«E' innegabile l'alta correlazione mondiale tra mutilazioni femminili e influenza islamica. Bisogna anche condannare le mutilazioni maschili... per me, se ste cose le fai A CASA MIA, ti dò 30 anni di galera (lesioni + tortura + tentato omicidio) e questo anche per le mutilazioni maschili e vale pure per gli ebrei».
«Ma prima di preoccuparci e soprattutto indignarci delle altrui pratiche millenarie, perchè non ci concentriamo sulle occidentali barbare "amputazioni" delle parti intime femminile e non solo? In occidente siamo più furbi, e la chiamiamo "chirurgia estetica".
Esistono pratiche sempre più diffuse di modifiche chirurgiche e non, eseguibili sui genitali femminili su richiesta dell’interessata: tatuaggi, piercing, chirurgia estetica genitale …
Ecco un esempio delle occidentali mutilazioni:
- Riduzione delle piccole labbra (labioplastica riduttiva o ninfectomia):- Labioplastica vaginale additiva- Riduzione delle grandi labbra- Liposuzione del pube- Lipofilling del pube- Esposizione del clitoride- Clitoridoplastica di riduzione- Ricostruzione dell’imene (imenoplastica)- Ringiovanimento vaginale o vaginoplastica (cosmetic vaginal tightening):- Perineoplastica- Amplificazione del punto GLe ripercussioni sulla salute fisica ed emotiva?
dolore, il gonfiore e la sensazione di tensione, formazione di ematomi, le infezioni, le emorragie, complicanze quali ritenzione urinaria, infezioni vescicali ed ematuria; la
labioplastica o vaginoplastica interferisce durante i parti a causa degli esiti cicatriziali, i rapporti sessuali sono alterati.
Anche se medicalizzate, si tratta sempre di “amputazioni”! Ma noi ne andiamo orgogliosi, perchè esaltano il diritto individuale di modificare il nostro corpo per adeguarlo ad un ideale di bellezza altro., frutto della perfida civiltà dell'immagine.
Vogliamo spostarci in Italia? Vogliamo parlare, al di là della chirurgia estetica, di quella pratica, diffusa a partire dall''800, chiamata Episiotomia, della quale l'OMS denuncia che “l’utilizzo sistematico della pratica dell’episiotomia, non ha giustificazione scientifica”.
Di cosa si tratta? L'episiotomia è un taglio praticato su vulva e vagina durante la fase espulsiva del parto. Le principali evidenze scientifiche mostrano che l'episiotomia NON va praticata, perché non è utile in nessuna delle circostanze in cui si pensava che lo fosse, eppure dal '800 noi continuiamo a praticarla, sempre.
In Italia è praticata sul 70% delle partorienti nell'Italia del sud, nel 60% a nord.
Questo significa che oltre 200.000 donne durante il parto ricevono un taglio delle parti intime, con gravi conseguenze sulla propria vita sessuale e fisica, senza che vi siano motivazioni mediche specifiche.
Una lacerazione spontanea è meglio di un'episiotomia
In ogni caso, una lacerazione spontanea è da preferire all'episiotomia poiché ha un decorso molto più breve, non coinvolge necessariamente il muscolo, e la sua cicatrizzazione è più rapida di quella dell'episiotomia.
In conclusione, colpisce che nelle culture in cui si pratica l'infibulazione, la posizione delle donne è che sono convinte della "validità" delle giustificazioni tradizionali ed anzi esse stesse si pongono come attive propugnatrici degli ideali tradizionali e delle pratiche che si ritengono veicolarli, esattamente come le donne occidentali sono convinte delle mutilazioni da chirurgia estetica e se ne fregano delle alterazioni del vissuto sessuale o del dolore al parto, inchinate ad un modello estetico indotto.
A ciascuno le proprie battaglie?»
INFORMARSI PRIMA DI DIRE SCIOCCHEZZE (COME FA BARNARD)
So che non convincerò chi è affetto da islamofobia, ma la precisazione che mi accingo a compiere è doverosa.
La clitoridectomia (rimozione totale della clitoride) o, peggio, l’infibulazione (clitoridectomia seguita dall’asportazione delle piccole labbra e dalla cucitura delle grandi labbra), non solo non è una pratica islamica, essa è HARAM, VIETATA dall’ISLAM.
Alcuni anti-musulmani a prescindere fanno confusione con il KHIFAD, del quale si parla effetti in tre ahadith. Ossia di una piccola incisione sul clitoride che equivale alla circoncisione maschile (KHITAN). Segnalo poi che questa pratica non è considerata obbligatoria da ben tre scuole giuridiche.
Che CLITORIDECTOMIA e INFIBULAZIONE non abbiano origine islamiche (egizia in particolare) è confermato da ogni studio antropologico.
Da notare infine che essa pratica viene a tutt'oggi effettuata in ampia scala non solo in zone musulmane ma pure dai cristiani copti come anche di rito cattolico: nel Corno d'Africa (Etiopia ed Eritrea), in Sudan, Sud Sudan e in Kenya
Moreno Pasquinelli