[ 23 giugno 2018 ]
Andiamo dicendo, e lo ripetiamo, che la cartina di tornasole per giudicare se il governo giallo-verde invertirà o meno un decennio di politiche austeritarie e antipopolari, lo vedremo con la prossima Legge di Bilancio.
Abbiamo detto, e lo ripetiamo, che se il governo vorrà davvero tenere fede, non diciamo a tutto il suo (pur contraddittorio) programma, ma anche solo al 50%, dovrà disobbedire ai diktat dell'Unione europa, per la precisione andare allo scontro con l'euro-germania.
Che nel governo ci siano infiltrati come il Ministro dell'economia Tria l'abbiamo segnalato per primi. Che quindi ci sia una lotta in seno al governo è un fatto acclarato. Con la Legge di Bilancio vedremo presto come questa andrà a finire.
In diversi, invece, hanno già stabilito che la partita è finita prima ancora che cominciasse: vittoria a tavolino per i neoliberisti alla Tria. Di Maio e Salvini si sarebbero già arresi senza combattere.
Fra questi Giorgio Cremaschi [vedi a destra la sua pagina Facebook], che sostiene addirittura che con quanto detto da Tria all'Ecofin e quanto contenuto nel Documento di Economia e Finanza (DEF) abbiamo addirittura... un "Monti bis" (!!) "che accetta tutti i vincoli dell'austerità".
Staremo a vedere. Come minimo Cremaschi, invece di sparare affrettate sentenze per confermare la posizione di "opposizione senza sé e senza ma", avrebbe dovuto essere più cauto.
Quel che non può essere sottaciuto, però sono l'arbitrarietà e, se ci è permesso, l'ignoranza. Cremaschi ha deciso di fischiare il fine partita basandosi sulle dichiarazioni di Tria all'Ecofin e su quanto previsto nel DEF. Dimentica di dire che Tria è un ministro notoriamente infiltrato, e che il DEF in questione è quello approvato il 26 aprile scorso dal governo Gentiloni, e che il nuovo governo non poteva che portarselo dietro. Come precisato dall'ex ministro Padoan il suo DEF non contemplava alcun impegno per il futuro, bensì si limitava ad una "descrizione dell'evoluzione economico-finanziaria internazionale, e all’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche per l'Italia e del quadro di finanza pubblica tendenziale che ne consegue".Un DEF aleatorio dunque, quello che Tria ha difeso all'Ecofin, in cui tutto veniva rimandato alla "nota di aggiornamento" che l'attuale governo dovrà stilare a settembre, appunto in vista della prossima Legge di Bilancio.
Alberto Bagnai (che siamo ben lieti sia diventato almeno Presidente di una decisiva commissione) lo spiega nella sua replica al dibattito sul Def svolta in Senato il 19 giugno, nella quale dice, appunto, che da un governo appena insediato, che deve dunque ancora mettere mano alla Legge di Bilancio e disegnare la sua politica economica, non si può pretendere che in quattro e quattr'otto elabori un DEF.
Un discorso, quello di Bagnai, DEF o non DEF, che consigliamo, anzitutto ai sinistrati, di ascoltare con estrema attenzione. Si, è vero, non c'è proprio partita! Quella tra una sinistra che ha perso la bussola e uno come Bagnai il quale, pur tra i banchi della Lega, tiene alta la bandiera della democrazia, della giustizia sociale e della sovranità nazionale.
6 commenti:
Bagnai parla bene, meglio di Bertinotti.francesco
se Tria avesse detto "per ora il DPEF è quello di Padoan perchè non ci abbiamo ancora messo le mani, e in quello non ci sono nuove spese sociali", potreste anche avere ragione. MA non ha detto questo, ha detto che non si toccherà niente prima del 2019, e che quindi il DPEF quello resta, con buona pace del vostro idolo Bagnai che nulla ha da dire sulla propaganda d'odio razziale permanente del suo (e ormai anche del vostro) duce. Mi spiace, ma ormai avete perso ogni credibilità. Sarebbe meglio per voi se quest'opera indefessa di difesa di un partito razzista e classista (vedi flat tax e condoni per i soliti padroncini, altro argomento che accomuna voi e il vostro economista di riferimento nel silenzio assoluto in risposta a chi ne chiede conto) fosse remunerata, perchè a farla gratis sarebbe davvero il colmo.
D'altronde cremaschi spesso nelle sue comparse sulla sette a sostegno dellè sue posizioni citava e difendeva il blog di Bagnai. Cmq non c'e' da meravigliarsi vuole costruire insime all'usb, alla rete dei comunisti con cui si strumentalizzano a vicenda, a rifondazione, al pci, a potere al popolo un'opposizione di sinistra centrista a questo governo. Il punto e' noi come sinistra patriottica come vogliamo contrastarli? loro e il capitalismo eurocratico? Andiamo in ordine sparso, non riusciamo ad unificarci in un nuovo soggetto rivoluzionario, spesso prevalgono litigiosita' infantili e rancorose. Due punti vanno privilegiati. Lotta tattica sui territori spaccando le assemblee di potere al popolo sulla questione dell'italexit, scegliere un sindacato di riferimento. Non possiamo continuare a stare chi nei cobas, chi nella cub, chi nei sindacati confederali. Scegliamo un sindacato qualsiasi esso sia e costruiamo una corrente.
a me sembra il solito intervento stile Goofycompleanno.
anonimo delle 19.53,
ma "avete perso ogni credibilità" nei confronti di chi? di quelli che la pensano come te, ovvero lo ZERO VIRGOLA dell'elettorato? ma ti rendi conto che non siete nessuno? no, non te ne rendi conto, perchè evidentemente appartieni a quella sx chiusa solo nella sua misera conventicola (i cavernicoli di platone) che il 99% della popolazione manco la calcola (questo sì atteggiamento razzista). buona estinzione.
antonio.
@anonimo delle 19.53
Mi sembra di capire che sostieni che, per avere ragione, bisogna avere i numeri. Se sbalio me corigerai.
Dunque io, che sostengo che questo governo è un'alleanza tra poteri esterni (i gialli) e borghesia interna ex-eurita e oggi (forse) pentita perché mazzolata (i verdi) siccome faccio parte di una minoranza ho torto. Anzi, ho torto per il fatto stesso di essere una sparuta minoranza, non per altro.
Staremo a vedere. Io intanto ci metto la faccia, tu da anonimo potrai cambiare idea, se i fatti ti daranno torto, e dire che lo avevi sempre detto. Mi ricordi qualcuno...
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