[ 27 marzo ]
Proprio oggi i giornali, anzitutto quelli di fede renziana, esultano per i "79mila posti a tempo indeterminato in più nel primo bimestre del 2014". Viva il Jobs Act quindi? Nient'affatto. Vedremo in futuro se si tratta di occupazione aggiuntiva o di licenziati che sono stato riassunti con le nuove regole capestro.
Intanto però sono giunti proprio oggi i dati dell'ISTAT, che smentiscono clamorosamente tutte le sirene della "ripresa in corso".
Leggiamo:
«A gennaio 2015 il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, diminuisce dell'1,6% rispetto a dicembre, registrando flessioni dello 0,9% sul mercato interno e del 3,1% su quello estero.
Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo diminuisce dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti (-0,6% per il fatturato interno e +1,0% per quello estero).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di gennaio 2014), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 2,5%, con cali del 3,7% sul mercato interno e dello 0,3% su quello estero.
Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un incremento congiunturale per i beni intermedi (+0,3%), mentre registrano variazioni negative per l'energia (-13,6%), per i beni strumentali (-2,2%) e per i beni di consumo (-0,4%).
L'indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, del 5,6%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dell'energia.
Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,1%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-27,0%).
Per gli ordinativi totali, si registra una diminuzione congiunturale del 3,6%, sintesi di un aumento dello 0,7% degli ordinativi interni e un calo del 9,0% di quelli esteri.
Nel confronto con il mese di gennaio 2014, l'indice grezzo degli ordinativi segna una variazione negativa del 5,5%. L'incremento più rilevante si registra per i prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,0%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-9,2%)».
Quindi: malgrado la caduta del prezzo del petrolio; malgrado il "miracoloso" Quantitative Easing da 1140mld della BCE (con contestuale discesa dei rendimenti dei titoli di stato, dei tassi dei mutui e dei prestiti); nonostante la svalutazione dell’euro...
DELLA RIPRESA NON C'E' TRACCIA: le banche non prestano, i consumatori non consumano, i capitalisti non investono (né pensano di farlo in futuro).
Mi perdonerete la presunzione, ma avevo visto giusto il 6 febbraio scorso!
1 commento:
1) Il tasso di disoccupazione pare al 13.4% cioè il record (ma a mio avviso è sottostimato).
Sta aumentando a livelli record e molte volte un lavoro di 8 ore è spezzato in due lavori da 4 dando la falsa idea di un occupato in più. (In realtà ciò crea altra recessione).
2) C'è un "però"...questo tasso sta salendo ma è allo stesso tempo sovrastimato!
I confindustriali che hanno bisogno di assumere, infatti, confidando nel governo amico (e con larga maggioranza) attendevano da tempo il jobs act per assumere lo stesso numero di persone ma senza più diritti.
3) L'unica costante è che i diritti non ci sono più, solo briciole.
4) Alcuni addirittura hanno ricattato i lavoratori (vedasi nord est) con "licenziati e ti riassumo tra 6 mesi col nuovo contratto " (che peraltro per la azienda vale anche diverse migliaia di euro di bonus ).
Renzi parla di 70 mila assunzioni in più rispetto al 2013 grazie al jobs act.
1)In realtà non sono assunzioni ma aziende che chiedono informazioni.
2)Parla di assunzioni a tempo indeterminato e tutele crescenti per dei licenziamenti automatici.
3)Arriva perfino a dire che ai lavoratori, resi tutti dei precarissimi, daranno il mutuo!!!!!!!!!
Come giudicate voi un simile individuo e un simile partito di corrotti?
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