[ 9 dicembre ]
Alberto Bagnai ci comunica che, invitato ad una qualche kermesse dell'altra sponda, avrebbe dichiarato ai presenti: «Voi credete di essere fascisti, ma qui il più fascista sono io, perché sono l'unico che se ne frega veramente».
Sorvoliamo, che ci abbiamo fatto il callo, sulle uscite spavalde del Nostro. Non altrettanto possiamo fare dato ciò a cui questa uscita in particolare allude.
Non immaginavamo infatti che il il disprezzo elitario di Bagnai verso quelli che Gramsci chiamava i "semplici", i comuni cittadini, sarebbe giunto a tanto. Sulla vicenda dei risparmiatori truffati dalla banche e dal governo , arriva ad affermare che "Questi sciocchi pensionati piddini se la sono cercata dunque meritata"!
In questo articolo un esempio di come si fomenta il tutti contro tutti di cui si nutre il liberismo.
Ma secondo voi quelli su cui vomita il suo acido sarcasmo in questo articolo, sono mai stati resi edotti dai media di regime o dai divulgatori come lui del pericolo che correvano?
O forse, saccente e presuntuoso, pensa veramente che il suo messaggio sia come quello del Papa "urbi et orbi".
Caro Professore, intanto che aspetta di salire sul carro del vincitore (per poi venirne inevitabilmente buttato fuori - chi lo vorrebbe in squadra uno così?) tenga a mente che, godere delle disgrazie altrui porta solo a due inevitabili conseguenze:
primo, che qualcuno, prima o poi, godrà delle sue (se già non lo fa), ma sopratutto, che entrambi mai vi unirete contro il nemico comune
Complimenti per la saggezza, avanti così Prof. continui a straparlare, a raccontarsi quanto è bravo, se le fa piacere intoniamo tutti un coro:
BRAVO PROFESSOR BAGNAI!
... contento?»
* Simone Boemio fa parte del Consiglio nazionale di Ora- Costituente
5 commenti:
Eppure io trovo lo sprezzoso anelito castigatorio del Prof. intellettualmente coerente.
Egli assimila gli sprovveduti a beceri creditori e pertanto affatto dissimili dai creditori degli stati sovrani. La nemesi abbattutasi sui poveri cristi accomunata nel disprezzo di incauti creditori in un bail-in globale, banche o stati sovrani che siano.
Certamente Ippolito, che il Prof sia coerente non v'è dubbio, il problema è su cosa!
Quello che contesto nell'articolo è il cadere nella trappola del "tutti contro tutti" che, facendo presa sull'egoismo della gente, alimenta ogni regime liberista ed in particolare quello europeo.
A mio avviso e' ora di finirla con questo continuo attaccare intere categorie di persone (quando i risparmiatori, quando i pensionati, quando i giovani, ecc.), ciò ci divide invece che farci lottare contro chi ci vuole divisi.
Io francamente sarò dalla parte anche del piddino che voterà persino alle prossime elezioni per il suo partito, qualora messo a parte delle questioni, dovesse decidere di abbandonare il PD per aderire ad un movimento democratico sovranista.
Quindi il problema torna alla comunicazione; se oggi attacchiamo qualcuno, poi non lamentiamoci se questi non passerà dalla nostra in futuro.
Su questo hai ragione tu,la suprema forma di autirazzismo di chi teoricamente lo aborrisce.Un po' come chi blatera contro la corruzione e poi viene indagato per istigazione alla corruzione come sta accadendo nella mia città.
Giusta l'analisi di Bagnai, sbagliate le conclusioni!
Ricordate quando andava di moda farsi truffare da Wanna Marchi e Pacheco Do Nascimento, come hanno fermato quegli ignoranti dal continuare a farsi truffare, mettendo in galera Wanna Marchi.
Diciamocelo in tutta onestà, certe "operazioni finanziarie" sono delle truffe legalizzate e senza una legge che le punisca penalmente, gli allocchi continueranno a farsi truffare.
La legge serve anche a questo, per proteggere gli irresponsabili dalle loro stesse azioni, non tanto per loro, ma in nome dell'interesse dello Stato.
Bisogna stare attenti con questi discorsi che tanto piacciono al followerame Ultimamente.
Che i presunti cretini, che poi sarebbero quelli che pensano e si comportano in maniera troppo diversa da noi,debbano essere tutelati da se stessi (e noi da loro ) è un pensiero falsamente paternalistico, in realtà fascista.
Una convinzione da cui scaturisce la richiesta di una patente di affidabilità che parte mettendo in dubbio le competenze professionali o le qualità morali per arrivare a mettere in dubbio l' opportunità dell' esercizio dei diritti politici attrici e passivi di gran parte della popolazione, se non è fascismo questo...
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