[ 5 marzo 2018 ]
In attesa Che Programma 101 renda noto il suo Comunicato di bilancio e giudizio sui risultati elettorali ci pare doveroso rilanciare quanto scrive il compagno e amico Carlo Formenti.
«Populista: aggettivo usato dalla sinistra per designare il popolo quando questo comincia a sfuggirle»
Nei prossimi giorni pubblicherò la mia analisi del risultato elettorale sul blog e, come al solito.
In attesa di approfondire le riflessioni che quanto è appena successo mi suggerisce, non posso tuttavia esimermi da una prima reazione a botta calda.
Troppa è l'irritazione che mi suscitano le reazioni di tutti quei compagni che, di fronte alla duplice schiacciante vittoria di Cinque Stelle e Lega, sanno solo insultare gli elettori italiani accusandoli di essere populisti, qualunquisti, fascisti, razzisti, sessuofobi, xenofobi e quant'altro.
Per tutti costoro vale la seguente battuta di J-M. Naulot, riportata in esergo da Luca Ricolfi nel suo libro "Sinistra e popolo" : «Populista: aggettivo usato dalla sinistra per designare il popolo quando questo comincia a sfuggirle».
Così come vale la definizione di "negazionisti" che il giornalista americano Spannaus ha appioppato alle sinistre che negavano appunto le radici popolari della vittoria di Trump negli Stati Uniti e della Brexit in Inghilterra.
Tutte le vittorie "populiste" — sia quelle di destra, sia quelle, purtroppo meno frequenti, di sinistra — sono il frutto della rabbia delle periferie, delle classi subordinate schiacciate dalla crisi e incazzate con una sinistra che le ha consegnate alla repressione del capitale globale preoccupandosi solo di difendere i diritti civili di minoranze colte e benestanti. Questa è la causa della meritata morte dei socialisti francesi e delle disfatte di Spd, Pd e delle altre socialdemocrazie europeiste che spacciano per internazionalismo il loro cosmopolitismo borghese.
Del resto, come abbiamo appena visto, le presunte sinistre "radicali" in stile Leu fanno la stessa fine (altrettanto meritatamente!).
Che dire infine di Potere al popolo e del misero 1% che ha raccolto (in linea con i risultati di precedenti federazioni Arcobaleno e quasi a pari merito con Casa Pound!)?. Ovviamente li ho votati — come annunciato — ma devo prendere atto che avevo ragione di esprimermi contro la partecipazione della Piattaforma Eurostop alla coalizione con centri sociali, Rifondazione e altri "cespugli".
Avevo detto 1) che in questo modo la chiarezza del nostro discorso contro Euro e Ue si sarebbe annacquata nell'ennesima operazione di restauro di formazioni neocomuniste incapaci di leggere il nostro tempo e sviluppare idee, obiettivi e linguaggi all'altezza della nuova realtà; 2) che così avremmo sprecato energie più utilmente investibili nella costruzione di un progetto internazionale in vista delle europee del 19 a fianco di Mélenchon, Podemos e altre forze populiste di sinistra, uscendo dall'asfittico minoritarismo delle vecchie sinistre radicali, 3) che qualsiasi alternativa credibile all'egemonia indiscutibile che 5 Stelle esercita oggi sulla rivolta anti-establishment delle masse popolari italiane avrebbe richiesto tempo, pazienza e fatica, 4) che tale impresa dovrebbe partire da una riflessione critica sulla necessità di costruire una sinistra nazional popolare che non abbia paura di affrontare il tema della sovranità come passaggio obbligato del rilancio della lotta di classe contro il capitalismo globale e i suoi reggicoda nostrani.
Avevo concluso dicendo che speravo che la realtà mi avrebbe smentito, devo invece prendere atto (e non ne gioisco) che avevo ragione: non si compete con le potenti spinte del rancore popolare che trovano risposta nei messaggi radicali e semplificati di 5Stelle e Lega con un progetto in cui la gente vede solo la riproposizione di retoriche veterocomuniste appena stemperate dalle suggestioni giovanili dei centri sociali.
Rendo onore all'impegno dei compagni, ma non posso fare a meno di rilevare che i loro errori ripetitivi ci costeranno cari....
7 commenti:
Dovete tagliare il cordone ombelicale
Io brindo al risultato ottenuto dalla sinistra tutta. Ben gli sta!
Giusto quello che scrive Formenti. L'analisi è corretta. Ma vorrei tanto chiedergli perchè, proprio a fronte dell'analisi che fa, ha votato per Potere al Popolo?
So che lo aveva annunciato, ma mi sembra uno smentire da parte sua tutte le critiche che fa, una incoerenza logica. Mi sembra assurdo che così sia. Al posto suo avrei annullato la scheda.
E poi, come si fa a rendere onore al lavoro dei compagni, quando non c'è nessun lavoro politico serio verso la creazione di una "sinistra nazional popolare", dal cui semplice pensiero rifuggono?. E come si fa a chiamare "compagni" questi?
Il risultato di oggi lo dobbiamo all'assenza di una sinistra degna di questo nome, e al lavoro fatto da quella che si definisce tale, negli ultimi 30 anni.
Spero solo che dopo il 5 Stelle, che deluderà, arrivi l'ora del risveglio popolare.
Bravo.
« sinistra nazional popolare »: una riflessione per ritrovare autocoscienza credo debba partire da quel processo di emancipazione volto allo scrollarsi di dosso l' alienazione identitarista - rigurgito post-sessantottino di quello che si mostra come null'altro che giovanilista bisogno di appartenenza "ingegnerizzato" a fatto sociale - a favore di una concreta identità nazionale e di classe su cui fondare un'identità politica.
(L'avanguardia cosciente del lavoro salariato è ancora la classe operaia? che convergenze ci sono con le piccole, medie e mediograndi imprese oppresse dagli oligopoli? i salariati e i manager all'interno di queste appartengono al medesimo ceto di quelli delle grandi multinazionali? quali altri luoghi di incontro esistono se la grande fabbrica chiude per le delocalizzazioni? i salariati versano nelle medesime condizioni in tutti i settori? è possibile armonizzare una lotta contro l'immigrazione e la tratta degli schiavi senza un'internazionale dei lavoratori? È possibile senza Stati-nazione indipendenti e sovrani? come ritrovare un'identità in mezzo alla confusa marea leftist & liberal?)
È difficile negare che le ultime generazioni trovino mito fondativo nella stagione politica dei Settanta, in cui la dialettica tra capitale e lavoro è scivolata in una anglosassone e liberale dialettica tra progressisti e conservatori, tra una generica e "morale" sinistra, ed una generica ed "immorale" destra. (Involuzione dalla dialettica della lotta di classe a guerriglia urbana di annientamento "amico-nemico" su basi "antropologico-morali". Adialettica e conservativa).
Non è difficile argomentare come questo espediente ideologico abbia sradicato completamente i socialisti ed i comunisti dalla dottrina marxiana, svincolando l'elemento primo della coscienza socialista stessa: quella del materialismo storico.
(Mi chiedo come Sollevazione possa ospitare questo generi di contenuti "false flag", "false consciousness"... vabbè, transeat)
Come è avvenuto?
Separando - all'oscuro dei subalterni, dato il tradimento di fatto dei partiti dei lavoratori - i contenuti meramente politici da quelli della politica economica. Separando l'etichetta politica dalle programmatiche modifiche da imporre democraticamente alla struttura, ovvero ai rapporti di produzione.
Sono i programmi di riforme strutturali che fanno la "sinistra" socialista. Non è l'etichetta "sinistra" che fa le riforme della struttura "socialiste".
(E credo che su questo converrete con me senza particolari riserve)
È da questo fenomeno che avviene quella che è la scissione, in primis "cognitiva", offuscante la coscienza politica, tra diritti "sociali" e diritti "civili".
Il partito radicale è stato storicamente un archetipo: liberali marxianamente reazionari che si chiamano tra loro "compagni".
A mezzo secolo di distanza la confusione è completa e a sinistra fanno a chi ce l'ha più liberal.
Sappiamo che "libertà" borghese, dai tempi del Manifesto, è la libertà del "capitale", ovvero la "proprietà borghese dei mezzi della produzione".
Ecco che in tutta la Grossraum della dottrina Monroe il liberalismo diviene totalitario: il mercato esercita un controllo totalitario sullo Stato, sull'informazione e sull'istruzione distruggendo le democrazie costituzionali e le sovranità in nome della democrazia, della Costituzione e della pace. Senza la minima necessità di "partiti-milizia".
L'etichetta "sinistra" è significante senza significato. È forma senza alcuna sostanza.
Credo sia necessario riscoprire il senso profondo del sostantivo socialismo, nato in contrapposizione all'individualismo liberale, e lasciar morire e svalutare il brand "sinistra", il cui azionariato è da decenni in mano ai cartelli bancari...
Un caro saluto.
La mossa del cavallo di G. Chiesa e Ingroia si è rivelata per quello che era... Il nulla.
Sarà un decennio che parla di voragine all'interno dell'elettorato, ma mi pare che ha preso meno voti di chi lo segue su facebook... In compenso ha sdoganato tal Micalizzi Alberto, che è andato da Messora a farsi intervistare... con un grosso curriculum vitae bocconiano e qualche leggerissimo incidente! Andate a cercare su Google per sincerarvi.
E questa era la compagneria? Beh, dai, meglio così. Almeno si sa a quale porta non si deve più andare a bussare.
Però è pazzesco che dopo tanti convegni si sia rimasti con... niente.
Non basta avere ragione, bisogna anche trovare i voti e lì ci piaccia o meno il m5s è stata una formidabile macchina. Come Salvini del resto.
Rimarranno in sella? Beh questo è un altro discorso.
Io partirei dal fatto che se Renzi riesce a far fuori completamente il pd, c'è altro spazio!
Però bisogna adesso mettere la questione elettorale come argomento principale, altrimenti si va poco lontani.
Caro Bazaar,
nella sostanza siamo d'accordo.
poi però c'è la questione della forma.
se sei d'accordo trasferiamo questa discussione sul Comunicato di P101 in merito alle elezioni, che per noi afferma cose importanti.
Riguardo agli interventi del Ferretti: ospitiamo collaboratori di cui non per forza condividiamo posizioni politiche e teoriche, ma lo ospitiamo perché lo consideriamo contributi importanti ad una riflessione, qui sta il dissenso con te, che dev'essere anche di tipo filosofico.
Dexxo: ci aspettavamo il tonfo di Chiesa e Ingroia. Puniti severamente, per la pochezza politica nonché per la loro arroganza.
PaP....Potere al Popolo Africano....stranamente gli italians non li han votati....
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