11 novembre.
Chi era al Forum europeo di Assisi ricorderà certamente la densa prolusione di Alberto Montero (nella foto), economista noto per la sua vicinanza al movimento PODEMOS.
Giorni addietro scrivevamo degli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto degli spagnoli, i quali danno PODEMOS come primo partito.
Ma cos'è PODEMOS? Davvero è la versione spagnola del Movimento 5 Stelle? Di sicuro una differenza salta agli occhi: PODEMOS è il risultato politico di un potente movimento sociale, quello degli Indignados.
Qui sotto riportiamo la seconda parte della prolusione che Alberto Montero ha svolto a Pescara il 9 novembre scorso in occasione del convegno promosso dall'associazione Asimmetrie, "L'Italia può farcela?".
Montero spiega il fenomeno PODEMOS e le ragioni per le quali l'eventuale vittoria di questo movimento potrebbe mutare radicalmente il quadro politico spagnolo.
Chi era al Forum europeo di Assisi ricorderà certamente la densa prolusione di Alberto Montero (nella foto), economista noto per la sua vicinanza al movimento PODEMOS.
Giorni addietro scrivevamo degli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto degli spagnoli, i quali danno PODEMOS come primo partito.
Ma cos'è PODEMOS? Davvero è la versione spagnola del Movimento 5 Stelle? Di sicuro una differenza salta agli occhi: PODEMOS è il risultato politico di un potente movimento sociale, quello degli Indignados.
Qui sotto riportiamo la seconda parte della prolusione che Alberto Montero ha svolto a Pescara il 9 novembre scorso in occasione del convegno promosso dall'associazione Asimmetrie, "L'Italia può farcela?".
Montero spiega il fenomeno PODEMOS e le ragioni per le quali l'eventuale vittoria di questo movimento potrebbe mutare radicalmente il quadro politico spagnolo.
8 commenti:
Sarà che a forza di delusioni e fregature invecchiando si diventa pessimisti, ma più che al M5S temo che Podemos assomigli a Syriza; come dire dalla padella nella brace).
Ovviamente spero di sbagliarmi.
G.B.
Syriza greca è una cosa molto diversa da Syriza italiana.
La differenza è che gli indignados erano scesi in piazza confusi ma incazzati col sistema, quindi in forma già politica, mentre gli italiani riempivano le piazze per seguire lo spettacolo di Grillo, ridendo delle loro disgrazie, come ad una moderna Woodstock, quindi in forma pre-politica, che in gran parte è rimasta tale.
Se Montero verrà assimilato da Podemos e la campagna no-euro dei grillini prenderà forza, la convergenza è scontata e foriera della contro-reazione vittoriosa che tanto attendiamo.
Ci sono tutti discorsi su casta, dirittiumani e via dicendo, temi che sono stati purtroppo anche assimilati dalle masse popolari a causa di decenni di martellante propaganda e che anche per questo trovano posto dentro Podemos.
Io ho sentito solo il pezzetto del suo intervento che voi state riportando e rilevo che a parte questi luoghi comuni non gli ho sentito dir nulla circa eventuali piani di lavoro per riassorbire la disoccupazione, unica cosa a potere aiutare la gente che perde la casa e la dignità. Niente sulla programmazione di sviluppo dei settori strategici della sua nazione che è precondizione essenziale alla realizzazione di questi piani. Niente sulla collocazione internazionale che la Spagna dovrebbe, secondo Podemos, tenere nell'immediato futuro e che è precondizione essenziale per programmare lo sviluppo dei predetti settori strategici.
Magari ne parla nel resto dell'intervento che non ho visto, ma le premesse non mi sembrano troppo buone.
@Giovanni
Scrivi:
"...non gli ho sentito dir nulla circa eventuali piani di lavoro per riassorbire la disoccupazione, unica cosa a potere aiutare la gente che perde la casa e la dignità. Niente sulla programmazione di sviluppo dei settori strategici della sua nazione che è precondizione essenziale alla realizzazione di questi piani. Niente sulla collocazione internazionale che la Spagna..."
Ma scusa, dice che è contro l'euro, non ti basta?
La politica alla moda consiste in "euro sì/euro no", il resto è vecchiume ideologico, non lo sapevi?
Non sei à la page.
Come dice quel simpatico pasticcione boccalone che non imparerà mai nella vita: "Con "euro sì/euro no" affermiamo la nostra identità"...
Non c'è niente da fare, gli eventi vanno da soli mentre l'umanità si agita come un formicaio impazzito. Speriamo che il sistema crolli sulle sue contraddizioni interne, che sono tante, ma scordiamoci che "il popolo" possa mai e poi mai organizzare una autentica risposta politica basata su ideali, analisi storico economiche serie e progetti concretamente realizzabili.
Ah sì...l'economia verde...i matrimoni gay, ovvio, come no...e i ghiacciai che si sciolgono, per carità...la salvaguardia del basilico ligure dop nel pesto alla genovese...
Bisogna capire cosa s'intende per "no euro". Da quello che ho capito esistono due visioni distinte di "no euro". Una visione di tipo "radicale" portata avanti da molti movimenti sia di dx che di sx secondo cui l'euro va smantellato e ritornare alle valute nazionali; e una visione "moderata" secondo cui l'euro sì non funziona, ma con alcuni piccoli accorgimenti, senza modificare la struttura UE si può arrivare ad una soluzione.
PODEMOS mi pare abbracci la seconda visione. Ma una curiosità: non erano loro che si definivano "nè anticapitalisti nè antiliberisti"?
"No Euro" è un programma piuttosto indefinito. Quello che si dovrebbe dire sarebbe "NO a quest'Europa" (e quindi anche No Euro che però da solo non basta e dice poco.
Anonimo delle 18:50
Sono d'accordo.
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