[ 7 settembre ]
Marco Zanni (nella foto), combattivo europarlamentare del Movimento 5 Stelle, sarà uno dei protagonisti del III. Forum internazionale no euro. Lieti di pubblicare le ragioni della sua partecipazione.
"Ho accettato, con molto piacere, l’invito da parte del Coordinamento europeo contro l’Euro per questo III forum internazionale.
Il mio contributo si snoderà tra l’esperienza quotidiana di Bruxelles e una più ampia visione e riflessione sul corso dell’Unione Europea, dell’Eurozona, sul futuro di questi fallimentari progetti di integrazione e sulle prospettive future per il nostro Paese. Ritengo questi eventi fondamentali per aprire il dibattito politico, accademico e sociale sulla moneta unica e sul futuro dell’Europa dopo l’Unione Europea.
L’aspra critica al modello unionista non può esimersi dal considerare la situazione mondiale che ha visto il ritorno, l’ascesa e l’imposizione, in particolare dagli anni ’80, del modello liberista, uscito sconfitto dopo la Seconda Guerra Mondiale e reintrodotto tramite i Trattati europei dalla finestra.
Se si riescono a capire le motivazioni della nascita di questo progetto, l’ideologia che sottende i trattati e il funzionamento delle sue istituzioni, si matura la consapevolezza riguardo l’irriformabilità dell’Unione Europea e la conseguente necessità di uno smantellamento che porti a un nuovo assetto istituzionale.
Fin dagli inizi degli anni ’60 (dopo le prime spinte atlantiste del dopo guerra con Monnet e Spinelli), il Piano Werner, il Serpente monetario e il Sistema Monetario Europeo (SME), individuano la chiara volontà delle élite europee di calare dall’alto e spingere una maggiore integrazione politica attraverso limitazioni di sovranità per gli Stati, soprattutto nel campo delle politiche monetarie, di bilancio ed economiche. Nonostante i non esaltanti risultati dal lato economico, la storia ha offerto il movente per il grande passo. La caduta del muro di Berlino in concomitanza alla nascita del “Comitato Delors” sono stati un nuovo e potente ossigeno per il progetto unionista. La paura di una nuova Germania unita e una smisurata ma voluta cultura del “totale ottimismo” riguardo l’integrazione europea hanno dato l’impulso decisivo ai lavori per costituire l’Unione Economica e Monetaria Europea, di cui l’Euro è l’architrave.
Il Trattato di Maastricht del 1992 e conseguentemente l’Euro sono stati i due colpi sovversivi che hanno minato e smantellato il modello economico voluto, dopo le due guerre mondiali, dai nostri padri costituenti, e marchiato a fuoco nella nostra Carta Costituzionale.
Sprofondiamo nell’ordoliberismo, nel liberismo “ordinamentale” che s’impadronisce lentamente e progressivamente delle istituzioni democratiche del Paese svuotandole di tutte le prerogative fondamentali e distruggendo quel modello di Stato basato sulla tutela universale del lavoro e del risparmio da parte dello stesso. Nel 2009, il nuovo Trattato di Lisbona, esplicita addirittura il modello di sviluppo socio - economico insito nei Trattati: l’ “economia sociale di mercato”, cioè l’ordoliberismo mercantilista di stampo germanico.
La moneta unica è la frusta delle élite europee, che obbliga, nel suo mal funzionamento, a “riforme strutturali” per adattarsi al modello impostato dai Trattati in palese contrasto con le Costituzioni sociali del dopoguerra.
L’Euro è diventato uno strumento di governo da parte di Bruxelles e delle élite europeiste su interi paesi. Abbiamo visto come la Grecia sia stata il più grande laboratorio sociale, politico e economico europeo: liberalizzazioni, distruzioni della domanda interna, svalutazione del lavoro e svendita del patrimonio pubblico. Il popolo e lo Stato greco sono stati schiacciati e umiliati nel nome dell’Unione Europea e della sua folle costruzione, ed oggi il Paese ellenico è diventata la prima colonia immolata al Dio euro. Uno Stato che non può decidere la propria politica fiscale e monetaria è uno stato che non ha futuro.
Per questo la sovranità nazionale e lo Stato-nazione, che il progetto unionista individua come causa di tutti i mali e ostacolo alla forzata integrazione verso un’Europa unita, in tutte le sue forme, è inscindibile dalla tutela dei diritti fondamentali che costituiscono l'essenza della democrazia costituzionale. Più il tempo passa più diventerà difficile e complicato ricostruire un nuovo progetto dalle macerie lasciate dall’UE: diventa quindi fondamentale creare in fretta un fronte comune che miri allo smantellamento di questo progetto criminale che è l’Unione Europea e che ha nella moneta unica il sui braccio armato più potente, al ripristino della democrazia in senso sostanziale esplicitata attraverso i dettami costituzionali e alla liberazione di un Paese che oggi si trova sotto una dittatura liberista orchestrata dai mercati.
L’Unione Europea e l’euro sono insostenibili e irriformabili per definizione, e come tutti i progetti imperialisti giungeranno a una conclusione e crolleranno, volontariamente o involontariamente: non perdiamo tempo e riuniamo tutti i patrioti che hanno denunciato e combattuto contro questo crimine per costruire una nuova Italia sovrana che si riprenda il posto di grande potenza economica e industriale mondiale che le compete.
Marco Zanni
6 settembre
3 commenti:
Quindi... traiamone un po' di CONSEGUENZE RAZIONALI.
1) essendo irreformabile.... l'Eurozona non va "corretta dall'interno", ma va DISTRUTTA!!! Ok?
2) poichè i vertici TRADITORI (Di Maio, Borrelli e Casaleggio, solo per fare tre nomi... + il codazzo infinito dei loro servetti scodinzolanti!) vogliono l'esatto OPPOSTO (RESTARE nell'eurozona per riformarla (non son stupidi: son dei bastardi traditori al servizio della finanza massonica usa-uk!), allora delle due l'una:
-a)Zanni esce da un gruppo che serve solo gli interessi di banche e finanza.
-b)Zanni è abbastanza forte da cacciare i traditori e ripulire quel che adesso appare come una fogna: il M5S...
Stima e Rispetto per Zanni e Valli, ma vi vedo messi male... assai.
Vi pugnaleranno alla schiena. I "VOSTRI".... purtroppo!
Fabio Castellucci
https://fabiocastellucci.wordpress.com/2016/05/29/la-parabola-discendente-del-m5s-si-puo-invertire/
Castellucci ha ragioni "tecniche" da vendere, Di Maio e Grillo devono sparire dal M5S, altrimenti non c'è storia, rimarrà sostanzialmente tutto come prima.
Tuttavia c'è un problemino politico: senza Grillo e Di Maio oggi il M5S si disgrega, o comunque, nella migliore delle ipotesi, non andrà mai al potere. Il motivo è duplice: da un lato i filtri messi in campo dallo strapotere di chi oggi ha il vero potere, dall'altro la pochezza culturale degli italiani, martoriati dall'alto e dal basso, da destra e da sinistra, davanti e (soprattutto) didietro, da decenni di malcostume mediatico, didattico (formazione), comportamentale, distributivo, di malagiustizia, di sudditanza, ecc. ecc. Oggi il referendum sull'euro in Italia sarebbe perso!
Perciò il vero auspicio è un altro: che vinca il M5S a Roma e in Italia, grazie all'attuale "direttorio", e dal giorno dopo inizi il processo di spaccatura verso un seguito più consapevole e ragionato, grazie soprattutto alla più grande spaccatura nel resto del mondo.
Marco Zanni scrive : "L’Unione Europea e l’euro sono insostenibili e irriformabili per definizione, e come tutti i progetti imperialisti giungeranno a una conclusione e crolleranno, volontariamente o involontariamente: non perdiamo tempo e riuniamo tutti i patrioti che hanno denunciato e combattuto contro questo crimine per costruire una nuova Italia sovrana che si riprenda il posto di grande potenza economica e industriale mondiale che le compete."
La posizione di Marco Valli, portavoce M5S in Europa, è diversa: "I vari capi di Stato (in particolare il nostro Premier non eletto) devono smetterla di difendere religiosamente la moneta unica. Bisogna sedersi a un tavolo e decidere se risolvere il problema con una vera integrazione, dove la Germania sarà più solidale, o con un ritorno concordato alle monete nazionali, prima che questo avvenga in modo disordinato o, peggio, si arrivi ad un'Europa di governi estremisti. Il Movimento 5 Stelle non vuole il caos in Europa: quando sarà legittimamente al Governo si batterà per cercare di salvare l'unità europea, portando sul tavolo l'enorme problema della moneta unica e il suo possibile smantellamento."
Mettetevi prima d'accordo tra di voi e poi discutiamo ...
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