[ 7 settembre ]
«Dal 16 al 19 settembre si terrà a Chianciano il Terzo Forum Internazionale No Euro, e non potrebbe celebrarsi in un momento più opportuno.
La meritoria (e laboriosa) iniziativa dei compagni del Coordinamento cade infatti nel bel mezzo degli effetti della Brexit, della crisi bancaria e debitoria italiana, delle difficoltà politiche tedesche e nel quadro di una guerra che sempre più chiaramente si presenta come uno scontro mondiale tra l’Ovest e l’Est.
Nulla di meglio, quindi, di un incontro tra persone provenienti da esperienze di lavoro, culture e nazioni differenti per poter discutere di questi temi con la necessaria ampiezza di vedute.
Per questo parteciperò con convinzione ed invito tutti e tutte a farlo: è uno dei pochi momenti in cui si possono affrontare davvero i problemi reali del paese; per quel poco che resta della sinistra vera, poi, è uno dei pochi momenti in cui si può ragionare – con respiro internazionale – sul nesso tra autonomia dei lavoratori e dignità del paese.
Sarà certamente una discussione diversa da quelle abituali, e già questo basterebbe a renderla interessante.
Ma io spero e credo che da tale discussione possa anche iniziare a sedimentare il materiale di quella nuova forza politica (nazionale ed internazionale) di cui si ha un grande bisogno: una cosa che non deve nascere come ripetizione di esperienze già viste, né come l’ennesima “spregiudicata” innovazione senza fondamenti, e che quindi necessita senz’altro di tempo.
Ma il tempo deve pur cominciare, prima o poi».
«Dal 16 al 19 settembre si terrà a Chianciano il Terzo Forum Internazionale No Euro, e non potrebbe celebrarsi in un momento più opportuno.
La meritoria (e laboriosa) iniziativa dei compagni del Coordinamento cade infatti nel bel mezzo degli effetti della Brexit, della crisi bancaria e debitoria italiana, delle difficoltà politiche tedesche e nel quadro di una guerra che sempre più chiaramente si presenta come uno scontro mondiale tra l’Ovest e l’Est.
Nulla di meglio, quindi, di un incontro tra persone provenienti da esperienze di lavoro, culture e nazioni differenti per poter discutere di questi temi con la necessaria ampiezza di vedute.
Per questo parteciperò con convinzione ed invito tutti e tutte a farlo: è uno dei pochi momenti in cui si possono affrontare davvero i problemi reali del paese; per quel poco che resta della sinistra vera, poi, è uno dei pochi momenti in cui si può ragionare – con respiro internazionale – sul nesso tra autonomia dei lavoratori e dignità del paese.
Sarà certamente una discussione diversa da quelle abituali, e già questo basterebbe a renderla interessante.
Ma io spero e credo che da tale discussione possa anche iniziare a sedimentare il materiale di quella nuova forza politica (nazionale ed internazionale) di cui si ha un grande bisogno: una cosa che non deve nascere come ripetizione di esperienze già viste, né come l’ennesima “spregiudicata” innovazione senza fondamenti, e che quindi necessita senz’altro di tempo.
Ma il tempo deve pur cominciare, prima o poi».
Mimmo Porcaro
Torino, 5 settembre
1 commento:
"quindi necessita senz’altro di tempo"
Certamente, ma se si presenteranno eventi che interrompano l'attuale galleggiamento questo processo di formazione si troverà al bivio vitale fra accelerare o scomparire. Speriamo nella prima ipotesi ma il tempo non è poi detto che sia tanto.
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