[ 24 ottobre 2018 ]
Il Sole 24 ore ha pubblicato un rapporto elaborato sulla base dei reati denunciati nel 2017 rispetto all’anno precedente.
Quello che emerge è un calo di omicidi, furti e rapine mentre crescono reati a di natura sessuale, spaccio e incendi.
In testa alla classifica c’è Milano, poi Rimini, ma non fa testo perchè in estate sulla riviera ci sono milioni di persone.
In generale, dunque, si assiste ad un calo di denunce del 2.3%. Calo che continua dal 2013.
I furti sono circa la metà del totale dei reati: 1.27 milioni, ma in calo del 6%.
I furti nelle abitazioni diminuiscono del 9%.
All’interno di questo calo però, come si è accennato sopra, si assiste ad un aumento dei reati sessuali + 13%, stupefacenti + 10%, incendi +29%.
Aumentano i reati economici: riciclaggio, impiego di denaro sporco, frodi informatiche per un +8%. In particolare al nord si registrano 450 truffe digitali al giorno.
Il rapporto non specifica chi commette i reati. In altri rapporti infatti si fa riferimento agli italiani ed ai immigrati.
In questo caso si menziona solo il caso di Rieti dove c’è un aumento dei reati (+19%) che gli autori attribuiscono ad un periodo di massiccia immigrazione.
Da questo rapporto, pertanto, si evincerebbe che siamo una società sicura e sempre più sicura, tranne che per le donne e i boschi.
Allora ci si può chiedere: per quale motivo questo clima di insicurezza?
E se le cose stanno come dice il rapporto che c’azzecca il decreto sicurezza di Salvini?
A che serve armarsi o il taser?
In realtà, sulla sicurezza pubblica e privata si scarica l’insicurezza generale data dalla precarizzazione del lavoro, dai bassi salari, dall’insicurezza esistenziale di un mondo che si presenta senza limiti, confini, visioni del mondo che non siano la solitudine dell’individuo e la mancanza di futuro.
L’insicurezza, dunque, viene da questo modello liberista di società.
Ma questa non si combatte col taser!
Siamo sicuri di essere insicuri o insicuri di essere sicuri?
Il Sole 24 ore ha pubblicato un rapporto elaborato sulla base dei reati denunciati nel 2017 rispetto all’anno precedente.
Quello che emerge è un calo di omicidi, furti e rapine mentre crescono reati a di natura sessuale, spaccio e incendi.
In testa alla classifica c’è Milano, poi Rimini, ma non fa testo perchè in estate sulla riviera ci sono milioni di persone.
In generale, dunque, si assiste ad un calo di denunce del 2.3%. Calo che continua dal 2013.
I furti sono circa la metà del totale dei reati: 1.27 milioni, ma in calo del 6%.
I furti nelle abitazioni diminuiscono del 9%.
All’interno di questo calo però, come si è accennato sopra, si assiste ad un aumento dei reati sessuali + 13%, stupefacenti + 10%, incendi +29%.
Aumentano i reati economici: riciclaggio, impiego di denaro sporco, frodi informatiche per un +8%. In particolare al nord si registrano 450 truffe digitali al giorno.
Il rapporto non specifica chi commette i reati. In altri rapporti infatti si fa riferimento agli italiani ed ai immigrati.
In questo caso si menziona solo il caso di Rieti dove c’è un aumento dei reati (+19%) che gli autori attribuiscono ad un periodo di massiccia immigrazione.
Da questo rapporto, pertanto, si evincerebbe che siamo una società sicura e sempre più sicura, tranne che per le donne e i boschi.
Allora ci si può chiedere: per quale motivo questo clima di insicurezza?
E se le cose stanno come dice il rapporto che c’azzecca il decreto sicurezza di Salvini?
A che serve armarsi o il taser?
In realtà, sulla sicurezza pubblica e privata si scarica l’insicurezza generale data dalla precarizzazione del lavoro, dai bassi salari, dall’insicurezza esistenziale di un mondo che si presenta senza limiti, confini, visioni del mondo che non siano la solitudine dell’individuo e la mancanza di futuro.
L’insicurezza, dunque, viene da questo modello liberista di società.
Ma questa non si combatte col taser!
* Fonte: Rinascita
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