3 gennaio
Oltre l’euro
« La bancarotta della Lehman Brothers nel settembre 2008 ha fatto traballare il sistema neoliberale del mondo intero, con la sua politica basata sulla finanza speculativa la quale aveva afferrato tutte le sfere della vita economica e sociale fino allo smantellamento delle conquiste strappate dalle masse popolari nel dopoguerra.
Le onnipotenti élite oligarchiche del mondo non hanno tuttavia cambiato il loro modo di procedere. Approfittando della crisi innescata dal loro sistema, esse hanno anzi radicalizzato le stesse politiche neoliberiste che avevano portato al collasso i diversi paesi. Il disastro è oggi ancor più spaventoso.
L’Unione europea non è per caso l’epicentro della crisi sistemica. La sua struttura ed i criteri con cui sono stati edificati il mercato unico e l’euro impediscono ogni uscita dalla crisi.
Malgrado l’evidente insostenibilità dell’euro, le classi dominanti tentano in ogni modo di tenere in vita la moneta unica. Le conseguenze per i popoli che si trovano nella periferia dell’Europa sono spaventose.
Per evitare la spoliazione e l’inesorabile declino di una gran parte dei paesi europei, questi debbono uscire dall’Unione europea e dall’euro e riconquistare la sovranità nazionale.
Tuttavia è chiaro che l’uscita dall’Unione europea può farsi in modi diversi e opposti.
La tendenza attuale allo sgretolamento dell’Unione europea alimenta spinte sociali di natura fortemente contraddittoria.
Esistono movimenti politici ultra-reazionari che avanzano soluzioni nazional-liberiste se non apertamente neofasciste.
Anche se il nostro nemico principale è e resta il blocco eurocratico, è nostro dovere assoluto contrastare e fermare l’avanzata dei movimenti reazionari d’estrema dstra.
Per farlo i partiti politici e i movimenti sociali che vogliono tenere indissolubilmente legati sovranità nazionale, democrazia ed eguaglianza sociale, quindi la fratellanza tra i popoli, debbono conquistare la ribalta nei loro paesi.
La strada non è facile ed è piena di ostacoli. Possiamo farcela a condizione di coordinarci e di unire le nostre forze a scala europea.
Il primo passo lo abbiamo fatto nel mese di agosto del 2014, ccon il Forum europeo svoltosi ad Assisi, quando abbiamo sottoscritto una Dichiarazione che afferma la nostra volontà di uscire dall’euro, dall’Unione europea e dalla NATO.
Quella Dichiarazione si concludeva con la promessa di svolgere quanto prima un nuovo incontro internazionale.
Mantenendo quella promessa annunciamo che questo incontro si svolgerà il 24 e 25 gennaio 2015 a Roma, il luogo simbolico dove “costruzione” europea mosse il suo primo passo nel 1957.
Tutte le forze democratiche che si sono pronunciate contro l’euro, sono invitate a partecipare, a prendere la parola, a portare le loro idee e le loro proposte.
Noi ci auguriamo che questo incontro possa giungere a costruire un fronte comune più ampio e più forte contro l’euro, l’Unione europea e la NATO.
L’incontro di gennaio si articolerà in due sessioni di lavoro e una conferenza stampa pubblica.
La prima sessione, con inizio alle ore 14:00 di sabato 24 gennaio: discussione sugli sviluppi della crisi sociale, politica ed economica, dei differenti paesi.
La seconda sessione, con inizio alle ore 09:00 di domenica 25 gennaio: costruzione di un Coordinamento europeo tra i gruppi e i movimenti presenti all’incontro.
Domenica 25 gennaio, alle ore 15:00:
conferenza stampa pubblica in cui potranno prendere la parola tutte le delegazioni partecipanti».
Oltre l’euro
Contro il neoliberismo
« La bancarotta della Lehman Brothers nel settembre 2008 ha fatto traballare il sistema neoliberale del mondo intero, con la sua politica basata sulla finanza speculativa la quale aveva afferrato tutte le sfere della vita economica e sociale fino allo smantellamento delle conquiste strappate dalle masse popolari nel dopoguerra.Le onnipotenti élite oligarchiche del mondo non hanno tuttavia cambiato il loro modo di procedere. Approfittando della crisi innescata dal loro sistema, esse hanno anzi radicalizzato le stesse politiche neoliberiste che avevano portato al collasso i diversi paesi. Il disastro è oggi ancor più spaventoso.
L’Unione europea non è per caso l’epicentro della crisi sistemica. La sua struttura ed i criteri con cui sono stati edificati il mercato unico e l’euro impediscono ogni uscita dalla crisi.
Malgrado l’evidente insostenibilità dell’euro, le classi dominanti tentano in ogni modo di tenere in vita la moneta unica. Le conseguenze per i popoli che si trovano nella periferia dell’Europa sono spaventose.
Per evitare la spoliazione e l’inesorabile declino di una gran parte dei paesi europei, questi debbono uscire dall’Unione europea e dall’euro e riconquistare la sovranità nazionale.
Tuttavia è chiaro che l’uscita dall’Unione europea può farsi in modi diversi e opposti.
La tendenza attuale allo sgretolamento dell’Unione europea alimenta spinte sociali di natura fortemente contraddittoria.
Esistono movimenti politici ultra-reazionari che avanzano soluzioni nazional-liberiste se non apertamente neofasciste.
Anche se il nostro nemico principale è e resta il blocco eurocratico, è nostro dovere assoluto contrastare e fermare l’avanzata dei movimenti reazionari d’estrema dstra.
Per farlo i partiti politici e i movimenti sociali che vogliono tenere indissolubilmente legati sovranità nazionale, democrazia ed eguaglianza sociale, quindi la fratellanza tra i popoli, debbono conquistare la ribalta nei loro paesi.
La strada non è facile ed è piena di ostacoli. Possiamo farcela a condizione di coordinarci e di unire le nostre forze a scala europea.
Il primo passo lo abbiamo fatto nel mese di agosto del 2014, ccon il Forum europeo svoltosi ad Assisi, quando abbiamo sottoscritto una Dichiarazione che afferma la nostra volontà di uscire dall’euro, dall’Unione europea e dalla NATO.
Quella Dichiarazione si concludeva con la promessa di svolgere quanto prima un nuovo incontro internazionale.
Mantenendo quella promessa annunciamo che questo incontro si svolgerà il 24 e 25 gennaio 2015 a Roma, il luogo simbolico dove “costruzione” europea mosse il suo primo passo nel 1957.
Tutte le forze democratiche che si sono pronunciate contro l’euro, sono invitate a partecipare, a prendere la parola, a portare le loro idee e le loro proposte.
Noi ci auguriamo che questo incontro possa giungere a costruire un fronte comune più ampio e più forte contro l’euro, l’Unione europea e la NATO.
L’incontro di gennaio si articolerà in due sessioni di lavoro e una conferenza stampa pubblica.
La prima sessione, con inizio alle ore 14:00 di sabato 24 gennaio: discussione sugli sviluppi della crisi sociale, politica ed economica, dei differenti paesi.
La seconda sessione, con inizio alle ore 09:00 di domenica 25 gennaio: costruzione di un Coordinamento europeo tra i gruppi e i movimenti presenti all’incontro.
Domenica 25 gennaio, alle ore 15:00:
conferenza stampa pubblica in cui potranno prendere la parola tutte le delegazioni partecipanti».
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