[ 20 agosto 2017]
«A Luigi, che è, appunto, un famoerpartitista (e non c'è naturalmente nulla di male, e lui sa che io lo stimo), penso di aver detto una volta per scherzo che se mi davano una disoccupazione al 30% come in Germania dopo l'austerità (quella di Brüning), il partito glielo facevo in un attimo. Ho fatto male a dirglielo, perché in effetti siamo messi peggio. Speriamo che se ne sia dimenticato: altrimenti, la sua sarà la tessera numero uno (ma il partito non si farà in un attimo: anzi, non si farà per niente)».
(Alberto Bagnai nel post "La disoccupazione in teoria e in pratica")
Dunque, se ho capito bene, er partito non si poteva fare prima perché ce vojono i sòrdi, non si può fare adesso ma non si capisce perché. Forse perché, con una disoccupazione superiore al 30%, sarebbe un partito nazistoide? Come sapete ho smesso da tempo di sforzarmi di capire il pensiero di Bagnai su uno dei versanti della sua specializzazione, quello politico, e mi limito a leggere le sue analisi economiche. Sempre più svogliatamente, per altro, perché una volta afferrato il concetto che avere una moneta unica senza Stato conviene solo al capitale e ai paesi più forti, non è che, ingozzandosi di dati e analisi, le cose possano cambiare. Il punto è che la Storia non è razionale, e men che mai razionalmente economica! Salvo a posteriori, in ogni senso.
E' giunto il momento, però, che io vi metta al corrente della Prima Legge dell'Universo Biologico (nel seguito PLUB) da me stesso medesimo di pirsona pirsonalmente scoperta all'età di quindici anni, che ho inutilmente tentato di far capire nel mondo di melassa degli psichicamente subordinati nel quale mi sono trovato a passare quasi tutta la mia vita. E che, forse, adesso entrerà nella zucca di molti di loro:
Prima legge dell'universo biologico - PLUB: Ogni entità biologica tende ad espandersi fino a quando non trova almeno un altro organismo che la fermi.
L'ho scoperta il giorno in cui, uscendo di casa furibondo dopo un litigio con mio padre, incontrai per strada un energumeno che era solito deridermi davanti a tutti, cosa che sopportavo perché il suddetto era molto più grosso di me. Non però quel giorno, in cui ero carico di adrenalina e di aggressività verso il padre (anche lui molto più grosso di me e comunque intoccabile per ovvie ragioni). Ecco, quel giorno l'entità biologica grossa venne fermata, da allora e per sempre, dall'entità biologica piccola, che le si scagliò contro con una furia mai vista. Da allora il fringuello poté circolare per strada senza più timore.
La PLUB non si applica solo ai singoli organismi, ma anche alle società che questi formano, ed ha validità in ogni genere di conflitto. Anzi, ne è il presupposto ontologico. In pratica, vi sto dicendo che la PLUB è all'origine sia della lotta di classe che dei confronti geopolitici, nonché (mi pare ovvio) dei litigi tra fidanzatini. Ne consegue che invocare l'avvento di una fumosa razionalità degli agenti economici che possa evitare il massacro sociale conseguente all'adozione di una moneta che (Illo dixit 2 dicembre 2012) è un metodo di governo, è un errore politico bello grosso.
Insomma er partito s'adda fa', e si farà perché la Storia non si ferma nemmeno davanti al portone dell'Accademia. Ed io non ho mai capito perché, dopo aver sostenuto che l'euro è un metodo di governo, Alberto Bagnai si sia messo a deridere i #famoerpartitisti, di fatto lasciando cadere l'opzione di muoversi con anticipo rispetto alla necessità ontologica di farlo comunque ma, ahimè, con anni di ritardo.
Per quanto mi riguarda, sono da sempre un #famoerpartitista. Quando nel 2005 incominciai a far politica, immediatamente pensai alla partecipazione alle elezioni amministrative comunali, tant'è che fui tra i principali promotori di due liste civiche a Frosinone nel 2007 e 2012; nello stesso periodo mi avvicinai al m5s, sempre con la stessa visione: costruire, per dirla nel gergo goofynomico, un #movimentodarbasso. Lasciato il m5s e conosciuto Bagnai, dopo aver appreso molto da lui (ma non solo da lui) pensai che egli potesse diventare una leva fondamentale per la costruzione di un #movimentodarbasso su scala nazionale, operazione che immaginavo potesse essere condotta a termine nel giro di cinque anni, dapprima con una non partecipazione attivaalle elezioni politiche del 2013, successivamente con una chiamata generale all'impegno politico, sì da essere pronti per quelle del 2018. Nulla di tutto ciò è minimamente accaduto (non solo a causa della sua opposizione, ad esser sincero) e tuttavia la necessità ontologica di organizzare politicamente il mondo del lavoro si ripresenta oggi e si ripresenterà in futuro, sempre e comunque. Per una semplice e banale ragione: non c'è alternativa.
La verità è che si sono persi cinque anni per andar dietro all'illusione che la razionalità economica avrebbe preso il sopravvento. Ebbene, chi ha detto che prima era troppo presto e adesso troppo tardi si collochi. La statistica, che serve a dimostrare che ha vinto chi era più forte è (forse) una scienza, ma funziona a posteriori (in ogni senso) e pertanto non determina il futuro. Al massimo, salvo errori e/o manipolazioni dei dati, sancisce il passato.
E adesso primitivo di Manduria! Prosit...
* Fonte: Ego della rete
«A Luigi, che è, appunto, un famoerpartitista (e non c'è naturalmente nulla di male, e lui sa che io lo stimo), penso di aver detto una volta per scherzo che se mi davano una disoccupazione al 30% come in Germania dopo l'austerità (quella di Brüning), il partito glielo facevo in un attimo. Ho fatto male a dirglielo, perché in effetti siamo messi peggio. Speriamo che se ne sia dimenticato: altrimenti, la sua sarà la tessera numero uno (ma il partito non si farà in un attimo: anzi, non si farà per niente)».
(Alberto Bagnai nel post "La disoccupazione in teoria e in pratica")
Dunque, se ho capito bene, er partito non si poteva fare prima perché ce vojono i sòrdi, non si può fare adesso ma non si capisce perché. Forse perché, con una disoccupazione superiore al 30%, sarebbe un partito nazistoide? Come sapete ho smesso da tempo di sforzarmi di capire il pensiero di Bagnai su uno dei versanti della sua specializzazione, quello politico, e mi limito a leggere le sue analisi economiche. Sempre più svogliatamente, per altro, perché una volta afferrato il concetto che avere una moneta unica senza Stato conviene solo al capitale e ai paesi più forti, non è che, ingozzandosi di dati e analisi, le cose possano cambiare. Il punto è che la Storia non è razionale, e men che mai razionalmente economica! Salvo a posteriori, in ogni senso.
E' giunto il momento, però, che io vi metta al corrente della Prima Legge dell'Universo Biologico (nel seguito PLUB) da me stesso medesimo di pirsona pirsonalmente scoperta all'età di quindici anni, che ho inutilmente tentato di far capire nel mondo di melassa degli psichicamente subordinati nel quale mi sono trovato a passare quasi tutta la mia vita. E che, forse, adesso entrerà nella zucca di molti di loro:
Prima legge dell'universo biologico - PLUB: Ogni entità biologica tende ad espandersi fino a quando non trova almeno un altro organismo che la fermi.
L'ho scoperta il giorno in cui, uscendo di casa furibondo dopo un litigio con mio padre, incontrai per strada un energumeno che era solito deridermi davanti a tutti, cosa che sopportavo perché il suddetto era molto più grosso di me. Non però quel giorno, in cui ero carico di adrenalina e di aggressività verso il padre (anche lui molto più grosso di me e comunque intoccabile per ovvie ragioni). Ecco, quel giorno l'entità biologica grossa venne fermata, da allora e per sempre, dall'entità biologica piccola, che le si scagliò contro con una furia mai vista. Da allora il fringuello poté circolare per strada senza più timore.
La PLUB non si applica solo ai singoli organismi, ma anche alle società che questi formano, ed ha validità in ogni genere di conflitto. Anzi, ne è il presupposto ontologico. In pratica, vi sto dicendo che la PLUB è all'origine sia della lotta di classe che dei confronti geopolitici, nonché (mi pare ovvio) dei litigi tra fidanzatini. Ne consegue che invocare l'avvento di una fumosa razionalità degli agenti economici che possa evitare il massacro sociale conseguente all'adozione di una moneta che (Illo dixit 2 dicembre 2012) è un metodo di governo, è un errore politico bello grosso.
Insomma er partito s'adda fa', e si farà perché la Storia non si ferma nemmeno davanti al portone dell'Accademia. Ed io non ho mai capito perché, dopo aver sostenuto che l'euro è un metodo di governo, Alberto Bagnai si sia messo a deridere i #famoerpartitisti, di fatto lasciando cadere l'opzione di muoversi con anticipo rispetto alla necessità ontologica di farlo comunque ma, ahimè, con anni di ritardo.
Per quanto mi riguarda, sono da sempre un #famoerpartitista. Quando nel 2005 incominciai a far politica, immediatamente pensai alla partecipazione alle elezioni amministrative comunali, tant'è che fui tra i principali promotori di due liste civiche a Frosinone nel 2007 e 2012; nello stesso periodo mi avvicinai al m5s, sempre con la stessa visione: costruire, per dirla nel gergo goofynomico, un #movimentodarbasso. Lasciato il m5s e conosciuto Bagnai, dopo aver appreso molto da lui (ma non solo da lui) pensai che egli potesse diventare una leva fondamentale per la costruzione di un #movimentodarbasso su scala nazionale, operazione che immaginavo potesse essere condotta a termine nel giro di cinque anni, dapprima con una non partecipazione attivaalle elezioni politiche del 2013, successivamente con una chiamata generale all'impegno politico, sì da essere pronti per quelle del 2018. Nulla di tutto ciò è minimamente accaduto (non solo a causa della sua opposizione, ad esser sincero) e tuttavia la necessità ontologica di organizzare politicamente il mondo del lavoro si ripresenta oggi e si ripresenterà in futuro, sempre e comunque. Per una semplice e banale ragione: non c'è alternativa.
La verità è che si sono persi cinque anni per andar dietro all'illusione che la razionalità economica avrebbe preso il sopravvento. Ebbene, chi ha detto che prima era troppo presto e adesso troppo tardi si collochi. La statistica, che serve a dimostrare che ha vinto chi era più forte è (forse) una scienza, ma funziona a posteriori (in ogni senso) e pertanto non determina il futuro. Al massimo, salvo errori e/o manipolazioni dei dati, sancisce il passato.
E adesso primitivo di Manduria! Prosit...
* Fonte: Ego della rete
12 commenti:
Informo , a chi volesse fornire disciplinatamente il proprio contributo , che di partiti sovranisti ce ne sono già :
a) Salvini-Meloni( + affiliati minori di estrema destra )-Grillo . Non si presenteranno insieme ( per la nota strategia di marketing trasversale accalappiatutto dei 5stelle ) , ma hanno una reale possibilità di fornire alle istanze sovraniste una maggioranza parlamentare.
b) Fronte Sovranista Italiano . E' piccolissimo , ma aspira a diventare un partito . Se quello che si cerca è un gruppo di sovranisti che aspirano a diventare un partito , ci si può accontentare dell'FSI .
Ha soltanto due piccoli difetti : primo , anche loro sanno ( ma non se lo possono dire , pena l'espulsione dal circolo ) che , a dispetto del nome un po' troppo sovradimensionato che si sono modestamente dati , non diventeranno mai qualcosa di più di un minuscolo circolo culturale ( per altro non di altissima qualità ) su internet ; secondo , per questioni di mercato politico , data l'affinità ideologica ( in particolare con Meloni/CasaPound , ma anche con alcune istanze di Salvini e Grillo ) , fanno martellante propaganda non solo contro la sinistra radicale come può sembrare ( quello è normale , va da se ) , ma anche contro gli unici partiti che hanno una reale possibilità di fornire alle istanze sovraniste una maggioranza parlamentare : cioè proprio contro Salvini-Meloni-Grillo .
In conclusione , se Fraioli volesse realmente militare in qualche partito sovranista , potrebbe già farlo : deve solo scegliere .
Scordatelo che io possa andare co Salvini-Meloni-m5s.
Il FSI? De-Deandreizzato forse.
Che fare? Provarci! (sono sintetico perché sto in pizzeria).
quanto scrive l'anonimo mette in luce, che meglio non si potrebbe, quanto il concetto di "sovranismo" sia insufficiente, filosoficamente parlando, un'anfibolia.
TRECCANI dice: "sovranismo Posizione politica che propugna la difesa o la riconquista della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in antitesi alle dinamiche della globalizzazione e in contrapposizione alle politiche sovrannazionali di concertazione".
Il sostantivo, senza aggettivazione, è dunque un concetto politico generico, indeterminato, fumoso, ambiguo.
Se "sovranista" è chiunque sia contro la globalizzazione, sovranista è dunque definizione che copre un vastissimo campo politico. Per dire: da repubblichino fascista al partigiano antifascista.
Un concetto che può dunque implicare l'idea dell'alleanza dei sovranismi, a prescindere dal loro contenuto ideale, politico e morale.
Ho l'impressione che solo per questo tale concetto non si farò mai strada in mezzo al popolo, che anche il più ingenuo sa che diavolo e acqua santa non possono stare assieme.
Rispondo all'anonimo "20 agosto 2017 16:36" e all'anonimo "21 agosto 2017 09:29". Ovviamente anonimi per me, che la polizia postale sa anche quante birette vi siete bevute a ferragosto e di che marca. Ma transeat, miei cari combattenti in clandestinità (o incapaci di avere un account, o pigroni, o semplicemente bot se non addirittura troll).
Comincio col ricordare al primo anonimo che nomina sunt omina. Per cui se Renzi, ad esempio, decidesse di fondare il suo Partito della Nazione, e magari strologasse in campagna elettorale di sovranità italiana da difendere battendo i pugni, non per ciò sarebbe un sovranista. Il fatto è che il termine, nato in un ristretto ambito di ribelli della prima ora, ha avuto successo ed oggi è ambito da molte formazioni politiche in cerca di voti da raccattare, in ciò aiutate dalle centrali della disinformazione mainstream che così adempiono al loro compito. Ci fossimo chiamati "Puffi Verdi" oggi Salvini, Meloni e m5s si dichiarerebbero "puffoverdisti". Ma questo è un problema di propaganda, irrisolvibile per definizione da parte di qualsiasi movimento allo stato nascente.
Il secondo anonimo lamenta la genericità del significato della parola "sovranista". Ha ragione (nomina non sun omina), ma il problema si porrebbe anche se ci si definisse "anticapitalisti", o "antiglobalisti" o, come sopra, "puffi verdi". Anche il termine "comunismo" presenta non poche ambiguità. Quanto detto attiene alla sfera lessicale, ovviamente, ma c'è anche quella sostanziale. Si sostiene, infatti, che tra le fila dei sovranisti (ma anche degli anticapitalisti e/o antiglobalisti) ci sono, o potrebbero esserci, anche forze orrendamente antidemocratiche, dai fascismi fino agli stalinismi. Anche questo è vero, e che ci possiamo fare? Conosco molte persone che sono anticapitaliste e antiglobaliste, e però fasciste. So what? Smettiamo di essere anticapitalisti? No, ovviamente. Vuol dire che il caitalismo sarà aggredito da più parti, non necessariamente coordinate tra loro. Oppure, come spesso è accaduto, i fascisti si faranno comprare e cambieranno fronte. E' la politica ragazzuoli, che è la continuazione della guerra con altri mezzi. Aprite un libro di storia, leggete e contate quanti rovesciamenti di fronte, e infami tradimenti, ci sono stati da sempre. In politica, come in guerra, le alleanze (esplicite o di fatto) sono sempre temporanee. La vita continua...
Erore: nomina NON sunt omina.
Distrazione.
Salve a tutti.
Capisco che lo Stivale, da mesi e mesi, sia oppresso da una pesante cappa di caldo afoso. Capisco pure che agosto è il mese in cui tutto, ma veramente tutto chiude, si ferma, se ne va in vacanza e allora se ne riparla a settembre. Ma, come diceva Giobbe Covatta nel passaggio di un suo libro riguardo un maestro di scuola che salutava tutti a giugno promettendo di rivedersi proprio a settembre, non si specifica se il settembre in questione sia quello dell'anno corrente oppure no!
Ma fatemi chiudere lo spiritoso cappello introduttivo e permettetemi di venire al sodo.
Ancora qui a discutere delle uscite, sempre più confuse, annebbiate e rabbiose, di questo Prof. Alberto Bagnai? Ma chi è, alla fin fine? Il Messia del giudaismo? Gesù nel suo Secondo Avvento? Il Mahdi dei maomettani? Il Maitreya dei buddhisti? La decima incarnazione di Shiva secondo gli indù? Tom Cruise per Scientology? Lenin sul treno per San Pietroburgo? Maradona che fa il gol di mano e dopo dieci minuti il gol del secolo a Mexico '86?
Voglio dire, tanto di cappello per averci introdotto a quei pochi, ma importanti concetti di macroeconomia che possono aiutare ad orientarsi meglio nel marasma della pseudoinformazione mainstream e, potenzialmente, a cominciare ad elaborare uno straccio di programma alternativo al delirio dominante. Ma, al di fuori di questo, l'operato dal punto di vista politico di Bagnai è stato massimamente dannoso, divisivo, pasticciato e corrosivo. Come se poi certi ambienti politici avessero pure bisogno di ciò!
Inutile stare a portare esempi su esempi. Chi vuole, può scartabellarsi sei anni di blog pippesco. Ma si può far prima e consultare il "controblog" Gufinomics dove il sagace - benché piddino - Peter Yanez (che mi sembra abbia anche commentato in passato su questo blog) per quanto spesso parta da presupposti poco condivisibili e a volte speciosi, il più delle volte opera una spietata demolizione del "goofismo". Non più aggiornato dallo scorso febbraio, questo però può anche essere un vantaggio, visto che volendo ci si può leggere un po' di roba al giorno e dopo un po' si arriva alla fine. Consiglio soprattutto di leggere i commenti ai vari articoli. Commenti che nella media superano di gran lunga quello che si legge su molti blog "politici". E alle discussioni ha spesso partecipato anche l'egregio Prof. Fraioli!
A proposito del Prof. Fraioli, voglio complimentarmi per la raffinata ed esilarante espressione a posteriori (in ogni senso)! Ma voglio anche ribadire quando già dettoLe nel mio commento del 29 luglio 2017 18:12: se l'Economia è la scienza triste, l'Illologia è la scienza tristissima! A maggior ragione se ci si deve pure sorbire insulti tanto pittoreschi quanto grotteschi del tipo amante tradita!
Un saluto a tutti, in special modo agli agenti della polizia postale italiana che piuttosto che occuparsi di truffe, terrorismo, cyberbullismo, cyberstalking, minaccie più o meno pazzesche e sgrammaticate, revenge porn di ex un po' cuckold e pornografia minorile, stanno senza dubbio appresso agli IP di un paio di leghisti closeted nella sezione dei commenti di un blog di sinistra non sinistrata.
Barbaro D'Urso
Caro Barbaro D'Urso,
se a valle della bene augurata circostanza di presentare la lista "Italia ribelle e sovrana" ottenessimo un risultato non insignificante, tale da impensierire ESSI in vista di successivi sviluppi, non potrebbero ESSI usare Illo per attaccarci? Io dico di sì, e penso che Illo potrebbe prestarsi. In previsione di quest'ultima malaugurata ipotesi, ogni tanto una bordata preventiva di artigleria "Illo targetted" è un atto precauzionale.
Vedi, è vero che oggi Bagnai conta come il due di coppe quando briscola è bastoni, ma dovesse tornare utile non sarebbe difficile, per ESSI, cucirgli addosso un ruolo politico sotto la veste di esperto di economia che ha previsto et. etc. etc.
Capito mi hai?
Mah Fiorenzo, mi sembra un po' esagerato, a meno che Illo non sia ricattabile, in quest' ottica l' ultima vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto può apparire inquietante.
Mettiamola così: il ragazzo deve essere messo alla prova.
Egregio Prof. Fraioli,
innanzitutto, grazie della replica.
Dunque, Lei dice:
se a valle della bene augurata circostanza di presentare la lista "Italia ribelle e sovrana" ottenessimo un risultato non insignificante, tale da impensierire ESSI in vista di successivi sviluppi, non potrebbero ESSI usare Illo per attaccarci? Io dico di sì, e penso che Illo potrebbe prestarsi. In previsione di quest'ultima malaugurata ipotesi, ogni tanto una bordata preventiva di artigleria "Illo targetted" è un atto precauzionale.
Affinché venga riconosciuta come pericolo, la lista IReS - mi permetta d'abbrieviarla così! - dovrebbe quantomeno riuscire a conquistare una rappresentanza parlamentare.
Se la memoria non mi tradisce, l'attuale legge elettorale italiana, cioè quel pasticciaccio brutto costituito dall'Italicum "consultellato" alla camera e dal Porcellum parimenti "consultellato" al senato, prevede la necessità di raggiungere il 3% su base nazionale alla camera e la stessa percentuale a livello di singole regioni al senato per accedere alla ripartizione dei seggi. Meno di così, magari ci si mette in vista durante la campagna elettorale, ma poi non si può incidere e non si può mantenere una pur minima visibilità a livello mainstream.
A quel punto, allora, non si vede perché dagli ambienti che contano ci si dovrebbe scomodare per dar mandato a qualcuno di attaccare IReS e consimili, visto che, se si fallisce l'obiettivo elettorale, temo purtroppo che le stesse dinamiche interne a quest'area politica la faranno rapidamente deflagrare.
Non voglio fare lo iettatore e capisco che c'è gente sincera che si sta impegnando davvero, ma se finora ci si è spesso concentrati - e massacrati - sulle differenze, spesso infime, e mai sulle concordanze... Beh, già i Greci raccontavano la storiella dello scorpione e della rana...
Tornando al suo commento:
Vedi, è vero che oggi Bagnai conta come il due di coppe quando briscola è bastoni, ma dovesse tornare utile non sarebbe difficile, per ESSI, cucirgli addosso un ruolo politico sotto la veste di esperto di economia che ha previsto et. etc. etc.
Capito mi hai?
Prof. Fraioli, capisco perfettamente la logica del Suo ragionamento! E noto, con un certo piacere, che concordiamo sul fatto che il Luminare di Pescara (o dei Parioli?) si attribuisce un peso ed una valenza che non gli sono affatto propri.
Ciò detto, io credo che il ruolo politico sotto la veste di esperto il Goofy ambisca a rivestirlo da un bel pezzo. Ma da un pezzo prima che... Goofy fosse Goofy!
Come ho già notato, Lei è stato un commentatore abituale di Gufinomics del sagace - benché piddino - Peter Yanez e lì più volte ho letto interessanti riferimenti portati sia da Yanez che da altri a fatti che Goofy non ha mai ammesso apertamente, ma che ci mostrano un sorprendente "Goofy prima di Goofy" niente affatto antieuro ed euroscettico - tuttaltro! - e manco lontanamente keynesiano, riferiti ad anni in cui Ue, Euro e neoliberismo in genere andavano a gonfie vele!
Ora, credo di essermi dilungato troppo, com'è mio vizio!
Ringrazio Lei e tutti i "sollevatori" per l'attenzione e spero di poter proseguire l'interessante discussione.
Barbaro D'Urso
Signor Barbaro D'Urso, lei scrive: "l'attuale legge elettorale italiana, cioè quel pasticciaccio brutto costituito dall'Italicum 'consultellato' alla camera e dal Porcellum parimenti 'consultellato' al senato, prevede la necessità di raggiungere il 3% su base nazionale alla camera e la stessa percentuale a livello di singole regioni al senato per accedere alla ripartizione dei seggi. Meno di così, magari ci si mette in vista durante la campagna elettorale, ma poi non si può incidere e non si può mantenere una pur minima visibilità a livello mainstream".
Mi permetta di dissentire sulla necessità di raggiungere almeno il 3%, cioè riuscire ad eleggere un parlamentare, affinché IrES sia percepita come una minaccia per lo status quo. Vede, tenendo conto delle dimensioni del corpo elettorale e delle percentuali di astensione, possiamo valutare in circa trecentomila i voti che corrispondono all'1% dei voti validi, dal che si deduce che il 3% equivale a quasi un milione di voti. Ebbene, un simile obiettivo è oggi assolutamente irraggiungibile. Lo è invece quello di ottenere lo 0.3%, cioè centomila voti.
Lei dirà: "che sono centomila voti?" ed io le rispondo che centomila voti sono tanti. E sa perché? Perché centomila voti sono un nulla per una lista che aspira ad eleggere un parlamentare, ma tanti per un movimento che intende lanciare un messaggio... verso il basso.
Mi perdoni, forse sono lievemente criptico, ma conto di scrivere un post su questo argomento, nel quale cercherò di spiegarmi meglio. La saluto perché mi stanno aspettando per una scampagnata in montagna.
Professor Fraioli,
nuovamente lieto di leggerLa. Credo di aver capito ciò che Lei intende: non è affatto importante entrare in parlamento, ciò che è importante è fare un salto di qualità almeno nella visibilità, nel consenso e nel radicamento per continuare la battaglia politica nei prossimi anni. E se son rose, fioriranno. Mi corregga se sbaglio.
Ragionamento con una sua logica, niente affatto disprezzabile, ma neanche particolarmente entusiasmante, almeno per chi si avvicini a questo ambiente politico giusto ora ma senta tutto il peso di una crisi ormai decennale, dunque non certo incline ad un rinvio alle calende greche per motivi "strategici".
Vorrei poi far notare che una simile logica è del tutto analoga a quella di Stefano D'Andrea e del suo FSI, con la differenza che i fissini - a quanto mi risulta - intendono proprio "saltare questo giro" e concentrarsi sull'appuntamento delle regionali abruzzesi del 2019. Avevo inviato commenti abbastanza sferzanti nei confronti del FSI e ho avuto uno scambio piuttosto accesso con un fissino sotto ad un recente post. Ma questi vertevano soprattutto sul linguaggio "da samurai" del fissino medio e sulla retorica "messianica" del leader fissino. Ma la scelta "strategica", soprattutto se si considera che il Capo, nella sua roccaforte, si ferma al 4%, mi pare più che ragionevole.
Inoltre, il FSI, al netto del suo linguaggio, una certa organizzazione e la capacità di comparire sulle schede l'ha comunque dimostrata. La nascente IReS, invece, ancora non sappiamo da chi sarà composta (P101, se non sbaglio Noi Mediterranei in Sicilia, e poi?) né come intenda organizzarsi per firme e burocrazia varia né esattamente quale programma proporrà.
E teniamo conto che c'è uno scenario "estremo" che protrebbe lasciare tempo fino a maggio prossimo per indire le elezioni, nell'ultima domenica disponibile in assoluto ben oltre la scadenza naturale delle camere, come c'è l'"estremo" opposto, vale a dire la possibilità che Matteo Renzi o i Mercati o un pò tutti quanti un giorno inizino a fare i capricci, il conte Gentiloni Silveri si dimetta e dopo 48 ore di balletto con rituale "salita al Colle" dei vari gruppi e gruppetti, venga fissata la data solo sei o sette settimane da allora. Una mossa alla "Vispa Theresa" May, insomma.
Per ora è tutto. Mi auguro che l'escursione in montagna sia stata piacevole e che Le abbia dato occasione di respirare aria fresca e pulita. Ovviamente attenderò Suoi ulteriori scritti sull'argomento. Sia politico che escursionistico, se vuole!
Le segnalo inoltre la mia replica al suo commento sotto quest'altro articolo.
Cordialmente
Barbaro D'Urso
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