[ 30 ottobre ]
Non mi stancherò di ribadirlo: la cosiddetta Buona scuola promossa da Matteo Renzi si pone come momento culminante e forse definitivo del processo di dissoluzione della scuola italiana; processo portato avanti, con folle tenacia, da anni di “riforme” della scuola da interscambiabili governi di centrodestra e di centrosinistra ugualmente proni al cospetto della tendenza post-1989 alla aziendalizzazione integrale del mondo della vita.
Proprio come la riforma della Costituzione distrugge la Carta costituzionale, proprio come la riforma del lavoro (pateticamente detta Jobs Act) distrugge i diritti del lavoro, così la riforma della scuola annienta definitivamente la scuola. Si chiama orwellianamente Buona scuola, si chiama dissoluzione della scuola o, se preferite, sua rottamazione. Da istituto etico di formazione di esseri umani completi, pensanti e consapevoli delle loro radici e prospettive (così era la scuola grandiosamente pensata da Giovanni Gentile), la scuola diventa così una semplice azienda capitalistica che eroga debiti e crediti ai consumatori di formazione.
Non mi stancherò di ribadirlo: la cosiddetta Buona scuola promossa da Matteo Renzi si pone come momento culminante e forse definitivo del processo di dissoluzione della scuola italiana; processo portato avanti, con folle tenacia, da anni di “riforme” della scuola da interscambiabili governi di centrodestra e di centrosinistra ugualmente proni al cospetto della tendenza post-1989 alla aziendalizzazione integrale del mondo della vita.
Proprio come la riforma della Costituzione distrugge la Carta costituzionale, proprio come la riforma del lavoro (pateticamente detta Jobs Act) distrugge i diritti del lavoro, così la riforma della scuola annienta definitivamente la scuola. Si chiama orwellianamente Buona scuola, si chiama dissoluzione della scuola o, se preferite, sua rottamazione. Da istituto etico di formazione di esseri umani completi, pensanti e consapevoli delle loro radici e prospettive (così era la scuola grandiosamente pensata da Giovanni Gentile), la scuola diventa così una semplice azienda capitalistica che eroga debiti e crediti ai consumatori di formazione.
Addirittura introduce i “bonus premio“: i professori vengono valutati dagli studenti, perché il cliente ha sempre ragione… la scuola non educa più esseri umani, ma prepara giovani senza coscienza critica e radicamento culturale al mercato flessibile e precario del lavoro. Nel quadro del capitalismo flessibile, devono esservi solo atomi sradicati e senza identità culturale: senza memoria storica e senza prospettiva progettuale, pure monadi senza finestre, incapaci di prendere coscienza della falsità totale in cui sono inserite.
Ecco, così, che l’alternanza scuola-lavoro – uno dei “pezzi forti” della Buona scuola – mostra ora il suo vero volto. E lo fa con l’accordo tra Miur e McDonald’s. Ora è chiaro a tutti, spero: l’alternanza scuola-lavoro è la reintroduzione a norma di legge dellosfruttamento del lavoro minorile. È la prova che la scuola riformata, anzi rottamata, dal Pd è un crimine ai danni delle nuove generazioni: a cui ora è negato il diritto di formarsi e di istruirsi.
* Fonte: IL FATTO QUOTIDIANO
5 commenti:
Fusaro, secondo me, ha ragione da vendere. Peccato che la maggior parte degli insegnanti sia favorevole agli accordi con Mc Donald's altrimenti come si spiega che la raccolta di firme per i referendum sulla "buonascuola" sia andata fallita? Probabilmente la FLC avrà pure fatto una sorta di doppio gioco ma, se una categoria di 800.000 e passa lavoratori dipendenti non riesce a mettere insieme almeno 550.000 firme, per me vuol dire che sta bene come sta, col preside-sceriffo, il bonus per i lecchini e il paninozzo di mc donald's da ingurgitare.Questo non significa che la scuola debba rimanere così com'è, ma per cambiarla credo che per parecchio tempo non si potrà contare più sugli insegnanti, servi "volontari" del potere.
Stefano De Stefano /Roma
La raccolta di firme inutile ai fini di un referendum che debba passare il quorum, non ha senso neanche provarci. Inoltre non vedo perché ricorrere a questo strumento quando invece chi dovrebbe tutelare i diritti degli insegnanti ( così come succede in qualsiasi altra categoria ) sono i sindacati che invece fanno accordi col padrone.
La solita storiella della massa sempre buona e dei vertici sempre perfidi.Pure nel XXI secolo!Ah!Sembra molto simili a quelli che,durante il fascismo,giustificavano il loro servilismo verso il regime con "tengo famiglia!".E che cosa sarebbe che impone agli insegnanti di farsi condizionare dagli attuali sindacati se non opportunismo e omertà?
Io appartenevo al Mondo della Scuola come insegnante e nei primi '80 ho assistito alla conferenza di un sindacalista del mondo della Scuola che tutto agitato inveiva contro la categoria perché secondo lui essa era anche troppo ben retribuita .
E allora?Forse non è ancora ben chiaro che quei sindacalisti sono votati e pagati (con le tessere sindacali) proprio dalla maggior parte degli insegnanti!Sarebbe il caso di finirla con questo atteggiamento pietistico:Renzi piace agli insegnanti,così come la buona scuola e tutti i sistemi di lecchinaggio che questo governo ha messo insieme.Basta entrare in una scuola,oggi e non negli anni ottanta,per rendersene conto!
Posta un commento