[ 26 ottobre 2017 ]
Può essere che non sia tutto vero l'agghiacciante racconto che alcuni testimoni hanno rilasciato a Fanpage sull'assassinio di Desirée.
Anche non lo fosse siamo alle prese con un'altro tragico particolare che ci risbatte in faccia (degrado è oramai solo un eufemismo) a che punto è giunta la putrefazione sociale, che ci dice come proprio la nostra gioventù proletaria venga progressivamente stritolata e annientata.
Luogo del delitto San Lorenzo, che da quartiere roccaforte dell'antagonismo politico romano, è diventato, dopo essere stato luogo della cosiddetta movida romana, quel bordello periferico in pieno centro che è oggi. Metafora di una capitale allo sfascio, colpita a morte da dieci anni di crisi economica, di austerità neoliberista, di tagli brutali alla spesa pubblica.
Accusati dello scempio, ove il Gip confermerà gli arresti, alcuni immigrati irregolari.
Allo Sceriffo Salvini non gli è parso vero. E' piombato come un falco sul luogo del delitto promettendo legge, ordine, vendetta e carri armati nel quartiere —spingendosi di nuovo a proporre, per i colpevoli, la tortura di Stato (che altrimenti sarebbe la "castrazione chimica?).
Ci è andato portandosi appresso una schiera di televisioni. Show assicurato. Ha ottenuto molto di più, ha fatto apparire come sfigati gli antagonisti di sinistra prontamente accorsi. Radunatisi per contestarlo, sono stati a loro volta presi a pesci in faccia da alcuni residenti i quali, esasperati per lo stato di abbandono in cui versa il quartiere, invocano ordine e sicurezza. Mi ha colpito quanto uno degli antagonisti ha gridato: "Salvini, volevi la guerra tra poveri? Ci sei riuscito".
Appunto. La sinistra che all'ordine oppone il disordine, alla sicurezza l'insicurezza, alla domanda di uno Stato sovrano replica con un anarchismo antistatalista, alla necessità di porre un freno all'immigrazione risponde con la distopia del meticciato; una sinistra così non si condanna solo all'irrilevanza; agisce affinché la guerra tra poveri dilaghi.
In questo casino ci mancava solo che un provocatore di mestiere ci mettesse lo zampino. Il fascista Roberto Fiore ha annunciato che Forza Nuova, domani, svolgerà la sua marcetta nel quartiere. Sarebbe la prima volta che i fascisti ci metterebbero piede. L'estrema sinistra ha così promesso fuoco e fiamme.
Viene da chiedersi: a chi farebbe gioco che domani San Lorenzo sia teatro di un pandemonio? Ve lo dico io, alle forze sistemiche che col voto del 4 marzo sono state cacciate dal governo, e che pur di vendicarsi non solo invocano spread e sanzioni europee ma si augurano il caos. Tutto fa brodo per giustificare un colpo di stato istituzionale.
Può essere che non sia tutto vero l'agghiacciante racconto che alcuni testimoni hanno rilasciato a Fanpage sull'assassinio di Desirée.
Anche non lo fosse siamo alle prese con un'altro tragico particolare che ci risbatte in faccia (degrado è oramai solo un eufemismo) a che punto è giunta la putrefazione sociale, che ci dice come proprio la nostra gioventù proletaria venga progressivamente stritolata e annientata.
Luogo del delitto San Lorenzo, che da quartiere roccaforte dell'antagonismo politico romano, è diventato, dopo essere stato luogo della cosiddetta movida romana, quel bordello periferico in pieno centro che è oggi. Metafora di una capitale allo sfascio, colpita a morte da dieci anni di crisi economica, di austerità neoliberista, di tagli brutali alla spesa pubblica.
Accusati dello scempio, ove il Gip confermerà gli arresti, alcuni immigrati irregolari.
Allo Sceriffo Salvini non gli è parso vero. E' piombato come un falco sul luogo del delitto promettendo legge, ordine, vendetta e carri armati nel quartiere —spingendosi di nuovo a proporre, per i colpevoli, la tortura di Stato (che altrimenti sarebbe la "castrazione chimica?).
Ci è andato portandosi appresso una schiera di televisioni. Show assicurato. Ha ottenuto molto di più, ha fatto apparire come sfigati gli antagonisti di sinistra prontamente accorsi. Radunatisi per contestarlo, sono stati a loro volta presi a pesci in faccia da alcuni residenti i quali, esasperati per lo stato di abbandono in cui versa il quartiere, invocano ordine e sicurezza. Mi ha colpito quanto uno degli antagonisti ha gridato: "Salvini, volevi la guerra tra poveri? Ci sei riuscito".
Appunto. La sinistra che all'ordine oppone il disordine, alla sicurezza l'insicurezza, alla domanda di uno Stato sovrano replica con un anarchismo antistatalista, alla necessità di porre un freno all'immigrazione risponde con la distopia del meticciato; una sinistra così non si condanna solo all'irrilevanza; agisce affinché la guerra tra poveri dilaghi.
In questo casino ci mancava solo che un provocatore di mestiere ci mettesse lo zampino. Il fascista Roberto Fiore ha annunciato che Forza Nuova, domani, svolgerà la sua marcetta nel quartiere. Sarebbe la prima volta che i fascisti ci metterebbero piede. L'estrema sinistra ha così promesso fuoco e fiamme.
Viene da chiedersi: a chi farebbe gioco che domani San Lorenzo sia teatro di un pandemonio? Ve lo dico io, alle forze sistemiche che col voto del 4 marzo sono state cacciate dal governo, e che pur di vendicarsi non solo invocano spread e sanzioni europee ma si augurano il caos. Tutto fa brodo per giustificare un colpo di stato istituzionale.
10 commenti:
Oddio Sandokan...la tua conclusione è da psicopatico...sempre a quello pensi. Un chiodo fisso. Una fissazione. Che palle co sto governo.
Ora per non disturbare il governo bisogna pure lasciare entrare Fn a san Lorenzo?
C'era un tempo in cui lo slogan "legge e ordine " era di destra. Oggi volteggia tra i due poli estremi uniti sotto l'ombrello sovranista. Per la sinistra sovranista posta a difesa del governo gialloverde una manifestazione antifascista in un quartiere storicamente di sinistra fa il gioco delle forze euriste. Cosa dovrebbero fare i compagni a San Lorenzo, accogliere il manipolo di FN con gagliardetti tricolore e magari inneggiando ai bei tempi antichi? Un ministro dell'interno che corre a manifestare il suo dissenzo verso l'incapacità del suo ministero a far rispettare la legge e contrastare il degrado nei quartieri popolari dovrebbe essere preso a pesci in faccia dagli abitanti e non accolto come il salvatore della patria. Cosa ha fatto Salvini in cinque mesi per San Lorenzo e gli altri quartieri degradati della capitale e di tutte le altre città italiane? Niente. Solo propaganda e una proposta di legge per dare armi e la licenza di usarle a tutti. E questo propagandista del niente dovrebbe essere accolto anche con applausi.
Egregio anonimo , di fatto Salvini E'STATO accolto da applausi.Non è stato il destino cinico e baro a determinare la crisi delle forze antagoniste a San Lorenzo ( e in Italia). Allora, o intoniamo il coro di disprezzo dell'ex proòetariato diventato piccola borghesia ( ma quanta piccola borghesia c'è in Italia, oggi?) oppure tocca fare un po' di autocritica.
Sottoscrivo in pieno ciò che dice Sandokan
Quindi per la tigre della Malesia per non disturbare il manovratore, questa specie di Frankenstein tra M5S e Lega, non si deve manifestare contro i fascisti di FN che strumentalizzano un fatto di cronaca per aizzare la gente di un quartiere genericamente contro lo "straniero". Tra l'altro mai visti i fascisti agire contro criminali, al massimo contro qualche ambulante isolato.
Poi è diventata davvero ridicola questa cosa di sprecare articoli su articoli andando addosso a cosiddetti "antagonisti" che non contano nulla mentre ad esempio questo governo sovranista (sovranista appecoronato agli USA come tutti i governi precedenti, vedasi solo come andrà a finire con gli F35) si appresta a dare una bella sterzata securitaria contro chi fa lotte sul territorio, soprattutto se è un lavoratore "straniero". Questo non è un dettaglio ma la cartina di tornasole del governo del cambiamento osannato dal popolo. Tra parentesi "popolo" fatto da un bel po' di gente che senza scrupolo appoggiava fino a poco tempo fa l'amico dei mafiosi Berlusconi (gli elettori fuoriusciti di FI che vanno verso la Lega). Con questa gente volete il cambiamento? Sognate pure.
Più onesto sarebbe dire che nel BelPaese probabilmente deve passare una generazione per avere un cambiamento sostanziale e non di facciata.
Saluti,
Carlo.
Mi pare che avete frainteso miei cari sinistrati
Dov'è che avrei scritto che gli antifascisti non dovrebbero manifestare per impedire l'incursione di FN?
Da nessuna parte!
Non avendo argomenti vi mettete a fare processi alle intenzioni.
Piccolo particolare: ad intenzioni inesistenti.
Carlo
Una domanda: ma secondo te chi è il nemico più grande e pericoloso per i proletariato italiano e i suoi interessi e diritti? Per me l'alleanza tra la grande borghesia e l'Unione Europea e pd+forza Italia. Per te il governo legastellato. Ti manca l'ABC della politica.
Il nemico del proletariato è il proletariato stesso che non sa quali siano i propri interessi dato che se li sapesse partirebbe dalle proprie forze per cambiare la situazione invece di basarsi da ormai troppo tempo al massimo con un voto della cippa a partiti di volta in volta di segno diverso che degli interessi dei salariati fondamentalmente non se ne fregano una mazza, a parte un po' di propaganda. Infatti gli interessi del proletariato non sono adesso flat tax per i padroni,la probabile stretta securitaria contro chi fa lotte dure sul territorio, l'aumento del precariato (interpretate meglio il decreto dignità del baciatore di ampolle pomiglianese), aumento dei working poor grazie al cosiddetto reddito di cittadinanza, che si dovrebbe chiamare sussidio di residenza per correttezza. Non parliamo delle diverse marce indietro rispetto a diverse promesse della campagna elettorale o alle vere e proprie balle (le coperture millantate) dei 5S.
Quindi vedete bene chi capisce di politica e chi sogna sollevazioni di un popolo diviso in tante fazioni.
Saluti,
Carlo.
La lotta di classe si manifesta in forme plurime.
Quella più elementare è quella economica ma, come abbe a dire Lenin "il tradunionismo è la politica borghese in seno alla classe operaia".
Voleva dire che la lotta di classe deve esprimersi sul piano politico.
ma anche sul piano della lotta politica esistono diversi gradi e livelli, che vanno dal più arretrato al più avanzato (quello rivoluzionario e socialista).
La faccio breve: per me la lotta tra populismo e élite è una forma, per quanto spuria ed elementare, di lotta di classe. Come sono forme di lotta di classe le lotte antimperialiste dei popoli oppressi, malgrado alla loro guida ci siano movimenti spesso anche "retrogradi".
La maggioranza dei proletari italiani e dei subalterni che sostengono i populisti contri la borghesia globalista e l'oligarchia eurocratica, per quanto in modo passivo, fanno lotta di classe.
Che dire di certi "rivoluzionari" che si rifiutano di riconoscerlo?
Che si fanno pippe mentali...
Doppo er fattaccio de San Lorenzo
“Ma tu, Signore, scusa si me permetto, c'hai l'occhi mprosciuttati? Nun vedi le infamie e i guai che succedeno ner monno?”
“E che ce posso fa’ fijo mio bello? A l’omo ch’ho dato la libbertà. Pò fa er bene e pò far er male, che nun ce lo sapevi?”
“Scusa, scusa, Signore, si me permetto ancora, ma nun ce potevi dà la libbertà de fa’ solo er bene? Hai visto che ber monno t’è sortito fòra co’ la libbertà de fa’ er male?”
“E che ce posso fa’ fijo mio bello?”
“Come, che ce posso fa’. Ma nun te chiameno er Padr'onnipotente?”
“Fijo mio, nun capisci che ‘na vorta data la libbertà, nun se pò levà?”
“La libbertà, la libbertà... ma nun vedi che effetto fa la libbertà a certe bestie? Hai sentito der fattaccio de San Lorenzo? De la regazzina drogata, stuprata, ammazzata?
“Me fa pena, tanta pena, ma... che ce posso fa’ fijo mio bello?”
“Gnente ce poi fa’, ho capito, gnente ce poi fa’, ma lo voj, Signore mio, un consijo che me parte dar core?”
“Dimme, fijo, dimme tutto”
“Sai che te dico, mio Signore? Sto’ monno è ‘na rovina, ‘na schifezza, nun se ne pò più. Hai sbaijato? E mò arifallo tutto daccapo!”
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