[ 27 giugno 2018]
Il terremoto elettorale verificatosi in Italia il 4 marzo è stato uno dei principali punti all'ordine del giorno della riunione del Coordinamento europeo per l'uscita dall'euro, dalla Ue e dalla NATO svoltasi a Roma il 12 maggio scorso. Dopo la nascita del govermo M5s-Lega il Coordinamento, grazie ad un'articolata discussione, ha approvato la seguente risoluzione. Del Coordinamento fanno parte movimenti e organizzazioni di Germania, Francia, Austria, Spagna, Grecia e Italia.
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RISOLUZIONE SULLA SITUAZIONE ITALIANA
La casta dominante, spalleggiata dalle euro-oligarchie e dalla finanza mondialista, ha cercato con ogni mezzo di impedire che queste due forze andassero al governo. Il 27 maggio, il Presidente della Repubblica Mattarella, in aperta violazione delle sue prerogative costituzionali, sostenendo che avrebbe impedito ogni atto ostile verso l’Unione europea, ha addirittura tentato di imporre un governo fantoccio con a capo un cane da guardia del sistema eurorocratico.
Il simbolo del Coordinamento |
Resosi conto che il suo governo si sarebbe schiantato in Parlamento e che in caso di elezioni anticipate M5s e Lega avrebbero conosciuto un’ulteriore grande avanzata, Mattarella ha dovuto fare marcia indietro lasciando che i “populisti” formassero il governo. Un governo di compromesso, visto che M5s e Lega hanno dovuto subire il veto della Presidenza della Repubblica su alcuni ministri, tra cui quello dell’economia e degli affari esteri.
La nascita del governo M5s-Lega, pur se mutilata dai veti della casta, è una vittoria del popolo italiano, anzitutto del proletariato e della gioventù che il 4 marzo hanno voluto dire basta alle politiche dei sacrifici e dell’austerità che mentre hanno arricchito un’esigua minoranza hanno portato la nazione allo sfascio. La grande maggioranza del popolo lavoratore si augura che questo governo attui davvero una svolta radicale nelle politiche sociali e che ponga fine al regime di sottomissione verso l’Unione euro-tedesca.
Se questo governo ponesse davvero fine alle politiche austeritarie, se adottasse misure a favore del popolo lavoratore e della gioventù, se cioè iniziasse a spezzare le catene che incatenano l’Italia e il suo popolo al ceppo dell’euro, meriterà di essere sostenuto, dal popolo italiano come da quelli degli altri paesi. Una cosa è sicura infatti: per attuare anche solo il 50% del suo programma sociale il governo dovrà riguadagnare la sovranità nazionale perduta e prepararsi allo scontro con l’Unione europea. Bruxells, Berlino e Francoforte non accetteranno violazioni sostanziali dei Trattati e del Fiscal compact, tenteranno di azzoppare, addirittura rovesciare il governo già prima della fine dell’anno, con la prossima Legge di bilancio.
Ove il governo M5s-Lega si limitasse ad applicare le parti liberiste e sicuritarie presenti nel programma di governo, ove accettasse i diktat dell’Unione europea, ove seguisse lo sciagurato esempio di Tsipras, esso meriterà una tenace opposizione. Non è questo, tuttavia, ciò che noi ci auguriamo. Per questo esprimiamo solidarietà alla sinistra patriottica italiana che chiama alla formazione di un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale e alla più ampia e combattiva mobilitazione per impedire che il nemico principale (l’eurocrazia e il grande capitalismo predatorio) riconquisti Roma per quindi confermare T.I.N.A. (There is No Alternative). Se questo accadesse sarebbe una sconfitta per tutti i popoli europei. Questa sconfitta può e dev’essere evitata.
Solidarietà con il popolo lavoratore italiano in lotta per la sua sovranità!
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