Il 18 giugno scorso si svolse a Roma, presso il teatro Brancaccio, l'assemblea promossa da Anna Falcone e Tomaso Montanari [nella foto a sinistra].
Teatro stracolmo [vedi foto sotto]. Entusiasmo per l'idea di dare vita ad un nuovo soggetto politico di sinistra, civico e dal basso, che nulla avesse a che fare con la sinistra sinistrata.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio...
A caldo pubblicammo un giudizio critico, quello di Paolo Gerbaudo. Giorni prima, assemblea del Brancaccio in vista, Ferdinando Pastore, aveva messo in guardia sul reale punto di approdo dell'iniziativa: "Unità della sinistra? No grazie!".
Brancaccio, 18 giugno: in tanti a sperare invano che nascesse una sinistra davvero popolare |
Sembravano giudizi troppo duri. Si stanno rivelando più che esatti.
Qualche giorno fa Anna Falcone ha concesso un'intervista che la dice lunga.
Alla domanda:
«Ma riuscirete a fare un Quarto polo che andrà da Mdp a voi del Brancaccio passando per Sinistra Italiana, Possibile e Rifondazione? Una sola lista di sinistra, è questo l'intento? Lavora per questo?»; la Falcone risponde:
«Una sola lista civica e di Sinistra, lo abbiamo detto nel nostro appello e lo ribadiamo. Ci sono tutti i presupposti e sono fiduciosa. La sfida non è solo la lista, ma costruire, anche in Italia, la via per la nuova Sinistra, una forza partecipata, innovativa e lungimirante, che possa imprimere alla politica quella svolta prodotta da Podemos in Spagna e da Corbyn nel Regno Unito. Solo per citare due esempi che, uniti a quello francese, dimostrano come la Sinistra vince solo se unita e se torna a fare la sinistra, a lottare per i diritti e su proposte concrete e alternative, con coraggio e senza compromessi».
Traduciamo: ora che il mellifluo Pisapia ha scoperto le sue carte e va con Renzi, non ci sono ostacoli a presentarsi nella stessa lista con D'Alema e Bersani, ovvero con quel pezzo dell'establishment politico che ci ha portato nella gabbia dell'euro e che ha sostenuto il Quisling Mario Monti pur di restarci, facendo scempio di democrazia, diritti sociali, e sovranità nazionale e popolare.
Non siamo stati quindi troppo duri, bensì realisti.
Non ci consola affatto averla azzeccata un'altra volta. Che alla fine la Falcone e Montanari siano saliti a bordo, sulla nave ammiraglia con D'alema al comando, dimostra quanto forte sia ancora la sinistra sistemica, quanto radicato sia l'opportunismo (cosa non si fa per qualche scranno parlamentare!), ma pure quanto difficile sia la battaglia per dare una testa ed un corpo ad una politica alternativa.
Ciò nonostante non ci si deve arrendere. Una proposta è in campo, quella della Confederazione per la Liberazione Nazionale: tentare il possibile per presentare alle prossime elezioni una lista del sovranismo popolare e costituzionale, un lista dell'Italia Ribelle e Sovrana.
2 commenti:
E' solo l'ennesimo schifoso e rivoltante tradimento degli interessi reali dei lavoratori di quelli che si autodefiniscono di sinistra. Facciamocene una ragione e andiamo avanti.
Momento opportuno....nascita del Polo sovranista....ma attenti alle alleanze nel Rosatellum
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