[ 9 giugno 2018 ]
Evitino i sinistrati di fare gli utili idioti, si ricordino la massima di Bertolt Brecht:
«Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico».
Definisco rossobrutti i sinistrati che, persa la brocca dopo la sberla del 4 marzo, parlano di Movimento 5 svastiche e di fascio-leghismo. Chi sono e quanti sono questi rossobrutti? Al netto delle sfumature si va dagli anarchici, ai trotskisti, ai centri sociali, ai sindacalisti di base, alle femministe, a quasi tutta la diaspora comunista, per giungere sino ai rosabrutti del Pd.
Fioccano infatti numerose dichiarazioni di guerra al neonato governo Di Maio-Salvini. Dichiarazioni, se ci fate caso, in sostanziale sintonia con l'ostilità dell'èlite eurista e filo-tedesca, élite che si prepara non solo a dare filo da torcere ai giallo-verdi, ma a rovesciarli quanto prima. Basta leggere i giornali e ascoltare radio e Tv: non si perde occasione per attaccare e indebolire il governo che percepiscono come un pericolo.
Dio non voglia che questa sintonia si trasformi in una alleanza, in una crociata... "antifascista". Che avrebbe di antifascista? Nulla, visto che sarebbe sodalizio con le consorterie del grande capitalismo finanziario, ovvero proprio quei poteri forti senza il cui appoggio né Mussolini né Hitler sarebbero mai saliti al potere. Se proprio si deve parlare di una minaccia fascista, essa, oggi come ieri, verrà dai complotti e congiure antidemocratiche del grande capitalismo il quale, ove riuscisse a far fallire il governo giallo-verde, non esiterà a finanziare le frange avventuriste dell'estrema destra per riportare l'ordine dopo aver seminato il caos. L'eventuale fallimento del governo giallo-verde potrebbe aprire le porte alla troika, causerebbe nel popolo disperazione e furore che sono il carburante di soluzioni autoritarie. Evitino i sinistrati di fare gli utili idioti, si ricordino la massima di Bertolt Brecht:
«Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico».Una simile alleanza sarebbe insomma una tragedia storica. Una tragedia che rassomiglia alla meccanica dei sempre più frequenti femminicidi, per cui, l'ex-marito, respinta la separazione della moglie va, la uccide assieme ai figli, e poi si toglie la vita.
Pensateci bene: abbiamo una sinistra che subita la separazione da parte del popolo lavoratore, vorrebbe ora uccidere l'odiato popolo fedifrago, bue, fascistizzato e
nazionalista, essendo addirittura disposta a suicidarsi piuttosto che fare autocritica e riconoscere le ragioni dei propri misfatti.
......
Visto lo squalificato personaggio non gioverà alla nostra causa ma è doveroso segnalare quanto D'Alema ha dichiarato ad un convegno svoltosi a Roma tre giorni fa:
«Noi come sinistra non abbiamo ancora un'analisi di quello che è avvenuto: stiamo continuando a ragionare con categorie vecchie. Definiamo quello di Conte come il Governo più di destra della storia repubblicana, ma non lo so se è vero: non so se questa categoria sia in grado di interpretare bene quello che accade. E sia chiaro che questo Governo non mi piace. Di fronte a questo, dobbiamo capire quel che succede per provare a fare un'operazione egemonica e ripartire. Se la sinistra, che è stata subalterna quando era al Governo, ora continua a essere subalterna anche dall'opposizione, non ha futuro. Se l'opposizione della sinistra al sovranismo e al populismo consiste nel fare fronte comune con i neoliberisti nel nome dei principi europei, se l'opposizione a questo Governo è l'asse Berlusconi-Renzi, allora esso può durare 40 anni. E forse non è neanche male, se l'alternativa è questa. Il problema è culturale: dobbiamo dare delle risposte alternative alle ragioni che ci hanno condotti fino a qui, altrimenti siamo destinati non solo a perdere, ma come dice qualcuno 'la mobilitazione sociale evocata da Calenda difficilmente potrà estendersi oltre i confini dei Parioli'. Se la parola d'ordine è 'attenti, che questo Governo distrugge la ricchezza che noi abbiamo accumulato', è difficile che mobilitiamo quei 7,5 milioni di poveri a seguirci" (...) "Il nazionalismo è una brutta cosa, ma l'idea che si debba riguadagnare la sovranità popolare non è sbagliata: o la sinistra è capace di costruire un'Europa fondata sulla sovranità popolare oppure deve realisticamente fare i conti con chi questa sovranità la vuol ottenere col rafforzamento degli Stati. Dobbiamo insomma misurarci con le parole degli altri, senza chiuderci in un ghetto rassicurante. La risposta alla crisi della globalizzazione non viene da sinistra anche perché la sinistra ha fatto sua una parte della cultura del neoliberismo dominante. Questa è l'occasione per uscire dalla subalternità e capire perché la rivolta dei cittadini è stata guidata da altri, in una direzione sbagliata, nonostante la rivolta fosse giusta».
Europa fondata sulla sovranità popolare? Ma va là!
Si capisce che D'Alema ha un'altra marcia rispetto al gregge dei sinistrati di varia razza, ma è evidente dove sia il difetto esiziale (che caratterizza e accomuna rosa e rossobrutti): non voler riconoscere che questa Unione europea è irriformabile, che non potrà evitare il collasso, che ogni popolo non potrà che tutelarsi riconquistando la sovranità nazionale.
6 commenti:
"Fioccano infatti numerose dichiarazioni di guerra al neonato governo Di Maio-Salvini"
Esatto. Aggiungo che argomentano anche arrampicandosi sugli specchi e con incoerenza. Quando glielo fai notare ti censurano pure, sono permalosetti sono.
Giovanni
Condivido anche le virgole.Bravo Sandokan.Luciano
Che c'entrano gli anarchici con voi e con la sinistra? Non c'è nessun motivo per gli anarchici considerasrsi compagni vostri, né della sinistra e men che meno amici di nessun governo.
Gli anarchici non sono di sinistra.
GLI ANARCHICI NON SONO ROSSOBRUTTI?
L'anonimo scrive:
“Che c'entrano gli anarchici con voi e con la sinistra? Non c'è nessun motivo per gli anarchici considerasrsi compagni vostri, né della sinistra e men che meno amici di nessun governo”.
Dovrebbe leggere meglio quanto ho scritto. Per la precisione:
"Definisco rossobrutti i sinistrati che, persa la brocca dopo la sberla del 4 marzo, parlano di Movimento 5 svastiche e di fascio-leghismo. Chi sono e quanti sono questi rossobrutti? Al netto delle sfumature si va dagli anarchici, ai trotskisti, ai centri sociali, ai sindacalisti di base, alle femministe, a quasi tutta la diaspora comunista, per giungere sino ai rosabrutti del Pd".
Come vede definisco (anche) gli anarchici come "sinistrati", che letteralmente indica chi è colpito da calamità, vittima di una sciagura. Per la precisione gli sfollati, evacuati dal popolo e dal proletariato.
Quindi sì, come rossobrutti non siete di sinistra in quanto, contrariamente a quanto narra la favoletta che non c'è più né destra né sinistra, questa distinzione è valida e come se, per sinistra, s'intende ciò che sempre si è inteso: non pietismo umanitario ma il campo di chi difende l'emancipazione rivoluzionaria delle classi lavoratrici. Stante che questa emancipazione implica fare politica, avere una strategia politica, costruire organizzazione.
Tutte cose (politica e organizzazione) con cui anarchici come lei fanno a pugni.
Magari fossero fascio-leghisti. Un po' di nazionalismo farebbe bene a questo paese disastrato svenduto ai poteri forti foresti come l'ultima delle mignotte. La verità è che cinque stalle e Salvini sono acqua zuccherata rispetto a quello che ci vorrebbe veramente. E lo dico da socialista. Speriamo si metta in moto qualcosa. Forse gli eventi porteranno qualcuno a tirare fuori i coglioni, a fare il salto di qualità. Speriamo. C'è bisogno di un comandante come Leonida alle Termopili. Ed anche di un po' di spartani...
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