[ 19 ottobre 2018 ]
Un autogol che ha dell'assurdo.
Per la precisione un doppio autogol.
Come avevamo previsto la Commissione europea ha dichiarato formalmente guerra al governo italiano. Lo ha fatto con due mosse.
Anzitutto respingendo la Legge di bilancio giallo-verde — mai la Commissione di Juncker aveva usato un giudizio tanto duro: "deviazione senza precedenti del Patto di stabilità e crescita" —; quindi lanciando al governo, per metterlo in ginocchio, un incredibile ultimatum: "Rispondeteci entro mezzogiorno di lunedì" (!).
Ebbene, mentre qui si entra in una situazione critica che presto potrebbe diventare d'emergenza e chiede massima compattezza e determinazione — non si tratta solo di difendere la Legge di bilancio che qui oramai è in ballo il principio della sovranità nazionale —, scoppia una lite tra le due forze governative. Quel che è peggio è che essa scoppia con modalità che sono grottesche, assurde.
Di Maio che invece di risolvere il contenzioso con la Lega in camera caritatis va a denunciare quello che lui ritiene un atto proditorio compiuto dall'alleato nel più infido dei salotti televisivi. Un autogol impressionante, non fosse che per l'ingenuità con cui è stato fatto.
D'altra parte come non segnalare l'autogol della Lega? Per raccimolare una somma più che modesta di quattrini, ha introdotto, a vantaggio di pochi ricchi farabutti, una sanatoria di alcuni gravissimi illeciti tributari fornendo così ai nemici un'arma letale per discreditare e governo e Legge di bilancio (ma su questo torneremo in dettaglio questa sera).
Ecco quindi che è scattata, da parte del partito disfattista dello spread, quello che vuole che l'Italia resti una semicolonia asservita all'euro-germania, una virulenta campagna di sputtanamento allo scopo di dar manforte all'offensiva di Bruxelles.
Ci si chiede come mai questi clamorosi autogol? Certa stampa di regime gongola e avanza la tesi che la disputa tra M5s e Lega è l'inizio della fine dell'alleanza e del governo, che sia Di Maio che Salvini vorrebbero precipitare la loro sfida nelle urne.
Sarebbe un esito clamoroso quanto disastroso.
Fatela finita e trovate subito la quadra! Oggi stesso.
Un autogol che ha dell'assurdo.
Per la precisione un doppio autogol.
Come avevamo previsto la Commissione europea ha dichiarato formalmente guerra al governo italiano. Lo ha fatto con due mosse.
Anzitutto respingendo la Legge di bilancio giallo-verde — mai la Commissione di Juncker aveva usato un giudizio tanto duro: "deviazione senza precedenti del Patto di stabilità e crescita" —; quindi lanciando al governo, per metterlo in ginocchio, un incredibile ultimatum: "Rispondeteci entro mezzogiorno di lunedì" (!).
Ebbene, mentre qui si entra in una situazione critica che presto potrebbe diventare d'emergenza e chiede massima compattezza e determinazione — non si tratta solo di difendere la Legge di bilancio che qui oramai è in ballo il principio della sovranità nazionale —, scoppia una lite tra le due forze governative. Quel che è peggio è che essa scoppia con modalità che sono grottesche, assurde.
Di Maio che invece di risolvere il contenzioso con la Lega in camera caritatis va a denunciare quello che lui ritiene un atto proditorio compiuto dall'alleato nel più infido dei salotti televisivi. Un autogol impressionante, non fosse che per l'ingenuità con cui è stato fatto.
D'altra parte come non segnalare l'autogol della Lega? Per raccimolare una somma più che modesta di quattrini, ha introdotto, a vantaggio di pochi ricchi farabutti, una sanatoria di alcuni gravissimi illeciti tributari fornendo così ai nemici un'arma letale per discreditare e governo e Legge di bilancio (ma su questo torneremo in dettaglio questa sera).
Ecco quindi che è scattata, da parte del partito disfattista dello spread, quello che vuole che l'Italia resti una semicolonia asservita all'euro-germania, una virulenta campagna di sputtanamento allo scopo di dar manforte all'offensiva di Bruxelles.
Ci si chiede come mai questi clamorosi autogol? Certa stampa di regime gongola e avanza la tesi che la disputa tra M5s e Lega è l'inizio della fine dell'alleanza e del governo, che sia Di Maio che Salvini vorrebbero precipitare la loro sfida nelle urne.
Sarebbe un esito clamoroso quanto disastroso.
Fatela finita e trovate subito la quadra! Oggi stesso.
7 commenti:
La Lega ha dimostrato di non essere cambiata dai tempi di Berlusconi: amica di imprenditori del nord, dei mafiosi e degli evasori.
Se vanno alle elezioni con questa stronzata vanno distrutti
Di Maio è uno che capisce al volo, non si offende mai
e medita ogni parola prima di aprire bocca.
Non l'ho mai visto una volta in preda all'impulsività.
Quindi presumo che anche questa denuncia pubblica da vespa
sia premeditata. Per quale motivo non si capisce bene. Aspettiamo.
Forse ora si vedrà se siamo popolo e naziones
Se saremo capaci, cioè, di pagare tutti, proprio tutti, la cridi che si prospetta. Altrimenti diciamo addio ad ogni velleità.
Manlio Padovan
Come l anonimo di sopra. Propenderei per il gesto premeditato di Di Maio. Perché non possiamo sapere al momento
Fate presto!
Le quinte colonne interne sono al lavoro. Sfruttano tutte le contraddizione per far saltare l'asse con la lega.
Basta leggere Fico e la parte no-tap. E non è che a me piaccia troppo la TAP statunitense.
L'attacco è su più fronti, esterno ed interno.
Di Maio potrebbe esserci stato costretto dalle tensioni interne mentre sta cercando sottobanco di ricucire. Forse.
Giovanni
è stato giorgetti a mettere la manina.
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