mercoledì 26 marzo 2014

LO SPAURACCHIO DEL FRONT NATIONAL di Piemme

26 marzo. Cosa sia il Front National e cosa noi ne pensiamo lo scrivemmo nel gennaio scorso —Cos'è il Front National di Marine Le Pen—, anche in polemica con chi sostiene che sia defunta la "dicotomia destra sinistra". Marine Le Pen ha certamente defascistizzato il partito paterno, conservandone però l'anima reazionaria, sbirresca e xenofoba.

Stolto e smemorato chi considera che il Front National sia diventato un partito potabile a causa della sua battaglia a favore dei meno abbienti e contro le ingiustizie sociali causate dalla globalizzazione liberista e dal regime euro(peista). Sempre le forze reazionarie, davanti a crisi sistemiche del capitalismo, si sono fatte largo, tra le masse proletarie, facendo propri obbiettivi, concetti e linguaggi tradizionalmente di sinistra. Senza questa capacità di mimetizzazione nessuna forza reazionaria avrebbe mai potuto uscire dal minoritarismo.

Qual'è il primo errore madornale di certa sinistra radicale? Siccome la destra populista ha scippato le sue parole d'ordine, si gettano alle ortiche anche le parole d'ordine. Questa è la via storicamente già sperimentata del suicidio. 


Il secondo errore, è quello di fare blocco con le classi dominanti e le élite liberiste pur di battere la destra reazionaria. Pare infatti sicuro che ai ballottaggi di domenica prossima il Fronte de Gauche guidato da Jean-Luc Mélenchon sosterrà tutti i candidati socialisti, ovvero governativi.  Questa è la seconda modalità per il suicidio. 

Questa modalità venne già sperimentata in occasione delle presidenziali francesi dell'aprile 2002, quando la sinistra radicale tutta (compresi i trotskysti) sostenne addirittura Chirac contro Le Pen padre.  Che questa tattica non sia servita a nulla se non ha indebolire la stessa sinistra e a far apparire il lepenismo come unica forza antisistemica è oggi sotto gli occhi di tutti. 

L'avanzata elettorale del Front National ha certo molteplici e profonde cause. Si spiega per la gravissima crisi sociale, perché la sinistra storica esprime gli interessi delle élite globaliste ed euriste, perché la sinistra radicale appare come ruota di scorta della sinistra liberista e si presenta come paladina dell'unionismo europeo e nemica di ogni discorso sovranista. 

Ma si spiega anche a causa della narrazione che fanno da sempre i grandi mezzi di comunicazione. Qual'è questa narrazione? Che chiunque si batta contro la globalizzazione e voglia uscire dalla micidiale trappola europea difendendo la sovranità nazionale è necessariamente "di destra". I media francesi ed europei hanno deliberatamente satanizzato i sacrosanti sentimenti antieuro(peisti) e antiliberisti e quindi agitato lo spauracchio del lepenismo.  Davanti a questo vade retro Satana, mentre  le sinistre radicali impaurite si sono messe sotto la sottana "democratica", il Front National ha accettato la sfida della demonizzazione e se ne è servito per farsi largo in mezzo al popolo lavoratore. Con successo come si vede.

Ma un successo fino ad un certo punto. Tutti i media, fedeli al loro racconto ingannevole, pur di spaventare i cittadini francesi, soprattutto i proletari e il ceto medio impoverito, offrono una lettura palesemente distorta dei risultati delle amministrative di domenica.

Se si provasse a leggere in controluce i risultati effettivi si può verificare che la "valanga lepenista" è poco più di una slavina.  Una consistente slavina, ma non l'attesa valanga. Il Front National non ha infatti ottenuto più del 6%. Ciò è certo dipeso dal fatto che nella gran parte dei 36mila comuni, anzitutto in quelli più piccoli, il partito non aveva liste. Ma già questo solo fatto è indicativo dell'effettivo radicamento del Front.

La percentuale sale al 9% nelle città con oltre 10mila abitanti e al 16,5% in quelle (600) dove il Front si è presentata. Quasi il doppio del risultato del 2008. Da nessuna parte il Front ha vinto al primo turno, tranne la cittadina di Hénin-Beaumont (nella devastata zona mineraria dell'estremo nord). Vero è che i candidati sindaci del Front sono al primo posto in 17 città e al secondo in altre 44. Vedremo come andranno gli oltre 300 ballottaggi di domenica prossima. Potrebbe vincerne una buona parte, visto che i gollisti hanno respinto l'appello all'alleanza fatto dal Primo ministro socialista Jean-Marc Ayrault.

Che ci sia stata un'astensione quasi del 40%, la più alta percentuale mai registrata alle municipali francesi, la dice lunga sul distacco enorme tra rappresentati e rappresentanti, sulla sfiducia di massa verso il sistema e i partiti, Front compreso. 

Va quindi sottovalutata la spinta che sta dietro al Front? Ovvio che no. Stiamo solo dicendo che i media stanno deliberatamente gonfiando i risultati, a dimostrazione che il sistema barcolla e sta schierando la sua soldataglia in vista del 25 maggio, in occasione delle elezioni europee. Stiamo dicendo che oggi come oggi il nemico che va battuto è il blocco delle forze euro(peiste), ovvero lo schieramento che rappresenta l'aristocrazia finanziaria e bancaria, il grande capitalismo delle multinazionali. 



21 commenti:

Anonimo ha detto...

Cè un errore nel titolo: "spauraccio" anzichè SPAURACCHIO...

Anonimo ha detto...

Traduzione dell'articolo in italiano.

"Purtroppo a Bologna ci siamo trobati d'accordo solo sulle linee generali ma per quanto riguarda le azioni di breve periodo come ad esempio decidere chi sostenere al voto delle europee di maggio abbiamo incontrato le solite vecchie resistenze ottuse, le solite barricate a difesa della appartenenza politica che non si può macchiare nemmeno nel semplice riconoscimento (abbastanza evidente a tutti per la verità) che lo storico nemico è molto ma molto più svelto di noi a trovare una via di comunicazione con il popolo.
Purtroppo, cari compagni, dovrete nuovamente assistere allo scempio degli imbecilli ritardati mentali di sinistra che votano per le élites dei dominanti pur di non sostenere quelli dell'altra sponda anche se questi ultimi stanno effettivamente dimostrandosi delle forze almeno in parte anti sistema.
Quindi Grillo non va bene perché è un rozzo populista, la Lega e Fratelli d'Italia perché sono dei fascistoidi e quindi evviva il nostro capo Renzi e il nostro padrone Draghi; i compagni più esigenti che si rifiutano di farselo fare senza vaselina voteranno per la lista Tsipras che è sempre espressione della borghesia dominante (quella che teme di essere esclusa) ma il compagno medio fa finta di non saperlo e lo vota lo stesso."

Peccato, ma se ci fosse stato un accordo a grande maggioranza lo avreste detto subito; davvero non ci resta che sperare in Grillo, Lega, Fratelli d'Italia o la Le Pen. La sinistra mi sa che è definitivamente morta.

Anonimo ha detto...

E ora mi aspetto un commento di giubilo da parte degli italiani neo-lepenisti (cui ho forti dubbi, anzi la indelebile certezza che fino a qualche anno fa erano paleo-merkellisti).

Dovete capire cari figliuoli che qualora la Le Pen facesse il miracolo e sradicasse l'euro questo sarebbe un beneficio per i Francesi, se gli ita(g)liani invece sperano che lo straniero gli pari le pezze nel fondoschiena fate la figura dei palesi ingenui e quindi non stupitevi se poi i Veneti se ne vogliono andare e magari poi i Sardi e chissà chi altro ancora (e ci mancherebbe altro, uno stato composto da una fetta consistente di popolazione che ama lo straniero invece di pensare a mettersi in gioco che senso avrebbe di stare unito)?

Perchè vedete, io non so se MPL ha ragione nel sostenere che la dicotomia destra/sinistra esista e prosperi ancora, ma di una cosa sono sicurissimo, che la vera dicotomia che dovrebbe essere abolita, cui nessun intellettuale o filosofo ha mai pensato di contestare è la dicotomia buoni/cattivi, che ha fatto molti più danni e molte più stragi.

William Wilson

Anonimo ha detto...

Io spero che Grillo intercetti i voti degli antieuro di sx e dei delusi dalla sx quelli almeno che non hanno il cervello in pappa, e che non si fanno lobotomizzare dai tg con gli spauracchi dei populismi ecc..che Lega e Fratelli d'Italia intercettino i voti degli antieuristi del cdx e alle elezioni di Maggio potremmo avere un nutrito gruppo di parlamentari Italiano antieuro,certo variegato e con differenze sostanziali ma che sul minimo comun denominatore l' antieurismo possano trovare convergenze che tra l'altro e'anche quello che in un intervista rilasciata in tv si e' auspicata la Meloni ovvero divisi in Italia ma in Europa in nome del bene superiore della nazione trovare convergenze e fare politiche antieuro comuni che mi pare un ragionamento sensato.Staremo a vedere.
ps Io ritengo molto piu' fascista questa Unione Europea che il FN oppure Fratelli D'Italia
Emiliano

Anonimo ha detto...

Demetrio
Constato, non certo con piacere, che mi è stato cestinato un commento. Non è la prima volta sebbene non contenesse offese per nessuno; solamente era un po' crudo com'è nel mio modo di pensare e chiamava pane il pane e vino il vino. Dicevo in sostanza quello che poi ho trovato su Don Chisciotte nell'articolo intitolato "Qualcuno si stupisce" di CLAUDIO MARTINI
il-main-stream.blogspot.
Se qualcuno è curioso (c'è sempre qualche motivo strano quando viene censurato un commento) può andare a leggersi l'articolo in questione.
Stavolta spero me la si passi liscia da parte della cortese Redazione.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Mi scuso anticipatamente del valore provocatorio della domanda che vi propongo, ma vi assicuro che lo è oggettivamente.
Dopo aver gettato l'anatema sulla gauche francese che vota per i socialisti, devo forse concludere che in una situazione analoga voi avreste raccomandato di votare per il fronte nazionale?

SOLLEVAZIONE ha detto...

Che il Coordinamento della sinistra contro l'euro riesca a prendere una posizione elettorale univoca non è detto, e nemmeno prescrittivo.
Del resto il Comitato operativo ha consigliato di attendere fine aprile per prendere una decisione, quando, si spera, le forze in campo, M5S compreso, avranno scoperto tutte le loro carte.
Resteremo uniti anche ove non riuscissimo a trovare una medesima posizione.

Anonimo ha detto...

Allora vedi che ci prendo...
Comunque il problema è che bisogna diventare interlocutori dei 5 Stelle e lo diventiamo solo se, mentre noi NON ci presentiamo, gli diamo il voto.
E' ovvio ma scopro che la sinistra è molto più incasinata e cretina di quello che purtroppo già sapessi per esperienza dirtetta.

Anonimo ha detto...

Boris Godunov
"Marine Le Pen è stata chiara: «Gli elettori francesi non sono idioti. Il Front National al secondo turno non appoggerà nessuno. Destra e sinistra per noi pari sono. Le vere questioni sono l'austerity, l'immigrazione, la fine della sovranità nazionale»."
La débacle della sinistra francese può sorprendere i pusilli, ma se si pensa a cosa è diventata la Sinistra oggi (la più effezionata sostenitrice del Sistema!) non c'è da meravigliarsi affatto del risultato ottenuto dal F.N. in Francia.
"Gli elettori francesi non sono idioti".

Anonimo ha detto...

sono di sinistra fin dentro le palle eppure devo ammettere che se fossi oggi in Francia voterei Le Pen. Non mi interessa più la destra e la sinistra così come esiste nei nostri ricordi ormai sbiaditi, mi interessano i contenuti e il Front National è il meno peggio di quello che c'è in giro. I loro contenuti sono i più di sinistra attualmente disponibili nel panorama sociale e politico Europeo. Quindi giusto votare Le Pen. Bravi i Francesi, Stavo iniziando a dubitare di loro visto che la Francia si sta frantumando come l'Italia e ancora non si era notata alcuna reazione.

Anonimo ha detto...

DEmetrio
Un CLN che si rispetti, forse non dovrebbe aspettare a mettersi la giacca dello stesso colore di chi presumibilmente potrebbe essere il vincitore, prima di schierarsi. Non sembra un po' troppo opportunistico? Be', almeno abbastanza cinicamente machiavellico, almeno.
La posizione anti Eurista di Sollevazione tuttavia mi sembra abbastanza chiara per quanto si è potuto intuire seguendo il Blog.
La questione, per altro, benché non si riduca soltanto al dilemma "Euro sì - Euro no", si può considerare decisamente dirimente.

Fiorenzo Fraioli ha detto...

Trovo molto azzeccata l'osservazione di William Wilson quando dice che "la vera dicotomia che dovrebbe essere abolita, cui nessun intellettuale o filosofo ha mai pensato di contestare è la dicotomia buoni/cattivi, che ha fatto molti più danni e molte più stragi".

Veramente ottima osservazione! Sulla quale riflettere.

Anonimo ha detto...

Segnalo questo articolo di militant:
http://www.militant-blog.org/?p=10475&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+militant-blog+%28Militant+%29&utm_content=FaceBook

Contiene molti spunti di riflessione condivisibili...

Enea ha detto...

Il problema Fiorenzo Fraioli, è che non esistono fascisti e/o xenofobi buoni.
Lo status quo comunitario ha abolito qualsiasi possibilità di scelta circa la politica economica di macelleria sociale, di completa estromissione dell'intervento pubblico nell'economia, di smantellamento dello stato sociale.
E per autopuntellarsi sullo scranno del potere sta progressivamente smantellando anche il concetto stesso di rappresentantività del voto.
In questo senso la diffusione di governi di larghe intese su tutto il continente e quel che hanno fatto e stanno rifacendo della legge elettorale in Italia è chiaro e limpido: il voto deve essere una scelta fasulla tra opzioni in realtà tra loro uguali, e bisogna impedire a priori che possa emergere alternativa.

Tuttavia, e questo non lo dico tanto a te F. Fraioli, ma ad un sacco di altra gente che si dichiara favorevole a votare qualsiasi cosa a parola si dica contro l'euro ( anche inveterati liberisti e/o fascisti mica tanto redenti ), uscire da una politica forzata di macelleria sociale neoliberista per transitare all'autoritarismo dello stato e nel rapporto tra cittadino e legge dello stato, passare direttamente a mettere degli xenofobi al governo, azzerare i diritti civili, non può essere una soluzione nella presunzione che questo serva ad arginare l'attuale smantellamento dei diritti sociali.
Non è mai una soluzione potabile saltare dalla padella alla brace.

( di passo vorrei ricordare che uno dei capi di stato più ferocemente contrari all'adesione del proprio paese all'euro quando si trattava di prendere questa decisione, fu la recentemente passata a miglior vita - senza nessun rimpianto almeno da parte mia, per dirla con un eufemismo - Margaret Tatcher. E chi è in Europa in quegli anni ha massacrato peggio la propria classe lavoratrice facendo aumentare a dismisura ingiustizie e sperequazioni sociali fu....Margaret Tatcher.
Questo non vuol dire che l'euro non vada combattuto, perchè riconquistare possibilità di scelta è la precondizione minima per poter intraprendere qualsiasi politica diversa da quella forzata dall'eurocrazia, compreso incamminarci verso il socialismo che è ciò che mi sta a cuore.
MA, il liberismo, nelle sua forma più virulente e delinquenziali, è possibilissimo praticarlo anche senza euro e coi cambi flessibili.
Per questo andare incontro a politicanti che erano TUTTI ministri e sottosegretari ( da quelli della Lega a quelli che oggi si chiamano FdI ) mentre l'Iter parlamentare del Fiscal Compact iniziava, durante l'ultimo governo Berlusconi, senza che su questo avessero NULLA da eccepire, perchè adesso dicono quattro parole opportunistiche contro l'euro per raggranellare un po' di consenso a fronte dello sfaldamento politico e personale del leader di sempre, silvio berlusconi, e pensare che questo serva a traghettarci verso qualcosa di meglio,l significa veramente essere dei fessi con l'anello al naso.

Arriva un politicante opportunista e non vi ricordate cosa fosse fino a 2 anni?
Arriva un economista e vi tira la cordella portandovi dove vuole?

SOLLEVAZIONE ha detto...

Sul Front National, come SOLLEVAZIONE, abbiamo già detto. E' una forza reazionaria. Voteremmo per il Front National della Le Pen? No, non voteremmo per il Front. Come non voteremmo per la Lega Nord o Fratelli d'Italia. Un voto ad un partito è pur sempre un appoggio politico. Un sostegno politico implica il ragionamento per cui, la forza per cui di dice di votare, è comunque la meglio sulla piazza. Lega e Fratelli d'Italia non lo sono affatto.

E' plausibile un'alleanza tattica con forze reazionarie come il Front, la Lega o Fratelli d'Italia?
Dipende dal contesto storico e dalle concrete circostanze.

Un'alleanza non è come un voto, implica una piattaforma comunemente decisa dalle forze che all'alleanza danno vita.

Nelle circostanze eccezionali dell'occupazione nazista nei diversi paesi si formarono alleanze tattiche che andavano dall'estrema sinistra ai reazionari anti-fascisti.
In Italia questo fu il caso del Comitato di Liberazione Nazionale.

Mpl, e tutto il Coordinamento della Sinistra contro l'Euro propongono, nel contesto di una eventuale situazione di crisi eccezionale caratterizzata dalla rottura dell'Unione, la costituzione di un nuovo CLN su basi sovraniste e costituzionali.

Quindi, si ad alleanze tattiche anche con le destre eventualmente, ma A PATTO che queste siano entro la cornice della difesa e dell'applicazione della Costituzione repubblicana e democratica.

Che questo sia applicabile in Francia con il Front national è come minimo problematico. A parte tutti gli specifici e concreti fattori; come minimo non sarebbe da sinistra utilizzabile la difesa della Costituzione, ovvero quella della Quinta Repubblica nata nel 1958 col golpe gollista.



Anonimo ha detto...

Merci beaucup, monsieur Fiorenzo ;-)

William Wilson

Enea ha detto...

Capisco che la logica del CLN sia necessariamente una logica di fronte ampio.
Poi probabilmente io la declino in senso più restrittivo di altri.
Di FN so che su queste pagine si è già detto, e penso che si sia detto nel modo giusto, ribadendolo: "non potabile".
Rispettivamente all'Italia è certamente vero che nella Resistenza non solo c'erano le brigate garibaldi d'assolto e quelle di giustizia e libertà nelle quali a me vien naturali riconoscermi, ma c'era anche un fior di reazionario monarchico ( e magari anche "quasi golpista" come si vide quasi 30 anni dopo ) come Edgardo Sogno.

Bisogna però anche contestualizzare in senso storico.
Quando la Resistenza ha cominciato la propria parabola e concreta attività, dopo il 25 luglio e l'8 settembre, avevamo già alle spalle oltre 3 anni di guerra mondiale, una prospettiva di fronte di occupazione militare da gestire, nasceva la RSI che rastrellava ed uccideva. Partivano i treni piombati verso forni crematori in Polonia e non facevano ritorno, gli alleati erano magari appena sbarcati ma ancora lontani.
Insomma, era una situazione nella quale letteralmente morire ammazzati era la cosa più comune immaginabile, all'ordine del giorno per milioni di persone.
Oggi la situazione è estremamente grave, e bisogna agire perchè potrebbe degenerare, ma sapendo da dove viene....io tanto per fare un esempio con la Meloni non posso riuscire a bere neanche un caffè.
Fino a destra vuol dire tanto, ma almeno per me non può voler dire tutto.

Ma comunque questo è solo personale, esternata come impressione, sulla comprensione di quanto accaduto in Francia ho purtroppo il pesante limite di non sapere una parola di francese.

Sono d'accordo che per il secondo turno FdG farebbe un regalo a FN appiattendosi sul PS.
FN potrebbe in quel modo non a torto dire che l'ala sinistra della sinistra non è una alternativa ma l'estremo difensore dello status quo.
Bisognerebbe piuttosto scegliere di astenersi dichiarando che "con FN combatteremo nelle strade, col PS non staremo mai più insieme nelle istituzioni".
Contro gli uni e contro gli altri.
Fin qui giustissimo.

Ma esattamente cosa sta succedendo dentro FdG.
Perchè mai quel pazzo di Laurent ha deciso di allearsi col PS, costringendo per decoro Parti de Gauche addirittura ad autosospendersi dalla Sinistra Europea al congresso, quando questa ha deciso di riconfermare Laurent alla presidenza?
Come si può essere così pazzi?
E come progettualità Parti de Gauche?
Per il poco che riesco a capirne sono ancora in ritardo su argomenti cruciali. In ritordo...non mi sembra però a difesa dello status quo.
Magari sbaglio...ho gravi limiti, non so il francese e mi fido poco in generale di quel che non posso leggere coi miei occhi.
Ma di quel che posso leggere da compagne e compagni di MPL mi fido.
Dentro la sinistra francese a sinistra del PS si sta muovendo una procettualità interessante ( come fanno Lafazanis in Grecia, o Wagenknecht e Lafontaine in Germania, o Anguita in Spagna ) o siamo ancora alla calma piatta?

Grazie e saluti a tutti.

Enea

Anonimo ha detto...

Bravi vi state muovendo molto bene, con pazienza, senza forzare la mano.
Io tendo a spingere un po' su una decisione sul voto per le europee perché credo che non ci sia più molto tempo; intendo dire che credo che ci sarà una progressiva accelerazione dopo l'estate, non un crollo vorticoso, niente di catastrofico almeno per un po', ma l'atmosfera si riscalderà e in quei momenti si ragiona molto meno.
Se riusciamo a mettere delle buone basi di dialogo con tutti (tutti-tutti) sarà una cosa ottima che darà i suoi frutti nei momenti difficili.
Poi anche se questa accelerazione non ci dovesse essere varrebbe comunque la pena di stabilire dei rapporti con chi è interessato a un discorso fondato sulla difesa della Costituzione.
Faccio il tifo per voi.

Anonimo ha detto...

Mettiamoci d'accordo con il cervello. Se foste in Francia chi votereste? Un presidente socialista che fa a gara con il suo predecessore ad esportare democrazia a forza di bombardamenti e che dimostra un'avventurismo ed un interventismo quasi peggiore di quello americano? Perché tanto votare Mélenchon equivale a votare PS . La Le Pen è davvero xenofoba, estremista , razzista e fascista o piaccia o no è l'unica ad aver lanciato la sfida alle elites economiche , industriali e finanziarie del continente con un programma coerente sul piano politico ed economico , a mio avviso , non esente da rischi per la sua stessa persona. Ho sentito molti discorsi in francese della Le Pen e dice molte più cose di sinistra Lei di tanta parte della cosiddetta sinistra italiana. Per ora è l'unica speranza e l'unica offerta politica credibile in Francia e ci devi credere fino a prova contraria perché non vi è allo stato attuale altra alternativa. Le vie del Signore sono infinite , così come quelle della Storia e se questa passa per una formazione come il F.N. bisogna prenderne realisticamente atto , sempre con tutte le precauzioni del caso. Niente di paragonabile alle formazioni politiche italiane su posizioni antieuro la cui credibilità sta a zero se non altro per la partecipazioni alle abbuffate governative.
GioC

SOLLEVAZIONE ha detto...

CALMA E GESSO

Le elezioni non sono il Giudizio universale. Vero è che in alcuni casi sono davvero decisive e non si può stare alla finestra, astenendosi. Non è il caso di questa fase politica, né in Francia né altrove.

Anonimo ha detto...

Boris Godunov
SE la Le Pen "facesse il miracolo" e desse una spallata fatale all'Euro (sebbene solo per la Francia) , incrinerebbe una cintura di contenzione che, una volta forzata nella sua integrità, sarebbe più facile spezzare anche per altri.

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