[ 24 marzo 2018 ]
Alla fine, con l'elezione dei Presidenti di Camera e Senato abbiamo avuto la conferma che le carte le danno Di Maio e Salvini, e che i berluscones hanno dovuto abbassare la cresta.
La ragione è semplice: hanno vinto le elezioni e da soli godono di una solida maggioranza in entrambi i rami del Parlamento. Sono quindi loro che dettano le regole del gioco.
La partita dei Presidenti delle due camere fa storia a sé oppure è propedeutica alla formazione del governo? La risposta per chi scrive è sì, poiché tutto congiura a favore della tesi che ci sia già un patto tra Salvini e Di Maio per dare vita ad un governo giallo-verde. Ciò che, fino a prova contraria, conferma quanto abbiamo detto e previsto.
E' meglio o è peggio? Come avevamo scritto, rebus sic stantibus, è meglio per almeno tre ragioni: un governo giallo-verde, spingendo all'opposizione Pd e Forza Italia, i due alfieri dei poteri forti euristi, è la sola maniera per evitare che questi l'abbiano vinta ancora una volta. Meglio perché sarebbe la sanzione che la Seconda Repubblica è morta e sepolta. Meglio perché si aprirebbe una fase nuova. Per questo, come i nostri lettori sanno, noi abbiamo scommesso (PERCHÉ SÌ AD UN GOVERNO M5S-LEGA di P101).
Se ci sbagliamo, ove il patto tra Salvini e Di Maio prevedesse la subordinata d'imbarcare nel governo i berluscones malgrado non ci sia bisogno del loro sostegno, lo sapremo presto. Sarebbe una sciagura, sarebbe il segnale che i vincitori non vogliono davvero un governo contro i poteri forti euristi, che non vogliono ingaggiare la lotta della risovranizzazione.
Molto sapremo, a questo proposito, dalla composizione del governo.
Vada pure Di Maio come Presidente del Consiglio. La posta in palio vera —ove non si ricorresse a nuovi aleatori spacchettamenti—è chi sarà il Ministro dell'economia e delle finanze (MEF). Lì sono infatti puntati i riflettori di Bruxelles, Berlino e Francoforte, ergo, dei "mercati". Da chi prenderà il posto di Padoan sapremo molte cose, anzi, sapremo quasi tutto. Sapremo se il governo giallo-verde resterà prigioniero della gabbia eurista o se ne vuole davvero uscire fuori, almeno adottando politiche monetariste e mercantilistiche che pongano fine all'austerità e alla deflazione salariale.
Per questo, tra tutte le figure possibili, Alberto Bagnai sarebbe senza dubbio il migliore Ministro dell'economia di un governo giallo-verde.
I sovranisti duri e puri ci diranno che per salire sul carro di Salvini, Bagnai - come segnalammo per primi il 14 febbraio scorso - ha messo nel cassetto l'uscita dall'euro e si è rimesso a vaticinare che è la Germania che se ne deve andare e che l'euro potremmo tenercelo noi. Una tale baggianata che preferiamo pensare sia solo una tattica dissimulatoria. Facciamo a capirci, non pensiamo affatto che il patto tra Salvini e Di Maio contenga la cosa più giusta da fare, l'uscita dall'euro e dall'Unione. Al massimo vorranno andare a battere i pugni sul tavolo di Bruxelles.
Bene: mandiamoci Bagnai a batterli, che di competenze ne ha più di tanti pseudo ministri economici. Se la farà sotto? Farà la fine di Tsipras? Tutto è possibile, facciamo in modo che non accada. E per farlo non si può stare alla finestra né, tantomeno, fare i gufi. Per farlo occorre che i battupugnisti sentano alle spalle tutto l'appoggio e la determinazione popolare. Occorre, va da sé, che Salvini e Di Maio tengano la schiena dritta.
Poi, se tra un pugno e l'altro, tra una pausa e l'altra delle riunioni europee, Bagnai vorrà fare accademia, amichevolmente tentando di convincere la Merkel che è la Germania a dover tornare al marco, faccia pure. Questo, detto con franchezza, non interessa a nessuno.
Quel che interessa, se parliamo del tavolo europeo, sono, a spanne, quattro cose da cui tutto per adesso dipende: che non sia rispettato il pareggio di bilancio, che la spesa pubblica aumenti e sia stracciata la regola del 3%, che siano cancellate le clausole di salvaguardia, che siano infine abolite le recenti anti-italiane normative sulle crisi bancarie.*
Non ci vorrà molto tempo per capire l'andazzo. Il DEF (Documento di programmazione economica finanziaria), come regola, dovrà essere presentato al Parlamento entro il 10 aprile. Anche ammesso che ci sia una deroga (i tempi sono stretti e gli euro-oligarchi sono in agguato) con quello si capiranno molte cose.*
Quindi: Alberto, se ci sei batti un colpo!
*Le teste d'uovo dell'establishment, augurandosi che il governo giallo-verde schianti presto sotto il peso delle difficoltà, insistono che tra reddito di cittadinanza e flat tax non è facile trovare la mediana. Vero. La mediana la si potrebbe trovare, appunto, ad una sola condizione: l'aperta violazione dei trattati capestro europei.
Alla fine, con l'elezione dei Presidenti di Camera e Senato abbiamo avuto la conferma che le carte le danno Di Maio e Salvini, e che i berluscones hanno dovuto abbassare la cresta.
La ragione è semplice: hanno vinto le elezioni e da soli godono di una solida maggioranza in entrambi i rami del Parlamento. Sono quindi loro che dettano le regole del gioco.
La partita dei Presidenti delle due camere fa storia a sé oppure è propedeutica alla formazione del governo? La risposta per chi scrive è sì, poiché tutto congiura a favore della tesi che ci sia già un patto tra Salvini e Di Maio per dare vita ad un governo giallo-verde. Ciò che, fino a prova contraria, conferma quanto abbiamo detto e previsto.
E' meglio o è peggio? Come avevamo scritto, rebus sic stantibus, è meglio per almeno tre ragioni: un governo giallo-verde, spingendo all'opposizione Pd e Forza Italia, i due alfieri dei poteri forti euristi, è la sola maniera per evitare che questi l'abbiano vinta ancora una volta. Meglio perché sarebbe la sanzione che la Seconda Repubblica è morta e sepolta. Meglio perché si aprirebbe una fase nuova. Per questo, come i nostri lettori sanno, noi abbiamo scommesso (PERCHÉ SÌ AD UN GOVERNO M5S-LEGA di P101).
Se ci sbagliamo, ove il patto tra Salvini e Di Maio prevedesse la subordinata d'imbarcare nel governo i berluscones malgrado non ci sia bisogno del loro sostegno, lo sapremo presto. Sarebbe una sciagura, sarebbe il segnale che i vincitori non vogliono davvero un governo contro i poteri forti euristi, che non vogliono ingaggiare la lotta della risovranizzazione.
Molto sapremo, a questo proposito, dalla composizione del governo.
Vada pure Di Maio come Presidente del Consiglio. La posta in palio vera —ove non si ricorresse a nuovi aleatori spacchettamenti—è chi sarà il Ministro dell'economia e delle finanze (MEF). Lì sono infatti puntati i riflettori di Bruxelles, Berlino e Francoforte, ergo, dei "mercati". Da chi prenderà il posto di Padoan sapremo molte cose, anzi, sapremo quasi tutto. Sapremo se il governo giallo-verde resterà prigioniero della gabbia eurista o se ne vuole davvero uscire fuori, almeno adottando politiche monetariste e mercantilistiche che pongano fine all'austerità e alla deflazione salariale.
Per questo, tra tutte le figure possibili, Alberto Bagnai sarebbe senza dubbio il migliore Ministro dell'economia di un governo giallo-verde.
I sovranisti duri e puri ci diranno che per salire sul carro di Salvini, Bagnai - come segnalammo per primi il 14 febbraio scorso - ha messo nel cassetto l'uscita dall'euro e si è rimesso a vaticinare che è la Germania che se ne deve andare e che l'euro potremmo tenercelo noi. Una tale baggianata che preferiamo pensare sia solo una tattica dissimulatoria. Facciamo a capirci, non pensiamo affatto che il patto tra Salvini e Di Maio contenga la cosa più giusta da fare, l'uscita dall'euro e dall'Unione. Al massimo vorranno andare a battere i pugni sul tavolo di Bruxelles.
Bene: mandiamoci Bagnai a batterli, che di competenze ne ha più di tanti pseudo ministri economici. Se la farà sotto? Farà la fine di Tsipras? Tutto è possibile, facciamo in modo che non accada. E per farlo non si può stare alla finestra né, tantomeno, fare i gufi. Per farlo occorre che i battupugnisti sentano alle spalle tutto l'appoggio e la determinazione popolare. Occorre, va da sé, che Salvini e Di Maio tengano la schiena dritta.
Poi, se tra un pugno e l'altro, tra una pausa e l'altra delle riunioni europee, Bagnai vorrà fare accademia, amichevolmente tentando di convincere la Merkel che è la Germania a dover tornare al marco, faccia pure. Questo, detto con franchezza, non interessa a nessuno.
Quel che interessa, se parliamo del tavolo europeo, sono, a spanne, quattro cose da cui tutto per adesso dipende: che non sia rispettato il pareggio di bilancio, che la spesa pubblica aumenti e sia stracciata la regola del 3%, che siano cancellate le clausole di salvaguardia, che siano infine abolite le recenti anti-italiane normative sulle crisi bancarie.*
Non ci vorrà molto tempo per capire l'andazzo. Il DEF (Documento di programmazione economica finanziaria), come regola, dovrà essere presentato al Parlamento entro il 10 aprile. Anche ammesso che ci sia una deroga (i tempi sono stretti e gli euro-oligarchi sono in agguato) con quello si capiranno molte cose.*
Quindi: Alberto, se ci sei batti un colpo!
*Le teste d'uovo dell'establishment, augurandosi che il governo giallo-verde schianti presto sotto il peso delle difficoltà, insistono che tra reddito di cittadinanza e flat tax non è facile trovare la mediana. Vero. La mediana la si potrebbe trovare, appunto, ad una sola condizione: l'aperta violazione dei trattati capestro europei.
27 commenti:
Moreno per piacere, cerchiamo, scusa il pruralis maiestatis, di far pervenire queste tue riflessioni ai gruppi parlamentari grillini e leghisti o sulla piattaforma rousseau, compresa la risoluzione n. 3 di programma 101. Dobbiamo trovare il modo di sfidarli.
Jack London
Pasquinelli scrive: "mandiamoci Bagnai a batterli, che di competenze ne ha più di tanti pseudo ministri economici"
Ma non poteva andarci Paolo Ferrero a "disobbedire ai trattati"?
#Maddekestamoaparlà?
Da questo incendiario del cazzo (ripeto: del cazzo) che ha nascosto per mesi, all'inizio del 2013, il suo endorsement al Manifesto di solidarietà europea, nascondendosi tra noi socialisti (notasi: ho scritto "tra noi socialisti" e non "tra noi di sinistra") e continuando a fare lo pseudo sovranista, COSA CI ASPETTIAMO ANCORA?
Sì, lo so, quello che Pasquinelli vuole dire è, in fondo, hic Rhodus hic salta. Ma che deve saltare? La vogliamo dire la verità nuda, cruda e feroce? Questo ci si è inculati! E ha inculato me per primo, che l'ho aiutato perfino nell'editing del Tramonto dell'euro. Mi ricordo che mi telefonò per annunciarmi il fatto che mi citava nella prefazione (insieme a Marino Badiale) e che restò sconcertato davanti al fatto che a me non me ne fregava un cazzo.
Compagni, questo signore (si fa per dire) è antropologicamente altro da noi! Non c'è che una linea: sfruttiamolo, come lui ha fatto con noi, ma ricordiamoci che NON E' UN COMPAGNO!
Qui l'ho detto, e lo negherò. Se converrà politicamente dichiarerò che questo commento è stato scritto in stato di ubriachezza. Coi nemici si fa così.
#bastabagnai
ci sta tutto e il suo contrario, ma la distinzione, anche nel campo della destra, è sulla moneta unica e le sue conseguenze che innibiscono la natura keynesiana e lavorista della nostra Costituzione.In questo ,non so se per una reale contrapposizione o "diversificare l' offerta" ,forzaitalia è una succursale italiana della cdu e silvio il "maggiordomo"di casa merkel,mentre salvini fa il "braveheart"della situazione,con l' aspirazione di diventare pure un po' Masaniello per la" lega sud " .Nel giro di pochi giorni sapremo ma come sono messi a casa 5 stelle? C'è veramente la volontà di affrontare la questione centrale del governo democratico dell' economia riprendendone gli strumenti?Anche qui le risposte le vedremo tra poco.SPERIAMO BENE!
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Ho votato Lega solo per questo. Nessuna promessa fatta sia dalla Lega che dai 5Stelle può realizzarsi senza rompere i vincoli europei e riprendersi la sovranità monetaria. Non c'è solo Bagnai ma anche Borghi e Siri ed è una sorpresa perfino Giorgetti.Spero che facciano la cosa giusta se no è meglio che emigrino il più lontano possibile. La gente è incazzata è non sopporterebbe ulteriori prese in giro. Dieci milioni di poveri bastano ed avanzano nel nostro Paese.
Gufare é una cosa, essere dotati di un minimo di realismo (nemmeno di pessimismo della ragione!) é un' altra.
Costoro sono politicanti che pensano innanzitutto al loro proprio futuro e in particolare a quello del loro proprio sedere che potrebbe restare orfano di scranno (e poi, eventualmente, "se mai avanzasse qualcosa", al popolo italiano).
Per questo, proprio come Tsipras (il prototipo di tutti i "populismi di sinistra"; ma non dimentichiamo che Salvini -razzismo a parte, che é comunque indiscutibile e particolarmente schifoso, flat tax docet oltre ogni ragionevole dubbio- é addirittura di destra estrema che più estrema non si può, e di certo nemmeno Di Maio é di sinistra!), non hanno mai detto in faccia ai lavoratori italiani che, al punto in cui ci hanno condotto le classi dominanti, sono necessari grandissimi, inauditi sacrifici, letteralmente sudore, lacrime e sangue, per dirlo con le parole di uno schifoso reazionario, per potere uscire sbattendo la porta dall' euro e dall' "Euroooooooooopa" e poter sperare di cominciare a ricostruire un futuro decente per i nostri nipoti (forse).
L' uscita da quella autentica moderna "prigione dei popoli" che é l' Euroooooooopa (rispetto alla quale l' Impero Austroungarico era "rose e fiori") non é la rivoluzione, ma cionondimeno é tutt' altro che un pranzo di gala!
(Mai come in questo momento un disperato ottimismo della volontà mi fa desiderare di perdere questa scommessa!).
G.B.
"i berluscones hanno dovuto abbassare la cresta."
LA seconda carica dello stato è una pasdaran di Berlusconi che ha manifestato contro i giudici sotto il tirbunale quando l'hanno condannato, e Berlusconi ha abbassato la testa. Vabbè, inutile commentare oltre...
Quanto al PDC, sarà Giorgetti, l'uomo di fiducia negli USA nella Lega. E il ministro dell'economia sarà suo cugino Ponzellini, il banchiere che deve tutto a ROmano Prodi.
Se non avete letto il Gattopardo, non parlate di politica.
Secondo me Di Maio, pur di fare il primo ministro, accetterà i voti di Forza Italia.
Si sta rivelando meno triste del previsto un Bagnai al governo con la Lega
Oltre che ai trattati europei, ci sarebbe da rimetter mano anche e soprattutto all' art. 81 della Costituzione, quello potrebbe essere un primo banco di prova senza che ci sia bisogno di andare a battere i pugni da nessuna parte.
Bagnai Ministro dell'economia al posto di Padoan?
Certo sarebbe un bell'affronto per i tecnocrati europei.
Ma non facciamoci nessuna illusione.
Magari Bagnai non farà come Tsipras, farà la fine di Varoufakis.
E poi, giocando al totonomine, metto Salvini a Ministro dell'interno, con ciò che questo potrà significare in quanto a questione immigrati e ordine pubblico.
Tanto per dire che un governo "populista" o giallo vere, ammesso che si faccia, di porcherie potrebbe farne diverse.
Luigi
Chiesa da invece per scontato che M5S starà all'opposizione
https://www.youtube.com/watch?v=tLv_SXIzX8s
Mattarella pare dia l'incarico solo in cambio della promessa di non lasciare l'euro. L'ennesimo alto tradimento. http://www.ilgiornale.it/news/politica/nome-premier-ue-e-conti-pubblici-tre-condizioni-mattarella-1508808.html
Detto questo io credo che imbarcare i Berluscones servirebbe a staccarli come una cellula in mitosi dalla cariatide Berlusconi.
A quel punto avremmo una super maggioranza.
La quadra l'ho già trovata io e fatta analizzare e quantificare dal solito ottimo Mazzei!
Una forte defiscalizzazione a 360 gradi che ci porterebbe a circa il 5% di deficit/PIL!
Ahah!
E cosa farebbe un governo M5S-Lega?
Diamo un occhiata a questa discussione su twitter in cui viene detto che un servizio sarebbe pubblico o privato solo in base a chi paga.
Ma che definizioncina comoda comoda.
Partendo da questo assunto si può tranquillamente privatizzare tutto, sanità, scuola e tutto il resto. Poi però voglio vedere se non spunta il servizio scadente per i poveri e quello di qualità migliore per può sborsare un sacco di soldi. E chissà a quanti fa gola il profitto che ne deriva.
Ripeto quello che già scrissi una volta: i liberisti di domani chiameranno sé stessi antiliberisti.
Giovanni
perché tu saresti un compagno Fraioli ... ma per piacere..
Sì, sì! Ahahah!!!
Me la immagino la scena: il professorino va a Bruxelles a battere i pugni sul tavolo - ahahah!!! - e si trova davanti a questo signore qui. Il professorino, dopo essere stato trapassato da quello sguardo al laser mentre Juncker e Barnier si scambiano amabilmente battute su che razza di buffona sia Theresa May, precipita in un buco nero di disperazione esistenziale assoluta. Paura primordiale allo stato puro. Scatta il meccanismo animale fight or flight. E sarà flight. Per andare a battere i pugni sul portone dell'ambasciata dello Zimbabwe o del Sud Sudan per implorare l'asilo politico e un passaggio sicuro al più vicino aeroporto.
All'Università di Harare o di Juba, il luminare comincerà a tenere corsi su Il Tramonto del Tucul. Ma ogni notte, tornerà come un incubo quello sguardo...
"perché tu saresti un compagno Fraioli ... ma per piacere.."
Sicuramente non ho la fede marxista. Cheese.
@Fraioli
cito : ( "perché tu saresti un compagno Fraioli ... ma per piacere.."
Sicuramente non ho la fede marxista. Cheese. )
Allora così è facile , anche Bagnai può definirsi compagno secondo questa ratio . Anche Galeazzo Ciano .
In realtà , caro Fraioli , non sei un compagno : ma puoi autodefinirti ( immagino che per te non sia un'offesa , ma un complimento , e quindi mi permetto di scriverlo ) un sovranista / socialista nazionale .
Sovranista socialista nazionale, tu dici correttamente. E aggiungi che non posso usare la parola "compagno". Che dire? Me ne farò una ragione. L'importante è che si capisca come la vedo.
P.s. va bene "fratelli"?
compagni un cazzo....
va bene "COMPATRIOTI" ?
Per me compagno significa condividere con gioia il pane, non solo materiale, guadagnato con il proprio lavoro (vita).
Fare oggi i compagni con il pane degli altri, in mancanza di quello che un giorno fornirà lo Stato collettivista a cui si aspira, non pone in una posizione di superiorità morale rispetto a quello che ha condiviso Bagnai.
Non tutti possono permettersi di criticare la modalità di lotta politica altrui, senza prima chiedersi quanto amore e impegno materiale mette nella propria, Fraioli in quanto a impegno gratuito dà punti a molti di noi.
Di questa storia di cadreghe possiamo solo ricavare che la mancanza di gioia, in quello che facciamo/pensiamo, a volte si nasconde l'indizio per una qualche compensazione futura.
Un'altra conferma che nella Politica avere ragione, capire, analizzare, applicare alla realtà il metodo o la teoria giusta sono condizioni necessarie ma non sufficienti, se è vero che la profonda motivazione politica non la dà raggiungere un obbiettivo prima del mio nemico/avversario, e se è vero che vincere è quello che resta dopo aver speso tutte le altre opzioni per CON-vincere.francesco
Errata corrige
"Di questa storia di cadreghe possiamo solo ricavare che DIETRO la mancanza di gioia, in quello che facciamo/pensiamo, a volte si nasconde l'indizio per una qualche compensazione futura".francesco
@Fraioli
"fratelli" è un po' troppo vago , quasi papale . E' più calzante "Fratelli d'Italia" . Quindi , invece di "care compagne , cari compagni..." , ti propongo un "care sorelle e cari fratelli d'Italia..." .
Se poi invece di scriverlo , lo devi dire al microfono davanti ad una platea , non ci starebbe male , in sottofondo , "l'Italiano" di Toto Cutugno ..
Un'antica leggenda storiografica vuole che, nel pieno dell'assedio turco a Costantinopoli, i teologi bizantini si accapigliassero sul proverbiale sesso degli angeli. Nel frattempo il Sultano, che aveva accolto un geniale inventore ungherese snobbato a casa sua e gli aveva garantito fondi in abbondanza per costruire un potente cannone di sua ideazione, martellava le mura della città con la formidabile arma.
Compagni? Amici? Fratelli? Soci? Cittadini? Affiliati? Camerati?
Che importa? Importa solo questo sguardo...
Vediamo di stare con i piedini ben per terra....
Vi rivolgete a Bagnai come se la decisione di andare a Bruxelles a picchiare in faccia le merde neoliberiste, dipendesse da Bagnai...
CHE CAZZO PUO' FARE BAGNAI CHE, COME POTERE POLITICO DI DECISIONE, CONTA MENO DI UN CAZZO?
MA DOVE VIVETE, COMPAGNUCCI DELL'ASILO?!?
SENZA LA DECISIONE DI SALVINI E DI MAIO, BAGNAI NON PUO' NEPPURE ANDARE AL CESSO.
CHIARO?
BISOGNA TORNARCI SOPRA?
Castellucci ha perfettamente ragione. Bagnai non è nessuno. E proprio per questo è ridicolo. Non ti fai eleggere nel partito di uno che non ha fatto altro che il politico tutta la vita (e quindi ha come suo esclusivo interesse mantenere la poltrona, che è l'antitesi di un gesto rivoluzionario come uscire dall'euro) se vuoi davvero uscire dall'euro.
Salvini... Di Maio... Bagnai... Borghi...
Anche fossero Giulio Cesare, Lorenzo il Magnifico o Ludovico il Moro, questa gente dovrà affrontare l'effetto Medusa. Vale a dire, affrontare questo sguardo.
Qui ci vuole Perseo. Uno con un cervello e gli attributi molto, molto grandi, più qualche divinità benevola dalla sua.
Nessuno dei personaggi elencati all'inizio ha i requisiti. Punto e basta. Ci si illuda pure che ci si possa presentare al Gran Premio di Montecarlo con una Ritmo scassata e pensare che primo gli organizzatori ti facciano scendere in pista, secondo che si vinca pure la corsa.
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