«Condanniamo il massacro del regime fascista di Gheddafi»
Fronte Popolare di Liberazione della Palestina
Il compagno al-Jamal ha parlato con la Voce del Popolo, la radio di Gaza, dicendo che la dittatura fascista in Libia sta cercando di difendere i governanti per proteggere i loro interessi privati, utilizzando le armi più potenti contro le orgogliose masse popolari in rivolta, impegnate nella rivoluzione in corso e determinate a ottenere la vittoria rovesciando il regime.
Al-Jamal ha poi fatto appello affinché il morente regime dittatoriale fascista sia portato davanti al popolo libico ed ai tribunali penali internazionali ad essere processato per i crimini atroci commessi contro l'eroico popolo libico.
Inoltre, ha espresso il suo saluto alle masse del nostro popolo arabo, e ai martiri libici che sono stati uccisi nei brutali massacri commessi dal dittatore Muammar Gheddafi, le sue bande e i suoi mercenari, sottolineando che tali sistemi di repressione, e i battaglioni di Gheddafi sono stati sponsorizzati dal Mossad, dai servizi segreti occidentali e dall'intelligence statunitense. Ha detto che questi apparati non saranno più forti della voce delle masse rivoluzionarie arabe che stanno spazzando via di tutti i regimi corrotti e dittatoriali arabi, in particolare la dittatura di Gheddafi.
(…)
In risposta alla domanda circa l'impatto di questi eventi sulla Palestina, il compagno al-Jamal ha sottolineato che questi sviluppi sono positivi, dicendo che l'imperialismo degli Stati Uniti e dell’ Europa è stato colto di sorpresa dal rapido sviluppo del cambiamento rivoluzionario nel mondo arabo, notando che la popolare delle masse arabe influenzare notevolmente il rapporto tra paesi arabi e l'entità sionista».
Chi ha deciso di schierarsi con Gheddafi, dovrebbe domandarsi come mai, tutti i principali movimenti di Resistenza del mondo arabo, hanno preso posizioni di sostegno della rivolta in Libia e di aperta condanna del regime di Gheddafi. Non solo quelli islamisti, come Hezbollah, Hamas o la Jihad islamica, ma pure quelli laici e di sinistra. Solo al-Fatah e la cosiddetta Autorità Nazionale Palestinese, da collaboratori di Israele quali sono, non lo hanno fatto, difendendo Gheddafi, così come hanno appoggiato fino all'ultimo il despota Mubarak.
Qui sotto la posizione del Fplp L'estrema sinistra palestinese), ripresa dal suo sito ufficiale. Una posizione durissima, che si spiega con i ripetuti tradimenti di Gheddafi verso la causa palestinese, ma anzitutto con la certezza che l'ondata di sollevazioni da respiro proprio alla lotta di liberazione anti-sionista. Una posizione, se ci è permesso, addirittura esorbitante, visto che non è condivisibile l'appello alla cosiddetta "giustizia internazionale" affinché catturi il Colonnello, né il giudizio, come minimo superficiale, per cui il regime libico sarebbe "fascista".
«Gaza: la Resistenza palestinese dalla parte degli insorti libici»
«Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina chiede l'immediata cessazione del bombardamento e dei massacri contro l'eroico popolo libico, e condanna l'uccisione di manifestanti commesse dal regime di Gheddafi.
Il Fplp chiede la protezione del popolo libico e dei suoi diritti, e sottolinea il proprio sostegno alle rivendicazioni del popolo della Libia e delle masse arabe per la libertà, la dignità umana e nazionale, la democrazia, la giustizia sociale e alla lotta contro la corruzione e dittatura.
Il Fronte chiede la fine immediata dell'aggressione e della sanguinosa oppressione e invita tutte le forze del mondo arabo a mobilitarsi per i diritti e la dignità umana e chiama le pertinenti istituzioni internazionali ad intervenire immediatamente per fermare lo spargimento di sangue arabo nelle strade della Libia, afferma che il regime criminale di Gheddafi è interessato solo a preservare il proprio dominio anche a costo di ridurre in schiavitù la sua stessa gente.
Il Fronte chiama alla più ampia solidarietà umanitaria e nazionale con il popolo della Libia, invita tutti a partecipare a partecipare alla manifestazione che si svolgerà qui a Gaza, in Piazza Manara, indetta dalla rete di Ong e dalle forze nazionali e islamiche, per chierdere la fine dell’occupazione sionista della Palestina e la piena solidarietà coi popoli arabi, in Libia come altrove».
«La dittatura fascista cadrà»
«Il compagno Hussein al-Jamal, membro del Comitato Centrale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha dichiarato il 24 febbraio 2011 che quello che sta accadendo ora in Libia dimostra che i regimi arabi, e in particolare, la la dittatura fascista in Libia, non hanno nulla a che fare con le masse del popolo arabo, mentre sfruttao le risorse e la ricchezza delle masse.
«Gaza: la Resistenza palestinese dalla parte degli insorti libici»
«Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina chiede l'immediata cessazione del bombardamento e dei massacri contro l'eroico popolo libico, e condanna l'uccisione di manifestanti commesse dal regime di Gheddafi.
Il Fplp chiede la protezione del popolo libico e dei suoi diritti, e sottolinea il proprio sostegno alle rivendicazioni del popolo della Libia e delle masse arabe per la libertà, la dignità umana e nazionale, la democrazia, la giustizia sociale e alla lotta contro la corruzione e dittatura.
Il Fronte chiede la fine immediata dell'aggressione e della sanguinosa oppressione e invita tutte le forze del mondo arabo a mobilitarsi per i diritti e la dignità umana e chiama le pertinenti istituzioni internazionali ad intervenire immediatamente per fermare lo spargimento di sangue arabo nelle strade della Libia, afferma che il regime criminale di Gheddafi è interessato solo a preservare il proprio dominio anche a costo di ridurre in schiavitù la sua stessa gente.
Il Fronte chiama alla più ampia solidarietà umanitaria e nazionale con il popolo della Libia, invita tutti a partecipare a partecipare alla manifestazione che si svolgerà qui a Gaza, in Piazza Manara, indetta dalla rete di Ong e dalle forze nazionali e islamiche, per chierdere la fine dell’occupazione sionista della Palestina e la piena solidarietà coi popoli arabi, in Libia come altrove».
«La dittatura fascista cadrà»
«Il compagno Hussein al-Jamal, membro del Comitato Centrale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha dichiarato il 24 febbraio 2011 che quello che sta accadendo ora in Libia dimostra che i regimi arabi, e in particolare, la la dittatura fascista in Libia, non hanno nulla a che fare con le masse del popolo arabo, mentre sfruttao le risorse e la ricchezza delle masse.
Il compagno al-Jamal ha parlato con la Voce del Popolo, la radio di Gaza, dicendo che la dittatura fascista in Libia sta cercando di difendere i governanti per proteggere i loro interessi privati, utilizzando le armi più potenti contro le orgogliose masse popolari in rivolta, impegnate nella rivoluzione in corso e determinate a ottenere la vittoria rovesciando il regime.
Al-Jamal ha poi fatto appello affinché il morente regime dittatoriale fascista sia portato davanti al popolo libico ed ai tribunali penali internazionali ad essere processato per i crimini atroci commessi contro l'eroico popolo libico.
Inoltre, ha espresso il suo saluto alle masse del nostro popolo arabo, e ai martiri libici che sono stati uccisi nei brutali massacri commessi dal dittatore Muammar Gheddafi, le sue bande e i suoi mercenari, sottolineando che tali sistemi di repressione, e i battaglioni di Gheddafi sono stati sponsorizzati dal Mossad, dai servizi segreti occidentali e dall'intelligence statunitense. Ha detto che questi apparati non saranno più forti della voce delle masse rivoluzionarie arabe che stanno spazzando via di tutti i regimi corrotti e dittatoriali arabi, in particolare la dittatura di Gheddafi.
(…)
In risposta alla domanda circa l'impatto di questi eventi sulla Palestina, il compagno al-Jamal ha sottolineato che questi sviluppi sono positivi, dicendo che l'imperialismo degli Stati Uniti e dell’ Europa è stato colto di sorpresa dal rapido sviluppo del cambiamento rivoluzionario nel mondo arabo, notando che la popolare delle masse arabe influenzare notevolmente il rapporto tra paesi arabi e l'entità sionista».
* Traduzione a cura della Redazione
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