Chianciano Terme 10-11 marzo
MARIANO FERRO del Movimento dei “Forconi” siciliano e FELICE FLORIS saranno a Chianciano
NUOVO ORDINE DEI LAVORI DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE PER IL MPL
Come sapete l’Assemblea, che doveva svolgersi ai primi di febbraio, causa neve, è stata posticipata al 10-11 marzo. Nel frattempo è andato avanti il flusso degli accadimenti, nazionali e internazionali.
Il
governo Monti ha approvato nuove misure “liberalizzatrici” e dichiara di voler
procedere sull’Art. 18, introducendo ulteriore flessibilità nel mercato del lavoro. Gli eurocrati hanno approvato nelle
linee generali il cosiddetto “Fiscal compact”, un ulteriore Trattato che invece
di fare marcia indietro sui criteri falliti di Maastricht e Lisbona, li
conferma e li rafforza, con l’aggravante che viene definitivamente stracciata,
sotto la pressione tedesca, ogni effettiva sovranità nazionale.
Sono giunti gli ultimi dati che confermano che l’Italia è in recessione e che questa si aggraverà pesantemente nel 2012. Dati Unioncamere prevedono la chiusura di migliaia di piccole e medie imprese e 650mila nuovi disoccupati. Le banche, che hanno preso decine di miliardi dalla Bce a interessi zero, tesaurizzano e non danno un solo all'economia reale.
Sono giunti gli ultimi dati che confermano che l’Italia è in recessione e che questa si aggraverà pesantemente nel 2012. Dati Unioncamere prevedono la chiusura di migliaia di piccole e medie imprese e 650mila nuovi disoccupati. Le banche, che hanno preso decine di miliardi dalla Bce a interessi zero, tesaurizzano e non danno un solo all'economia reale.
Nel frattempo veniamo a sapere che Il
debito pubblico nel 2011 è aumentato di altri 55 miliardi. In barba al golpe bianco che ha portato Monti al
governo, il famigerato spread sale nuovamente, accrescendo i
costi per il rifinanziamento e quindi la forza di ricatto della finanza
speculativa che detiene gran parte del debito pubblico italiano. Ulteriori
manovre finanziarie sono alle porte, aggravando recessione, disoccupazione e
impoverimento di larghe masse di popolazione.
Poi c’è la Grecia. Non sazi di aver inferto al popolo ellenico un’austerità crudele, e malgrado il sofferto voto favorevole del Parlamento di Atene che ha approvato, con la pistola puntata alla tempia, nuove draconiane misure antipopolari, i vertici dell’UE hanno sospeso nuovamente la concessione del promesso prestito-capestro. Come può la Grecia, da quattro anni in recessione, onorare i suoi debiti? Semplicemente non potrà. E’ evidente che Berlino, Francoforte e Bruxelles, vogliono spingerla fuori dall’euro e mandarla in default. Tanto oramai il “contagio” non ci sarà, alle banche europee è stato concesso il tempo di cui avevano bisogno per sbarazzarsi dei titoli greci che esse avevano in portafoglio. Noi lo avevamo detto già due anni fa, che sarebbe andata a finire così, che gli oligarchi dell’Unione non era la Grecia che volevano salvare, ma il capitalismo usuraio-bancario europeo e internazionale.
Dopo la Grecia il prossimo paese sarà il Portogallo, già spinto sull’orlo dell’abisso. E se farà default il Portogallo sarà difficile che il sistema bancario spagnolo, primo creditore del Portogallo, non faccia crack. A quel punto l’Unione potrebbe spezzarsi in due, e tutto sarà possibile. Monti si rivelerà una parentesi fallimentare, il marasma politico e sociale si approfondirà. Grandi forze sociali usciranno dal letargo, si metteranno in movimento. Ma come?
Oggi il popolo lavoratore, come vuole la casta dei politicanti, è come diviso in due tronconi. I lavoratori dipendenti versus lavoratori autonomi. Tra i primi sono troppi quelli che, invece di opporsi strenuamente ai piani di austerità che lo colpiscono, tacciono e se la prendono con gli autonomi “affinché paghino finalmente le tasse”. Occorre sfuggire a questa trappola, altrimenti si fa la fine dei Polli di Renzo. Non è col mal comune mezzo gaudio che si eviterà il baratro, ma costruendo un terzo fronte, un fronte popolare per una rivoluzione democratica che cacci i politicanti della seconda repubblica, portaborse di questa o quella frazione del grande capitalismo finanziario, un fronte che sia disposto a governare il paese per evitare il suo collasso finale.
Per questo è importante la lezione che ci viene dal Movimento dei Forconi, un esempio di come questo terzo fronte potrebbe prendere vita nel resto del paese. Un movimento popolare indipendente che pur seguendo l’esempio di lotta del popolo greco, rifugge dalle divisioni partitiche, chiama alla più ampia unità e cerca metodi di lotta appunto unificanti.
Si richiede insomma, a chiunque abbia a cuore i diritti e la vita del popolo lavoratore e dell’Italia tutta intera, di essere a tutto preparati e, per essere a tutto preparati, occorrono non solo idee chiare sulle misure radicali necessarie per evitare la catastrofe (uscita dall’euro e dall’Unione, riconquista della sovranità nazionale e monetaria, nazionalizzazione della banca centrale e del sistema bancario, cancellazione del debito pubblico, piano nazionale per il lavoro, ecc), occorre che chi condivida una linea politica sia ben organizzato, e con radici ben salde nei movimenti popolari reali.
In questo senso l’Assemblea è solo un passo, ma un passo importante, poiché è il primo che indica la direzione di marcia.
Ordine dei lavori
«Il fronte ampio, la rivoluzione democratica, il socialismo possibile»
Relatore: Moreno Pasquinelli
Seconda sessione: ore 14:30-17:30
«Come evitare la catastrofe: il nostro programma di fase. Il Manifesto del MPL»
Relatore: Leonardo Mazzei
Pausa
Terza sessione: ore 18:00- 19:45
«Voto sui documenti ed elezione della Direzione nazionale»
Quarta sessione: ore 21:00-24:00
«Le azioni che proponiamo»
Relatore: Massimo De Santi
Domenica 11 marzo
Poi c’è la Grecia. Non sazi di aver inferto al popolo ellenico un’austerità crudele, e malgrado il sofferto voto favorevole del Parlamento di Atene che ha approvato, con la pistola puntata alla tempia, nuove draconiane misure antipopolari, i vertici dell’UE hanno sospeso nuovamente la concessione del promesso prestito-capestro. Come può la Grecia, da quattro anni in recessione, onorare i suoi debiti? Semplicemente non potrà. E’ evidente che Berlino, Francoforte e Bruxelles, vogliono spingerla fuori dall’euro e mandarla in default. Tanto oramai il “contagio” non ci sarà, alle banche europee è stato concesso il tempo di cui avevano bisogno per sbarazzarsi dei titoli greci che esse avevano in portafoglio. Noi lo avevamo detto già due anni fa, che sarebbe andata a finire così, che gli oligarchi dell’Unione non era la Grecia che volevano salvare, ma il capitalismo usuraio-bancario europeo e internazionale.
Dopo la Grecia il prossimo paese sarà il Portogallo, già spinto sull’orlo dell’abisso. E se farà default il Portogallo sarà difficile che il sistema bancario spagnolo, primo creditore del Portogallo, non faccia crack. A quel punto l’Unione potrebbe spezzarsi in due, e tutto sarà possibile. Monti si rivelerà una parentesi fallimentare, il marasma politico e sociale si approfondirà. Grandi forze sociali usciranno dal letargo, si metteranno in movimento. Ma come?
Oggi il popolo lavoratore, come vuole la casta dei politicanti, è come diviso in due tronconi. I lavoratori dipendenti versus lavoratori autonomi. Tra i primi sono troppi quelli che, invece di opporsi strenuamente ai piani di austerità che lo colpiscono, tacciono e se la prendono con gli autonomi “affinché paghino finalmente le tasse”. Occorre sfuggire a questa trappola, altrimenti si fa la fine dei Polli di Renzo. Non è col mal comune mezzo gaudio che si eviterà il baratro, ma costruendo un terzo fronte, un fronte popolare per una rivoluzione democratica che cacci i politicanti della seconda repubblica, portaborse di questa o quella frazione del grande capitalismo finanziario, un fronte che sia disposto a governare il paese per evitare il suo collasso finale.
Per questo è importante la lezione che ci viene dal Movimento dei Forconi, un esempio di come questo terzo fronte potrebbe prendere vita nel resto del paese. Un movimento popolare indipendente che pur seguendo l’esempio di lotta del popolo greco, rifugge dalle divisioni partitiche, chiama alla più ampia unità e cerca metodi di lotta appunto unificanti.
Si richiede insomma, a chiunque abbia a cuore i diritti e la vita del popolo lavoratore e dell’Italia tutta intera, di essere a tutto preparati e, per essere a tutto preparati, occorrono non solo idee chiare sulle misure radicali necessarie per evitare la catastrofe (uscita dall’euro e dall’Unione, riconquista della sovranità nazionale e monetaria, nazionalizzazione della banca centrale e del sistema bancario, cancellazione del debito pubblico, piano nazionale per il lavoro, ecc), occorre che chi condivida una linea politica sia ben organizzato, e con radici ben salde nei movimenti popolari reali.
In questo senso l’Assemblea è solo un passo, ma un passo importante, poiché è il primo che indica la direzione di marcia.
Ordine dei lavori
sabato 10 marzo
Prima sessione: ore 10:00-13:00
Prima sessione: ore 10:00-13:00
«Il fronte ampio, la rivoluzione democratica, il socialismo possibile»
Relatore: Moreno Pasquinelli
Seconda sessione: ore 14:30-17:30
«Come evitare la catastrofe: il nostro programma di fase. Il Manifesto del MPL»
Relatore: Leonardo Mazzei
Pausa
Terza sessione: ore 18:00- 19:45
«Voto sui documenti ed elezione della Direzione nazionale»
Quarta sessione: ore 21:00-24:00
«Le azioni che proponiamo»
Relatore: Massimo De Santi
Domenica 11 marzo
ore 09:30-12:30
«Da SICILIA E SARDEGNA una RISCOSSA POPOLARE»
Incontro con Mariano Ferro del Movimento dei Forconi Siciliani
Felice Floris del Movimento dei Pastori Sardi
Presenta e coordina Massimo De Santi
«Da SICILIA E SARDEGNA una RISCOSSA POPOLARE»
Incontro con Mariano Ferro del Movimento dei Forconi Siciliani
Felice Floris del Movimento dei Pastori Sardi
Presenta e coordina Massimo De Santi
Dove ci riuniamo? Come partecipare?
Prenota!
L'Assemblea nazionale, sabato 10 e domenica 11 marzo.
L'assemblea si svolgerà a Chianciano Terme, presso il Grande
Albergo le Fonti. Viale della libertà 523.
Per prenotazioni: movimentopopolarediliberazione@gmail.com oppure telefonare al 347.7815904 (Leonardo). Per chi
vuole pernottare e usufruire dei pasti —costo della pensione completa dalla
cena del sabato al pranzo della domenica: € 40,00. € 48,00 in camera singola. Si può pernottare anche la notte di venerdì 9 marzo.
E’ ovviamente possibile partecipare all’ASSEMBLEA NAZIONALE a chi voglia arrangiarsi per fatti suoi, e per i pendolari.
E’ ovviamente possibile partecipare all’ASSEMBLEA NAZIONALE a chi voglia arrangiarsi per fatti suoi, e per i pendolari.
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