[ 21 ottobre 2018 ]
Quando leggo alcuni interventi sui diversi mezzi di comunicazione che, queste magnifiche sorti e progressive, hanno messo a disposizione dell’umanità affinché chiunque possa dar libero sfogo all’immenso vuoto che ha dentro, mi viene da pensare ai cani di Pavlov che ubbidiscono ad uno stimolo esterno, la grande differenza è che quei vuoti individui, nonostante come i suddetti cani agiscano per riflesso condizionato, sono convinti di pensare.
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Quando leggo alcuni interventi sui diversi mezzi di comunicazione che, queste magnifiche sorti e progressive, hanno messo a disposizione dell’umanità affinché chiunque possa dar libero sfogo all’immenso vuoto che ha dentro, mi viene da pensare ai cani di Pavlov che ubbidiscono ad uno stimolo esterno, la grande differenza è che quei vuoti individui, nonostante come i suddetti cani agiscano per riflesso condizionato, sono convinti di pensare.
Ragionamenti sconclusionati, privi di fondamento, ripetizione ad libitum delle stesse frasi: la superficialità si lega all’ignoranza, il pensiero indipendente muore e resta l’eco della stupidità. Qualora questa parabola discendente non fosse già abbastanza drammatica, questi interpreti del nulla trovano sempre qualcuno — ancora, se possibile — più limitato di loro, che gli faccia da megafono.
Una gran parte di quella che un tempo veniva definita Lasinistra pullula di tali esseri. La più parte di loro è talmente egocentrica, vanagloriosa ed arrogante che pensa, addirittura, di poter dare lezioni di marxismo nel momento in cui qualcuno, che continua a coltivare il pensiero critico e, di conseguenza indipendente, percorra una strada diversa da quella battuta da questi replicanti. Nell’attimo in cui mi imbatto in critiche, in post, in esternazioni di chi pretende di insegnarci cosa sia il marxismo, io rido. Ma poveri beceri ignoranti on connait la chanson, conosciamo bene la storia, la teoria… abbiamo studiato molto ed ancora ci dilettiamo nel farlo. Possiamo permetterci di dar lezioni perché conosciamo a fondo l’argomento. Si mettano l’animo in pace codesti presuntuosi insipienti, se ci fossero le olimpiadi di marxismo, avremmo già vinto, semmai ci interessasse partecipare a questa inutile tenzone.
La realtà attuale di questo paese richiede qualcosa in più, richiede, per essere letta, una seria capacità critica ed interpretativa, occorre il pensiero critico. La maggior parte degli interventi su diversi argomenti è compilativa, un elenco di opinioni di altri, di luoghi comuni rivenduti come eclatanti, financo geniali ma tutto questo affannarsi a ripetere pensieri altrui risulta ridicolo, ai limiti dell’idiozia. Anzi direi che solo partendo dal respingere il luogo comune si possa giungere ad un ragionamento che abbia un minimo di serietà, un minimo di dignità ontologica.
Al momento sembra che l’Italia sia patria di 60 milioni di premi Nobel: politologhi, economisti, legislatori, medici (ogni specializzazione più una!), sociologhi… un esercito di esperti, basta Google che ce vo’… rimpiango i tempi in cui erano tutti allenatori! Eppure, a ben leggere, ci si accorge che la maggior parte di costoro, in realtà, molto banalmente, non sa un cazzo ed anzi, mi spingo a dire, non capisce un cazzo. Ha perso completamente di vista la realtà, vive in un universo parallelo in cui gioca a far finta di… senza rendersene perfettamente conto, diventano da inutili idioti, idioti utili a chi non si fa scrupoli a cavalcare qualsiasi tigre. E’ possibile che non si avvedano di obbedire alla volontà di Elysium, di portare acqua al mulino dozzinale del neo-liberalismo? Possibile non percepiscano questo loro belare come funzionale? Come è possibile appiattirsi tanto su posizioni così ferocemente assurde? Allora il dubbio sorge, forse non usano il pensiero critico perché non hanno pensiero, perché sono talmente adusi a ripetere che non sono più in grado di pensare autonomamente. Vanno d’inerzia, ma mentre alcuni hanno studiato e campano di rendita, altri profondamente ignoranti, si limitano ad andare a rimorchio di anonimi numi tutelari trovati su quella bibbia delle cazzate che è la rete.
Se negli anni ottanta e novanta abbiamo vissuto il così detto riflusso culturale e politico, ora siamo allo scarico, alle fogne a cielo aperto di Calcutta. Grandi calderoni pieni di liquami purulenti, aborti ideologici di seconda, terza mano, il segno indelebile di rimasugli di pensiero già pensato ed ormai in putrefazione. Tutto questo dovrebbe essere spazzato via, le macerie lasciate dal terremoto che ha sgretolato totalmente Lasinistra, travolgendola, vanno definitivamente sgombrate. Ormai non è più narrazione, sono orpelli meta-narrativi. Chi non riesce ad uscire dal pantano, sarebbe bene si spostasse, si mettesse da una parte, chi non ha pensiero, chi non conosce, chi non sa come e cosa occorre fare, chi non sa leggere la realtà, chi non sa interpretarla è bene che non si metta in primo piano. Chi crede di esprimere un punto di vista perché compila un elenco di cose dette da…, con è il punto di vista di…, così si esprime…, così scrive…, si metta l’animo in pace. Non sta usando il ben dell’intelletto, sta solamente ripetendo, come il corvo di Juvenal Urbino, lezioni apprese per imitazione. Non conosce i segni, il significante, per costoro, non rappresenta alcun significato.
Tutto questo è paradigmatico di quel che sta succedendo ora in Italia. Basta andare contro. L’opposizione a questo governo si pasce di codesta retorica semplice, ai limiti dell’infantile. A volte, a leggere certe esternazioni, sono sopraffatta dallo sconforto, esse sono la prova tangibile della morte del pensiero critico. Un arco di ologrammi afasici che va da una certa destra liberista alla sinistra anticapitalista, tutte comparse, nessun protagonista. Udibili quanto una corale di afoni, geniali quanto una forchetta da brodo, chihuahua che pensano di essere dobermann, animali che reagiscono ad uno stimolo indotto, cani di Pavlov, topi incantati dal pifferaio magico.
Pleonasticamente direi che la morte celebrale, che ha colpito cotanta opposizione, rende impossibile qualsiasi dialogo. Continuare a cercarne uno diventa accanimento terapeutico.
La realtà attuale di questo paese richiede qualcosa in più, richiede, per essere letta, una seria capacità critica ed interpretativa, occorre il pensiero critico. La maggior parte degli interventi su diversi argomenti è compilativa, un elenco di opinioni di altri, di luoghi comuni rivenduti come eclatanti, financo geniali ma tutto questo affannarsi a ripetere pensieri altrui risulta ridicolo, ai limiti dell’idiozia. Anzi direi che solo partendo dal respingere il luogo comune si possa giungere ad un ragionamento che abbia un minimo di serietà, un minimo di dignità ontologica.
Al momento sembra che l’Italia sia patria di 60 milioni di premi Nobel: politologhi, economisti, legislatori, medici (ogni specializzazione più una!), sociologhi… un esercito di esperti, basta Google che ce vo’… rimpiango i tempi in cui erano tutti allenatori! Eppure, a ben leggere, ci si accorge che la maggior parte di costoro, in realtà, molto banalmente, non sa un cazzo ed anzi, mi spingo a dire, non capisce un cazzo. Ha perso completamente di vista la realtà, vive in un universo parallelo in cui gioca a far finta di… senza rendersene perfettamente conto, diventano da inutili idioti, idioti utili a chi non si fa scrupoli a cavalcare qualsiasi tigre. E’ possibile che non si avvedano di obbedire alla volontà di Elysium, di portare acqua al mulino dozzinale del neo-liberalismo? Possibile non percepiscano questo loro belare come funzionale? Come è possibile appiattirsi tanto su posizioni così ferocemente assurde? Allora il dubbio sorge, forse non usano il pensiero critico perché non hanno pensiero, perché sono talmente adusi a ripetere che non sono più in grado di pensare autonomamente. Vanno d’inerzia, ma mentre alcuni hanno studiato e campano di rendita, altri profondamente ignoranti, si limitano ad andare a rimorchio di anonimi numi tutelari trovati su quella bibbia delle cazzate che è la rete.
Se negli anni ottanta e novanta abbiamo vissuto il così detto riflusso culturale e politico, ora siamo allo scarico, alle fogne a cielo aperto di Calcutta. Grandi calderoni pieni di liquami purulenti, aborti ideologici di seconda, terza mano, il segno indelebile di rimasugli di pensiero già pensato ed ormai in putrefazione. Tutto questo dovrebbe essere spazzato via, le macerie lasciate dal terremoto che ha sgretolato totalmente Lasinistra, travolgendola, vanno definitivamente sgombrate. Ormai non è più narrazione, sono orpelli meta-narrativi. Chi non riesce ad uscire dal pantano, sarebbe bene si spostasse, si mettesse da una parte, chi non ha pensiero, chi non conosce, chi non sa come e cosa occorre fare, chi non sa leggere la realtà, chi non sa interpretarla è bene che non si metta in primo piano. Chi crede di esprimere un punto di vista perché compila un elenco di cose dette da…, con è il punto di vista di…, così si esprime…, così scrive…, si metta l’animo in pace. Non sta usando il ben dell’intelletto, sta solamente ripetendo, come il corvo di Juvenal Urbino, lezioni apprese per imitazione. Non conosce i segni, il significante, per costoro, non rappresenta alcun significato.
Tutto questo è paradigmatico di quel che sta succedendo ora in Italia. Basta andare contro. L’opposizione a questo governo si pasce di codesta retorica semplice, ai limiti dell’infantile. A volte, a leggere certe esternazioni, sono sopraffatta dallo sconforto, esse sono la prova tangibile della morte del pensiero critico. Un arco di ologrammi afasici che va da una certa destra liberista alla sinistra anticapitalista, tutte comparse, nessun protagonista. Udibili quanto una corale di afoni, geniali quanto una forchetta da brodo, chihuahua che pensano di essere dobermann, animali che reagiscono ad uno stimolo indotto, cani di Pavlov, topi incantati dal pifferaio magico.
Pleonasticamente direi che la morte celebrale, che ha colpito cotanta opposizione, rende impossibile qualsiasi dialogo. Continuare a cercarne uno diventa accanimento terapeutico.
22 commenti:
Questo pezzo e' Dinamite pura in stile Marinetti. La guerra contro l'asinistra (l apostrofo asinistra) come igiene del mondo. Brava Micaela
Mauro P.
Brava Micaela! L'invettiva creativa e allusiva però non ci basta. Facci qualche esempio concreto, tipo qualche citazione, qualche link, qualche nome. Chi non sta sugli "asocial" come fa a capire con chi ce l'hai e cosa veramente intendi?
Raxo
Da incorniciare, nient'altro da aggiungere brava, brava.Luciano
Mi associo a Raxo. Lo stile è forte, e piace anche, complimenti, quindi. Ma da suggerire all'autrice una maggiore concettualizzazione e esplicazione del contenuto contro cui si scaglia. Allora i suoi scritti saranno impeccabili.
QUALORA ce l'avesse con chi come me non crede in Salvini e Di Maio (non per ragioni ideologiche, visto che uno è di dx e uno non di sx), nel fatto che stiano dissimulando quando dicono che non vogliono rompere con questa Euro-pa, per capire mi dovrò far aiutare dai POLITOLOGI e SOCIOLOGI.francesco
Rispondo solo che esistono, come purtroppo molti non sanno due forme di plurale per i sostantivi che contengono il suffisso logos...l'accademia della crusca puo aiutare con indubbi di tipo linguistico. Per il resto...me ne farò una ragione
Ok gli insulti a qualcuno , ma se gli insulti non si circostanziano un attimo rimane un articolo di soli insulti . Non so che utilità possa avere nascondere la capacità critica che l'autrice sostiene di possedere : per gli sfoghi fini a se stessi esistono anche i pungiball , o una corsa , o quello che volete .
Teniamo conto anche di un principio spesso enunciato da Bagnai: è impossibile far capire qualcosa a qualcuno, se il suo stipendio dipende dal fatto di non capirla
Ormai siamo alla follia a sinistra, le chiese si scontrano tra di loro ma senza seguaci, lavorando per altri (alcuni per Giggino e Felpa, altri per il PD, i mercati, l'Europa da riformare, le riforme nei nomi del popoli o dei modelli Riace). Molto pochi sono quelli rimasti che si pongano il problema di costruire una posizione autonoma senza galleggiare affannosamente da una parte all'altra delle contraddizioni dell'esistente. E i latori di questo sito, nonostante abbiano meriti passati che non vanno dimenticati, oggi non fanno eccezione da questo panorama.
La signora dice che in Italia 60 milioni di italiani si credono tuttologi.
Quindi pure la signora che scrive fa parte della combriccola di quelli che non capiscono una mazza di niente. L'intero popolo italiano (lo dice lei).
Oppure la signora è un'egocentrica al massimo grado che crede di essere la portatrice di chissà che verità assoluta, come quelli che critica.
In entrambi i casi è solo rappresentante di fuffa ideologica, come i non nominati rappresentanti dell'asinistra.
Saluti,
Carlo.
E va bene.... la Bartolucci evidentemente se la fa sotto e non fa "nomi" e circostanze. Così il suo resta un articolo vuoto, uno sfogo adolescenziale....di nessuna utilità pratica per i lettori del blog. Un po' come la stessa "roba" che gira su Fb. Un po' come quelli il cui stipendio dipende dal fatto di non farsi capire! ...ce ne faremo una ragione.
Tutta quella panoplia di forze, da Pap al PD ...che limita la propria attività politica a bollare questo governo come fascioieramenti e chi criticamente lo appoggia come rosdobruno, semplicemente non merita considerazione più approfondita. Io sono iscritta a P101, di spiegazioni ne abbiamo date a migliaia, ora basta. In questo blog sono molti gli articoli e le considerazioni teoriche che spiegano che fare e perché.Non mi interessa minimamente ribadirle di nuovo. Chi vuole si informi, per gli altri non c'è speranza, basta.Rivendico il mio appoggio critico a questo governo che, per il momento, rappresenta la sola reale e concreta possibilità di agire. Differenze ideologiche, ce ne separano ma guardo alla praxis. Cintinuare a spiegare è inutile, fate voi uno sforzo ed informatevi. La banalità del tuo commento deriva dal non conoscere minimamente le nostre posizioni.Informati, leggi ciò che proponiamo e sosteniamo poi, semmai, scrivi qualcosa. Altrimenti, se questo ti sembra uno sforzo insostenibile, taci. Non ho bisogno di correre, da ora in avanti distruggere ed insultare queste nullità politiche sarà il mio hobby, il mio sport.Il dialogo con i sordi e con coloro che ripetono invariabilmente fascioleghismo,pentasvastiche e rosdobrunismo si chiude perché inutile. Ora occorre agire.
M.Micaela Bartolucci
Anonimi delle 8.00 e quanti seguiranno, su questo sito ci sono, li ho contati, più di cento interventi che spiegano la posizione di P101 che io sostengo totalmente. Ora informatevi voi prima di scrivere acritiche considerazioni offensive e sconclusionate. Basta spiegare! se volete di materiale ce n'è in abbondanza Mi riservo la facoltà di non rispondere più a chi si dimostra ignorante o, peggio ancora, ottuso. Fate uno sforzo per capire,la lettura del materiale qui pubblicato può aiutare...continuare a spiegare la nostra posizione così chiara è esercizio inutile come rispondere alle banalità che scrivete. Non sono io che non espongo circostanziate considerazioni, siete voi che, come un disco rotto, ripetete le vostre invettive. Basta! Il tempo del dialogo con i sordi e gli ottusi è finito. Occorre agire, andare avanti per la nostra strada che è sostenuta da un'analisi politica e sociale profonda, estremamente articolata e fruibile da chiunque voglia informarsi seriamente.
M.Micaela Bartolucci
E dai Bartolucci, il giochino delle tre carte non va proprio! Mi pare che non erano in discussione i contenuti del blog e le posizioni di P101 (in gran parte condivisbili) ma gli stralocchi dei sinistrati. Io che non sono sui social 24h-giorno come te, come faccio a contestualizzare e ad attribuire le responsabilità personali degli asini di sinistra? Dai, dacci qualche dritta, erudiscici, te ne saremo grati.
Brava,brava e poi ancora Brava,è da tempo che non leggevo parole così chiare e definitive verso i possessori del verbo di pseudo sinistra o a sinistra se si preferisce ed è da tempo che sostengo che con costoro non è possibile alcun dialogo;facciomocene noi una ragione una volta per tutte e consideriamoli per quello che in fondo sono sempre stati:utili alla causa....del capitale multinazionale.Luciano
Brava Bartolucci , basta spiegazioni a questi ignoranti . Hai ragione , non rimane che l'azione ! Ricordiamoci sempre che il sovranismo "non fu tenuto a balia da una dottrina elaborata in precedenza, a tavolino: nacque da un bisogno di azione e fu azione" ( da La dottrina del sovranismo ) .
Il pezzo è un giudizio preciso e puntuale nei confronti di codesta colliquatio putrida che continua ad ammorbare il dibattito. In più, ha un ulteriore pregio, anche se si manifesta per eterogensi dei fini, ovvero quello di dimostrare, in corpore vili, che i cani di Pavlov hanno la coda di paglia.
Mah... La coda di paglia mi pare quella della Bartolucci che lancia il sasso e poi nasconde la mano. Invece di essere, a questo punto, omertosa, ci dica qualche nome (le responsabilità sono sempre personali) citi qualche fatto, qualcosa di scritto, qualcosa di detto! Avrebbe così l'opportunità tanto agognata di tagliare veramente tutti i ponti con Lasinistrismo ....o non sarà che si vuole lasciare qualche via di fuga ...hai visto mai!😎
Applausi! Da far leggere ai WuMinkia!
Saverio
Dopo aver letto l’articolo della storica, economista, filosofa, tuttologa M. Micaela Bartolucci ho avuto l’ennesima conferma di ciò di cui sono convinto da tempo, sulla spocchiosità, inutilità e pericolosità di un pensiero come quello qui espresso, figlio degenerato di quella che io chiamo “sinistra madonnara”. Vengono definiti madonnari quegli “artisti” che in possesso di una buona-ottima tecnica pittorica (spesso con una formazione accademica) sono capaci (a volte anche migliorandoli) di riprodurre capolavori pittorici del passato, che hanno quasi sempre riferimenti religiosi (da qui il termine madonnari) ma totalmente privi di talento e genialità per poter esprimere una propria autonoma e originale creatività artistica. Questo è quello che in politica fanno coloro che appartengono alla “sinistra madonnara”. Hanno studiato, sono preparati, alcuni conoscono a menadito teorie filosofiche ed economiche, non tollerano la critica “ignorante” ma purtroppo per loro anch’essi non hanno talento e genialità, doni che non si possono conseguire grazie ad una alta preparazione accademica e quindi non basta studiare e prepararsi per poterli conquistare di conseguenza arrogantemente e spocchiosamente, ritenendosi culturalmente attrezzati, per farlo si rinchiudono e si rifugiano dentro e dietro vecchie e consumate analisi e scritture dei “sacri testi” dimenticando volutamente che quando sono state compiute e proposte erano nuove ed originali ed esprimevano tutto il talento e genialità di chi le aveva partorite. Quello che non si è compreso e non si vuole comprendere che fare questo è come riproporre alla vendita “il falso d’autore” di una grande tela del passato che in quanto tale però non trova acquirenti e non potrà mai avere un grande valore e per questo non farà mai ritenere l’autore un grande della pittura. Così come in pittura riprodurre il falso, anche se d’autore, non creerà mai quel consenso di critica necessario per essere ritenuto e celebrato come un vero artista così anche in politica riproporre con formule nuove “il vecchio d’autore” non porterà mai chi lo fa ad ottenere neanche una minima parte del consenso popolare conseguito dall’originale e finirà tragicamente ed inevitabilmente per essere relegato alla marginalità e irrilevanza politica, quindi “fuori gioco”.
pasquino55
Pasquino 55: il suo commento inizia con un classico ma, per sua stessa natura fallace pregiudizio ontologico. La non conoscenza dovrebbe sempre suggerire epoche' ovvero sospensione del giudizio. La verbosa spiegazione che segue, chiaramente avulsa dal contesto -commento al mio articolo- conferma apoditticamente che o non abbia letto quanto da me scritto o che la sua weltanschauung ne renda impossibile la comprensione. Quanto da lei esposto fa sorgere una domanda sola, date le necessarie premesse, "ma di che cazzo stiamo parlando?" Il suo è sfogo aprioristico, sebbene condivisibile,
Ci-gît M.Micaela Bartolucci "Qui fut tout et qui ne fut rien"
M. Michela Bartolucci : quando abbaia “di che cazzo stiamo parlando?” Motivandolo con queste argomentazioni “La non conoscenza dovrebbe sempre suggerire epoche ovvero sospensione del giudizio. La verbosa spiegazione che segue, chiaramente avulsa dal contesto -commento al mio articolo- conferma apoditticamente che o non abbia letto quanto da me scritto o che la sua weltanschauung ne renda impossibile la comprensione” rende evidente, mia dolce signora, che quello da me affermato nel commento del suo articolo risulti troppo poco contorto e semplice per poter essere compreso da un personaggio del suo lignaggio, e non interessandomi affatto spendere del tempo per spiegarle la mia concezione del modo la saluto e la lascio alle sue autistiche elucubrazioni e invettive.
pasquino55
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