[ 25 febbraio 2019 ]
ISTERIA ANTIRAZZISTA E CANTONATE...
L'altro ieri pubblicavamo il comunicato stampa della sezione folignate di Programma 101 che denunciava la vergognosa campagna di linciaggio contro il maestro Mauro Bocci —campagna nevrastenica fomentata anzitutto da esponenti locali di Sinistra Italiana. Dopo la prima ondata d'intossicazione, partita sui "social" e poi diventata mediatica (la cosa è andata sulle prime pagine di giornali e TV) la verità viene a galla e gli inquisitori sputtanati.
Dichiarazione dell’Ufficio Diocesano per le
Comunicazioni Sociali
su quanto avvenuto nella scuola di Via Monte Cervino
La scuola è il luogo protettivo in cui si forma la personalità dei ragazzi: è una palestra educativa in cui la società si prende cura di loro e li accompagna alla scoperta di sé e degli altri perché siano gli uomini e i cittadini di domani. Ci auguriamo sia confermata l’assenza di esplicite motivazioni discriminatorie di stampo razzista nel gesto del maestro della scuola primaria di Via Monte Cervino a Foligno, e ci rassicura la pronta reazione solidale dei ragazzi e delle loro famiglie ad un “esperimento sociale” quantomeno malriuscito, ad una lezione interattiva costruita in modo approssimativo e poco adatto all’età dei bambini, la cui assenza di malizia li rende naturalmente maestri di integrazione. Tuttavia, ci interrogano profondamente anche altri elementi emersi da questa storia: il ruolo dei mezzi di comunicazione che si trasformano in gogne mediatiche nel portare alla ribalta una vicenda autorizzando chiunque ad emettere giudizi senza un’esatta conoscenza dei fatti, la tendenza a cercare clamore e a favorire letture estreme invece di impegnarsi per una realistica ricostruzione dell’accaduto, un clima di sfiducia tra le agenzie educative che porta scuola e famiglia a competere anziché a dialogare, un’attenzione insufficiente per gli aspetti psicologici e pedagogici in una scuola troppo attenta alla trasmissione di nozioni: è un laboratorio, sì, ma non adatto all’esecuzione di pericolosi esperimenti senza aver preso le dovute precauzioni. La Diocesi di Foligno è in prima linea in questo campo e vuole restarci, stimolando dialogo tra le agenzie educative e fiducia nel campo dell’educazione, promuovendo anche con esperienze innovative l’integrazione e il rispetto dei bambini nella delicatissima fase evolutiva, senza rinunciare ad impegnarsi per una comunicazione pacata e riflessiva, che rispetti la dignità di tutti gli attori e punti alla ricostruzione della verità.
* Fonte: Diocesi di Foligno
COMUNICATO STAMPA DI "FUTURO COLLETTIVO"
Futuro collettivo, associazione per la democrazia patriottica e costituzionale di Foligno, stigmatizza fermamente la strumentalizzazione politica, in particolare proveniente da Sinistra Italiana, montata sul caso della scuola di via Monte Cervino. Si è attribuita una valenza razzista a fatti che debbono ancora essere accertati nelle sedi istituzionali proprie, creando attorno alla vicenda un clima tossico che certo renderà meno facile l'accertamento della verità. Peraltro, si è montato un caso in una città dove il razzismo è sostanzialmente sconosciuto. Un episodio che, vedendo protagonisti dei bambini, avrebbe dovuto essere gestito con tutte le cautele per salvaguardarli da possibili impatti psicologici negativi, è stato amplificato, facendo sponda ad una stampa che lo aveva presentato nel modo più sensazionalistico possibile. Anche nei confronti del maestro, uno dei tanti precari della scuola, si è aizzato un linciaggio mediatico che condanniamo fermamente. In attesa che vengano chiarite le sue responsabilità dagli organi preposti, e preso atto che si è già scusato per gli effetti negativi da lui non previsti né voluti, gli diamo intanto tutta la solidarietà che è dovuta a chi, a prescindere se sia colpevole o meno, subisce processi e condanne di piazza: questi si, sono atti di barbarie. E noi diciamo che la Foligno democratica non merita una nuova Colonna infame per colpa di una sinistra ormai prigioniera dei suoi fantasmi ed approdata al giustizialismo di piazza. Avendo apprezzato la posizione equilibrata e di onestà intellettuale della vice-sindaco Rita Barbetti, facciamo anche appello alla sensibilità del Sindaco di Foligno affinché posticipi l'incontro con i bambini coinvolti e i loro genitori a dopo che i fatti saranno stati chiariti: c'è bisogno che il clamore cessi attorno a loro.
FOLIGNO, 24 FEBBRAIO 2019
3 commenti:
Non capisco cosa c'entri la Diocesi di Foligno con la scuola. La scuola, quell'istituto intendo, è forse della Diocesi?
Mi pare che non raramente voi vi lasciate andare a posizioni di parte a difesa di chi nella Storia mai ha dato segno di effettiva cultura, civiltà e senso profondo delle messe popolari...al di là di un becero e criminale idealismo.
Manlio Padovan
Mi sembra il commento di un allucinato. Chi sarebbe che "nella Storia mai ha dato segno di effettiva cultura..." La Chiesa ha di certo una Storia e una cultura millenaria, ad ogni modo che anche la Diocesi di Foligno si sia espressa, nel momento in cui una persona cittadina di Foligno è stata crocifissa senza possibilità di appello, nè di giusto processo, mi sembra che fosse doveroso.
In risposta all'anonimo.
Intanto io mi firmo con nome e cognome.
Poi ho proprio poco fa finito di leggere la "Lettera agli Efesini" dell'apostata Paolo di Tarso (interessante il passo 6,5-9) e la lettera "A Filemone" dello stesso autore misogino, ipocrita e bugiardo (cfr il discorso sull'Aeropago).
Poi mi sovviene la sollecitazione della chiesa all'antisemitismo durata 2000 anni e lasciata cadere, con solita noncuranza, nel 1963 come la recente affermazione che la sessualità sarebbe un dono di dio e non una necessità fisica e psicologica, per la quale gli uomini sono stati trattati dalla organizzazione criminale internazionale chiamata CCAR peggio degli animali e ancora che Ernesto De Martino ci ha insegnato che la pedofilia nei preti è indotta dal rapporto col sacro che annulla la dicotomia maschio/femmina...hai voglia a combattere la pedofilia nei preti finché durano il sacro e i seminari! Sono dovuto ricorrere al testo de "ABC del comunismo" pubblicato in URSS dopo la Rivoluzione per leggere che allevare i figli è più difficile che farli, altro che "crescete e moltiplicatevi" che però consente ai preti di farsi le donne degli altri. Ecc. ecc. ecc..
Sempre ignoranti i credenti.
Manlio Padovan
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