51) Emmezeta (50) fiat (50) Manolo Monereo (49) Movimento dei forconi (49) solidarietà (49) campo antimperialista (48) sinistra sovranista (48) gilet gialli (46) immigrazione sostenibile (46) Beppe Grillo (45) Nichi Vendola (45) renzismo (45) Troika (44) Yanis Varoufakis (44) astensionismo (43) inchiesta (43) uscita dall'euro (43) Luciano Barra Caracciolo (42) Mario Draghi (42) Israele (41) liberismo (40) palestina (40) Mimmo Porcaro (39) patriottismo (39) Fiorenzo Fraioli (38) Ugo Boghetta (38) proteste operaie (38) sinistra patriottica (38) italicum (37) Giorgio Cremaschi (36) Karl Marx (36) Marine Le Pen (35) ambiente (35) fiscal compact (35) uscita di sinistra dall'euro (35) III. Forum internazionale no-euro (34) Luigi Di Maio (34) Ucraina (34) egitto (34) nazione (34) 9 dicembre (33) Def (33) azione (33) ISIS (32) Merkel (32) cina (32) default (32) fiom (32) iran (32) islamofobia (32) populismo di sinistra (32) scienza (32) Forum europeo 2016 (31) Sel (31) governo Renzi (31) unità anticapitalisa (31) Fabio Frati (30) ecologia (30) xenofobia (30) Nello de Bellis (29) Putin (29) catalogna (29) storia (29) eurostop (28) napolitano (28) nazionalizzazione (28) Assemblea di Chianciano terme (27) menzogne di stato (27) Donald Trump (26) Mauro Pasquinelli (26) USA (26) elezioni europee 2019 (26) nazionalismi (26) silvio berlusconi (26) Beppe De Santis (25) Comitato centrale P101 (25) Forum europeo (25) Nato (25) elezioni siciliane 2017 (25) religione (25) scuola (25) Europa (24) Movimento 5 Stelle (24) Quantitative easing (24) Venezuela (24) finanziarizzazione (24) Aldo Giannuli (23) Lavoro (23) Stato di diritto (23) antifascismo (23) manifestazione 12 ottobre 2019 (23) ora-costituente (23) razzismo (23) repressione (23) Coordinamento nazionale sinistra contro l'euro (22) Esm (22) Roma (22) emigrazione (22) keynes (22) nazionalismo (22) Chianciano Terme (21) Front National (21) Simone Boemio (21) Stato islamico dell’Iraq e del Levante (21) Unità Popolare (21) etica (21) Conte bis (20) Emmanuel Macron (20) Foligno (20) Laikí Enótita (20) Marcia della Dignità (20) Regno Unito (20) Vladimiro Giacchè (20) coordinamento no-euro europeo (20) crisi di governo (20) iraq (20) manifestazione del 12 ottobre (20) melenchon (20) minibot (20) tecnoscienza (20) umbria (20) MES (19) Mariano Ferro (19) Norberto Fragiacomo (19) Sicilia Libera e Sovrana (19) Tunisia (19) fronte popolare (19) Domenico Moro (18) Donbass (18) F.S. (18) Izquierda Unida (18) Noi siciliani con Busalacchi (18) lotta di classe (18) pace (18) senso comune (18) Assisi (17) Costanzo Preve (17) Forum europeo delle forze di sinistra e popolari anti-Unione europea (17) Jacques Sapir (17) Paolo Savona (17) Perugia (17) Pier Carlo Padoan (17) chiesa (17) complottismo (17) cosmopolitismo (17) euro-germania (17) media (17) piano B (17) Enrico Letta (16) Forum di Atene (16) Luciano B. Caracciolo (16) Marco Mori (16) Prc (16) Reddito di cittadinanza (16) Renzi (16) Tonguessy (16) appello (16) ballottaggi (16) casa pound (16) fascismo (16) internazionalismo (16) sciopero (16) vendola (16) Cremaschi (15) Daniela Di Marco (15) International no euro forum (15) M. Micaela Bartolucci (15) Salvini (15) clima (15) comunismo (15) diritto (15) indipendenza (15) internet (15) manifestazione (15) piattaforma eurostop (15) tasse (15) vaccini (15) 15 ottobre (14) Alessandro Visalli (14) Alitalia all'Italia (14) Brancaccio (14) Enea Boria (14) Ernesto Screpanti (14) Eurogruppo (14) Fridays for Future (14) MMT (14) Monte dei Paschi (14) Movimento pastori sardi (14) Stato Islamico (14) Turchia (14) Vincenzo Baldassarri (14) no tav (14) obama (14) potere al popolo (14) salerno (14) Alessandro Di Battista (13) Bersani (13) Chavez (13) Enrico Grazzini (13) Eos (13) Jobs act (13) Legge di stabilità (13) Marino Badiale (13) Virginia Raggi (13) Wilhelm Langthaler (13) acciaierie Terni (13) cultura (13) disoccupazione (13) femminismo (13) finanziaria (13) giovine italia (13) privatizzazioni (13) regionalismo differenziato (13) sardine (13) unione bancaria (13) Alfredo D'Attorre (12) Costas Lapavitsas (12) D'alema (12) Forum europeo 2015 (12) Giulietto Chiesa (12) Negri (12) Panagiotis Lafazanis (12) Sergio Mattarella (12) analisi politica (12) decreto salva-banche (12) europeismo (12) global warming (12) keynesismo (12) salari (12) terzo memorandum (12) 14 dicembre (11) AST (11) Aldo Zanchetta (11) De Magistris (11) Dicotomia (11) France Insoumise (11) Gennaro Zezza (11) Ilva (11) Papa Francesco (11) Pardem (11) Portogallo (11) Stato (11) Stefano D'Andrea (11) corruzione (11) de-globalizzazione (11) elezioni anticipate (11) iniziative (11) mediterraneo (11) nucleare (11) ordoliberismo (11) presidenzialismo (11) proteste (11) sindacalismo di base (11) sinistra Italiana (11) sovranismi (11) Art. 18 (10) Bagnai (10) Bruno Amoroso (10) Carl Schmitt (10) Claudio Borghi (10) Fausto Bertinotti (10) Fmi (10) Forum Internazionale Anti-Ue delle forze popolari e di sinistra (10) Forum di Roma 2019 (10) George Soros (10) Gianluigi Paragone (10) Giorgetti (10) Hollande (10) Jean-Luc Mélenchon (10) Lista del Popolo (10) Marco Passarella (10) Marco Zanni (10) OLTRE L'EURO (10) Ora (10) Paolo Barnard (10) Quirinale (10) Risorgimento Socialista (10) Terni (10) cattiva scuola (10) decrescita (10) diritti civili (10) facebook (10) fisco (10) golpe (10) islanda (10) legge di bilancio 2020 (10) povertà (10) taranto (10) ANTARSYA-M.A.R.S. (9) Algeria (9) Antonio Rinaldi (9) Argentina (9) Bernie Sanders (9) CGIL (9) Campagna eurostop (9) Diritti Sociali (9) Draghi (9) Forconi (9) Paolo Ferrero (9) Stato nazione (9) Terza Repubblica (9) ThyssenKrupp (9) Von Hayek (9) Wolfgang Schaeuble (9) bail-in (9) bipolarismo (9) classi sociali (9) cosmo-internazionalismo (9) deficit (9) futuro collettivo (9) il pedante (9) istruzione (9) liberalismo (9) medicina (9) moneta fiscale (9) necrologi (9) questione nazionale (9) sociologia (9) sovranità (9) tecnologie (9) Antonio Gramsci (8) Corte costituzionale (8) DOPO IL 4 DICEMBRE (8) Erdogan (8) F.f (8) Fratelli d'Italia (8) Genova (8) Goracci (8) Gran Bretagna (8) II assemblea della CLN (1-3 settembre) (8) Ingroia (8) Italia Ribelle e Sovrana (8) Julio Anguita (8) Landini (8) Lenin (8) Luca Massimo Climati (8) Mattarella (8) Mirafiori (8) Yanis Varoufakys (8) borsa (8) debitocrazia (8) destra non euro (8) elezioni anticapte (8) elezioni anticipate 2017 (8) elezioni siciliane (8) grexit (8) inflazione (8) lira (8) manifestazione 25 marzo 2017 (8) marxisti dell'Illinois (8) nuovo movimento politico (8) questione femminile (8) regionalismo (8) sardegna (8) seminario programmatico 12-13 dicembre 2015 (8) svalutazione (8) transfemminismo (8) trasporto aereo (8) unità anticapitalista (8) unità nazionale (8) Abu Bakr al-Baghdadi (7) Alessandro Chiavacci (7) Alternative für Deutschland (7) Articolo 18 (7) CUB (7) Cub Trasporti (7) Dino Greco (7) Ernesto Laclau (7) Flat tax (7) Franz Altomare (7) Gaza (7) Giancarlo D'Andrea (7) Giuseppe Angiuli (7) ISIL (7) Inigo Errejón (7) Je so' Pazzo (7) Jeremy Corbyn (7) Joseph Stiglitz (7) MMT. Barnard (7) Macron (7) Massimo Bontempelli (7) Maurizio Landini (7) Me-Mmt (7) Michele Berti (7) Nuit Debout (7) Oskar Lafontaine (7) Papa Bergoglio (7) Pil italiano (7) Riccardo Achilli (7) Samuele Mazzolini (7) Sapir (7) Seconda Assemblea P101 (7) Ttip (7) agricoltura (7) aletheia (7) anarchismo (7) autodeterminazione dei popoli (7) bankitalia (7) confederazione (7) contante (7) derivati (7) eurexit (7) eurocrack (7) giovani (7) il manifesto (7) incontri (7) magistratura (7) nazismo (7) patria e costituzione (7) pensioni (7) risorgimento (7) rivolta (7) rivoluzione civile (7) rossobrunismo (7) sanità (7) spread (7) trasporto pubblico (7) Ars (6) Banca centrale europea (6) Bazaar (6) Bottega partigiana (6) CETA (COMPREHENSIVE ECONOMIC AND TRADE AGREEMENT) (6) Carlo Galli (6) Casaleggio (6) Contropiano (6) Eros Cococcetta (6) Eugenio Scalfari (6) Franco Bartolomei (6) Frédéric Lordon (6) Giorgia Meloni (6) M.AR.S. (6) Maduro (6) Marx (6) Militant-blog (6) Nino galloni (6) No Renzi Day (6) Noi con Salvini (6) ORA! (6) Pcl (6) Pisapia (6) Polonia (6) REDDITO MINIMO UNIVERSALE (6) Regioni autonome (6) Sandro Arcais (6) Stato di Polizia (6) Target 2 (6) Teoria Monetaria Moderna (6) Thomas Fazi (6) Titoli di stato (6) Toni negri (6) USB (6) Ungheria (6) Viktor Orban (6) assemblea nazionale 2-3 luglio 2016 (6) automazione (6) beni comuni (6) cinema (6) fabrizio Marchi (6) famiglia (6) giovanni Tria (6) governo Gentiloni (6) ideologia (6) incontro internazionale (6) la variante populista (6) liberosambismo (6) migranti (6) no-Ttip (6) nuovo soggetto politico (6) populismo democratico (6) suicidi (6) suicidi economici (6) tecnica (6) terremoto (6) uber (6) utero in affitto (6) Alberto Negri (5) America latina (5) Angelo Panebianco (5) Anguita (5) Antonio Ingroia (5) Assad (5) Carola Rackete (5) Dario Guarascio (5) Decreto Dignità (5) Decreto sicurezza (5) Dimitris Mitropoulos (5) Federalismo (5) Federico Fubini (5) Ferdinando Pastore (5) Finlandia (5) Forza Italia (5) Franco Busalacchi (5) Giuseppe Mazzini (5) HAMAS (5) Hilary Clinton (5) Il popolo de i Forconi (5) Joël Perichaud (5) Kirchner (5) Lucca (5) Luigi De Magistris (5) MOHAMED KONARE (5) Marcello Teti (5) Mario Monforte (5) No Monti Day (5) No debito (5) Npl (5) Nuova Direzione (5) Paolo Becchi (5) Parigi (5) Partito tedesco (5) Pier Paolo Dal Monte (5) Rete dei Comunisti (5) Romano Prodi (5) Rosatellum 2 (5) Sharing Economy (5) Soleimani (5) Stathis Kouvelakis (5) TTIP (TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP) (5) Trump (5) Val di Susa (5) Wolfgang Munchau (5) Yemen (5) afghanistan (5) alleanze (5) banche popolari (5) brasile (5) camusso (5) chiesa ortodossa (5) confindustria (5) cuba (5) debitori (5) decreto vaccini (5) di Pietro (5) donna (5) elezioni regionali 2015 (5) elezioni. Lega (5) fratelli musulmani (5) giornalismo (5) governo (5) greta thumberg (5) jihadismo (5) laicismo (5) massimo fini (5) pomigliano (5) procedura d'infrazione (5) proteste agricoltori (5) rifugiati politici (5) salvinismo (5) teologia (5) tremonti (5) wikileaks (5) 16 giugno Roma (4) ALBA (4) Africa (4) Alessandro Somma (4) Alessia Vignali (4) Altiero Spinelli (4) Andrea Ricci (4) Anna Falcone (4) Antonio Amoroso (4) Assange (4) Aurelio Fabiani (4) Autostrade per l'Italia (4) Bergoglio (4) Brigate sovraniste (4) CSNR (4) Candidatura d’Unitat Popular (CUP) (4) Carovana di solidarietà (4) Cesaratto (4) Charlie Hebdo (4) Chiavacci Alessandro (4) Città della Pieve (4) Claudio Martini (4) Comitato per il No nel referendum sulla legge costituzionale Renzi- Boschi (4) Consiglio nazionale ORA! (4) Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (4) Corea del Nord (4) Danilo Calvani (4) Danilo Zolo (4) Deutsche Bank (4) Die Linke (4) Diego Melegari (4) Emanuele Severino (4) Ernesto Galli Della Loggia (4) Felice Floris (4) Francesco Giavazzi (4) Frente civico (4) Fronte Sovranista Italiano (4) GIAPPONE (4) Giuliano Pisapia (4) Giulio Regeni (4) Giulio Sapelli (4) Imu (4) Incontro di Roma (4) Italexit (4) JP Morgan (4) Jacques Nikonoff (4) Karl Polany (4) Kke (4) L'Altra Europa con Tsipras (4) Lafontaine (4) Laura Boldrini (4) Leonardo Mazzzei (4) Luciano Canfora (4) Luciano Gallino (4) Luciano Vasapollo (4) Lucio Chiavegato (4) Luigi Ferrajoli (4) Lupo (4) MPL (4) Marcello Minenna (4) Marchionne (4) Martin Heidegger (4) Morgan Stanley (4) Mosul (4) NO TAP (4) Noi sicialiani con Busalacchi (4) ONU (4) Oscar Lafontaine (4) Paolo Gerbaudo (4) Pci (4) Piattaforma di sinistra (4) Piero Bernocchi (4) Prodi (4) ROSSA (4) Rajoy (4) Sefano Rodotà (4) Sergio Starace (4) Simone Pillon (4) Slavoj Žižek (4) Stato d'emergenza (4) TAP (4) Tyssenkrupp (4) VOX (4) Varoufakis (4) Visco (4) Vladimiro Giacché (4) Xarxa Socialisme 21 (4) Xi Jinping (4) agricoltura biologica (4) al-Sisi (4) alceste de ambris (4) anarchici (4) antisemitismo (4) antisionismo (4) arancioni (4) bigenitorialità (4) califfato (4) carceri (4) cipro (4) coalizione sociale (4) crisi bancaria (4) cristianesimo (4) cristianismo (4) curdi (4) demografia (4) diritti di cittadinanza (4) donne (4) elezioni 2017 (4) elezioni comunali 2017 (4) elezioni siciliane 2012 (4) filo rosso (4) gender (4) il fatto quotidiano (4) informatica (4) intelligenza artificiale (4) irisbus (4) irlanda (4) italia (4) ius soli (4) legge del valore (4) legge di stabilità 2017 (4) parti de gauche (4) patrimoniale (4) porcellum (4) precarietà (4) presidente della repubblica (4) primarie (4) protezionismo (4) risparmio (4) salute (4) saviano (4) seminario (4) sinistra transgenica (4) sottoscrizione (4) spending review (4) spesa pubblica (4) statizzazione banche (4) terzo polo (4) transizione al socialismo (4) trattati europei (4) truffa bancaria (4) università (4) wikidemocrazia (4) xylella (4) 19 ottobre (3) Ahmadinejad (3) Alavanos (3) Albert Einstein (3) Alberto Alesina (3) Alfiero Grandi (3) Amodeo (3) Antonella Stirati (3) Aquisgrana (3) Arabia saudita (3) Armando Mattioli (3) Associazione Riconquistare la Sovranità (3) Atene 26-28 giugno (3) Aventino (3) BRIM (3) Barbara Spinelli (3) Benedetto Croce (3) Benetton (3) Bernd Lucke (3) Bin Laden (3) Bloco de Esquerda. (3) Cerveteri Libera (3) Cia (3) Ciudadanos (3) Comitato No Debito (3) Commissione europea (3) Coordinamento Democrazia Costituzionale (3) Coordinamento dei Comitati per il NO-Umbria (3) Coordinamento no E45 autostrada (3) Davide Serra (3) Dieudonné M'bala M'bala (3) Diosdado Toledano (3) EDWARD SNOWDEN (3) Eleonora Forenza (3) Ernest Vardanean (3) Eurasia (3) Fabio Nobile (3) Fabrizio Tringali (3) Fausto Sorini (3) Filippo Abbate (3) Francesco Neri (3) Francesco Salistrari (3) Fratoianni (3) Gianni Ferrara (3) Giorgio Lunghini (3) Giovanni Gentile (3) Giuliana Nerla (3) Giulio Bonali (3) Giuseppe Pelazza (3) Goofynomics (3) Gramsci (3) Guido Grossi (3) HELICOPTER MONEY (3) Hezbollah (3) ISTAT (3) Ilaria Bifarini (3) Iugoslavia (3) Ivan Cavicchi (3) Jens Weidmann (3) Jugoslavia (3) Leonardo SInigaglia (3) Lista Tsipras (3) Luca Ricolfi (3) Magdi Allam (3) Manolo Monero Pérez (3) Marcello Foa (3) Marco Bulletta (3) Marco Mainardi (3) Mario Volpi (3) Marxista dell'Illinois n.2 (3) Massimo De Santi (3) Massimo cacciari (3) Maurizio Fratta (3) Maurizio del Grippo (3) Milton Friedmann (3) Modern Money Theory (3) Moldavia (3) Morya Longo (3) Napoli (3) Nigel Farage (3) No Mes (3) No e-45 autostrada (3) Noi Mediterranei (3) Olanda (3) Palermo (3) Panagiotis Sotiris (3) Paola De Pin (3) Partito Italexit (3) Patrizia Badii (3) Pedro Montes (3) Pkk (3) Poroshenko (3) Rinascita (3) Rodoflo Monacelli (3) Ruggero Arenella (3) Salento (3) Sarkozy (3) Scenari Economici (3) Six Pack (3) Stavros Mavroudeas (3) Ugo Arrigo (3) Ungheria. jobbink (3) Ventotene (3) Viareggio (3) al-Nusra (3) alba dorata (3) austria (3) biotecnocrazia (3) bollettino medico (3) crediti deteriorati (3) debito (3) deflazione (3) deflazione salariale (3) diritto d'asilo politico (3) diritto di cittadinanza (3) divorzio banca d'Italia Tesoro (3) dollaro (3) economia sociale di mercato (3) elezioni 2020 (3) euroasiatismo (3) foibe (3) forza nuova (3) giustizia (3) inceneritori (3) indignati (3) ines armand (3) insegnanti (3) internazionale azione (3) legge di stabilità 2015 (3) legge truffa (3) machiavelli (3) maternità surrogata (3) mattarellum (3) mezzogiorno (3) minijobs. Germania (3) negazionismo (3) noE-45 autostrada (3) occidente (3) oligarchia (3) olocausto (3) partito (3) partito democratico (3) prescrizione (3) psicanalisi (3) quota 100 (3) rai (3) ratzinger (3) riforma del senato (3) robotica (3) sanità. spending review (3) sciopero generale (3) seminario teorico (3) senato (3) sme (3) social media (3) socialdemocrazia (3) sondaggi (3) sovranità e costituzione (3) sovrapproduzione (3) takfir (3) tassisti (3) terza assemblea P101 (3) tv (3) violenza (3) web (3) 11 settembre (2) 12 aprile (2) 25 aprile 2017 (2) 27 ottobre 2012 (2) A/simmetrie (2) ALDE (2) Ada Colau (2) Agenda Monti (2) Alberto Benzoni (2) Alberto Montero (2) Alétheia (2) Amando Siri (2) Amazon (2) Andalusia (2) Angelo Salento (2) Antonello Ciccozzi (2) Antonello Cresti (2) Arditi del Popolo (2) Armando Siri (2) Atlante (2) Baath (2) Bahrain (2) Banca (2) Bandiera rossa in movimento (2) Berretti Rossi (2) Bilderberg (2) Black Lives Matter (2) Blockchain (2) Bolivia (2) Bolkestein (2) Borotba (2) Brushwood (2) CISL (2) Carc (2) Carlo Clericetti (2) Carlo Freccero (2) Carlo Romagnoli (2) Cernobbio (2) Certificati di Credito Fiscale (2) Cesarina Branzi (2) Cgia Mestre (2) Chantal Mouffe (2) Cile (2) Cirimnnà (2) Civati (2) Claudia Castangia (2) Colonialismo (2) Comitato antifascista russo-ucraiono (2) Conte (2) Coordinamento europeo della Sinistra contro l’euro (2) Dani Rodrik (2) De Bortoli (2) Der Spiegel (2) Diem25 (2) Domenico Losurdo (2) Don Giancarlo Formenton (2) Dugin (2) EReNSEP (2) Edoardo Biancalana (2) Ego della Rete (2) Emilia Clementi (2) Emilia-Romagna (2) Emiliano Gioia (2) Enzo Pennetta (2) Eric Toussaint (2) Ettore Livini (2) European Quantitative-easing Intermediated Program (2) Extincion Rebellion (2) F.List (2) Federal reserve (2) Fidel Castro (2) Fidesz (2) Filippo Gallinella (2) Fiumicino (2) Forestale (2) Forum Internazionale antiEU delle forze popolari (2) Forum Popoli Mediterranei (2) Francesco Lamantia (2) Francesco Maria Toscano (2) Francesco Piobbichi (2) Franco Russo (2) Frosinone (2) Fulvio Grimaldi (2) Futuro al lavoro (2) Generale Pappalardo (2) Gentiloni (2) Giacomo Bracci (2) Giacomo Russo Spena (2) Giada Boncompagni (2) Giancarlo Cancelleri (2) Gig Economy (2) Giorgio Gattei (2) Giuliano Amato (2) Giuseppe Palma (2) Goldman Sachs (2) Google (2) Grottaminarda (2) Guido Viale (2) Hartz IV (2) Hegel (2) Hitler (2) Héctor Illueca (2) INPS (2) Incontro di Madrid 19/21 febbraio 2016 (2) Iniciativa za Demokratični Socializem (2) Iniziativa per il socialismo democratico (2) Italia Ribelle (2) Iugend Rettet (2) JULIAN ASSANGE (2) Jacopo Custodi (2) Javier Couso Permuy (2) Juan Carlos Monedero (2) Juncker (2) Junker (2) Kalergy (2) Ken Loach (2) Kostas Lapavitsas (2) Kurdistan (2) La Grassa (2) Lelio Basso (2) Lelio Demichelis (2) Loretta Napoleoni (2) Ltro (2) M-48 (2) Maastricht (2) Mali (2) Manolis Glezos (2) Marco Revelli (2) Marco Rizzo (2) Maria Elena Boschi (2) Maria Rita Lorenzetti (2) Mario Tronti (2) Mark Zuckerberg (2) Marocco (2) Massimo D'Antoni (2) Massimo PIvetti (2) Michele Serra (2) Michele fabiani (2) Microsoft (2) Militant (2) Moscovici (2) Movimento Politico d'Emancipazione Popolare (2) Mussari (2) Mélenchon (2) Nadia Garbellini (2) Netanyahu (2) Nicaragua (2) Omt (2) Oriana Fallaci (2) Ostia (2) Paolo Maddalena (2) Papa (2) Partito comunista (2) Patto di Stabilità e Crescita (2) Paul Krugman (2) Paul Mason (2) PdCI (2) Pdl (2) Piano di eradicazione degli ulivi (2) Piemonte (2) Pippo Civati (2) Portella della Ginesta (2) Preve (2) Quarto Polo (2) Raffaele Alberto Ventura (2) Reddito di inclusione sociale (2) Riccardo Bellofiore (2) Riccardo Ruggeri (2) Riscossa Italia (2) Roberto Ferretti (2) Rosanna Spadini (2) Rosarno (2) Rosatellum (2) Rozzano (2) Ryan air (2) SPD (2) STX (2) Sahra Wagenknecht (2) Salistrari (2) Schumpeter (2) Scilipoti (2) Scozia (2) Seconda Assemblea CLN (2) Sergio Bellavita (2) Sergio Cararo (2) Sergio Cofferati (2) Severgnini (2) Shale gas (2) Simone Di Stefano (2) Slovenia (2) Stato penale (2) Stefano Zecchinelli (2) Steve Bannon (2) Stiglitz (2) Tasi (2) Tasos Koronakis (2) Telecom (2) Terzo Forum (2) Thissen (2) Thomas Piketty (2) Tito Boeri (2) Tiziana Alterio (2) Tiziana Ciprini (2) Tltro (2) Tomaso Montanari (2) Tor Sapienza (2) Torino (2) Transatlantic Trade and Investment Partnership (2) Transnistria (2) Trilateral (2) UIL (2) UKIP (2) Umberto Eco (2) Ursula von der Leyen (2) Valerio Bruschini (2) Von Der Leyen (2) Vox Italia (2) Zagrebelsy (2) Zoe Constantopoulou (2) accordo del 20 febbraio (2) accordo sul nucleare (2) agricoltori indignati (2) al Serraj (2) al-Durri (2) al-qaeda (2) alawismo (2) animalismo (2) antimperialista (2) antispecismo (2) antropologia (2) atac (2) banche venete (2) battaglia d'autunno (2) blocco sociale (2) bontempelli (2) burkini (2) calunnia (2) casa (2) clausole di salvaguardia (2) cobas (2) comitato di Perugia (2) composizione di classe (2) comuni (2) comunicazione (2) debito privato (2) denaro (2) deregulation (2) domenico gallo (2) due euro (2) dughin (2) elezioni comunali 2015 (2) elezioni comunali 2019 (2) embraco (2) enel (2) energia (2) ennahda (2) esercito (2) eugenetica (2) expo (2) export (2) fake news (2) fecondazione eterologa (2) fincantieri (2) fine del lavoro (2) frontiere (2) gaypride (2) genetica (2) gennaro Migliore (2) geoeconomia (2) giacobinismo (2) governicchio (2) indignatos (2) industria italiana (2) intimperialismo (2) isu sanguinis (2) legge (2) legge di stabilità 2018 (2) lgbt (2) libano (2) liberi e uguali (2) libertà di pensiero (2) maidan (2) manifestazione 2 giugno 2018 (2) marina silva (2) mercantislismo (2) nazionalizzare le autostrade (2) no expo (2) non una di meno (2) omosessualità (2) ong (2) paolo vinti (2) pareggio di bilancio (2) parlamento europeo (2) patria (2) patto del Nazareno (2) patto grecia-israele (2) patto politico (2) peronismo (2) petrolio (2) pietro ratto (2) poste (2) poste italiane (2) proporzionale (2) province (2) razionalismo (2) reddito di base (2) ricchezza (2) riduzione parlamentari (2) rifiuti (2) riformismo (2) rivoluzione russa (2) rivoluzione socialista (2) scissione pd (2) serbia (2) shador (2) shoa (2) silicon valley (2) sinistra anticapitalista (2) sinistra critica (2) società (2) stagnazione secolare (2) stop or-me (2) studenti (2) tasso di cambio (2) transgender (2) transumano (2) ulivi (2) unioni civili (2) uniti e diversi (2) uscita da sinistra (2) vincolo di mandato (2) vota NO (2) "cosa rossa" (1) 100 giorni (1) 101 Dalmata. il più grande successo dell'euro (1) 11-12 gennaio 2014 (1) 14 novembre (1) 17 aprile (1) 19 ottobre 2019 (1) 1961 (1) 20-24 agosto 2014 (1) 25 aprile 2014 (1) 25 aprile 2015 (1) 25 aprile 2018 (1) 28 marzo 2014 (1) 31 marzo a Milano (1) 4 novembre (1) 5G (1) 6 gennaioMovimento Popolare di Liberazione (1) 8 settembre (1) 9 febbraio 2019 (1) 9 novembre 2013 (1) A. Barba (1) AL NIMR (1) Abd El Salam Ahmed El Danf (1) Aberto Bellini (1) Accellerazionismo (1) Achille Occhetto (1) Acqua pubblica (1) Adenauer (1) AirCrewCommittee (1) Alain Parguez (1) Alan Greenspan (1) Alan Johnson (1) Alba Libica (1) Albania (1) Albert Jeremiah Beveridge (1) Albert Reiterer (1) Albert Rivera (1) Alberto Perino (1) Alcoa (1) Aldo Barba (1) Aldo Bronzo (1) Aleksey Mozgovoy (1) Alemanno (1) Aleppo (1) Alesina (1) Alessandro Mustillo (1) Alessandro Trinca (1) Alex Zanotelli (1) Alexander Zakharchenko (1) Alterfestival (1) Alternativa per la Germania (1) Alì Manzano (1) Ambrogio Donini (1) Ambrose Evans Pritchard (1) Amedeo Argentiero (1) Amintore Fanfani (1) Amoroso (1) Anders Breivik (1) Andrew Brazhevsky (1) Andrew Spannaus (1) Angela Matteucci (1) Angelo di Carlo (1) Angus Deaton (1) Anis Amri (1) Anna Angelucci (1) Anna Lami (1) Anschluss (1) Anthony Coughlan (1) Antonella Stocchi (1) Antonio De Gennaro (1) Antonio Guarino (1) Antonio Rinaldis (1) Antonis Ragkousis (1) Antonis-Ragkousis (1) Apple (1) Arditi (1) Argo Secondari (1) Argyrios Argiris Panagopoulos (1) Arnaldo Otegi (1) Ars Longa (1) Art 81 (1) Art. 11 (1) Art.50 Trattato Lisbona (1) Articolo1 (1) Artini (1) Artuto Scotto (1) Ascheri (1) Atene (1) Athanasia Pliakogianni (1) Atlantia (1) Attali (1) Augusto Graziani (1) Australia (1) BDI (1) BORIS NEMTSOV (1) BRI (1) Banca d'Italia (1) Banca mondiale (1) Barcelona en comú (1) Bashar al-Assad (1) Basilicata (1) Bastasin (1) Battaglione Azov (1) Bazar (1) Bcc (1) Bekaert (1) Belardelli (1) Belgio (1) Benigni (1) Benoît Hamon (1) Bernard-Henri Levy (1) Bielorussia (1) Bifo (1) Bilancio Ue (1) Bini Snaghi (1) Bisignani (1) Bismarck (1) Black Panthers (1) Blade Runner 2049 (1) Boicotta Eurovision (1) Boikp Borisov (1) Bolsonaro (1) Bossi (1) Branko Milanovic (1) Brennero (1) Bretagna (1) Brigata kalimera (1) Brindisi (1) Britannia (1) Bruderle (1) Bruno Steri (1) Bruno Vespa (1) Bulgaria (1) ByoBlu (1) C.f.. Governo giallo-verde (1) CARTA DI FIRENZE 2019 (1) CCF (1) CNL (1) COMITATO OPERAI E CITTADINI PER L'AST (1) COSMOPOLITICA (1) Calabria (1) Calenda (1) Cambiare si può (1) Cameron (1) Cammino per la libertà (1) Cancellieri (1) Carchedi (1) Caritas (1) Carlo Candi (1) Carlo De Benedetti (1) Carlo Rovelli (1) Carmine Pinto (1) Casal Bruciato (1) Cascina Raticosa (1) Casini (1) Cassazione (1) Cassese Sabino (1) Catarina Martins (1) Cekia (1) Cesare Battisti (1) Checchino Antonini (1) Checco (1) Chiaberge Riccardo (1) Chiara Appendino (1) Chisinau (1) Chișinău (1) Christian Napolitano (1) Christian Rocca (1) Christoph Horstel (1) Circo Massimo (1) Cirinnà (1) Civitavecchia (1) Claudia Zeta (1) Claudio Maartini (1) Claudio Magris (1) Claus Offe (1) Concita De Gregorio (1) Confederazione europea (1) Conferenza d'apertura (1) Consiglio europeo del 26-27 giugno 2014 (1) Coord (1) Coordinamento europeo per l'uscita dall'Unione (1) Corea del Sud (1) Corriere della sera (1) Corte Europea sui diritti dell'uomo (1) Cosenza (1) Crimea (1) Cristina Re (1) Cuperlo (1) DDL (1) Dagospia (1) Daisy Osauke (1) Damiano palano (1) Dan Glazebrook (1) Daniela Conti (1) Daniele Manca (1) Danimarca (1) Dario Fo (1) Davide Bono (1) Davide Gionco (1) Davos (1) De Masi (1) De Vito (1) Debora Billi (1) Debt Redemption Fund (1) Del Rio (1) Denis Mapelli (1) Dichiarazione universale dei diritti umani (1) Dimitris Christoulias (1) Dio (1) Dmitriy Kolesnik (1) Domenico Quirico (1) Domenico Rondoni (1) Dominique Strauss-Khan (1) Don Sturzo (1) Donald Tusk (1) Duda (1) ECO (1) EPAM (1) Eco della rete (1) Eduard Limonov (1) Elctrolux (1) Eleonora Florenza (1) Elinor Ostrom (1) Elliott Gabriel (1) Emanuele Filiberto (1) Emilio Gentile (1) Emma Bonino (1) Emmanuel Mounier (1) Emmeffe (1) Enrica Perucchietti (1) Enrico Angelini Partigiano (1) Enrico Gatto (1) Enrico Rossi (1) Enrico padoan (1) Erasmo vecchio (1) Ernesto Pertini (1) Ernst Bloch (1) Eros Francescangeli (1) Erri De Luca (1) Etiopia (1) Ettore Gotti Tedeschi (1) Eugenio Scalgari (1) Eunoè (1) Eurispes (1) Europa a due velocità (1) Evo Morales (1) FF2 (1) Fabiani (1) Fabio Amato (1) Fabio De Masi (1) Fabio Dragoni (1) Fabio Mini (1) Fabio Petri (1) Fabriano (1) Fabrizio De Paoli (1) Fabrizio Rondolino (1) Falluja (1) Favia (1) Federazione delle Industrie Tedesche (1) Federica Aluzzo (1) Federico Caffè (1) Federico II il Grande (1) Ferrero (1) Fertility Day (1) Filippo Dellepiane (1) Filippo Nogarin (1) Filippo Santarelli (1) Fiorito (1) Florian Philippot (1) Folkebevægelsen mod EU (1) Foodora (1) Foro di Sao Paulo (1) Forum Ambrosetti (1) Forum dei Popoli Mediterranei (1) Forum di Assisi (1) Francesca Donato (1) Francesco Campanella (1) Francesco Cardinali (1) Francesco Garibaldo (1) Francesco Giuntoli (1) Francesco Lenzi (1) Francesco Magris (1) Franco Venturini (1) Frauke Petry (1) Fred Kuwornu (1) Freente Civico (1) Freud (1) Front de gauche (1) Fronte della gioventù comunista (1) Fuad Afane (1) Fukuyama (1) Fuori dall'euro (1) GMJ (1) Gabanelli (1) Gabriele Gesso (1) Gandhi (1) George Friedman (1) George Monbiot (1) Germanicum (1) Gesù (1) Gezi park (1) Giacomo Bellini (1) Giacomo Bellucci (1) Giacomo Vaciago (1) Giacomo Zuccarini (1) Giancarlo Bergamini (1) Gim cassano (1) Giordano Sivini (1) Giovanna Vertova (1) Giovanni De Cristina (1) Giovanni Lo Porto (1) Giovanni Schiavon (1) Giovanni Tomei (1) Giovanni di Cristina (1) Giulia Grillo (1) Giuliana Commisso (1) Giuliano Procacci (1) Giulio Ambrosetti (1) Giulio Girardi (1) Giulio Tarro (1) Giulio Tremonnti (1) Giuseppe Altieri (1) Giuseppe Guarino (1) Giuseppe Travaglini (1) Giuseppe Turani (1) Giuseppe Zupo (1) Glauco Benigni (1) Godley (1) Grasso (1) Graziano Priotto (1) Grecia presidio 9/9/19 (1) Guerra di liberazione algerina (1) Guglielmo Forges Davanzati (1) Guido Lutrario (1) Guido Ortona (1) Günther Anders (1) HSBC (1) Hainer Flassbeck (1) Haitam Manna (1) Haiti (1) Haver Analytics (1) Hawking (1) Heiner Flassbeck (1) Hillary Clinton (1) Hjalmar Schacht (1) Hong Kong (1) Huawei (1) Huffington Post (1) IPHONE (1) IRiS (1) IS (1) Ida Magli (1) Ignazio Marino (1) Il tramonto dell'euro (1) Ilaria Lucaroni (1) Illueca (1) Imposimato (1) Improta (1) Indesit (1) Indipendenza e Costituzione (1) Inge Höger (1) Intellettuale dissidente (1) International Forum of Sovereign Wealth Funds (1) Intesa Sanpaolo (1) Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (1) Italia dei valori (1) J.Habermas (1) JAMES GALBRAITH (1) JOBS ACT(ING) IN ROME (1) Jacques Delors (1) Jacques Rancière (1) James Holmes (1) James K. Galbraith (1) James Petras (1) Jaroslaw Kaczynsk (1) Jason Barker (1) Je so' Pazz' (1) Jean Claude Juncker (1) Jean-Claude Juncker (1) Jean-Claude Lévêque (1) Jean-Claude Michéa (1) Jean-Jacques Rousseau (1) Jean-Paul Fitoussi (1) Jeremy Rifkin (1) Jo Cox (1) Joel Perichaud (1) John Laughland (1) John Locke (1) John Pilger (1) Jorge Alcazar Gonzalez (1) Joseph De Maistre (1) Joseph Shumpeter (1) Josephine Markmann (1) João Ferreira (1) Jugend Rettet (1) Juha Sipila (1) Junge Welt (1) Kalecky (1) Kalergi (1) Kelsen (1) Kemi Seba (1) Kenneth Kang (1) Kiev (1) Kirill Vasilev (1) Kolesnik Dmitriy (1) Kosovo (1) Kostas Kostoupolos (1) Kostas-Kostopoulos (1) Kouachi (1) Koutsianas Pantelis (1) Kruhman (1) Ktragujevac (1) Kyenge (1) L'Aquila (1) La Pira (1) La forte polarizzazione (1) La sinistra e la trappola dell'euro (1) La via maestra (1) La7 (1) Lagarde (1) Lapo Elkann (1) Lars Feld (1) Lasciateci fare (1) Leave (1) Lecce (1) Left (1) Legge 194 (1) Legge Acerbo (1) Legge Severino (1) Leonardo Coen (1) Leopolda (1) Lettera aperta ai movimenti sovranisti (1) Lev Gumilev (1) LexitNetwork (1) Lia De Feo (1) Lidia Riboli (1) Lidia Undiemi (1) Liguria (1) Lillo Massimiliano Musso. Leoluca Orlando (1) Lituana (1) Livorno (1) Logistica. Ikea (1) London Corrispondent Society (1) Lorenzin (1) Lorenzin Beatrice (1) Lorenzo Alfano (1) Lorenzo Del Savio (1) Lorenzo Dorato (1) Lorenzo Fioramonti (1) Lorenzo Fontana (1) Loris Caruso (1) Luca Donadel (1) Luca Pagni (1) Lucarelli (1) Lucia Annunziata (1) Lucia Morselli (1) Luciana Castellina (1) Luciano Violante (1) Lucio Magri (1) Lucio garofalo (1) Luigi De Giacomo (1) Luigi Nanni (1) Luigi Preiti (1) Luigi Zingales (1) Luka Mesec (1) López Obrador (1) M. Pivetti (1) M48 (1) M5 (1) MH 17 flight paths (1) MNLA (1) MOSE (1) Macchiavelli (1) Macedonia (1) Maida (1) Manuel Monereo (1) Manuel Montejo (1) Manuela Cadelli (1) Manuela Carmena (1) Marcello Barison (1) Marcello De Cecco (1) Marcello Veneziani (1) Marcia Perugia-Assisi (1) Marco Bersani (1) Marco Carrai (1) Marco Cattaneo (1) Marco Di Steafno (1) Marco Ferrando (1) Marco Fortis (1) Marco Giannini (1) Marco Palombi (1) Marco Pannella (1) Marco Parma (1) Marco Rovelli (1) Marco Santopadre (1) Marcuse (1) Margarita Olivera (1) Maria Grazia Da Costa (1) Marina Calculli (1) Marina Minicuci (1) Mario Esposito (1) Mark Rutte (1) Maroni (1) Marta Fana (1) Martin Lutero (1) Martin Wolf (1) Marxista dell'Illinois n.1 (1) Massimiliano Panarari (1) Massimo Costa (1) Massimo Gramellini (1) Massimo Recalcati (1) Massimo Villone (1) Matt O'Brien (1) Mattei (1) Matteo Mameli (1) Matteo Pucciarelli (1) Mauricio Macri (1) Maurizio Alfieri (1) Maurizio Blondet (1) Maurizio Franzini (1) Maurizio Leonardi (1) Maurizio Lupi (1) Maurizio Molinari (1) Maurizio Ricci (1) Maurizio Sgroi (1) Maurizio Vezzosi (1) Maurizio Zenezini (1) Maurizio zaffarano (1) Mauro Alboresi (1) Mauro Bocci (1) Mauro Maltagliati (1) Mauro Scradovelli (1) Mauro Volpi (1) Maximilian Forte (1) Mdp (1) Me.Fo. (1) Melanchon (1) Meloni (1) Mentana (1) Meridionalisti Italiani (1) Merk (1) Merloni (1) Messico (1) Metallurgiche Forschungsgesellschaft (1) Micah Xavier Johnson (1) Michael Jacobs (1) Michael Ledeen (1) Michael Moore (1) Michelangelo Vasta (1) Michele Ainis (1) Michele Ruggero (1) Mihaly Kholtay (1) Milano (1) Milosevic (1) Milton Friedman (1) Mimmo Lucano (1) Mincuo (1) Ministero economia e finanza (1) Mladic (1) Mohamed bin Salman (1) Mohammad Javad Zarif (1) Monica Maggioni (1) Monicelli (1) Mont Pélerin Society (1) Montegiorgio in Movimento (1) Moshe Ya’alon (1) Moves (1) Movimento 77 (1) Movimento R(e)evoluzione (1) Movimento democratici e progressisti (1) Movimento di Liberazione Popolare (1) Movimiento 15-M (1) Mulatu Teshome Wirtu (1) Musk (1) NIgeria (1) Nadia Valavani (1) Naji Al-Alì (1) Nancy Fraser (1) Natale (1) Neda (1) Nepal (1) Nethanyahu (1) New York Times (1) Nicky Hager (1) Nicola Ferrigni (1) Nicolas Dupont-Aignan (1) Nicoletta Dosio (1) Nicolò Bellanca (1) Nimr Baqr al-Nimr (1) No Fertility Day (1) Noam Chomsky (1) Noelle Neumann (1) Noi sicialiano con Busalacchi (1) Norbert Hofer (1) Norberto Bobbio (1) Nord Africa (1) Norma Rangeri (1) Nsa (1) OCSE (1) OLTRE L'EURO L'ALTERNATIVA C'È (1) OPEC (1) OXI (1) Olimpiadi (1) Olmo Dalcò (1) Omnium (1) Onda d'Urto (1) Open Society Foundations (1) Orietta Lunghi (1) P 101 (1) P-Carc (1) P01 (1) PCE (1) PCdI (1) PIANESI MARIO (1) POSSIBILE (1) PRISM (1) PSUV (1) Pablo Stefanoni (1) Padre Pio (1) Paesi baschi (1) Pakistan (1) Palladium (1) Panagoitis Sotiris (1) Panos "Panagiotis" Kammenos (1) Paola Muraro (1) Paolo Ciofi (1) Paolo Di Martino (1) Paolo Giussani (1) Paolo Maria Filipazzi (1) Paolo dall'Oglio (1) Paremvasi (1) Partito Comunista Italiano (1) Partito Comunista d'Italia (1) Partito del Lavoro (1) Partito radicale (1) Pasolini (1) Pasquale Voza (1) Passos Coelho (1) Patto di stabilità (1) Paul "Elliot" Singer (1) Paul De Grauwe (1) Paul Steinhardt (1) Per una sinistra rivoluzionaria (1) Perù (1) Pettirossi (1) Piano nazionale per la fertilità (1) Piepoli (1) Pier Francesco Zarcone (1) Pier Paolo Pasolini (1) Pierfranco Pellizzetti (1) Piero Calamandrei (1) Piero Gobetti (1) Piero Ricca (1) Piero fassina (1) Piero valerio (1) Pierre Laurent (1) Pietro Attinasi (1) Pietro Ingrao (1) Pietro Nenni (1) Pil (1) Pil argentino (1) Pinna (1) Pino Corrias (1) Pino Prestigiacomo (1) Piotr Zygulski (1) Pisa (1) Pizzarotti (1) Pomezia (1) Porto Recanati (1) Postcapitalism (1) Presidenza della Repubblica (1) Profumo (1) Puglia (1) Quadrio Curzio Alberto (1) Quisling (1) RENAUD LAMBERT (1) RISCOSSA ITALIANA (1) ROSS@ Parma (1) Rachid Ghannoūshī (1) Radek (1) Raffaele Ascheri (1) Raffaele Marra (1) Raffaella Paita (1) Ramadi (1) Ramarrik de Milford (1) Ramon Franquesa (1) Rapporto Werner (1) Ras Longa (1) Razem (1) Realfonzo (1) Remain (1) Renato Brunetta (1) René Girard (1) Report (1) Repubblica di Lugànsk (1) Rete Sostenibilità e Salute (1) Riccardo Terzi (1) Riccardo Tomassetti (1) Rino Formica (1) Risorgimento Meridionale (1) Rita Di Leo (1) Rizzo (1) Robert Mundell (1) Roberta Lombardi (1) Roberto D'Agostino (1) Roberto D'Alimonte (1) Roberto D'Orsi (1) Roberto Fico (1) Roberto Grienti (1) Roberto Marchesi (1) Roberto Martino (1) Roberto Massari (1) Roberto Musacchio (1) Roberto Palmerini (1) Roberto Santilli (1) Rocco Casalino (1) Rohani (1) Roma 13 ottobre 2018 (1) Roma 21 novembre 2015 (1) Romney (1) Rosario Crocetta (1) Rossano Rubicondi (1) Rovereto (1) SENZA EURO(PA) (1) SI COBAS (1) SInistra popolare (1) SYLVAIN LEDER (1) Sacko Soumayla (1) Said Gafurov (1) Sakorafa (1) Salmond (1) Salonicco (1) Salvatore Biasco (1) Salvatore D'Albergo (1) Samaras (1) Samir Amin (1) Sandro Targetti (1) Santori (1) Schengen (1) Schlageter (1) Scottish National Party (1) Scuola austriaca (1) Scuola di Friburgo (1) Sebastiano Isaia (1) Serge Latouche (1) Sergeï Kirichuk (1) Sergio Bologna (1) Sergio Romano (1) Shaimaa (1) Shaimaa el-Sabbagh (1) Shakira (1) SiAMO (1) Sig­mar Gabriel (1) Silvana Sciarra (1) Slai Cobas (1) Slavoj Zizek (1) Solone (1) Sorrentino (1) Spoleto (1) Sraffa (1) Standard & Poor's (1) Stanis Ruinas (1) Stefania Giannini (1) Stefano Alì (1) Stefano Azzarà (1) Stefano Bartolini (1) Stefano Feltri (1) Stefano Lucarelli (1) Stefano Musacchio (1) Stefano Petrucciani (1) Stefano Zai (1) Steven Forti (1) Storace (1) Stratfor (1) Strikemeeting (1) Sudafrica (1) Susana Díaz (1) Svitlana Grugorciùk (1) Svizzera (1) TISA (TRADE IN SERVICES AGREEMENT) (1) TPcCSA (1) Tarek Aziz (1) Tariq Alì (1) Tempa Rossa (1) Tfr (1) Thatcher (1) Theodoros Koudounas (1) Theresa Mai (1) Thomas Szmrzly (1) Thomas Zmrzly (1) Tiziana Aterio (1) Tiziana Drago (1) Togliatti (1) Tommaso Nencioni (1) Tommaso Rodano (1) Tonia Guerra (1) Tony Manigrasso (1) Topos Rosso (1) Toscana (1) Tribunale dell'Aia (1) Trichet (1) Tripoli (1) Tuareg (1) Two Pack (1) UGL (1) UPR (1) Udc (1) Ugo Mattei (1) Ulrich Grillo (1) Unicredit (1) Unio (1) United Kingdom Indipendent Party (1) Utoya (1) VLADIMIR LAKEEV (1) Vagelis Karmiros (1) Valerio Colombo (1) Vallonia (1) Vasilij Volga (1) Veltroni (1) Venezia (1) Veronica Duranti (1) Versilia (1) Vertice di Milano (1) Viale (1) Viktor Shapinov (1) Vilad Filat (1) Vincent Brousseau (1) Vincenzo Sparagna (1) Viscione (1) Vito Lops (1) Vito Storniello (1) Vittorio Bertola (1) Vittorio Carlini (1) Vittorio da Rold (1) Von Mises (1) Vox Populi (1) W. Streeck (1) WHIRLPOOL (1) Walter Eucken (1) Walter Tocci (1) Warren Mosler (1) Washington Consensus (1) Wen Jiabao (1) Westfalia (1) Wilders (1) Wolfgang Streeck (1) Wolkswagen (1) Wozniak (1) YPG (1) Ytzhac Yoram (1) Zagrebelsky (1) Zaia (1) Zalone (1) Zbigniew Brzezinski (1) Zecchinelli (1) Zedda Massimo (1) Zizek (1) Znet (1) Zolo (1) Zygmunt Bauman (1) aborto (1) accise (1) adozioni (1) aggressione (1) agorà (1) al-Fatah (1) al-Ghwell (1) alba mediterranea (1) alberto garzon (1) alluvione (1) alt (1) alta velocità (1) amanda hunter (1) amnistia (1) amore (1) andrea zunino (1) antropocene (1) apocalisse (1) appoggio tattico (1) arcelor Mittal (1) aree valutarie ottimali (1) armi (1) arresti (1) asia argento (1) askatasuna (1) assemblea di Roma del 4 luglio 2015 (1) assemblea nazionale del 22 e 23 ottobre (1) ateismo (1) autogestione (1) autostrade (1) ballarò (1) battisti (1) benessere (1) big five (1) bilancia dei pagamenti (1) bioetica (1) biologia (1) black block (1) blocco costituzionale (1) blocco nero (1) bloomberg (1) bomba atomica (1) bonapartismo (1) brigantaggio (1) bufale (1) bullismo (1) calcio (1) califfaato (1) campagna di finanziamento (1) capitolazione (1) carlo Bonini (1) carlo Sibilia (1) carta dei principi (1) cassa depositi e prestiti (1) catastrofe italiana (1) catene di valore (1) cdp (1) censis (1) censura (1) chokri belaid (1) comitato (1) comitato per la salvaguardia dei numeri reali (1) commemorazione (1) confini (1) conflitto di interezzi (1) confucio (1) consiglio superiore della magistratura (1) contestazione (1) controcorrente (1) convegno di Copenaghen (1) coronavirus (1) coronovirus (1) cretinate. (1) curzio maltese (1) cybercombattenti (1) cyborg (1) dabiq (1) dall'euro (1) dalla NATO e dal neoliberismo (1) david harvey (1) decalogo (1) decescita (1) decrescita felice (1) decretone (1) democratellum (1) democratiche e di sinistra (1) democrazia economica (1) deportazione economica (1) depressione (1) di Monica Di Sisto (1) dichiarazione di Roma (1) dimissioni (1) dimitris kazakis (1) diritti dei lavoratori (1) dissesto idrogeologico (1) dracma (1) ebraismo (1) economie di scala (1) economist (1) ecosocialismo (1) egolatria (1) elezioni comunali 2018 (1) elezioni regionali 2019 (1) enav (1) enrico Corradini (1) erasmus (1) esercito industriale di riserva (1) espulsione (1) estremismo (1) eurasismo (1) euroi (1) evasione fiscale (1) fabbriche (1) fallimenti (1) fascistizzazione della Lega (1) felicità (1) femen (1) femminicidio (1) fiducia (1) finan (1) finaza (1) flessibilità (1) flussi elettorali 2016 (1) fondi avvoltoio (1) fondi immobiliari (1) fondi sovrani (1) forme (1) freelancing (1) fuga dei capitali (1) fusione dei comuni (1) genere (1) giusnaturalismo (1) global compact (1) gold standard (1) governabilità (1) governo neutrale (1) grande coalizione (1) gravidanza (1) grazia (1) guerra di civiltà (1) guerra valutaria (1) hansel e gretel (1) hedge funds (1) i più ricchi del mondo (1) il cappello pensatore (1) illiberale (1) ilsimplicissimus (1) import (1) import-export (1) incendi (1) independent contractor (1) india (1) indignados (1) indipendeza e costituzione (1) individualismo (1) indulto (1) intena (1) intervista (1) ius sanguinis (1) ivana fabris (1) joker (1) kafir (1) l (1) la grande bellezza (1) legalità (1) legge Madia (1) legge anticorruzione (1) legge antisciopero (1) legge di stabilità 2016 (1) leva (1) leva obbligatoria (1) lex monetae (1) libaralismo (1) libe (1) liberalizzazioni (1) liberazionne (1) liberiamo (1) libra (1) linguaggio (1) link tax (1) liste civiche. (1) loi El Khomri (1) lotga di classe (1) luddismmo (1) lula (1) madre surrogata (1) mafiodotto (1) maghreb (1) malaysian AIRLINES (1) mandato imperativo (1) manifesto del Movimento Popolare di Liberazione (1) manlio dinucci (1) manovra (1) marchesi Antinori (1) marcia globale per Gerusalemme (1) massacri imperialisti (1) massimo bray (1) massoneria (1) materialismo storico (1) matrimoni omosessuali (1) matteo bortolon (1) matteo brandi (1) megalamania (1) memoria (1) mercantilismo (1) mercato (1) mercato del lavoro (1) militarismo (1) modello spagnolo (1) modello tedesco (1) modernità (1) molestie (1) momento polany (1) monetarismo (1) moody's (1) nascite (1) nazion (1) nazional-liberismo (1) neokeynesismo (1) no allo spezzatino (1) no vax (1) nobel (1) nomine ue (1) norvegia (1) numero chiuso (1) obiezione di coscienza (1) occupy wall street (1) oligarchia eurista (1) openpolis (1) operaismo (1) ore lavorate (1) osvaldo napoli (1) pacifismo (1) palmira (1) partite iva (1) partiti (1) partito americano (1) partito brexit (1) partito umanista (1) pecchioli luigi (1) personalismo (1) petiziion (1) piaciometro (1) piano Silletti (1) piano nazionale di prevenzione (1) piero visani (1) piigs (1) politicamente corretto (1) politiche austeritarie (1) polizia (1) ponte Morandi (1) popolo (1) post-elezioni (1) post-operaismo (1) postumano (1) profughi (1) programma UIKP (1) progresso (1) qualunquismo (1) questione meridionale (1) quinta internazionale (1) rampini (1) rappresentanza (1) recensioni (1) regione umbria (1) rete 28 Aprile (1) ride sharing (1) rider (1) risparmio tradito (1) risve (1) riunioni regionali (1) rivoluzione (1) robot killer (1) rosabrunismo (1) rublo (1) salafismo (1) salir del euro (1) sandro veronesi (1) sanzioni (1) scie chimiche (1) sciopero della fame (1) seisàchtheia (1) sequestro minori (1) sfruttamento (1) sicurezza (1) siderurgia (1) sindalismo di base (1) sinismo (1) smartphone (1) social forum (1) sondaggio demos (1) specismo (1) spionaggio (1) squatter (1) stadio (1) startup (1) statuto (1) sterlina (1) strategia militare (1) stress test (1) sud (1) suez (1) supe-bolla (1) supply-side economics (1) svimez (1) taglio parlamentari (1) takfirismo (1) tango bond (1) tassiti (1) tempesta perfetta (1) terza fase (1) terzigno (1) terzo stato (1) tesaurizzazione (1) torre maura (1) tortura (1) transumanismo (1) trappola della liquidità (1) trasformismo (1) trasumanesimo (1) trenitalia (1) triptrorelina (1) trivelle (1) troll (1) uassiMario Monti (1) uberizzazione (1) ultimatum (1) vademecum (1) vadim bottoni (1) valute (1) vattimo (1) vertice di Roma (1) volkswagen (1) voucher (1) wahabismo (1) wahhabismo (1) xenobot (1) yuan (1) zanotelli (1) zapaterismo (1)