9 gennaio
I media che trasudano orrore ed esecrazione per l’attentato di Parigi, nulla ci han detto e si guardano bene dal dire, dei massacri, degli eccidi, delle esecuzioni mirate, delle torture dei prigionieri di cui si sono rese e si rendono responsabili le forze armate francesi sui vari teatri. Né ci risulta che i brillanti vignettisti di Charlie Hebdo così sagaci nell’irridere Il profeta Mohammed ed i suoi seguaci puritani o jihadisti, abbiano mai, né preso per il culo, né tantomeno denunciato i crimini di guerra (per la vulgata "crimini contro l’umanità") dei mercenari francesi. Per trovarne traccia si deve andare a spulciare nei siti nemici, quelli islamisti in particolare. Operazione che dissuadiamo dal compiere, visto che si può essere tacciati, in base alle vigenti e “liberali” leggi antiterrorismo post “September eleven”, di intelligenza col nemico, quindi perseguiti e gettati in galera.
Il regime francese chiede la condanna dell’attentato di Parigi che ha visto l’uccisione a sangue freddo di persone disarmate e indifese, e noi la condanniamo, ma del pari condanniamo gli eccidi e la guerra sporca di cui le truppe francesi si rendono responsabili nei diversi teatri di guerra.
Ai custodi della “libertà d’espressione” che oggi esprimono sdegno per l’eccidio di Parigi chiediamo: perché non avete mai versato manco una lacrima per i morti ammazzati dai mercenari occidentali, vittime quasi sempre ed ovunque innocenti? Non meritano anche loro, se non solidarietà, una cristiana pietas? Dal momento che usate due pesi e due misure a che titolo sfottete e disprezzate i combattenti islamisti? Forse che il sangue loro non è rosso come quello dei nostri concittadini? Che i maliani, i ciadiani, gli iracheni o gli afghani non sono esseri umani titolari al pari di noialtri di dignità e diritto all’habeas corpus? E che il loro diritto alla libertà ed all’autodeterminazione non merita rispetto al pari di quello di cui vi fate paladini?
Noi condanniamo quindi l’eccidio di Parigi, ma ci rifiutiamo con eguale fermezza di unirci al coro ipocrita imbastito dall’esercito di giornalisti prezzolati ed al servizio delle classi dominanti.
Col preteso di difendere la libertà d’espressione, i regimi neoliberisti, fanno in realtà una pelosa chiamata in correità, tentano di farci diventare corresponsabili dei loro crimini neocolonialisti, provano ad arruolarci come ausiliari del loro imperialistico esercito della salvezza dell’Occidente imperialista.
Non, nous ne sommes pas tous Charlie!
8 gennaio 2015
Il riprovevole attacco compiuto dal commando jihadista a Parigi, come sempre in questi casi, ha dato la stura ad una campagna ideologica potentissima quanto ingannevole.
La linea l’ha data prontamente lo spompato Presidente Hollande: i vignettisti di Charlie Hebdo, sarebbero caduti per aver difeso ciò che la Francia più di tutto simboleggia: la libertà.
Tutto l’Occidente imperialistico, con il suo sciame di media salmodianti, ha prontamente raccolto questa bufala colossale.
Che l’Occidente sostenga la libertà dipende dal punto di vista che si assume. Prendiamo proprio l’esempio della Francia.
L’esercito francese è impegnato in operazioni militari offensive non solo in Afganistan contro i talibani, ed in Iraq contro i takfiri dell’ISIS. In Africa, in difesa della sua tradizionale geopolitica coloniale, Parigi è impegnata in Mali (Opération Serval, 2800 soldati), in Ciad (Opération Epervier, 950 soldati), in Centroafrica (Opération Sangaris, 1200 soldati + Opération Boali, 410 soldati), nel Golfo di Aden (Opération Atalante 200 soldati), in Costa d’Avorio (Opération Licorne, 450 soldati). Dispone poi di basi permanenti in Gabon (922 soldati), in Senegal (343 soldati), in Gibuti (1975 soldati) , nelle isole dell’Oceano Indiano Mayotte e La Réunion (1277 soldati).
La linea l’ha data prontamente lo spompato Presidente Hollande: i vignettisti di Charlie Hebdo, sarebbero caduti per aver difeso ciò che la Francia più di tutto simboleggia: la libertà.
Tutto l’Occidente imperialistico, con il suo sciame di media salmodianti, ha prontamente raccolto questa bufala colossale.
Che l’Occidente sostenga la libertà dipende dal punto di vista che si assume. Prendiamo proprio l’esempio della Francia.
La presenza delle truppe francesi in Africa |
L’esercito francese è impegnato in operazioni militari offensive non solo in Afganistan contro i talibani, ed in Iraq contro i takfiri dell’ISIS. In Africa, in difesa della sua tradizionale geopolitica coloniale, Parigi è impegnata in Mali (Opération Serval, 2800 soldati), in Ciad (Opération Epervier, 950 soldati), in Centroafrica (Opération Sangaris, 1200 soldati + Opération Boali, 410 soldati), nel Golfo di Aden (Opération Atalante 200 soldati), in Costa d’Avorio (Opération Licorne, 450 soldati). Dispone poi di basi permanenti in Gabon (922 soldati), in Senegal (343 soldati), in Gibuti (1975 soldati) , nelle isole dell’Oceano Indiano Mayotte e La Réunion (1277 soldati).
Anche non tenendo conto delle centinaia di agenti militari e civili “coperti”, siamo ad un totale di più di diecimila mercenari armati fino ai denti.
Essi stanno forse lì a “difendere la libertà”? O non piuttosto gli interessi coloniali francesi?
La seconda che abbiamo detto! a spese quindi delle libertà di quei popoli di decidere il loro destino, in primo luogo di sbarazzarsi dei satrapi corrotti che restano al potere, spesso solo in virtù dell’impegno militare francese.
Si da il caso che le vittime o se si preferisce, i combattenti a cui i mercenari francesi devono tenere testa siano i movimenti guerriglieri etichettati a vario titolo come “jahadisti”, “fondamentalisti musulmani”, “integralisti salafiti”, e che più ne ha più ne metta.
In poche parole: la Francia è in guerra su più fronti.
Essi stanno forse lì a “difendere la libertà”? O non piuttosto gli interessi coloniali francesi?
La seconda che abbiamo detto! a spese quindi delle libertà di quei popoli di decidere il loro destino, in primo luogo di sbarazzarsi dei satrapi corrotti che restano al potere, spesso solo in virtù dell’impegno militare francese.
Si da il caso che le vittime o se si preferisce, i combattenti a cui i mercenari francesi devono tenere testa siano i movimenti guerriglieri etichettati a vario titolo come “jahadisti”, “fondamentalisti musulmani”, “integralisti salafiti”, e che più ne ha più ne metta.
In poche parole: la Francia è in guerra su più fronti.
I media che trasudano orrore ed esecrazione per l’attentato di Parigi, nulla ci han detto e si guardano bene dal dire, dei massacri, degli eccidi, delle esecuzioni mirate, delle torture dei prigionieri di cui si sono rese e si rendono responsabili le forze armate francesi sui vari teatri. Né ci risulta che i brillanti vignettisti di Charlie Hebdo così sagaci nell’irridere Il profeta Mohammed ed i suoi seguaci puritani o jihadisti, abbiano mai, né preso per il culo, né tantomeno denunciato i crimini di guerra (per la vulgata "crimini contro l’umanità") dei mercenari francesi. Per trovarne traccia si deve andare a spulciare nei siti nemici, quelli islamisti in particolare. Operazione che dissuadiamo dal compiere, visto che si può essere tacciati, in base alle vigenti e “liberali” leggi antiterrorismo post “September eleven”, di intelligenza col nemico, quindi perseguiti e gettati in galera.
Il regime francese chiede la condanna dell’attentato di Parigi che ha visto l’uccisione a sangue freddo di persone disarmate e indifese, e noi la condanniamo, ma del pari condanniamo gli eccidi e la guerra sporca di cui le truppe francesi si rendono responsabili nei diversi teatri di guerra.
Ai custodi della “libertà d’espressione” che oggi esprimono sdegno per l’eccidio di Parigi chiediamo: perché non avete mai versato manco una lacrima per i morti ammazzati dai mercenari occidentali, vittime quasi sempre ed ovunque innocenti? Non meritano anche loro, se non solidarietà, una cristiana pietas? Dal momento che usate due pesi e due misure a che titolo sfottete e disprezzate i combattenti islamisti? Forse che il sangue loro non è rosso come quello dei nostri concittadini? Che i maliani, i ciadiani, gli iracheni o gli afghani non sono esseri umani titolari al pari di noialtri di dignità e diritto all’habeas corpus? E che il loro diritto alla libertà ed all’autodeterminazione non merita rispetto al pari di quello di cui vi fate paladini?
Noi condanniamo quindi l’eccidio di Parigi, ma ci rifiutiamo con eguale fermezza di unirci al coro ipocrita imbastito dall’esercito di giornalisti prezzolati ed al servizio delle classi dominanti.
Col preteso di difendere la libertà d’espressione, i regimi neoliberisti, fanno in realtà una pelosa chiamata in correità, tentano di farci diventare corresponsabili dei loro crimini neocolonialisti, provano ad arruolarci come ausiliari del loro imperialistico esercito della salvezza dell’Occidente imperialista.
Non, nous ne sommes pas tous Charlie!
8 gennaio 2015
* Fonte: Campo Antimperialista
11 commenti:
JE SUIS GHEDDAFI,
JE SUIS SADDAM;
JE SUIS LE INNUMEREVOLI VITTIME CIVILI (vecchi, donne, bambini innocenti) dell' infame terrorismo imperialistico occidentale, una cui scheggia impazzita ha collateralmente colpito dei reazionari lacchè francesi dell' imperialismo stesso.
COLPITI DA FUOCO AMICO!!!
(al solito, ingordi di sangue innocente come sono).
Ovvero chi la la l' aspetti
Giulio Bonali
E in tutto questo si avvantaggerà la Marine, che già sta dando il meglio di sè con proposte referendarie assolutamente "progressite".
Dopo quasi 150 anni dalla morte di Max Stirner ancora ci si meraviglia e si fa del moralismo su questi meccanismi?
OT
La rinascita del socialismo comincerà in America?
Guardate questo bellissimo video di 5 minuti di Elizabeth Warren in un suo discorso
http://truth-out.org/news/item/28461-elizabeth-warren-the-trickle-down-experiment-that-began-in-the-reagan-years-failed-the-us-middle-class
Se quel babbeo di Grillo si decidesse a dire queste cose invece delle fregnacce sulla cprruzione, mannaggia a lui e al gregge di pecore che gli va dietro...
Il fatto che nell'assalto sia stato ucciso anche l'economista Bernard Maris il quale stava sputta..ndo il sistema con cui le banche creano denaro dal niente,e che teorizzava l'abbattimento del debito mediante la cancellazione di buona parte di esso getta pesanti ombre e sospetti che dietro il tutto ci sia una manina occulta.
Grillo ha detto "sento puzza di bruciato". Forse non sbaglia del tutto.
Effettivamente ne potrebbe scaturire un po' alla volta un casus belli di cui sembra esserci particolarmente bisogno considerando quello che bolle in pentola con le vicende geopolitiche attuali.
I "Maestri" del Lusitania, di Pearl Harbour e dell11 Settembre potrebbero anche averci messo lo zampino. Quelli che sono stati gli anni della strategia della tensione qui in Italia durante la guerra fredda hanno reso noi Italiani giustamente molto diffidenti.
Io avrei preferito che avessero presi vivi gli attentatori invece che farne polpette con tutta premura perché le "polpette" non parlano mai più.
Non c' è niente da fare, queste accadimenti sembrano essere perfetti per la rinascita dell' anima complottista che è dentro ognuno di noi, salvo poi scoprire che la realtà è molto più prosaica e tragicomica di quel che per ignoranza immaginiamo
Tratto suo blog ecco iil pensiro di Paolo Barnard che condivido in pieno:
Mi rifiuto di piangere la morte dei satiristi francesi finché la stessa condanna internazionale, le stesse facce dei potenti, e le stesse ‘belle anime’ che marciano oggi con candele accese, non compiranno gli stessi atti, verseranno le stesse lacrime, e grideranno uguale per le migliaia di bambini palestinesi torturati o bruciati vivi dal fosforo del Terrorista America, Israele. Finché non compiranno gli stessi atti, verseranno le stesse lacrime, e grideranno uguale per gli adolescenti afghani rapiti dagli USA, torturati per 8 anni a Guantanamo, ed erano innocenti. Finché non compiranno gli stessi atti, verseranno le stesse lacrime, e grideranno uguale per i milioni di morti africani innocenti uccisi con la armi che noi Occidentali gli vendiamo.
Il benaltrismo nichilista
articolo semplicemente ineccepibile. Ottimo
C'è chi per vedere ha bisogno di spesse lenti diottriche, c'è chi ci vede bene anche senza occhiali.
Dipende dalla mente e dalla conoscenza della storia passata e recente.
Chi è ignorante delle contorte e complesse vicende della storia non sa cosa sia capace di fare certa gente per avere il potere.
Comunque i cosiddetti non complottisti si tengano ben ferme le fette di prosciutto che tengono sugli occhi: vivranno più tranquilli e fiduciosi come i polli nella stia.
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