[ 19 giugno 2018 ]
Quale sia la prima arma del bravo capo populista è presto detto: egli vuole essere percepito come lo specchio in cui il cittadino comune si vede riflesso, così che crea l'illusione ottica che sia cancellata la distanza tra chi rappresenta e chi è rappresentato, tra élite e masse. Per assolvere questa funzione egli deve essere dunque un bravo comunicatore, il che vuol dire saper usare, prima ancora che gli strumenti, i medium che gli consentono di accedere alle masse: la mandria dei giornalisti e dei pennivendoli antropofagi. Che un bravo capo populista come Salvini riesca anche a diventare un bravo generale, ovvero uno che sappia portare il suo esercito alla vittoria sul nemico è da vedere.
Deve infatti stare molto attento Salvini a non fare il gioco dell'élite ultra-capitalista, globalista e anti-nazionale che dice di voler combattere. E' evidente come questa élite, nel suo piano di guerra contro il governo, prima di usare l'artiglieria pesante per abbatterlo, abbia deciso di colpirlo facendo della questione dell'immigrazione e del "razzismo" il primo punto in agenda. E' noto: chi decide l'agenda, il rango e l'ordine di priorità delle questioni, di fatto, sceglie il terreno di battaglia ad esso più congeniale. Con le sue mosse Salvini sembra condividere col nemico proprio questa agenda. Come spiegarlo? C'è chi insinua che egli consideri che questo governo abbia il fiato corto e si consideri in campagna elettorale e dunque immagini che la Lega possa raddoppiare i voti, anche a spese del M5s. L'ultimo sondaggio SWG, che indica la Lega come primo partito, sembrerebbe dargli ragione. Ma... c'è un ma. E' sicuro Salvini che in caso di caduta del governo si vada al voto? Esclude il Salvini che l'élite, dopo una martellante campagna di delegittimazione e quindi un devastante attacco frontale, non trovi una nutrita pattuglia di Scilipoti per riconquistare Palazzo Chigi?
Il leit motiv è che avremmo il "governo più a destra della storia", (Roberto Speranza docet); "il peggioro incubo dopo il fascismo" (Enrico Rossi presidente della Toscana), papale papale, avremmo il "fascioleghismo" al potere (Contropiano).
Ergo: la sinistra radicale non ha accettato solo l'agenda e la narrazione dell'élite, ha fatto proprio l'obbiettivo immediato: rovesciare il governo giallo-verde. Peggio ancora: ha deciso di occupare il ruolo di fanteria d'assalto dell'esercito della restaurazione della "seconda repubblica".
Il solo quotidiano che questa mattina "stecchi", cioè suoni un'altro spartito è IL SOLE 24 ORE, che in prima pagina parla dell'incontro svoltosi con le parti sociali al Ministero del lavoro, quindi della decisione di Di Maio di mettere mano al Jobs Act ("decreto dignità"), ovvero di contrastare la uberizzazione del lavoro. Stiamo parlando della Gig economy e dei Gig Workers (tra cui i Rider che consegnamo a domicilio tramite piattaforme on line). I cosiddetti lavoratori 4.0, in soldoni lavoratori a cottimo, che giuridicamente non sono dipendenti ma "autonomi".
Per carità, le misure a cui pensa Di Maio sono alquanto modeste (riformistiche si sarebbe detto un tempo). Non pongono fine alla precarizzazione del lavoro, ma di sicuro tendono a smontare gli aspetti più selvaggi del Decreto Poletti del 2014, per assicurare ai Rider un salario minimo, diritti sindacali, limiti allo sfruttamento ed ai licenziamenti senza giusta causa.
Di che parliamo? Solo in Italia di ben 1 milione di giovani lavoratori uberizzati (che prestano lavoro attraverso app) tra cui 10mila Rider. In termini marxisti dello strato più classico e sfruttato in seno al proletariato.
Non è un caso che IL SOLE 24 ORE sia il solo giornale che apra con questa notizia, che abbia dato ampio risalto al ricatto della multinazionale Foodora che ove il governo proceda con decreto legge se ne andrebbe dall'Italia. Il SOLE è un bollettino per i padroni, ed i padroni, tra loro, non si raccontano storie, sanno distinguere le cose principali da quelle secondarie. Quando invece parlano alla pubblica opinione depistano, intossicano, si mettono la maschera del "moralismo umanitario".
E' dunque davvero penoso che a sinistra l'attenzione sia tutta rivolta non al milione di giovani italiani supersfruttati, bensì a poche migliaia di migranti ed adesso alla minoranza rom.
Quando si dice "l'agenda", ciò che viene prima ed è più importante e ciò che viene dopo...
Quale sia la prima arma del bravo capo populista è presto detto: egli vuole essere percepito come lo specchio in cui il cittadino comune si vede riflesso, così che crea l'illusione ottica che sia cancellata la distanza tra chi rappresenta e chi è rappresentato, tra élite e masse. Per assolvere questa funzione egli deve essere dunque un bravo comunicatore, il che vuol dire saper usare, prima ancora che gli strumenti, i medium che gli consentono di accedere alle masse: la mandria dei giornalisti e dei pennivendoli antropofagi. Che un bravo capo populista come Salvini riesca anche a diventare un bravo generale, ovvero uno che sappia portare il suo esercito alla vittoria sul nemico è da vedere.
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Deve infatti stare molto attento Salvini a non fare il gioco dell'élite ultra-capitalista, globalista e anti-nazionale che dice di voler combattere. E' evidente come questa élite, nel suo piano di guerra contro il governo, prima di usare l'artiglieria pesante per abbatterlo, abbia deciso di colpirlo facendo della questione dell'immigrazione e del "razzismo" il primo punto in agenda. E' noto: chi decide l'agenda, il rango e l'ordine di priorità delle questioni, di fatto, sceglie il terreno di battaglia ad esso più congeniale. Con le sue mosse Salvini sembra condividere col nemico proprio questa agenda. Come spiegarlo? C'è chi insinua che egli consideri che questo governo abbia il fiato corto e si consideri in campagna elettorale e dunque immagini che la Lega possa raddoppiare i voti, anche a spese del M5s. L'ultimo sondaggio SWG, che indica la Lega come primo partito, sembrerebbe dargli ragione. Ma... c'è un ma. E' sicuro Salvini che in caso di caduta del governo si vada al voto? Esclude il Salvini che l'élite, dopo una martellante campagna di delegittimazione e quindi un devastante attacco frontale, non trovi una nutrita pattuglia di Scilipoti per riconquistare Palazzo Chigi?
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Questa mattina, passata presto in sordina la vicenda dell'Aquarius, non c'è Tg, non c'è radio, non c'è sito, non c'è quotidiano che non parli di quanto ha detto Salvini sui rom. C'è della magia in questa assordante e perfetta sinfonia, poiché dai tamburi ai primi violini dei columnist, dalle chitarre ai trombettieri della sinistra radicale, ognuno suona a perfezione il suo proprio spartito senza nemmeno bisogno di un direttore d'orchestra. Il leit motiv è che avremmo il "governo più a destra della storia", (Roberto Speranza docet); "il peggioro incubo dopo il fascismo" (Enrico Rossi presidente della Toscana), papale papale, avremmo il "fascioleghismo" al potere (Contropiano).
Ergo: la sinistra radicale non ha accettato solo l'agenda e la narrazione dell'élite, ha fatto proprio l'obbiettivo immediato: rovesciare il governo giallo-verde. Peggio ancora: ha deciso di occupare il ruolo di fanteria d'assalto dell'esercito della restaurazione della "seconda repubblica".
Il solo quotidiano che questa mattina "stecchi", cioè suoni un'altro spartito è IL SOLE 24 ORE, che in prima pagina parla dell'incontro svoltosi con le parti sociali al Ministero del lavoro, quindi della decisione di Di Maio di mettere mano al Jobs Act ("decreto dignità"), ovvero di contrastare la uberizzazione del lavoro. Stiamo parlando della Gig economy e dei Gig Workers (tra cui i Rider che consegnamo a domicilio tramite piattaforme on line). I cosiddetti lavoratori 4.0, in soldoni lavoratori a cottimo, che giuridicamente non sono dipendenti ma "autonomi".
Per carità, le misure a cui pensa Di Maio sono alquanto modeste (riformistiche si sarebbe detto un tempo). Non pongono fine alla precarizzazione del lavoro, ma di sicuro tendono a smontare gli aspetti più selvaggi del Decreto Poletti del 2014, per assicurare ai Rider un salario minimo, diritti sindacali, limiti allo sfruttamento ed ai licenziamenti senza giusta causa.
Di che parliamo? Solo in Italia di ben 1 milione di giovani lavoratori uberizzati (che prestano lavoro attraverso app) tra cui 10mila Rider. In termini marxisti dello strato più classico e sfruttato in seno al proletariato.
Non è un caso che IL SOLE 24 ORE sia il solo giornale che apra con questa notizia, che abbia dato ampio risalto al ricatto della multinazionale Foodora che ove il governo proceda con decreto legge se ne andrebbe dall'Italia. Il SOLE è un bollettino per i padroni, ed i padroni, tra loro, non si raccontano storie, sanno distinguere le cose principali da quelle secondarie. Quando invece parlano alla pubblica opinione depistano, intossicano, si mettono la maschera del "moralismo umanitario".
E' dunque davvero penoso che a sinistra l'attenzione sia tutta rivolta non al milione di giovani italiani supersfruttati, bensì a poche migliaia di migranti ed adesso alla minoranza rom.
Quando si dice "l'agenda", ciò che viene prima ed è più importante e ciò che viene dopo...
4 commenti:
" la sinistra radicale non ha accettato solo l'agenda e la narrazione dell'élite, ha fatto proprio l'obbiettivo immediato"
Più le sinistre radicali fanno così e più vanno a spiaggiarsi, Salvini conosce l'effetto e lo sfrutta. Loro però ci cadono puntualmente dentro con tutti e due i piedi vittime della coazione a ripetere per ottenere qualche strapuntino nella propria nicchia politica.
Ora Salvini dichiara che col censimento dei rom andrà avanti, come ci si pone?
Semplice, io voglio un censimento di tutti i disoccupati (senza filtri di ISEE ed altre cazzate simili) affinché le posizioni vengano gestite e nelle more di una allocazione su un lavoro stabile si dia loro un assegno di disoccupazione.
Salviniii, voglio essere censito pure io.
Mmmmm, non mi sente lo so, ma un altra cosa so, che non mi sentono manco le sinistre radicali.
Giovanni
Fateci caso, il pestaggio mediatico nei confronti del M5S
non si è mai interrotto dal 2013 ad oggi. La tattica è
sempre la stessa: ingigantire gli errori e minimizzare o
omettere i meriti del movimento e sfruttare ogni occasione
per metterlo in ridicolo. Oggi si tenta di rappresentare
un M5S succube di un Salvini vero leader. Ma qualsiasi fatto può essere
impugnato da qualsiasi angolazione per bastonare il movimento.
Finchè il M5S rimarrà al centro del mitragliamento significa
che è inviso ai poteri forti e quindi si mantiene casto e puro.
Solo uno stolto non vede che questo è il governo più a sinistra (non a destra) degli ultimi 30 anni. La difesa ad oltranza delle categorie marginali della società, la sostituzione dei diritti sociali con quelli civili, da parte dei difensori estremi degli euroburocrati nasconde la ferrea volontà di questa sinistra squinternata di costruire un polo di comando autonomo e ultra borghese, che nella sostanza sostituisca l'espressione stessa del voto.
Addirittura il governo più a sinistra degli ultimi 30 anni mi pare un eccesso di ottimismo ingiustificato. Aspettiamo il DEF e vediamo se aprono lo scontro o se riparte il trascinamento per le lunghe o chissà cos'altro.
Le dichiarazioni di Tria sul consolidamento di bilancio, come era del resto prevedibile, sono davvero pessime. Ed il commento di Bagnai sul suo blog: "Faremo in tempo? Credo sia meglio entrare nell'ordine di idee che non è così importante", non mi lascia certo sperare per il meglio. Ma è ancora presto per giudicare.
Giovanni
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