[ 8 ottobre 2018 ]
Visto che agli economisti e ai giornalisti nessuno più crede, ecco che si giocano anche Piero Angela
Visto che agli economisti e ai giornalisti nessuno più crede, ecco che si giocano anche Piero Angela
Diciamolo subito: se non ci fosse lo spread le èlite non saprebbero a quale santo votarsi. Ma c'è, e lo usano a dovere. Il comportamento antinazionale dei santuari del blocco eurista è sotto gli occhi di tutti.
Il Quirinale, Bankitalia, i "giornaloni" al servizio di lorsignori, son tutti lì ad invocare l'aumento dello spread. Certo, lo fanno in combutta con l'etilista di Bruxelles e l'intoccabile di Francoforte, ma lo fanno anche a dispetto del loro ruolo istituzionale, che imporrebbe invece quantomeno a Mattarella e Visco la difesa della dignità, della credibilità e degli interessi del Paese.
E invece no! Se un banale Moscovici può permettersi impunemente di dare dei "razzisti" agli italiani senza che nessuno reagisca, ogni atto del governo gialloverde è trattato come pericoloso ed irresponsabile. La vicenda della Nadef (Nota di aggiornamento del Def) è assolutamente illuminante. Dai palazzi italiani presidiati dal blocco eurista l'invito agli investitori stranieri è quello di vendere. Magari allo "scoperto", come stanno facendo, magari con l'uso di tutti i più sporchi meccanismi della finanza, ma che vendano, che è l'unico modo per provare a piegare il governo.
Eppure il 2,4% di deficit previsto dalla Nadef è uno dei più bassi degli ultimi quarant'anni, eppure la curva del debito è annunciata in lieve calo... Il fatto è che lo scontro è tutto politico. L'oligarchia eurista si sente (giustamente) sfidata, ed è pronta al tutto per tutto. Qui non sono in gioco i decimali del deficit, ma la residua credibilità (e dunque il potere) di un'intera classe politica che sulla moneta unica tutto ha scommesso.
Ora, però, si sta passando ogni limite. A corto di argomenti, i terroristi dello spread usano ogni personaggio pubblico che possa alimentare la loro campagna anti-italiana. E siccome agli economisti, specie se bocconiani, non ci crede più nessuno, per non parlare dei giornalisti e dell'opposizione berlusconian-renziana; ecco che si tirano fuori personaggi d'altro tipo, purché consoni allo scopo.
Per il buffone preferito della vecchia corte piddina, al secolo Roberto Benigni, un indefesso assemblatore di sciocchezze politicamente corrette:
E invece no! Se un banale Moscovici può permettersi impunemente di dare dei "razzisti" agli italiani senza che nessuno reagisca, ogni atto del governo gialloverde è trattato come pericoloso ed irresponsabile. La vicenda della Nadef (Nota di aggiornamento del Def) è assolutamente illuminante. Dai palazzi italiani presidiati dal blocco eurista l'invito agli investitori stranieri è quello di vendere. Magari allo "scoperto", come stanno facendo, magari con l'uso di tutti i più sporchi meccanismi della finanza, ma che vendano, che è l'unico modo per provare a piegare il governo.
Eppure il 2,4% di deficit previsto dalla Nadef è uno dei più bassi degli ultimi quarant'anni, eppure la curva del debito è annunciata in lieve calo... Il fatto è che lo scontro è tutto politico. L'oligarchia eurista si sente (giustamente) sfidata, ed è pronta al tutto per tutto. Qui non sono in gioco i decimali del deficit, ma la residua credibilità (e dunque il potere) di un'intera classe politica che sulla moneta unica tutto ha scommesso.
Ora, però, si sta passando ogni limite. A corto di argomenti, i terroristi dello spread usano ogni personaggio pubblico che possa alimentare la loro campagna anti-italiana. E siccome agli economisti, specie se bocconiani, non ci crede più nessuno, per non parlare dei giornalisti e dell'opposizione berlusconian-renziana; ecco che si tirano fuori personaggi d'altro tipo, purché consoni allo scopo.
Per il buffone preferito della vecchia corte piddina, al secolo Roberto Benigni, un indefesso assemblatore di sciocchezze politicamente corrette:
«Il sogno dell'Europa unita è l'unico sogno che si può dare ad un bambino che nasce ora, non lo si può far morire».
Un'idiozia davvero niente male, ma si tratta pur sempre di colui che, in suo film, fece liberare Auschwitz dagli americani anziché dall'Armata Rossa... Insomma, un tipo attendibile.
Decisamente troppo poco, però, per la campagna terroristica in corso, visto che più che di "sogni" c'è bisogno di paura. Ecco allora arrivare un Piero Angela in versione multiuso. Cosa ne sa il divulgatore scientifico che conosciamo delle dinamiche del debito pubblico? Evidentemente nulla, dunque è perfetto per sparare l'ennesima bufala. Dopo le solite banalità iniziali, ascoltate cosa dice in tv al minuto 1,06. Secondo Angela «tutto questo spread ci porta via decine di miliardi di interessi». Boom! Boom! Triplo boom! Ma chi gliele ha date ad Angela queste cifre? Eppure, per il suo mestiere dovrebbe essere un tipo attento coi numeri...
Lo spread è oggi l'arma fondamentale per i dominanti. Noi non la sottovalutiamo affatto. E sappiamo che ce ne libereremo soltanto uscendo dall'euro. Detto questo, le cifre di Angela non stanno né in cielo né in terra. Esse servono solo ad alimentare il terrore, e sarebbe l'ora di dire basta, una volta per tutte, a questa disinformazione organizzata.
La prova di quanto appena detto è scritta nei calcoli dei tecnici del Tesoro, quelli sotto tutela quirinalizia, quelli che piacciono tanto ai giornaloni. Secondo le loro stime (vedi pagina 3 della Nadef), a causa dell'aumento dello spread intervenuto dal mese di maggio, la spesa per interessi nel 2019 si attesterà al 3,6% del Pil contro il 3,5% precedentemente previsto. Lo 0,1% in più. Avete capito bene: lo zerovirgolauno in più! In soldoni 1,7 miliardi di euro.
Cifra non disprezzabile, ma dove sono le «decine di miliardi» di Angela? Nessuno lo sa e, soprattutto, nessuno glielo chiederà, mica è un inesperto gialloverde!
Decisamente troppo poco, però, per la campagna terroristica in corso, visto che più che di "sogni" c'è bisogno di paura. Ecco allora arrivare un Piero Angela in versione multiuso. Cosa ne sa il divulgatore scientifico che conosciamo delle dinamiche del debito pubblico? Evidentemente nulla, dunque è perfetto per sparare l'ennesima bufala. Dopo le solite banalità iniziali, ascoltate cosa dice in tv al minuto 1,06. Secondo Angela «tutto questo spread ci porta via decine di miliardi di interessi». Boom! Boom! Triplo boom! Ma chi gliele ha date ad Angela queste cifre? Eppure, per il suo mestiere dovrebbe essere un tipo attento coi numeri...
Lo spread è oggi l'arma fondamentale per i dominanti. Noi non la sottovalutiamo affatto. E sappiamo che ce ne libereremo soltanto uscendo dall'euro. Detto questo, le cifre di Angela non stanno né in cielo né in terra. Esse servono solo ad alimentare il terrore, e sarebbe l'ora di dire basta, una volta per tutte, a questa disinformazione organizzata.
La prova di quanto appena detto è scritta nei calcoli dei tecnici del Tesoro, quelli sotto tutela quirinalizia, quelli che piacciono tanto ai giornaloni. Secondo le loro stime (vedi pagina 3 della Nadef), a causa dell'aumento dello spread intervenuto dal mese di maggio, la spesa per interessi nel 2019 si attesterà al 3,6% del Pil contro il 3,5% precedentemente previsto. Lo 0,1% in più. Avete capito bene: lo zerovirgolauno in più! In soldoni 1,7 miliardi di euro.
Cifra non disprezzabile, ma dove sono le «decine di miliardi» di Angela? Nessuno lo sa e, soprattutto, nessuno glielo chiederà, mica è un inesperto gialloverde!
2 commenti:
Non è neppure la prima volta Angela mostra di essere un giornalista di sistema. In altri talk show ce lo aveva già dimostrato ma questi ormai stanno alla frutta.
Mentre la May balla, Juncker balla, mentre i PaPeropolesi restano senza dentifricio, dalle parti del governo si guarda giustamente a Mosca per ragioni strategiche fin troppo ovvie.
Mentre tutto questo accade io una sola cosa mi chiedo: ma lorsignori dell'euroatlantismo ce lo faranno almeno il favore di non crollare troppo rapidamente perché altrimenti qui passiamo dalla padella alla brace? Io tutto sommato continuo a sperare di sì.
Giovanni
E vabè, mo basta però! A parte il fatto che se si alza lo spread, è un'ovvietà che bisognerà cacciare più soldi in interessi. Mica ci voleva il vegliardo ex divulgatore scientifico-televisivo.
Il problema vero è che questo governo mostra un'incapacità totale e disarmante nei confronti dei mercati e dell'Unione Europea. Guardate che gigioneggiare ancora rimanendo nell'Euro porterà sempre e soltanto a cose come questa. E poi al governo giallo-verde rimarrano solo poche settimane, qualche mese al massimo. Non ci vorrà molto prima che un numero sufficiente di pentastellati e leghisti mai stati entusiasti di questo gabinetto tolga la fiducia e s'aggreghi a qualche "fronte repubblicano" che ci cottarellizzerà tutti.
Insomma, va fatta l'uscita e va fatta subito. Dove sta Savona adesso? Dove sta Bagnai? Che succede? 'Sti aspiranti Persei manco vogliono avvicinarsi a Medusa, loro hanno la cadrega adesso, saremo noi morti di fame qualunque a finire triturati! Aiuto!
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