[ 26 marzo 2018 ]
Ieri davamo conto dell'avviso che, tramite Il Sole 24 Ore, le oligarchie europee lanciavano all'Italia, ovvero ai vincitori delle elezioni, leggi Di Maio e Salvini.
Oggi è la volta di Repubblica che rincara la dose [vedi grafica a sinistra] e, senza giri di parole, annuncia che la Ue chiederà una "Fornero Bis" per ridurre, come da regole europee, il debito pubblico.
Si tratta di un'anticipazione di quel scriverà la Commissione europea nel rapporto di primavera "Ageing Report 2018".Vedremo, quando sarà reso pubblico, cosa conterrà in dettaglio questo "Ageing Report 2018", ma c'è da scommettere che le anticipazioni di Repubblica sono veritiere.
In buona sostanza la Commissione europea fa capire che non sarà concessa al prossimo governo alcuna deroga alle regole sul rientro del debito pubblico (la "flessibilità"), deroga di cui hanno goduto i governi amici Renzi e Gentiloni. Non c'è insomma, per la Commissione, alcun margine per aumentare la spesa pubblica: «Italiani, scordatevi tutte le promesse dei "populisiti"! Scordatevi che sia possibile farla finita con l'austerità! Siete solo agli inizi del "risanamento"».
Concetti che per la verità la Commissione aveva scolpito nel ponderoso Country Report Italy 2018, evidentemente pronto da settimane ma reso pubblico, non a caso, il 7 marzo, tre giorni dopo le elezioni.
Già quel Report mostrava che sotto il trono del prossimo governo, quale che esso sia, la Commissione ha depositato una vera e propria bomba ad orologeria.
Un Report che, al di là del suo carattere ricattattorio, è una spietata disamina dell'economia italiana, della fragilità della sua "crescita", degli enormi squilibri sociali venuti avanti proprio a causa delle terapie austeritarie volute da lorsignori. Che dopo dieci anni di crisi l'economia non ha ancora recuperato i valori del 2007 —investimenti, consumi, Pil. [vedi tabella qui sopra tratta dal Report in questione].
Finita la sceneggiata sui Presidenti delle camere, dopo la pausa pasquale, inizieranno le "consultazioni" per formare il il governo.
Ci penserà Mattarella a farsi garante dei diktat europei? Vorrà già, malgrado ciò esulti dalle sue prerogative, che il Presidente del consiglio incaricato giuri sul rispetto delle direttive Ue? Probabile —ricordiamo che il DEF dovrà essere licenziato il 10 di aprile. In questo caso i "populisti" saranno messi, prima ancora di salire a Palazzo Chigi, con le spalle al muro o, per meglio dire, in rotta di collisione coi poteri forti, o costretti ad ubbidire.
Cosa ci auguriamo noi i lettori lo sanno. Ci auguriamo che Di Maio e Salvini tengano la schiena dritta. Cadranno invece in ginocchio? Accetteranno il ricatto delle oligarchie europee? «Facciamo in modo che non accada. E per farlo non si può stare alla finestra né, tantomeno, fare i gufi». In altre parole, ove i "populisti" non chinassero il capo, i cittadini italiani saranno chiamati presto sostenerli, a mobilitarsi in massa per dire NO ai diktat europei, NO ai tentativi dell'euro-germania di calpestare la volontà dei cittadini e di umiliare il popolo italiano.
Due anni fa, avvertendo che in caso di sfracello del tentativo renziano c'era il rischio dell'arrivo in Italia della Troika, scrivevamo:
Ieri davamo conto dell'avviso che, tramite Il Sole 24 Ore, le oligarchie europee lanciavano all'Italia, ovvero ai vincitori delle elezioni, leggi Di Maio e Salvini.
Oggi è la volta di Repubblica che rincara la dose [vedi grafica a sinistra] e, senza giri di parole, annuncia che la Ue chiederà una "Fornero Bis" per ridurre, come da regole europee, il debito pubblico.
Si tratta di un'anticipazione di quel scriverà la Commissione europea nel rapporto di primavera "Ageing Report 2018".Vedremo, quando sarà reso pubblico, cosa conterrà in dettaglio questo "Ageing Report 2018", ma c'è da scommettere che le anticipazioni di Repubblica sono veritiere.
In buona sostanza la Commissione europea fa capire che non sarà concessa al prossimo governo alcuna deroga alle regole sul rientro del debito pubblico (la "flessibilità"), deroga di cui hanno goduto i governi amici Renzi e Gentiloni. Non c'è insomma, per la Commissione, alcun margine per aumentare la spesa pubblica: «Italiani, scordatevi tutte le promesse dei "populisiti"! Scordatevi che sia possibile farla finita con l'austerità! Siete solo agli inizi del "risanamento"».
Concetti che per la verità la Commissione aveva scolpito nel ponderoso Country Report Italy 2018, evidentemente pronto da settimane ma reso pubblico, non a caso, il 7 marzo, tre giorni dopo le elezioni.
Già quel Report mostrava che sotto il trono del prossimo governo, quale che esso sia, la Commissione ha depositato una vera e propria bomba ad orologeria.
Un Report che, al di là del suo carattere ricattattorio, è una spietata disamina dell'economia italiana, della fragilità della sua "crescita", degli enormi squilibri sociali venuti avanti proprio a causa delle terapie austeritarie volute da lorsignori. Che dopo dieci anni di crisi l'economia non ha ancora recuperato i valori del 2007 —investimenti, consumi, Pil. [vedi tabella qui sopra tratta dal Report in questione].
Finita la sceneggiata sui Presidenti delle camere, dopo la pausa pasquale, inizieranno le "consultazioni" per formare il il governo.
Ci penserà Mattarella a farsi garante dei diktat europei? Vorrà già, malgrado ciò esulti dalle sue prerogative, che il Presidente del consiglio incaricato giuri sul rispetto delle direttive Ue? Probabile —ricordiamo che il DEF dovrà essere licenziato il 10 di aprile. In questo caso i "populisti" saranno messi, prima ancora di salire a Palazzo Chigi, con le spalle al muro o, per meglio dire, in rotta di collisione coi poteri forti, o costretti ad ubbidire.
Cosa ci auguriamo noi i lettori lo sanno. Ci auguriamo che Di Maio e Salvini tengano la schiena dritta. Cadranno invece in ginocchio? Accetteranno il ricatto delle oligarchie europee? «Facciamo in modo che non accada. E per farlo non si può stare alla finestra né, tantomeno, fare i gufi». In altre parole, ove i "populisti" non chinassero il capo, i cittadini italiani saranno chiamati presto sostenerli, a mobilitarsi in massa per dire NO ai diktat europei, NO ai tentativi dell'euro-germania di calpestare la volontà dei cittadini e di umiliare il popolo italiano.
Due anni fa, avvertendo che in caso di sfracello del tentativo renziano c'era il rischio dell'arrivo in Italia della Troika, scrivevamo:
«Ci sono solo due possibilità: o gli italiani, già apparentemente assuefatti e supini, si faranno impaurire e accetteranno la forma estrema di asservimento e sudditanza, oppure si solleveranno. Non ci sono vie di mezzo: o la resa o la rivolta sociale, o subire un regime di protettorato coloniale o una rivoluzione democratica».L'Italia è destinata ad andare presto incontro al bivio: o dentro l'Unione come semicolonia o fuori, come Paese sovrano e indipendente.
2 commenti:
Si avvicina l'ora del contributivo per tutti. Il piddinume col culo al caldo di buone pensioni retributive è sempre più vecchio, e il loro tasso di mortalità si sta avvicinando alla soglia critica. Se si vota tra 5 anni la gran parte non potrà esserci, ergo farli incazzare avrà un impatto ridotto. Dunque è giunta l'ora delle decisioni contributive!
ci penserà l'ISIS a ricordare a salvini&dimaio che con la UE non si sgarra
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