[ 23 giugno 2018 ]
Quello nella foto accanto è Jaron Lanier, vero e proprio guru della "rivoluzione digitale", un'autorità indiscussa della Silicon Valley.
E' uscito anche in Italia, per i tipi de Il saggiatore, il suo ultimo libro. Il titolo è inequivocabile: Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social.
Tesi: i cosiddetti social network sono un'arma di distrazione e di distruzione di massa.
Uscire dai "social" è quindi l'unico modo per fuggire dalla gabbia, per non farsi fregare. «Devi farlo per la tua integrità, non solo per salvare il mondo», scrive Lanier, che quindi ricorre ad una metafora. L'umanità, sostiene il Nostro, si divide tra cani e gatti, tra chi è obbediente e prevedibile e chi invece è autonomo e imprevedibile:
Quello nella foto accanto è Jaron Lanier, vero e proprio guru della "rivoluzione digitale", un'autorità indiscussa della Silicon Valley.
E' uscito anche in Italia, per i tipi de Il saggiatore, il suo ultimo libro. Il titolo è inequivocabile: Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social.
Tesi: i cosiddetti social network sono un'arma di distrazione e di distruzione di massa.
«I social ti limitano la libertà di scelta, sono il principale catalizzatore della follia contemporanea, ci stanno trasformando in una manica di stronzi — sempre parole di Lanier —, stanno minando la verità, la nostra capacità di provare empatia, la nostra possibilità di essere felici, di vivere dignitosamente e persino di mantenere in piedi le nostre democrazia».Lanier, che certo conosce bene ciò di cui parla, denuncia che gli algoritmi su cui si basano i "social" non sono innocenti, non sono neutrali, ma costruiti in base a cinici modelli di business che non solo sono manipolatori ma creano una dipendenza di massa.
Uscire dai "social" è quindi l'unico modo per fuggire dalla gabbia, per non farsi fregare. «Devi farlo per la tua integrità, non solo per salvare il mondo», scrive Lanier, che quindi ricorre ad una metafora. L'umanità, sostiene il Nostro, si divide tra cani e gatti, tra chi è obbediente e prevedibile e chi invece è autonomo e imprevedibile:
«Questo libro spiega come diventare gatti. Come restare autonomi in un mondo in cui siamo costantemente sorvegliati e sollecitati da algoritmi gestiti dalle più ricche corporation della storia, la cui unica fonte di guadagno consiste nel farsi pagare per manipolare il nostro comportamento».
Ricordate lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica? Per Lanier è solo la punta di un iceberg.
Quanto afferma Lanier, in un certo senso, ci consola. Non perché siamo trinariciuti, o luddisti rispetto ad internet. Noi siamo stati sempre molto scettici sul fatto che i cosiddetti "social" fossero buoni strumenti di comunicazione e di sensibilizzazione politica e sociale. Se ci fate caso l'esplosione dei "social" è il risultato della distruzione della vera e propria comunicazione sociale, della distruzione delle tradizionali connessioni comunitarie, Facebook le ha rimpiazzate infatti, sostituendole con quelle virtuali, che per loro natura si fondano sull'atomizzazione e l'individualismo.
Una cosa è usare i "social" come strumenti secondari e collaterali di comunicazione e mobilitazione, un'altra è farne il luogo principale, prioritario, se non addirittura esclusivo.
Non si tratta solo di smettere di aiutare grandi multinazionali a fregarci e fare profitti stellari; si tratta smettere di alimentare processi colossali di manipolazione a auto-manipolazione; si tratta di rifiutare una specie di autoreclusione nel virtuale che è funzionale a chi ci vuole impotenti, e che contribuisce a farci sentire tali.
Non si tratta solo di smettere di aiutare grandi multinazionali a fregarci e fare profitti stellari; si tratta smettere di alimentare processi colossali di manipolazione a auto-manipolazione; si tratta di rifiutare una specie di autoreclusione nel virtuale che è funzionale a chi ci vuole impotenti, e che contribuisce a farci sentire tali.
1 commento:
Ivan Illich tenne a Lucca la sua ultima conferenza, circa 2 mesi prima di morire. Il tema: "La decisione personale in un mondo denominato dalla comunicazione. Era l'inizio di una riflessione triennale che aveva deciso di fare.
A.Z.
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