7 novembre.
* Fonte Coordinamento sinistra contro l'euro
Il Coordinamento della sinistra contro l'euro promuove un incontro nazionale dei movimenti no-euro. L'incontro si svolgerà a Firenze sabato 6 dicembre, con inizio alle ore 10:00.
Dove? Presso il Dopolavoro Ferroviario, VIA ALAMANNI 4 (vedi la mappa più sotto).
Dove? Presso il Dopolavoro Ferroviario, VIA ALAMANNI 4 (vedi la mappa più sotto).
«È senso comune che il 15 settembre 2008 sia una data spartiacque. Con la bancarotta della Lehman Brothers entrava in crisi il sistema globale contraddistinto dalla assoluta prevalenza della finanza speculativa e predatoria su tutte le sfere della vita economica e sociale. Si sbagliava chi pensava che, visto il collasso, sarebbe stato abbandonato il neoliberismo.
Il sistema politico finanziario, gestito da ristrette e onnipotenti élite oligarchiche, hanno infatti ripreso a lavorare a pieno ritmo e potrebbero portare ad un nuovo e più tremendo disastro globale. L’Unione europea non è l’epicentro della crisi sistemica per caso. Ciò dipende anzi dai criteri con cui è stata concepita, dipende dalla sua struttura di cui la moneta unica è lo strumento.
Via L. Alamanni: a 400metri dalla stazione ferroviaria di S.M. Novella |
Malgrado ogni evidenza sulla insostenbilità dell’euro, i dominanti hanno fatto di tutto per tenerla in vita. Le conseguenze per i popoli, compreso quello italiano, sono stati devastanti. Per evitare la spoliazione e l’inesorabile declino del nostro Paese, l’uscita dall’euro e dall’Unione europea, la riconquista della sovranità nazionale, sono passaggi non sufficienti, ma assolutamente necessari.
Le cose cambiano.
Se fino a ieri la proposta di uscita dall’euro era minoritaria, oggi rappresenta una larga fetta della popolazione. L’incapacità delle classi dominanti e dei suoi fantocci politici, la loro ottusità nel massacrare i popoli pur di tenere in vita il moribondo, apre grandi spazi alla proposta di voltare pagina. Ci spieghiamo così come mai forze politiche parlamentari — anche quelle che hanno avuto responsabilità di primo piano nel sostenere la moneta unica e le politiche neoliberiste: dal voto favorevole al Trattato di Maastricht all’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione — si vadano riposizionando nella speranza di evitare di essere travolte.
Questa conversione, in certi casi più formale che sostanziale, ha avuto pesanti conseguenze sulla costellazione di associazioni anti-euro e “sovraniste” che per prime avevano indicato la via dell’uscita dall’euro, dell’alternativa della sovranità, e della difesa della Costituzione democratica. Si fa strada la tendenza a smobilitare ed a delegare a forze come la Lega Nord, Fratelli d’Italia o il Movimento 5 Stelle, il compito di portarci fuori dal marasma.
E’ possibile fermare questo corso? Ci si può fidare dei gattopardi liberisti che fino a ieri stavano nella stanza dei bottoni? Al tempo stesso, fino a che punto possiamo considerare il Movimento 5 Stelle una forza autenticamente sovranista? O non è forse necessario che le associazioni, i movimenti ed anche i singoli cittadini che per primi hanno denunciato il sistema eurista, si raggruppino per offrire loro una seria e coerente alternativa politica ai cittadini?
Proviamoci!
Per questo il Coordinamento della Sinistra contro l’Euro promuove l’incontro del 6 dicembre prossimo, invitando a partecipare tutti coloro che condividono lo spirito di questa lettera aperta. La crisi sociale e politica conoscerà nuove accelerazioni. Occorre organizzarsi, unirsi. Verifichiamo assieme se questo è possibile».
Per adesioni e informazioni: info@sinistracontroeuro.it* Fonte Coordinamento sinistra contro l'euro
10 commenti:
718L'appello è veramente commendevole perché il M5S da solo, anche se fosse fanaticamente sovranista, non potrebbe farcela.
Riunire le forze in un "Patto sovranista" potrebbe essere l'argomento del Convegno. Ma il tempo stringe e sarà dura se si decide di spingere per un sovranismo monetario che si configurerebbe come una"ribellione" all'attuale programma dell'U.E.
Non capisco tuttavia perchè facciate coincidere il sovranismo col movimento no-euro. Per tanti, il sovranismo ha ambizioni ben superiori, è un movimento antiglobalista.
Non sto dicendo che il no-euro non possa costituire un obiettivo tattico su cui fare convergere forze eterogenee, chiederei soltanto un rispetto lessicale. Lasciate che gli anti-globalisti possano decidere il loro modo di intendere il sovranismo.
In caso contrario, non è che si ricerca un'alleanza ampia, si sposta direttamente (a destra, mi pare chiaro) l'asse della stessa alleanza.
L'unica cosa che mi disturba, e parecchio anche, è il termine "sinistra" e se fosse "destra" sarebbe uguale. Roba vecchia, superata e obsoleta. Tutto il resto è OK !
SANT'IDDIO!
caro Sanna, noi pensiamo che questa solfa della scomparsa di destre e di sinistra, sia il refrain inconfondibile del pensiero unico liberista —che ha vinto. Ogni giorno, in ogni Tv, in ogni giornale di regime, in ogni bar dello sport, sentiamo questa narrazione: "le ideologie sono morte", "il muro di Berlino è caduto", "non esistono né destra né sinistra". Questa narrazione fa comodo a chi comanda.
venendo alla SOSTANZA.
Ha vinto o no il pensiero liberista?
Si ha vinto.
E' nato forse con l'0euro o esso ha una lunghissima storia che risale all'avvento della borghesia?
Sì ha una lunghissima storia.
Il liberismo non è forse un'IDEOLOGIA di destra?
Sì è di destra, e lo sanno anche i sassi.
Insomma, la solfa della fine della dicotomia destra-sinistra è la maschera di chi sta a destra.
Liberismo e destra esistono indubbiamente. Tuttavia il termine "destra" è polisemico, forse pure persino caleidoscopio !!. Il Fascismo era di destra, ma Grandi, Badoglio, la stessa Monarchia non erano di destra anche loro? E Hitler era di destra? Il Nazismo era di destra. E il Sionismo è destra o sinistra? E l'ISIS è di destra o di sinistra?
E' difficile ragionare per etichette ed è ambiguo impostare su di esse dei programmi politici. Le etichette sono sigle di comodo per gente che si annoia a ragionare e soprattutto a studiare lastoria. Molte ideologie sono morte è vero ma ce ne sono di nuove e molte di quelle vecchie sopravvivono stentatamente. Una di queste è la sinistra italiana.
caro Anonimo,
noi non siamo gente che segua la corrente, tantomeno il pensiero unico né destra-né sinistra, quindi tutto il potere a chi ce l'ha già, ...ovvero il centro (liberal-liberista).
Destra e sinistra sono certamente concetti polisemici, ciò non vuol dire che ogni concetto, in quanto polisemico, sia da espellere dal gergo politico.
Anche i concetti di UMANITA', ESSERE UMANO,DEMOCRAZIA, LIBERTA', GIUSTIZIA, STATO, NAZIONE... sono polisemici, in quanto ogni corrente di pensiero gli attribuisce un determinato contenuto di senso.
Che vogliamo fare? Cancellare col bianchetto dal vocabolario politico tutti quei concetti che sono assunti da molti e non solo dalle sette?
Meno male: la polisemia dei concetti è all'origine di ogni confusione in politica (spesso anche negli affari!).
Del resto è così anche per molte filosofie. Si tratta di una tara costituzionale del linguaggio umano umano e sugli equivoci del linguaggio si sono giocate molte partite.
L'unico rimedio è circostanziare le espressioni ed è per questo che i discorsi di molti uomini di cultura sono così lunghi, pedanti e ingarbugliati.
Beata la matematica!
SANT'IDDIO Redazione Sollevazione, il caro Sanna, per me HA RAGIONE. Le VECCHIE DESTRA E SINISTRA vanno ASSOLUTAMENTE ripensate, rappresentando esse un mondo superato e obsoleto dove esistevano contrapposizioni oggi non più accettabili, se vogliamo costruire una società più civile e democratica. IN UNA SOCIETA' MODERNA ED ETICA NON POSSONO ESISTERE CONFLITTI DI INTERESSE, ma il giusto riconoscimento sia morale che economico per TUTTI i ruoli (finanza speculativa esclusa). Tutto ciò che oggi ci divide fa il gioco delle elites dominanti: le ideologie di destra e di sinistra sono, per loro, la migliore arma. Dove sarà, nell'immediato futuro, lo spartiacque ideologico su cui ci dovremo schierare: keynesismo e liberismo, o da una parte o dall'altra. Oggi abbiamo persone che si definiscono di destra che hanno uno spirito sociale più forte di gente che si ritiene di sinistra e ciò fa ancora più confusione e caos e le elites gongolano. Il 6 dicembre ci sarò, apprezzo l'iniziativa, ma dobbiamo svegliarci; stare ancorati al passato ci ucciderà, TUTTI.
spettabile Redazione, ti invito a pensare che destra e sinistra oggi siano l'evidenza più macroscopica dei danni fatti dal gianobifrontismo creato ad arte dalle oligarchie plutomassofinanziarie mondialiste.....filosofi di grande lucidità come Diego Fusaro, affermano questo..... in questo tempo non vedo più alcuna differenza tra noi socialisti nazionalisti e voi comunisti veri......lasciate perdere sinistra...quella vera siete voi e siamo noi, quella falsa è dei camerieri di cui Pittibimbo è il capofila.
Come in altre occasioni ho avuto modo di dire, visto che ci si colloca a sinistra, vorrei che i contenuti dei comunicati siano più incentrati sull'uscita dall'Unione Europea piuttosto che sull'uscita dal solo €uro, tanto più per il fatto che ci si definisce sovranisti e si parla di democrazia e costituzione. Mi piacerebbe che il messaggio si distanziasse da subito ed il più possibile da quello dei liberisti di lega e compagnia bella.
Simone "ArticoloUno" Boemio
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