Dopo una lunghissima malattia, Orietta Lunghi (nella foto) è morta questa mattina nella sua casa di Firenze. Con lei se ne va una persona straordinariamente sensibile, intelligente ed appassionata. Se ne va una militante comunista e antimperialista.
Da sempre attiva nelle lotte sociali e sindacali, Orietta arriva all’impegno politico prima in Democrazia Proletaria, poi in Rifondazione Comunista ed infine nel Movimento per la Confederazione dei Comunisti.
Negli anni ’80 viene eletta consigliera provinciale nelle liste di Dp. Nel 1990 è consigliera regionale dello stesso partito, che ben presto (1991) confluisce nel nascente Partito della Rifondazione Comunista. Rieletta nel 1995 (nelle liste del Prc), nel 1997 Orietta uscirà, insieme a molti di noi, da Rifondazione. Una scelta motivata dal netto dissenso con la linea della segreteria Bertinotti di sostenere il governo Prodi. Quel governo non avrà vita lunghissima, ma porterà in porto le decisive finanziarie per l’Europa – quelle che ci hanno condotto nel “paradiso” dell’euro – nonché la madre di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro (il famigerato “pacchetto Treu”).
Scelte, quelle di quasi 20 anni fa, che segnano profondamente, ed in negativo, il nostro presente. Orietta non ebbe dubbi su quale parte stare. Nel 1997 costituisce il gruppo della Confederazione dei Comunisti, di cui sarà la voce nel Consiglio Regionale fino al 2000. In quegli anni condurrà le sue battaglie anche nella Commissione Sanità e poi nella Commissione Disagio Sociale della quale sarà presidente. In questa veste, particolarmente importante sarà la sua attività sulla condizione carceraria.
Ma se ricordare il suo impegno istituzionale è doveroso, vista la dedizione che vi metteva, ben più importante è il ricordo della sua militanza politica. Anzi, per Orietta l’attività istituzionale aveva senso solo come aspetto particolare della militanza comunista.
Ci viene in mente un episodio. Nel maggio 1999, durante una manifestazione contro l’aggressione alla Jugoslavia, Orietta viene manganellata dalla polizia davanti al consolato americano di Firenze. Un fatto che all’epoca fece un certo scalpore – quando mai la polizia manganellava i consiglieri regionali? – ma evidentemente anche per i manganellatori Orietta non era semplicemente una rappresentante istituzionale…
Seguono gli anni delle grandi manifestazioni contro la guerra e dell’adesione del Movimento per la Confederazione dei Comunisti al Campo Antimperialista (2002). Poi la malattia, fino alla triste notizia di questa mattina.
Quando se ne va una compagna come Orietta è doloroso dover sintetizzare in poche righe le tante cose che ci sarebbe da dire. Certo la sua è stata una militanza vissuta con tenacia e fierezza. Quella tenacia che negli anni novanta la portò a battersi con tutte le forze contro la svolta governista che stava spingendo Rifondazione Comunista verso una deriva dalla quale il partito non potrà più riprendersi.
Orietta è stata e sarà sempre nel cuore di chi l’ha conosciuta. Il suo modo di essere comunista trasmetteva la passione che è necessaria, non solo per sostenere la costanza dell’impegno, ma anche per immaginare la costruzione della futura società socialista. Gliene saremo per sempre grati.
Il funerale di Orietta Lunghi si terrà lunedì 3 agosto (ore 10,30) presso le Cappelle del Commiato, sopra l’ospedale di Careggi a Firenze.
* Fontae: Campo Antimperialista
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