[ 7 novembre 2018 ]
SCARAMUCCE A ROMA, GUERRA A BRUXELLES
Nell'orchestra della stampa di regime tutti ubbidiscono al direttore. La sinfonia rimbomba e lo spartito parla delle liti tra Di Maio e Salvini. Si ingigantisce la polemica per seminare zizzania, indebolire il governo e preparare il terreno al suo rovesciamento, ad un ribaltone, ovvero ad un colpo di stato istituzionale per riconsegnare il governo nelle mani dell'élite.
A scanso di equivoci, chi scrive è contro sia il Decreto sicurezza della Lega che contro la legge sulla prescrizione. Ma Dio ce ne scampi di aiutare i poteri forti a far cadere questo governo, per la semplicissima ragione che l'alternativa sarebbe un'altro mostro alla Monti come vorrebbe l'eurocrazia.
Un "dettaglio" che sembra non entrare in testa a diversi gruppi e personaggi che dicono di combattere sotto la bandiera del "sovranismo". Una ragione in più, per confermare ciò che aveva già stabilito Programma 101: l'aggettivo "sovranismo" fa più confusione che chiarezza. La più parte dei gruppi "sovranisti", cadendo nella trappola dei media di regime, non perde occasione per criticare, dissociarsi, lagnarsi e quindi condannare il governo giallo-verde. Si sono smarriti e non riconoscono più quale sia il fronte principale della battaglia, quindi la posta in gioco in questa fase.
Agli smemorati ed a coloro che sono certi che alla fine il governo M5s-Lega e la Commissione troveranno un accordo, glielo ricorda il vertice europeo appena conclusosi a Bruxelles, con Tria assediato e che per la seconda volta lascia l'Ecofin.
Cosa è accaduto e quale sia la partita decisiva ce lo dice senza peli sulla lingua Federico Fubini sul CORRIERE DELLA SERA di oggi:
Tutti con la Commissione, tutti quindi contro il governo italiano (il capitolardo Tsipras compreso), tutti uniti contro l'Italia che disobbedisce.
Chissà se certi sovranisti fasulli si ricrederanno...
SCARAMUCCE A ROMA, GUERRA A BRUXELLES
Nell'orchestra della stampa di regime tutti ubbidiscono al direttore. La sinfonia rimbomba e lo spartito parla delle liti tra Di Maio e Salvini. Si ingigantisce la polemica per seminare zizzania, indebolire il governo e preparare il terreno al suo rovesciamento, ad un ribaltone, ovvero ad un colpo di stato istituzionale per riconsegnare il governo nelle mani dell'élite.
A scanso di equivoci, chi scrive è contro sia il Decreto sicurezza della Lega che contro la legge sulla prescrizione. Ma Dio ce ne scampi di aiutare i poteri forti a far cadere questo governo, per la semplicissima ragione che l'alternativa sarebbe un'altro mostro alla Monti come vorrebbe l'eurocrazia.
Un "dettaglio" che sembra non entrare in testa a diversi gruppi e personaggi che dicono di combattere sotto la bandiera del "sovranismo". Una ragione in più, per confermare ciò che aveva già stabilito Programma 101: l'aggettivo "sovranismo" fa più confusione che chiarezza. La più parte dei gruppi "sovranisti", cadendo nella trappola dei media di regime, non perde occasione per criticare, dissociarsi, lagnarsi e quindi condannare il governo giallo-verde. Si sono smarriti e non riconoscono più quale sia il fronte principale della battaglia, quindi la posta in gioco in questa fase.
Agli smemorati ed a coloro che sono certi che alla fine il governo M5s-Lega e la Commissione troveranno un accordo, glielo ricorda il vertice europeo appena conclusosi a Bruxelles, con Tria assediato e che per la seconda volta lascia l'Ecofin.
Cosa è accaduto e quale sia la partita decisiva ce lo dice senza peli sulla lingua Federico Fubini sul CORRIERE DELLA SERA di oggi:
«Gli incontri dei ministri finanziari europei di questi giorni a Bruxelles hanno prodotto il risultato previsto e non ciò che, al contrario, non è mai neppure stato in discussione. Non c’è stato nessun passo verso un compromesso fra la Commissione europea e l’Italia, né alcun vero negoziato. Al contrario, dall’Eurogruppo e dall’Ecofin è emerso solamente il sostegno di 18 Paesi dell’area euro e di tutti gli altri esterni alla moneta unica per la posizione della Commissione contro il bilancio del governo di Giuseppe Conte.
Sui suoi piani di aumenti di spesa corrente in deficit, da ieri l’Italia gioca ufficialmente diciotto contro uno nell’area euro e ventisei contro uno nell’Unione europea (essendo Londra occupata ormai solo dalla Brexit). Da una parte un Paese senza alleati, dall’altra una rete europea di alleanze salda come poche volte in passato a sostegno della Commissione di Jean-Claude Juncker: non solo Germania, Olanda e Francia, ma senza distinguo anche Spagna, Olanda e Grecia e tutti i Paesi d’Europa centro-orientale».
Tutti con la Commissione, tutti quindi contro il governo italiano (il capitolardo Tsipras compreso), tutti uniti contro l'Italia che disobbedisce.
Chissà se certi sovranisti fasulli si ricrederanno...
12 commenti:
Lo riscrivo qui che è in topic, nell'altro articolo potete pure cancellarlo.
Ma tu guarda chi vanno a far fuori dentro M5S, proprio il Marco Valli che si stava agitando troppo sul tema alleanze per le europee e spingeva una alleanza dei sovranisti europei.
Un pretesto lo si trova sempre al momento opportuno.
Ricordo che aveva iniziato, insieme all'ex Zanni, sin dai tempi di ALDE. La notizia circolava già ieri su FQ.
Brutta notizia davvero.
Giovanni
Non male considerato che in mezzo a tutti quei Paesi l Italia è tutt ora uno di quelli dal deficit più basso.
...e, niente, l'ipotesi che questi SONO i poteri forti, ad essi organici, proprio non la considerate. Non solo questi come Syriza vogliono rinegoziare l'approccio austeritario della Troika, loro sono anche convinti di riuscirci castrandosi l'ipotesi B e continuando a definirsi euroinomani. Non dico che la scelta di credere nella dissimulazione eurista delle forze liberiste al governo faccia di voi dei sovranisti fasulli ma di certo prendervela con chi come me vi segue e stima da anni è alquanto sospetto.Se c'è una cosa che ho imparato da voi è quella di non portare all'ammasso il cervello (appartenenza). Il vostro argomento nel sostenere questo governo, al nocciolo, è che siccome i giornali dei poteri forti dicono che questi sono i sovranisti allora chi non li sostiene fa la volontà dei poteri forti. Allora o voi sapete cose che io non so e che non potete dire oppure avete esagerato col tavernello.francesco
Direi che il commento di Francesco non fa una grinza. Dispiace dirlo, ma temo proprio che le liti all'interno della maggioranza su questioni di piccolo cabotaggio non siano un'invenzione dei media di regime, ma esprimano l'assenza di una strategia realmente antisistemica da parte della stessa maggioranza.
Francesco coglie perfettamente il punto. Qui si tratta di essere cauti, invece gli amici di Sollevazione (aka P101) peccano di mancanza di prudenza. E' sbagliato esporsi così tanto prima che si capisca dove i gialloverdi vogliano andare a parare. E' ovvio che, se veramente scontro ci sarà, il governo dovrà avere il nostro appoggio (per quel poco che contiamo) ma, nell'attesa, è anche tatticamente opportuno che ci siano, e vengano espresse, posizioni dubbiose o critiche.
Personalmente, essendo poco fiducioso, mi sono candidato a "salvare la faccia" al sovranismo nel caso questo governo si rivelerà altreuropeista. Se mi sono sbagliato pagherò pegno, non c'è problema, e riconoscerò a P101 una "superiore" capacità di analisi, almeno in questa occasione. Mi auguro, di converso, che P101 saprà fare, in questa eventualità, la necessaria autocritica.
Lo ripeto sempre ai pochi che seguono il mio blogghettino di paese: nell'area del sovranismo costituzionale c'è bisogno come dell'aria di riconoscere il diritto di critica e il dovere dell'autocritica.
Il titolo di questo post, come i suoi contenuti, non aiuta.
Ovviamente la frase "Mi auguro, di converso, che P101 saprà fare, in questa eventualità, la necessaria autocritica" va intesa nel senso "nel caso questo governo si rivelerà altreuropeista". Chiedo scusa per essermi espresso in modo poco chiaro.
IL TAVERNELLO....
in effetti è vero, che sappiamo più cose del governo, di quanto dicano i media mainstream, e di quanto conoscano certi amici.
ma non è per niente questo il punto cari miei.
E' che abbiamo un diverso giudizio, non solo sulla natura della crisi europea ed italiana, ma pure sul populismo.
Quindi la divergenza è molto più seria di quanto non sembri, o di quanto creda chi crede che noi sappiamo....
E non è che se poi, come crediamo, lo scontro con la Ue diventerà dirimente, chi oggi non lo vede e non lo ammette, domani torna in partita come se niente fosse accaduto.
Non funziona così cari miei!
Anonimo ha detto...
la redazione è davvero democratica, troppo.
tante critiche ma nessuna che risponda a quello che dice l'articolista citando Fubini, che tutta la Ue vuole punire il governo italiano.
Le chiacchiere stanno a zero. da che parte state voi che criticate tanto?
Redazione, siate più severi
Piemme: "E non è che se poi, come crediamo, lo scontro con la Ue diventerà dirimente, chi oggi non lo vede e non lo ammette, domani torna in partita come se niente fosse accaduto".
Piemme, sicuramente mi do troppa importanza e quindi non ti riferisci a me. Nel caso eventuale (essendo certamente io uno di coloro che ritengono che questo governo non ha alcuna intenzione di andare allo scontro con l'UE) non dovrò comunque preoccuparmi. Sai, io "in partita" non ci sono mai stato. Sono solo un ingenuo che vorrebbe che il popolo lavoratore imparasse l'arte di farsi Stato, perché tutto il resto è noia.
Caro Piemme, qui si sta solo mettendo in dubbio la strategia antisistemica del governo e la sua capacità di resistere alla guerra già scatenata dalla Ue (più i suoi alleati interni). Permetti, sì, che qualche dubbio covi nelle nostre teste?
A proposito di tornare in partita come se niente fosse e sull'importanza di evitare gli stessi errori imparando da essi, invece di far finta di niente.
Mi chiedo cosa è accaduto a chi non ha fatto partire la CLN, ammesso che sia condiviso il giudizio che non farla partire sia stato un danno per la causa sovranista.
Sapessimo cosa è accaduto forse oggi non staremmo a questo punto, ne sapremmo anche di più su Colpa, Senso di Colpa e Responsabilità.
A me sembra umano fare errori in buona fede, per poi riconoscerlo, esserne dispiaciuti e cercare di rimediare, imparando da tutta la sequenza.
Tra compagni stravinculati dai poteri forti non capirei quel fare finta di niente, magari per poi litigare tra di noi: giudicare per non essere giudicati, guerra moralistica preventiva?
In caso di errori in buona fede non è di certo il mio indice che verrebbe distorto da ben più niccianamente alte esigenze.francesco
http://www.gastonemariotti.com/2008/07/12/chi-si-mette-le-dita-nel-naso/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/13/la-psiche-tra-senso-di-colpa-e-responsabilita/654775/
correggo, era "distolto", il dito
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