[ 18 dicembre ]
Non importa mai, ovviamente, in concreto quale sia il contenuto della richiesta: a contare è solo la sua provenienza, cioè la sacra entità detta Europa, nobile nome che oggi attribuiamo al dominio assoluto della Banca centrale e dell’usurocrazia finanziaria.
Se lo chiede l’Europa, tutto è lecito: di più, deve essere accettato e applicato in silenzio. Guai a chi anche solo timidamente osi sollevare qualche dubbio.
LA RAPINA DEL SALVA-BANCHE. Ed ecco, tra gli ultimi dettati del «ce lo chiede l’Europa», il decreto salva-banche approvato di recente. Esso prevede la possibilità di prelevare forzosamente i risparmi degli italiani in caso di difficoltà finanziarie dell’istituto di credito in cui essi hanno depositato i loro risparmi.
E lo si è subito applicato per salvare – è storia di questi giorni – Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Cassa di Chieti. Circa 130 mila piccoli risparmiatori hanno perso tutti i propri soldi investiti in azioni e obbligazioni subordinate presso le suddette banche.
Persone comuni, anziani e famiglie: ecco le vittime di questa vergognosa rapina legalizzata, di questa oscena truffa legittimata dalla legge e approvata dalla politica.
VITA ROVINATA A MIGLIAIA DI PERSONE. Si erano affidati alle banche di fiducia per custodire i propri risparmi e alla fine, avendoli investiti in obbligazioni e azioni, sono rimasti a mani vuote a seguito del salvataggio dei quattro istituti.
In questi tempi di facile retorica sul terrorismo e di continua distrazione di massa favorita da entità come l’Isis, sarebbe bene parlare del terrorismo delle banche e della finanza: quel terrorismo che sta rovinando la vita a centinaia di migliaia di persone, con la stessa potenza distruttiva delle bombe dell’Isis e con la loro stessa violenza criminale; quel terrorismo che fa tornare di una certa attualità il legittimo sospetto di Bertolt Brecht circa il fatto che svaligiare una banca sia, in fondo, ben poca cosa rispetto al fondarne una.
L'EUROPA SERVA DELLE BANCHE. L’Unione europea è nata essa stessa con il preciso intento di spoliticizzare l’economia, ma poi soprattutto di annullare il residuo potere politico degli Stati: il fatto che l’euro sia moneta privata e transnazionale vorrà pur dire qualcosa.
Per usarlo, gli Stati lo debbono prendere in prestito alla Banca centrale e, per questa via, nascono i fenomeni di indebitamento tristemente noti. E gli Stati divengono servi delle banche.
I politici ancora una volta, approvando questo provvedimento osceno, si sono rivelati semplici maggiordomi della finanza e delle banche, vergognosi servi del potere forte dell’economia «finanz-capitalistica» (Luciano Gallino).
TUTTI SOTTOMESSI AL DEBITO Ovviamente, queste semplici verità non possono “passare”, perché la manipolazione delle coscienze e dell’opinione pubblica è capillare: manipolazione il cui unico fine, in fondo, consiste nel dirottare permanentemente l’attenzione delle masse su contraddizioni secondarie, non più esistenti o addirittura mai esistite, di modo che mai possa concentrarsi sull’unica vera contraddizione principale, ossia sul nesso di forza capitalistico, con primato assoluto della finanza e imposizione di nuove forme di servitù mediante il debito.
L’aveva già sottolineato Ezra Pound: «Bisogna capire che tutta la moda letteraria e tutto il sistema giornalistico controllato dall’usurocrazia mondiale è indirizzato a mantenere l’ignoranza pubblica del sistema usurocratico e dei suoi meccanismi».
E allora diciamolo apertamente. A proposito di terrorismo: è terrorismo anche la morte del pensionato causata dalle banche che gli hanno prosciugato il conto. Giusto per precisare.
Ancora una volta prevale l’esiziale linea del «ce lo chiede l’Europa».
Non importa mai, ovviamente, in concreto quale sia il contenuto della richiesta: a contare è solo la sua provenienza, cioè la sacra entità detta Europa, nobile nome che oggi attribuiamo al dominio assoluto della Banca centrale e dell’usurocrazia finanziaria.
Se lo chiede l’Europa, tutto è lecito: di più, deve essere accettato e applicato in silenzio. Guai a chi anche solo timidamente osi sollevare qualche dubbio.
LA RAPINA DEL SALVA-BANCHE. Ed ecco, tra gli ultimi dettati del «ce lo chiede l’Europa», il decreto salva-banche approvato di recente. Esso prevede la possibilità di prelevare forzosamente i risparmi degli italiani in caso di difficoltà finanziarie dell’istituto di credito in cui essi hanno depositato i loro risparmi.
E lo si è subito applicato per salvare – è storia di questi giorni – Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Cassa di Chieti. Circa 130 mila piccoli risparmiatori hanno perso tutti i propri soldi investiti in azioni e obbligazioni subordinate presso le suddette banche.
Persone comuni, anziani e famiglie: ecco le vittime di questa vergognosa rapina legalizzata, di questa oscena truffa legittimata dalla legge e approvata dalla politica.
VITA ROVINATA A MIGLIAIA DI PERSONE. Si erano affidati alle banche di fiducia per custodire i propri risparmi e alla fine, avendoli investiti in obbligazioni e azioni, sono rimasti a mani vuote a seguito del salvataggio dei quattro istituti.
In questi tempi di facile retorica sul terrorismo e di continua distrazione di massa favorita da entità come l’Isis, sarebbe bene parlare del terrorismo delle banche e della finanza: quel terrorismo che sta rovinando la vita a centinaia di migliaia di persone, con la stessa potenza distruttiva delle bombe dell’Isis e con la loro stessa violenza criminale; quel terrorismo che fa tornare di una certa attualità il legittimo sospetto di Bertolt Brecht circa il fatto che svaligiare una banca sia, in fondo, ben poca cosa rispetto al fondarne una.
Il pensionato suicida, una vittima del terrorismo bancario
Diciamolo apertamente, senza giri di parole. Con il decreto salva-banche cresce a dismisura la già dilagante usurocrazia bancaria, lo strapotere della finanza, e la nuova subordinazione di tipo feudale dei cittadini alla volontà del dio mercato.
Gli Stati stessi oggi – fateci caso – sono del tutto subalterni rispetto al sistema usurocratico delle banche: continuamente intervengono per salvarle, quand’anche ciò comporti l’immiserimento delle masse.
Gli Stati stessi oggi – fateci caso – sono del tutto subalterni rispetto al sistema usurocratico delle banche: continuamente intervengono per salvarle, quand’anche ciò comporti l’immiserimento delle masse.
L'EUROPA SERVA DELLE BANCHE. L’Unione europea è nata essa stessa con il preciso intento di spoliticizzare l’economia, ma poi soprattutto di annullare il residuo potere politico degli Stati: il fatto che l’euro sia moneta privata e transnazionale vorrà pur dire qualcosa.
Per usarlo, gli Stati lo debbono prendere in prestito alla Banca centrale e, per questa via, nascono i fenomeni di indebitamento tristemente noti. E gli Stati divengono servi delle banche.
I politici ancora una volta, approvando questo provvedimento osceno, si sono rivelati semplici maggiordomi della finanza e delle banche, vergognosi servi del potere forte dell’economia «finanz-capitalistica» (Luciano Gallino).
TUTTI SOTTOMESSI AL DEBITO Ovviamente, queste semplici verità non possono “passare”, perché la manipolazione delle coscienze e dell’opinione pubblica è capillare: manipolazione il cui unico fine, in fondo, consiste nel dirottare permanentemente l’attenzione delle masse su contraddizioni secondarie, non più esistenti o addirittura mai esistite, di modo che mai possa concentrarsi sull’unica vera contraddizione principale, ossia sul nesso di forza capitalistico, con primato assoluto della finanza e imposizione di nuove forme di servitù mediante il debito.
L’aveva già sottolineato Ezra Pound: «Bisogna capire che tutta la moda letteraria e tutto il sistema giornalistico controllato dall’usurocrazia mondiale è indirizzato a mantenere l’ignoranza pubblica del sistema usurocratico e dei suoi meccanismi».
E allora diciamolo apertamente. A proposito di terrorismo: è terrorismo anche la morte del pensionato causata dalle banche che gli hanno prosciugato il conto. Giusto per precisare.
* Fonte: Lettera 43
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