[ 13 giugno 2018 ]
Prima la buona notizia.
L'amico Luciano Barra Caracciolo è sottosegretario alla Politiche europee di palazzo Chigi. Affiancherà dunque la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Quella cattiva: Alberto Bagnai è stato tenuto fuori dalla compagine governativa.
Di buon auspicio la prima, un brutto presagio la seconda.
Non c'è bisogno di spiegare ai lettori più assidui di questo blog chi sia Luciano. Per i tantissimi nuovi lettori: paladino della Costituzione e della sovranità popolare, grande studioso di diritto ed economia, un nemico del liberismo in tutte le sue varianti. Un patriota che non si è mai tirato indietro quando si è trattato di dare un aiuto alla sinistra patriottica. Dal 2012 il suo blog Orizzonte 48 ha rappresentato una delle principali fonti della critica scientifica dell'Unione europea e dell'euro.
Accettando l'incarico Luciano ha deciso di dare una mano ad una compagine governativa che i poteri forti eurocratici vorranno rovesciare alla prima occasione. Luciano sa che la squadra di cui ha deciso di fare parte è fragile, contraddittoria, addirittura raccogliticcia, frutto di un compromesso, non solo tra M5s e Lega, ma con il Quirinale, il quale, in almeno un paio di posti chiave, ha imposto dei cani da guardia dell'Unione euro-tedesca. Parliamo anzitutto del Ministero dell'Economia e della Finanza.
E qui viene, in tutta la sua spettrale dimensione, la cattiva notizia.
Alberto Bagnai, tra i pochi economisti a disposizione del governo giallo-verde quello con più talento, è stato tenuto fuori dalla squadra di governo, lontano dal Ministero che più conta. Non c'è dubbio, Mattarella, dopo il veto su Savona, l'ha posto e con fermezza su Bagnai (e Borghi Aquilini). Che il Colle l'abbia spuntata, in altre parole che Di Maio e Salvini abbiano chinato il capo, non è di buon auspicio. Morale: al pari di Bankitalia e degli altri santuari della setta eurocratica il Ministero dell'Economia resta un fortilizio apparentemente inespugnabile.
Scrivevo il 24 marzo:
«Vada pure Di Maio come Presidente del Consiglio. La posta in palio vera —ove non si ricorresse a nuovi aleatori spacchettamenti—è chi sarà il Ministro dell'economia e delle finanze (MEF). Lì sono infatti puntati i riflettori di Bruxelles, Berlino e Francoforte, ergo, dei "mercati". Da chi prenderà il posto di Padoan sapremo molte cose, anzi, sapremo quasi tutto. Sapremo se il governo giallo-verde resterà prigioniero della gabbia eurista o se ne vuole davvero uscire fuori, almeno adottando politiche monetariste e mercantilistiche che pongano fine all'austerità e alla deflazione salariale.
Per questo, tra tutte le figure possibili, Alberto Bagnai sarebbe senza dubbio il migliore Ministro dell'economia di un governo giallo-verde».
Non solo niente Ministero, nemmeno una postazione da sottosegretario per stare alle costole del liberista ministro Giovanni Tria (liberista all'amatriciana). Lo stesso Borghi Aquilini è stato tenuto fuori... con Armando Siri spedito al "reparto confino" delle infrastrutture.
Il 9 giugno scorso, evidentemente sospettando che Di Maio e Salvini avrebbero accettato il veto del Quirinale, Bagnai scriveva:
«Per non sbagliare, per andare avanti, per portare il dibattito a un livello superiore, mi basta fare il contrario di quello che mi chiedete: prima era #famoerpartito - e spero che abbiate capito, finalmente, perché era una scemenza! - ora è #faierministro - e non mi metto nemmeno a spiegarvi perché è una scemenza!»
Capiamo che egli scelga di fare buon viso a cattivo gioco, il disciplinato soldato della Lega. Stucchevole è la tirata d'orecchie anzitutto contro i tanti che in questi anni difficili lo hanno considerato come una stella polare della battaglia no-euro, e che han pensato che la sua collocazione in posizioni quantomeno apicali nella squadra di governo sarebbe stata come una cartina di tornasole, anzi una garanzia che il governo sarebbe stato davvero di svolta.
Noi saremo pure "scemi" ma almeno diamo un nome proprio alle cose.
Una sconfitta (per la causa, si badi, non per l'ambizione personale di questo o quello, per altro legittima) è una sconfitta. Tu chiamala pure, se vuoi, "scemenza".
10 commenti:
ho una domanda da fare:
Il Quirinale ha voce in capitolo anche sulla nomina di vice ministri e sottosegretari?
C'è bisogno della sua nomina? del suo lasciapassare? in almeno uno dei due casi mi pare di ricordare (non ricordo quale) di no....che decidano solo ministro relativo e primo ministro.
Dunque quale sarebbe stata l'arma di Mattarella per tenere fuori Bagnai o Borghi o altri eurocritici dal MEF sia come vice ministri che sottosegretari?
c'è qualcosa che mi sfugge.
Se le pressioni invece avvengono sottobanco, cioè senza armi ufficiali da sfoderare a disposizione, direi che è ancora peggio perchè la dissuasione senza una pistola puntata dimostra una debolezza ancora maggiore.
Comunque la mia domanda è reale e ringrazio chi avendo più competenza mi risponderà.
Contento per il prof Caracciolo,ma male,malissimo che il governo si faccia dare ordini sulla "ciccia".
Malissimo perché allo scontro coi poteri eurocratici bisogna andarci,se vogliono tenere fede al contratto;troppo facile fare la voce grossa coi poveracci dell'Aquarius e chinare il capo davanti ai prepotenti della dittatura euratlantica.Speriamo si ricordino dell'opzione "mobilitazione delle masse", sarebbe un'arma valida,solo sapessero e VOLESSERO usarla
Bagnai: non necessariamente era più utile con una funzione governativa.
Credo occorra essere realisti: Bagnai siè sempre dichiarato contro l'euro e per l'uscita dell'Italia dalla velenosa moneta unica. Il problema sono le modalità e i tempi.
Giustamente anche il M5S ha capito che da una prigione monetaria non si esce con un referendum. Se l'Italia (come altri sventurati Paesi) sono finiti nell'euro conl'inganno e la frode per uscirne devono ricorrere ad astuzie e non certo a decisioni prese democraticamente dopo lunghi dibattiti, poiché non appena la finanza internazionale si rendesse conto che sono in corso i preparativi per farla finita con l'euro colpirebbero senza scrupolo né pietà. Per questo occorrerà lavorare al piano "B" con molta attenzione ed assoluta discrezione, predisponendo tutto ciò che servirà al momento buono per parare i colpi spietati della speculazione finanziaria. Per questo esperti come Bagnai servono meglio nell'ombra che in posti chiave dove sarebbero continuamente sotto osservazione. Assolutamente da evitare è l'errore madornale commesso da Varoufakis, e questo credo sia stato ben compreso.
Dunque dall'euro non si esce con un semplice divorzio, come da un matrimonio fallito, anche perché non si è trattato di un matrimonio ma di una prostituzione organizzata da un branco di ruffiani (al soldo di Goldman & Sachs e simili cosche finanziarie).
Attzualmente né Lega né M5S possono anche solo vagtamente parlare di uscita dall'euro, anzi devono giurare fedeltà e sottomissione. Ma questo fa parte del gioco politico, nulla di speciale in un'epoca in cui ad es. una superpotenza mondiale firma e straccia i trattati disinvoltamente. Il contesto economico-finanziario mondiale sta creando le condizioni per far crollare la costruzione traballante dell'euro. L'enorme dimensione dell' indebitamento pubblico e privato e la gigantesca quantità di obbligazioni=carta straccia non saranno sostenibili ancora a lungo, una crisi bancaria potrebbe dare inaspettatamente il compo di grazia. ciò che conta è avere il piano "B" pronto in tutti i dettagli con opzioni per parare i contraccolpi. Mi auguro che Bagnai e altri come lui stiano lavorando in questo campo.
Quando guardiamo un film, come pure un lavoro teatrale, teniamo a mente che, oltre al palcoscenico ed agli attori, c'è molto di piú: una regia, una scenografia e soprattutto una sceneggiatura.
L'esclusione di Bagnai è invece una splendida notizia. Non si può insultare nel modo più triviale e doppiopesista un partito e poi pretendere di avere un posto nella squadra del governo di cui questo partito è parte pure maggioritaria. Ben gli sta. Ma poi veramente credete che Bagnai sia indispensabile? Quel che ha saputo divulgar, ha saputo divulgare e continuerà a farlo. Per mettere in atto misure politiche c'è bisogno di gente che conosca la politica e come si sta al mondo... e di gente umanamente degna. Mica basta essere re dell'insulto e della divulgaizone macroeconomica...
Esistono anche le commissioni parlamentari, la presidenza della commissione bilancio può avere un valore politico maggiore di un sottosegretariato.
Beh visto che dietro l Aquarius ci sono le organizzazioni che sappiamo...dare contro alla linea immigrazionista con continuità forse non è esattamente troppo facile. Con continuità...
Barracaracciolo una mano non poteva darla a noi nel costruire una sinistra anticapitalista contro l'euro? Con quali contatti e' entrato nel governo giallo- verde? Non credo sia una buona notizia....e' solo una notizia.
Credo proprio che Graziano Priotto abbia colto nel segno. Speriamo che sia così.
Aspettiamo di vedere chi faranno presidenti delle commissioni parlamentari. ..
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