[ 27 marzo 2018 ]
Ci segnalano e pubblichiamo.
[Nella foto la polizia kosovara mentre ieri arrestava il rappresentante serbo Marko Djuric].
Oggi pomeriggio a Pristina, scontri che portano le tensioni tra kosovari serbi e albanesi vicine a un punto di non ritorno.
Tutto nasce nell’enclave serba di Kosovska Mitrovica dove viene arrestato dalla polizia albanese Marko Djuric, capo dell’ufficio governativo serbo per il Kosovo che doveva partecipare a una riunione di serbi impegnati in una conferenza, nell’ambito del dialogo interno alla Serbia sulla questione del Kosovo.
Pare che la polizia voglia procedere a ricondurre Djuric al confine serbo per espellerlo in base a un accordo secondo il quale l’ingresso dei serbi in Kosovo deve essere preceduto da un avviso di 72 ore alle autorità di Pristina che si riservano il diritto di autorizzare o meno l’ingresso.
Comunque sia, le pesanti misure adottate dalle forze speciali kosovare albanesi sono state interpretate come una vera e propria provocazione dalla comunità serba. La tensione ha raggiunto il suo culmine quando gli albanesi hanno fatto irruzione nell’enclave con decine di agenti armati in assetto antisommossa. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni e bombe assordanti fuori dall’edificio in cui si teneva la Conferenza, per disperdere la folla di dimostranti che cercava di impedirne l’ingresso.
Immagini della tv serba ritraggono i serbi sedersi per terra col capo chino e le braccia alzate sotto la minaccia delle truppe. Le immagini sono state trasmesse dalla tv di Belgrado, che ha avuto essa stessa un cameraman ferito dalla polizia.
Si segnalano infatti numerosi feriti. Barricate sono state alzate dai serbi di Mitrovica e vengono segnalati blocchi stradali. Si ode il suono delle sirene.
A Belgrado il governo ha decretato lo stato di emergenza e il Presidente Vucic , secondo alcune voci, si sarebbe messo direttamente in contatto telefonico con Putin a Mosca.
E’ una svolta violenta nei rapporti tra serbi e albanesi del Kosovo, ma non del tutto imprevista. Non più tardi di pochi giorni fa il Parlamento kosovaro era stato teatro di uno scontro tra parlamentari albanesi, alcuni dei quali avevano dato luogo a un lancio di lacrimogeni per protesta contro l’approvazione di confini tra Kosovo e Montenegro da loro ritenuta troppo generosa.
Possibile che la violenta irruzione della polizia kosovaro albanese a Kosovska Mitrovica, possa essere stata una dimostrazione a testimoniare che il governo mantiene una linea di condotta dura e pura, a dispetto delle concessioni di confine.
Se così fosse si tratterebbe comunque di una gravissima mossa dai toni provocatori, capace di innescare una reazione a catena dalle conseguenze imprevedibili
* Fonte: ALGANEWS
* * *
KOSOVO: FORZE SPECIALI ALBANESI ARRESTANO LEADER SERBO. E’ SCONTRO. VUCIC CHIAMA PUTIN
Oggi pomeriggio a Pristina, scontri che portano le tensioni tra kosovari serbi e albanesi vicine a un punto di non ritorno.
Tutto nasce nell’enclave serba di Kosovska Mitrovica dove viene arrestato dalla polizia albanese Marko Djuric, capo dell’ufficio governativo serbo per il Kosovo che doveva partecipare a una riunione di serbi impegnati in una conferenza, nell’ambito del dialogo interno alla Serbia sulla questione del Kosovo.
Pare che la polizia voglia procedere a ricondurre Djuric al confine serbo per espellerlo in base a un accordo secondo il quale l’ingresso dei serbi in Kosovo deve essere preceduto da un avviso di 72 ore alle autorità di Pristina che si riservano il diritto di autorizzare o meno l’ingresso.
Comunque sia, le pesanti misure adottate dalle forze speciali kosovare albanesi sono state interpretate come una vera e propria provocazione dalla comunità serba. La tensione ha raggiunto il suo culmine quando gli albanesi hanno fatto irruzione nell’enclave con decine di agenti armati in assetto antisommossa. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni e bombe assordanti fuori dall’edificio in cui si teneva la Conferenza, per disperdere la folla di dimostranti che cercava di impedirne l’ingresso.
Immagini della tv serba ritraggono i serbi sedersi per terra col capo chino e le braccia alzate sotto la minaccia delle truppe. Le immagini sono state trasmesse dalla tv di Belgrado, che ha avuto essa stessa un cameraman ferito dalla polizia.
Si segnalano infatti numerosi feriti. Barricate sono state alzate dai serbi di Mitrovica e vengono segnalati blocchi stradali. Si ode il suono delle sirene.
A Belgrado il governo ha decretato lo stato di emergenza e il Presidente Vucic , secondo alcune voci, si sarebbe messo direttamente in contatto telefonico con Putin a Mosca.
E’ una svolta violenta nei rapporti tra serbi e albanesi del Kosovo, ma non del tutto imprevista. Non più tardi di pochi giorni fa il Parlamento kosovaro era stato teatro di uno scontro tra parlamentari albanesi, alcuni dei quali avevano dato luogo a un lancio di lacrimogeni per protesta contro l’approvazione di confini tra Kosovo e Montenegro da loro ritenuta troppo generosa.
Possibile che la violenta irruzione della polizia kosovaro albanese a Kosovska Mitrovica, possa essere stata una dimostrazione a testimoniare che il governo mantiene una linea di condotta dura e pura, a dispetto delle concessioni di confine.
Se così fosse si tratterebbe comunque di una gravissima mossa dai toni provocatori, capace di innescare una reazione a catena dalle conseguenze imprevedibili
* Fonte: ALGANEWS
1 commento:
Quanto accaduto è la dimostrazione che la guerra della NATO contro la Jugoslavja di Miloscevic era funzionale ad un riassetto dell'area balcanica per gli interessi euroatlantici di espansione ad Est.Si demonizzò la resistenza serba ala guerra,sposando senza riserve la causa dell'UCK albanese,sostenuto all'epoca dagli USA e da Bin Laden,e questi sono i risultati.Ad un'oppressione presunta se ne è sostituita una reale (come denunciò anche a Peter Handke,per questo ostracizzato dall'intellettualità europeista,paladina dei "Diritti Umani").Ovviamente,una volta conseguiti i loro scopi strategici e sostituito al nazionalismo "cattivo",quello "buono",cioè vassallaticamente utile al dominio globale Ue-USA-Nato,"tacciono le voci,si spengono le luci e nel buio più nulla s'ode sussurrar..."
Kolja Chitrovic
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