27 novembre
L'Italia, si dice, è il Paese dei voltagabbana. Se questo fosse vero non ci sarebbe alcun dubbio sul fatto che Benito Mussolini rappresenta la quint'essenza del voltagabbanismo italico.
Difficile anche solo contare le piroette, gli zig zag, le svolte e i tradimenti del Duce. Da esponente di spicco della sinistra più intransigente del Partito socialista e leader della destra; da antimperialista a fervente sostenitore della guerra imperialista; da repubblicano a monarchico, da mangiapreti a filo-papalino, da difensore degli operai e dei braccianti a suo castigatore; da anti-tedesco a fantoccio di Hitler.
Forse è vero che Matteo Salvini, malgrado il suo sodalizio con Borghezio, non si consideri un fascista, nel suo stile politico tuttavia egli pare ispirarsi proprio al Duce. L'opportunismo, l'uso spregiudicato dell'inganno pur di tenersi a galla, l'assenza di principi, il mischiare demagogicamente il diavolo con l'acqua santa pur di ottenere consensi.
Da capolista della "Lista comunista" alle elezioni del 1997 per il "Parlamento padano" a fervente anti-comunista. Da "antifascista" (ai tempi di Bossi) a sodale dei fascisti. Da aperturista sulle unioni gay a strenuo difensore della "famiglia tradizionale". Da filo-europeo a anti-euro. da sostenitore delle piccole patrie europee ad alleato della sciovinista francese Le Pen. Infine, da secessionista padano a patriota italiano. Chi più ne ha più ne metta. Due soltanto sono i punti fermi della carriera politica di Salvini: la sua irriducibile xenofobia e la sua adesione al neoliberismo. Due punti soltanto, ma decisivi, che caratterizzano la Lega Nord come forza di destra e reazionaria.
Alle 300mila preferenze personali alle europee e al 18% (beninteso, del 37%) in Emilia-Romagna, Salvini c'è arrivato così. Ci è arrivato infine, e questa è certamente la ragione principale, perché da mesi, è su tutte le televisioni, dalla mattina alla sera. La qual cosa fa riflettere. Se fosse davvero un nemico del sistema eurista e oligarchico non avrebbe avuto lo spazio mediatico di cui gode. Allora la domanda è: non sarà che c'è del "marcio in Danimarca"? Non sarà che sono proprio i poteri forti a tirargli la volata perché gli fa comodo? Noi pensiamo che sia proprio così.
Da quando Renzi ha scardinato il Pd ed è diventato primo ministro (grazie al patto con Berlusconi) Salvini è invitato a tutte, ma proprio tutte le trasmissioni televisive, sia della Rai che di Mediaset. Non c'è alcun dubbio che dietro all'ascesa di Salvini c'è proprio Renzi (e il blocco di potere che lo appoggia), che ha pensato così di scegliersi il suo avversario di comodo nel teatrino politico.
E' l'ennesima volta che il sistema, oltre a selezionare chi deve governare, si sceglie i suoi oppositori, ciò per impedire che gli oppositori veri si facciano largo. Che poi Renzi e i poteri che gli stanno dietro possano sbagliarsi, che cioè Salvini, invece di essere una meteora e un nemico di comodo gliela metta nel sacco, questo lo vedremo nei prossimi anni. Di sicuro il blocco di potere renziano deve avere ritenuto che Salvini sia loro funzionale, nei due casi: sia che l'Italia resti nell'Unione europea (meglio che il fronte no-euro sia capeggiato da uno "spaventapasseri" piuttosto che da persine serie), sia che diventi inevitabile l'uscita dall'euro (Salvini verrà usato come truppa ausiliaria).
Se quanto diciamo è vero, se Salvini è un uomo del regime, non solo non è giustificabile corrergli dietro, è necessario sbarrargli la strada.
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Difficile anche solo contare le piroette, gli zig zag, le svolte e i tradimenti del Duce. Da esponente di spicco della sinistra più intransigente del Partito socialista e leader della destra; da antimperialista a fervente sostenitore della guerra imperialista; da repubblicano a monarchico, da mangiapreti a filo-papalino, da difensore degli operai e dei braccianti a suo castigatore; da anti-tedesco a fantoccio di Hitler.
Forse è vero che Matteo Salvini, malgrado il suo sodalizio con Borghezio, non si consideri un fascista, nel suo stile politico tuttavia egli pare ispirarsi proprio al Duce. L'opportunismo, l'uso spregiudicato dell'inganno pur di tenersi a galla, l'assenza di principi, il mischiare demagogicamente il diavolo con l'acqua santa pur di ottenere consensi.
Da capolista della "Lista comunista" alle elezioni del 1997 per il "Parlamento padano" a fervente anti-comunista. Da "antifascista" (ai tempi di Bossi) a sodale dei fascisti. Da aperturista sulle unioni gay a strenuo difensore della "famiglia tradizionale". Da filo-europeo a anti-euro. da sostenitore delle piccole patrie europee ad alleato della sciovinista francese Le Pen. Infine, da secessionista padano a patriota italiano. Chi più ne ha più ne metta. Due soltanto sono i punti fermi della carriera politica di Salvini: la sua irriducibile xenofobia e la sua adesione al neoliberismo. Due punti soltanto, ma decisivi, che caratterizzano la Lega Nord come forza di destra e reazionaria.
Alle 300mila preferenze personali alle europee e al 18% (beninteso, del 37%) in Emilia-Romagna, Salvini c'è arrivato così. Ci è arrivato infine, e questa è certamente la ragione principale, perché da mesi, è su tutte le televisioni, dalla mattina alla sera. La qual cosa fa riflettere. Se fosse davvero un nemico del sistema eurista e oligarchico non avrebbe avuto lo spazio mediatico di cui gode. Allora la domanda è: non sarà che c'è del "marcio in Danimarca"? Non sarà che sono proprio i poteri forti a tirargli la volata perché gli fa comodo? Noi pensiamo che sia proprio così.
Da quando Renzi ha scardinato il Pd ed è diventato primo ministro (grazie al patto con Berlusconi) Salvini è invitato a tutte, ma proprio tutte le trasmissioni televisive, sia della Rai che di Mediaset. Non c'è alcun dubbio che dietro all'ascesa di Salvini c'è proprio Renzi (e il blocco di potere che lo appoggia), che ha pensato così di scegliersi il suo avversario di comodo nel teatrino politico.
E' l'ennesima volta che il sistema, oltre a selezionare chi deve governare, si sceglie i suoi oppositori, ciò per impedire che gli oppositori veri si facciano largo. Che poi Renzi e i poteri che gli stanno dietro possano sbagliarsi, che cioè Salvini, invece di essere una meteora e un nemico di comodo gliela metta nel sacco, questo lo vedremo nei prossimi anni. Di sicuro il blocco di potere renziano deve avere ritenuto che Salvini sia loro funzionale, nei due casi: sia che l'Italia resti nell'Unione europea (meglio che il fronte no-euro sia capeggiato da uno "spaventapasseri" piuttosto che da persine serie), sia che diventi inevitabile l'uscita dall'euro (Salvini verrà usato come truppa ausiliaria).
Se quanto diciamo è vero, se Salvini è un uomo del regime, non solo non è giustificabile corrergli dietro, è necessario sbarrargli la strada.
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10 commenti:
Si potrebbe pensare "Ma non gliene va bene uno che sia uno a questi qua!"
Salvini ha qualche affinità con il Front National ma la Lega non è che fosse tanto nazionalista. Salvini non si sa, ma per il fatto di mostrare qualche tendenza cosiddetta "xenofoba" (non è una brutta parola checché se ne dica e fra l'altro, ma guarda un po', quasi tutti gli animali "sociali" (api e formiche i primis) sono xenofobi sfegatati. A proposito di Api ora c'è una gravissima minaccia da parte di un animaletto perniciosissimo , proveniente dall'Africa (ma guarda un po') che sta mandando in malora tutti gli alveari nostrani.
D’accordo sul percorso perfettamente incoerente di Salvini. D’altro canto il fatto che tutti i Capi politici oggi importanti (Renzi, Grillo, Berlusconi e Salvini) siano dei commedianti e dei contaballe nati dovrebbe dirci qualcosa. Qualcosa che ha più a che fare prima con questa società che con le singole personalità.
Va da sé che il vostro approccio, fortemente polemico, sfocia in brutte semplificazioni e in giudizi in bianco-nero. Scrivete che il punto fermo di Salvini è “l’adesione al neoliberismo”. Come si concilia col referedum (appoggiato da FIOM e CGIL) contro la riforma Fornero delle pensioni? Quantomeno menzionatelo e offrite una spiegazione.
Il regime appoggia la Lega per crearsi un’opposizione di comodo? E’ possibile, ma io dubito che questa società allo sfascio sia passibile di tanta lungimiranza. E considerando i successi del vicino Front national mi sembrerebbe una scelta estremamente improvvida. Se volevano un’opposizione per ridere potevano riesumare la SEL o puntare su Fratelli d’Italia.
Sbaglierò, ma io penso che siamo piuttosto in un periodo di generale rimescolamento in cui le forze centripete rispetto al regime vanno rafforzandosi velocemente. I partiti di opposizione si riposizionano, sia pure in modo confuso e incoerente (e in modo da non impedire ritorni all’ovile qualora la crisi dovesse allentarsi) su temi antisistemici; i media fiutano l’aria e cominciano a dare spazio alle voci alternative. D’altro canto pure in Francia i media danno ampio spazio al Front. Anche la Le Pen, col suo antieuropeismo frontale, sarebbe un’alternativa costruita ad arte?
Gentile Lorenzo,
sulla Lega, come sul Front national noi proviamo a dare un "giudizio storico", non schiacciato, come si direbbe sulla "cronaca".
Il referendum contro la Legge Fornero?
Il NSDAP hitleriano, da questo punto di vista, era dieci volte più a sinistra di della Lega salviniana.
(En passant: nel 1932 i comunisti tedeschi della KPD aderirono ad un referendum contro i governi socialdemocratici in alcuni lander decisivi)...
Se non si considera il passato, cosa ci insegnano le precedenti crisi sistemiche, e quindi come hanno agito le diverse frazioni della classi dominanti in quei frangenti, mai potremo capire davvero come possono muoversi oggi.
Né Mussolini né Hitler avrebbero mai potuto salire al potere se, nel seno dei dominanti, non avessero preso il sopravvento le frazioni più oltranziste, reazionarie e nazionaliste.
Nata, è vero, fuori dal circuito delle classi dominanti, come movimento della "piccola borghesia padana" (erano i tempi della Prima repubblica), la Lega è da almeno vent'anni una frazione di quelle classi (pilastro della Seconda repubblica). Una frazione di tipo neo-liberista —che per ottenere consensi e voti non esita tuttavia a compiere mosse politiche plebee.
Ora che la Seconda si va sfaldando, essendo che questo sfaldamento corrisponde a quello parallelo dell'Unione europea, la Lega sta subendo una evidente metamorfosi. Non si tratta secondo noi di un semplice riposizionamento tattico di un ceto politico duro a morire.
Si tratta, appunto, di una metamorfosi vera e propria. Forse il Salvini non ne è nemmeno pienamente consapevole, ma egli si fa vettore della trasformazione della Lega in partito per la mobilitazione reazionaria ed extralegale di massa, la cui forza motrice sarà appunto la piccola borghesia pauperizzata e imbestialita.
Non si tratta di un "approccio polemico", quindi, ma di un approccio che tiene conto della storia, della crisi come sistemica, del fatto che da questa o il sistema esce con una svolta radicale di destra, o si esce dal sistema con una svolta radicale di sinistra.
concordo IN PARTE.
ma diciamo anche che la proposta di inserire LA PIENA OCCUPAZIONE in costituzione non mi pare radicalmente di destra.
voi che ne dite?
Gentile Redazione, Lorenzo vi chiama "polemici" per un motivo ben preciso e cioè che voi (quindi "la sinistra") giudicate e pontificate mentre
a) proprio da sinistra è partito il tradimento che ci ha portato all'Unione Europea attuale e alla dittatura della moneta unica (vi ricordo che Rifondazione Comunista era contro Maastricht ma a favore dell'euro e il PD discende in linea diretta dal PCI - che aveva tradito già negli anni '70)
b) la sinistra vera non ha tradito, è vero, ma è frammentata in una miriade di gruppuscoli che passano il tempo a spippettarsi fra loro o a spaccare il capello in quattro quando si incontrano con il gruppetto di sinistra "rivale", come si è ampiamente visto al convegno di Roma dove c'era Grazzini riformista, Ferrero semi riformista, MpL con Giacchè che volevano l'uscita dall'euro e Brancaccio che pontificava trovando il difettuccio in tutti senza esclusione.
Quindi il "popolo" SI E' ROTTO IL KATZO DI STARVI APPRESSO in questo stillicidio, guarda a Salvini come a un faro di propositività concreta e soprattutto UMANAMENTE COMPRENSIBILE (andate a Tor Sapienza a parlare di quella "oggettività del capitale" di cui tanto si è compiaciuto Brancaccio; e diceva il bravissimo economista napoletano - testualmente!!!: "Chi non ha letto Marx non può capire il senso di questa "oggettività"...e bravo, così rimaniamo a straparlare fra noi che possiamo capire che otterremo dei grandissimi risultati).
Avete ragione a diffidare di Salvini ma LA SINISTRA SI DEVE DECIDERE A DIRE QUALCOSA CHE "ARRIVI" ANCHE AL POPOLO.
SI DEVE DECIDERE A "FARE" CONCRETAMENTE ALTRIMENTI IL "POPOLO" SE NE VA DA CHI "PARLA COME MAGNA".
@Luca Tonelli
Più che discutere del colore politico della piena occupazione bisogna anche vedere i rapporti di forza che vanno a costituirla (magistrale in questo caso è l'analisi di Kaleci sulla piena occupazione nei vari regimi politici), ma la lega poteva anche proporre l'abolizione in toto del pareggio di bilancio oltrechè inserire il principio della piena occupazione. Invece pensano che introducendo la parola piena occupazione nell'art.81 il pareggio di bilancio automaticamente perda significato. Credo che in realtà due principi contraddittori nello stesso articolo non possano portare altro che una grossa confusione giuridica.
Bè… se dite che anche qualora Salvini decuplicasse le proprie aperture in senso sociale il vs. giudizio non cambierebbe, capite che viene meno lo spazio di discussione.
Da una parte gli rimproverate di essere un neoliberista mascherato, dall’altra di rendersi “vettore della mobilitazione reazionaria ed extralegale di massa della piccola borghesia pauperizzata”. Stante che questa, per vostra stessa ammissione, si volge a distruggere il neoliberismo, non vi sembrano osservazioni contraddittorie? Che differenza passa fra questa “mobilitazione extralegale” e la sollevazione da voi auspicata (a parte forse la pelle degli extracomunitari)? Entrambe si volgono a ripristinare una comunità coesa e socialmente sostenibile. E a quali masse intendete rivolgervi se escludete la piccola borghesia pauperizzata?
Negli anni Venti-Trenta la presenza del comunismo come forza politica di massa poteva giustificare la teoria del fascismo/nazionalsocialismo come truppa d’assalto del capitale. Ma oggi che il movimento socialista non esiste più, quale interesse avrebbe il regime a sostenere movimenti che vogliono smantellare la dittatura europeista, uscire dall’euro, bloccare l’invasione extracomunitaria e riportare sotto controllo i movimenti dei capitali?
Voi stessi ammettete che l’eventuale sollevazione non potrà avere carattere apertamente socialista. E allora dov’è la grande differenza colla “mobilitazione extralegale”? Che senso ha – si torna al problema delle definizioni – riunire sotto l’ambigua etichetta di “destra” il neoliberismo e i suoi principali nemici? Dov’è la gran differenza fra l’uscita dall’euro che proponete voi e quella che propone il Front national?
Ma tu ancora qua stai Lorenzino? Non dovevi distruggere la plutocrazia americana? Perchè non vai nei blog degli americanisti veri invece di trollare qua? Ah, vero, perchè in quei siti di bannerebbero subito. W infatti questo ciò che separe i vincitori dagli sconfitti, il non avere pietà per nessuno.
Altro che dicotomia dx-sc, la vera dicotomia da ampliare è: bannati e non bannati, e a te non farebbe male
Articolo del tutto condivisibile.
Sono però convinto che ci sia poca volontà da parte del blocco dominante di prepararsi "l'uscita morbida" con la lega, anzi si è creata l'avversario perfetto perchè essendo un partito regionale farà solo caciara per niente.
In aggiunta il fatto che sia la lega a esser pubblicizzata su questi temi spinge certe sinistre (quelle di sistema) ad allontanarsi da posizioni davvero alternative.
Meglio di così non potevano certo fare.
Volendo esser "complottisti" è buffo notare la diaspora dei 5s ora che non servono più se non come appoggio ai giovani renziani del pd.
Quando evidenziate giustamente l'elevata visibilità di cui gode la lega, purtroppo mi viene da pensare la medesima cosa per Podemos in Spagna.
Podemos ha sicuramente dei punti di vista più condivisibili, ma il fatto che non abbia una presa di posizione decisa, politica, sui punti cardine della questione ed il fatto che abbia avuto questo exploit mi fa pensare.
Speriamo ovviamente che le cose maturino rapidamente.
anonimo delle 12:45
"troll" o meno Lorenzo almeno si firma, sarebbe anche facile bannarlo, salvo casi eclatanti meglio discutere che censurare
A furia di bannare si arriva al pensiero unico. E allora dove va a finire la libertà di opinione?
Nel totalitarismo fascisto-comunista-nazista ameriKanofilo?
Polemizzare e confutare è lecito, ma bannare è diabolico.
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